Report

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« In questa puntata di Report ci occuperemo di un reato che troppo spesso passa sotto silenzio: la pedofilia. Noi di Report abbiamo pedinato e filmato un pedofilo che ha molestato centinaia di bambini, il più delle volte appoggiato, e questo è incredibile, dalla connivenza dei genitori. Quest'uomo è anziano, in sovrappeso e seduce le sue piccole vittime offrendo loro giocattoli. Il suo nome è Babbo Natale. »
(Milena Gabanelli ormai a corto d'argomenti)

Report è una trasmissione italiana che propone giornalismo d'inchiesta. In altre parole, un ossimoro.

Milena Gabanelli

L'autrice e conduttrice è la giornalista freelance Milena Gabanelli. Ficcanaso impenitente, passa la sua infanzia a spiare i compagni di classe e ad accusare le grandi multinazionali di averle rubato la merenda.
Si laurea al DAMS di Bologna, pur tra mille scandali, con una tesi intitolata Il magnifico rettore se la fa con la bidella.

Milena Gabanelli lancia l'allarme contro le protesi al seno cancerogene.

Per completare la propria formazione culturale compie diversi viaggi Erasmus in Birmania, Cecenia, Cambogia, Vietnam, tutti posti tranquilli prima che vi sbarcasse lei. È la prima a introdurre in Italia i canoni del videogiornalismo, se si esclude quella trascurabile puntata de Il Fatto in cui Enzo Biagi si presentò in onda in perizoma e reggicalze. Nel 1996 inventa Report assieme ai colleghi Roberto Saviano, Giuliana Sgrena e Paolo Barnard, che però viene subito fatto fuori dalla yakuza giapponese a causa di un reportage intitolato Sashimi di sangue.

Report va in onda su Rai Tre alla domenica sera, subito dopo Un posto al sole e subito prima dello speciale Un posto al sole – Il meglio della settimana, una replica delle puntate della soap opera senza interruzione pubblicitaria. Nonostante sia trasmesso su un canale che nessuno guarda, Report riesce comunque a prendersi una media di quindici querele a puntata, e senza neanche dire "cazzo" o "merda" come fa lo Zoo di 105.

Milena Gabanelli è costantemente vittima di lettere minatorie, attentati e aggressioni: nella puntata del 25 ottobre 1999 va in onda in stampelle e col viso tumefatto, dopo essere stata investita da un tassista che non aveva gradito l’inchiesta della puntata precedente (I Tassisti, questi stronzi).
Il 6 aprile 2004, dopo aver denunciato gli squallidi giochi di potere all’interno dell’Associazione Pornoattori Italiani, viene sequestrata e deflorata da Rocco Siffredi, Franco Trentalance e un doberman pinscher. Nonostante le terribili sevizie Milena Gabanelli non ritratta, ma anzi chiede il bis.
Nel 2007 assume una guardia del corpo, licenziata dopo mezz'ora perché aveva provato a strangolarla.
A partire dal 2009 i vertici Rai, per tutelarsi, hanno tolto alla Gabanelli l’assistenza legale, il parcheggio riservato, i buoni pasto e i rimborsi delle spese di cancelleria.

Altri collaboratori

Report ha documentato la pratica del comparaggio farmaceutico da parte di un medico su dieci.
  • Chiara Baldassarri, avvelenata con una bottiglia di latte al cianuro dopo aver fatto un servizio sul crac Parmalat;
  • Giorgio Fornoni, preso a bastonate da Ennio Doris;
  • Michele Buono, gambizzato da un falso cieco;
  • Bernardo Iovene, messo a tacere dalla Loggia P2;
  • Paolo Mondani, messo a tacere dal Gruppo Bilderberg;
  • Giovanna Corsetti, messa a tacere dalla lobby del tabacco;
  • Sabrina Giannini, messa a tacere dalla lobby dei venditori di coperte elettriche;
  • Piero Riccardi, autore del discusso reportage Il glutammato fa male?, rapito e torturato dal braccio armato del Reparto Marketing della Star.

Lo studio

Report è realizzato con penuria di mezzi: viene registrato nel garage della Gabanelli, con la figlia undicenne della giornalista costretta a stare dietro alla telecamera (un cameraman costerebbe troppo). L'elemento che contraddistingue il programma è lo studio in penombra, non per vezzo artistico ma per risparmiare sulla bolletta della luce.

Nel 2012, a seguito di una denuncia congiunta da parte del Ku Klux Klan, dei Giovani Padani e delle Giovani Marmotte, Milena Gabanelli ha dovuto vendersi la casa, i gioielli, un polmone e la sopracitata figlia undicenne e andare a vivere in macchina per pagare le spese legali. Per ovviare a questo problema a partire dal 2013 il programma prenderà il nome di Report - On the road e verrà registrato all'interno della Fiat Tempra della giornalista.

Critiche

La trasmissione fin dall'inizio è stata particolarmente apprezzata dall'enorme pletora di delusi di sinistra e radical chic col golfino di cachemire. Aldo Grasso ha elogiato Report perché rappresenta un "genere fondamentale per l'informazione, anche se bisogna riconoscere che i servizi di Studio Aperto sulla cellulite delle showgirl sono molto più arrapanti."
Non sono però mancate voci fuori dal coro che hanno criticato la Gabanelli per i suoi bruttissimi orecchini e i suoi toni a volte sensazionalistici:

« Siamo sicuri che l'ossigeno sia salutare per l'organismo umano? O è questo che vogliono farci credere le grandi multinazionali? »

Grazie a Report Milena Gabanelli ha vinto per quindici edizioni consecutive il Premio Giornalista dell'Anno, battendo la concorrenza di colleghi come Vittorio Feltri, Augusto Minzolini e Benedetta Parodi.