Squall Leonhart: differenze tra le versioni

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{{Cit|Ho sognato di essere un cretino.|Squall Leonhart in raro momento di lucidità}}
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'''Squall Leonhart''' è uno dei personaggi piiù celebri creati dalla [[Square-Enix]], reso celebre dalla sua prima apparizione come taciturno protagonista belloccio di [[Final Fantasy VIII]] e consacrato grazie alla costante catena di riciclaggio nota come [[Kingdom Hearts]].
'''Squall Leonhart''' è uno dei personaggi più celebri creati dalla [[Square-Enix]], reso celebre dalla sua prima apparizione come taciturno protagonista belloccio di [[Final Fantasy VIII]] e consacrato grazie alla costante catena di riciclaggio nota come [[Kingdom Hearts]].


Apprezzato per la sua impareggiabile capacità di riuscire a tacere in dodici modi diversi, il personaggio di ''Squall'' ha trasceso la sua condizione di ''protagonista d'un opera di finzione'' per trasformarsi in un modello di vita per moltissimi [[fun di Final Fantasy]], che fanno il possibile per identificarsi in lui. Nonostante prestigiose équipe di [[psicologi]] ci stiano lavorando, ancora oggi nessuno è riuscito a trovare una [[cura]] valida per questa situazione.
Apprezzato per la sua impareggiabile capacità di riuscire a tacere in dodici modi diversi, il personaggio di ''Squall'' ha trasceso la sua condizione di ''protagonista d'un opera di finzione'' per trasformarsi in un modello di vita per moltissimi [[fun di Final Fantasy]], che fanno il possibile per identificarsi in lui. Nonostante prestigiose équipe di [[psicologi]] ci stiano lavorando, ancora oggi nessuno è riuscito a trovare una [[cura]] valida per questa situazione.

Versione delle 23:36, 5 feb 2010

Gackt, il modello a cui il concept artist, Tetsuya Nomura, si è ispirato per dare vitalità e virilità a Squall.
« ...perché dipendere dagli altri? Possiamo risolverli da soli i nostri problemi. Ho vissuto fino ad ora senza aiuto. Ho mandato giù tutte le cose brutte e ho tirato avanti fino ad oggi da solo. Quando ero bambino non potevo fare niente da solo. Mi sono dovuto fidare della gente. Esisto perché altre persone sono esistite prima di me. Ma io vivo bene da solo... I mezzi per cavarmela ce li ho e non sono più un bambino... È una bugia, non capisco niente! Sono così confuso... Vorrei non aver bisogno di nessuno. Ma come potrei mai riuscirci? Ditemelo... ... Ditemelo! Vuol dire che forse anch'io ho bisogno di qualcuno? »
(Squall Leonhart mentre pondera sul suo destino)
« Ho sognato di essere un cretino. »
(Squall Leonhart in raro momento di lucidità)

Squall Leonhart è uno dei personaggi più celebri creati dalla Square-Enix, reso celebre dalla sua prima apparizione come taciturno protagonista belloccio di Final Fantasy VIII e consacrato grazie alla costante catena di riciclaggio nota come Kingdom Hearts.

Apprezzato per la sua impareggiabile capacità di riuscire a tacere in dodici modi diversi, il personaggio di Squall ha trasceso la sua condizione di protagonista d'un opera di finzione per trasformarsi in un modello di vita per moltissimi fun di Final Fantasy, che fanno il possibile per identificarsi in lui. Nonostante prestigiose équipe di psicologi ci stiano lavorando, ancora oggi nessuno è riuscito a trovare una cura valida per questa situazione.

Final Fantasy VIII

   La stessa cosa ma di più: Final Fantasy VIII.
Squall è l'eroe di grandi, piccini e tardoni di mezza età.
« Squall è il mio eroe... Vorrei essere come lui... »
(Un ragazzino con problemi di socializzazione)
« Squall è un figo, lo amo! »
(Una Fungirl a caso)
« Che dire di Squall... È un personaggio decisamente complesso inserito in un contesto che contribuisce sensibilmente ad accrescere lo spessore emotivo del personaggio attraverso una sottigliezza sagace della catalessi nel dimostrare che l'amore vince su tutto. »
(Un fun acculturato che cerca disperatamente di trovare un senso al personaggio)

Il meraviglioso carattere

Nel gioco in cui è protagonista Squall si presenta l'incarnazione del tipico adolescente medio, con le classiche difficoltà nell'accettarsi e nel farsi accettare.

Oltre alla mancanza di originalità, non sembra essere un pessimo personaggio; purtroppo in Squall le turbe adolescenziali sono portate agli eccessi. Il buon protagonista presenta infatti un disturbo comportamentale che, sebbene sia comprensibile in un bambino, in un nerd o in un otaku, risulta un po' fuori luogo in un personaggio che ha quasi raggiunto l'età adulta; per giunta, si tratta d'un individuo che fa un lavoro che comporta una certa responsabilità.

Vediamo dunque in cosa consiste questo scompenso caratteriale.

Come sa chiunque conosca un minimo della storia di Final Fantasy VIII[1], Squall è un orfano, che ha perso, oltre ai genitori, anche la sorellastra. Letteralmente; madre a parte, nessuno è morto nella sua famiglia. Padre e sorella se li è proprio persi, probabilmente al supermercato durante una giornata di saldi, la stessa in cui perse la vita sua madre. Invece di mettersi a cercare i suoi famigliari scomparsi, come avrebbe pensato di fare una banalissima persona normale, il giovane mercenario in erba ha deciso che l'unico modo per evitare di soffrire nuovamente in seguito alla perdita di persone per lui care, sia quello di mandare a fanculo chiunque tenti un approccio amichevole con lui.

Logico, no?

Il modus operandi

Se Nomura fosse nato in occidente, Squall sarebbe stato così.

Il nostro eroe applica pedissequamente gli stessi schemi comportamentali a qualunque occasione, rendendo facile la sintesi del suo modus operandi in una manciata di fasi.

Fase 1
Le pippe mentali

Quando qualcuno tenta di comunicare con Squall, il giovane, invece di rispondere, inizia un monologo interiore. I temi più frequenti sono la sofferenza, il dolore, l'insofferenza verso il prossimo e le mutande troppo strette. Questi monologhi durano diversi minuti. L'interlocutore, nel frattempo, si chiede se Squall sia sordo o soltanto scemo.

Fase 2
La fanculizzazione

Terminato il monologo, Squall passa all'attacco, ed inizia a tentare di sbarazzarsi del suo interlocutore. Mentre coi personaggi meno insistenti il giovane si limita a silenzi o monosillabi, con gli avversari più temibili, si ritrova costretto a passare alle armi pesanti; ecco che il nostro eroe partorisce una risposta degna della peggior donna single di mezz'età sotto ovulazione.

Fase 3
La fuga

Se l'interlocutore è ancora presente dopo la seconda fase, allora è Squall che batte in ritirata. Utilizzando una scusa banale, tipo "Non ne sono capace.", "Non puoi capirmi.", "Mi stai profondamente sul cazzo." o "Mi spiace, ma sono omosessuale." il giovane abbandona la conversazione ed il posto, completando la sua opera umano-repellente.

Ovviamente, tutte queste ciance non servono a nulla senza un paio di esempi pratici. Diamo dunque un'occhiata ad alcune manifestazioni d'amore tipiche di Squall.

A tavola
Oddio, e adesso che vuole? Perché mi si sta strusciando addosso? Cosa spera di ottenere?

Rinoa: Squall, mi passi il sale?
Squall: (Ommioddio, di nuovo?)
Rinoa: Squallino, dai, passamelo, l'insalata è insipida.
Squall: (Perché non lo chiede al tizio seduto vicino a me?)
Rinoa: Ok, guardami negli occhi: pas-sa-mi-il-sa-le!
Squall: (Mi ha preso per un ritardato?)
Rinoa: Su, Scuoll, passamelo, dai!
Squall: Non posso farlo.
Rinoa: Eh? E perché?
Squall: ...
Rinoa: Ehi? Ci sei?
Squall: Possiamo vivere da soli. (Squall si alza e se ne va improvvisamente)
Rinoa: Oh, quanto lo amo.

Bambini, non imitate il nostro eroe, atteggiamenti come questi sono pericolosissimi! Una ragazza normale, dotata di accesso a tutte le proprie funzioni cerebrali, di fronte ad un atteggiamento del genere avrebbe certamente piantato con brutalità la saliera nell'ano del malcapitato.

Al parco

Zell: Ehi, Squall, andiamo a staccare rane morte dall'asfalto con Irvine!
Squall: (Perché proprio io?)
Zell: Ehi, sei sordo?
Squall: (Dovrei andare? Rischio di ferirmi di nuovo...)
Zell: Forse si è offeso per qualcosa.
Squall: (No, non posso.)
Zell: Yu-hu?
Squall: ... (Squall si alza e se ne va improvvisamente)
Zell: Eh, sì, questo ragazzo deve passare meno tempo da solo al bagno...

La sindrome di Squall

Il disturbo comportamentale consistente nel mandare a fanculo tutti, indiscriminatamente, in modo da stroncare sul nascere ogni tipo di sofferenza è così peculiare che è stato riconosciuto come vera e propria malattia da un branco di scienziati giapponesi, in seguito ad un difficilissimo torneo di burraco. Inutile dire qual è il nome di tale malattia[2]. Nonostante colui che ha effettivamente reso pubblico tale disturbo psicofisico sia stato Shinji Ikari, l'unico ad aver reso la gente desiderosa di contrarlo è stato il protagonista di Final Fantasy VIII.

Gli individui affetti dalla Sindrome di Squall si riconoscono facilmente in quanto parlano per monosillabi, abusano dei puntini di sospensione e ricorrono a qualunque tipo di autotortura pur di non ridere in pubblico. Il tutto, con il costante sforzo di attirare quanta più attenzione possibile e contemporaneamente cercare di isolarsi. Cosa che genera un notevole paradosso, del quale parleremo a breve.

Visto che per qualche motivo ancora non reso noto otaku e bimbiminkia sembrano gradire alquanto tale carattere nei protagonisti, spesso e volentieri gli sviluppatori di anime e videogiochi infilano personaggi simili nelle loro creazioni, fomentando così lo sviluppo e la diffusione della malattia.

Il paradosso di Squall

Perché un personaggio che vanta questo carattere riesce ad essere considerato figo da individui di entrambe i sessi? Probabilmente una minuscola quantità di individui lo adora per il suo carattere. Semplice: per via del look. Essendo infatti Squall vestito con capi che potrebbero benissimo sembrare parte della collezione non esistono più le mezze stagioni di D&G o Gucci, è naturale per lui suscitare l'ammirazione di gggiovani alla moda e l'invidia di ogni genere di nerd e affini. Inoltre il suo aspetto androgino, ereditato dal suo padre/prototipo Gackt, lo rende irresistibile per ogni genere di Fungirl.

La coesistenza del carattere e del look di Squall fu un un vero e proprio paradosso, plausibile soltanto perché si trattava d'un videogioco; nel mondo reale, nessun nerd socialmente disturbato avrebbe pensato di andare in giro vestito da truzzo.

Beh, ovviamente all'epoca non esistevano ancora programmi televisivi come La pupa e il secchione o mode largamente diffuse che fondessero sociopatia, nerdismo ed abiti truzzi in un'unica, grande tendenza.

L'idolo delle masse

Se siete come lui, riponete ogni speranza; neanche il Paradosso di Squall vi può salvare.

Squall viene considerato un idolo, un modello da imitare da numerosissimi adolescenti brufolosi e persino da alcuni adulti. È naturale chiedersi il perché di tanto successo. La causa è forse il suo carattere? O il suo look? La risposta esatta in realtà è molto, molto più ampia. I giovani amano Squall perché è fonte di speranza.

Insomma, se un individuo insicuro, incapace di fare altro se non farsi trascinare dagli eventi come lui è riuscito a riprendersi da una crisi adolescenziale durata vent'anni ed a mettersi con una dolce e bellissima ragazza come Rinoa ricordandoti che comunque è un'immensa rompiballe, ce la può fare chiunque. Può farcela anche il peggior otaku...
Persino tu!
Allora?
Cosa fai ancora qui, davanti al PC?
Sbrigati! Cospargiti, ungiti di truzzità ed esci!
Vai, imbucati alla prima festa che trovi e comportati come se fossi l'unico essere dotato del membro maschile nel raggio di chilometri e, contemporaneamente, da persona stanca di vivere! Vedrai, a forza di monosillabi e silenzi imbarazzanti, la tua vita cambierà, ed in meglio!

Kingdom Hearts

Un'immagine di Kingdom Hearts, in cui Leon si spupazza Yuffie.
« Che nome cazzuto... »
(Mathilda su Léon)

Il nostro giovane eroe, successivamente al glorioso ruolo come protagonista in Final Fantasy VIII, è tornato alla ribalta assieme ad altri personaggi di Final Fantasy in un'altra saga della Square-Enix, Kingdom Hearts.

A dire il vero, lo Squall che si incontra qui è completamente diverso da quello a cui eravamo stati abituati finora. Sì, ha sempre un carattere da lupo solitario, ma non lo stesso atteggiamento; più che una zitella acida od un sociopatico, il giovane sembra infatti il protagonista d'un qualunque film catastrofico americano. Niente odio, desiderio di morte, vendetta e solitudine; niente sfiga, insomma.

Inoltre, forse a causa d'un litigio col barbiere, vanta un taglio di capelli meno sfigato, ed ha deciso di farsi chiamare con un nuovo nome: Leon. L'idea che si possa trattare d'un suo sosia svanisce appena lo si vede utilizzare la assurda ed inconfondibile arma, il gunblade; in realtà il cambiamento di Squall/Leon è sia necessario al fine di nascondersi che dovuto alla felicità dell'aver sperimentato la gioia dell'essere vivo.

Ossia, la gioia d'essersi finalmente tolto Rinoa dalle scatole.

Non tutti apprezzarono questa svolta nel personaggio; gli adolescenti che si erano identificati nel vecchio Squall musone e sociopatico si sono sentiti non poco traditi dal suo cambiamento. Sparito il suo gioviale carattere ed il suo smisurato odio per amici, nemici e gente che passava di lì per caso, è sparito anche ogni motivo per identificarsi in lui. Per questo molti Fun di Final Fantasy fingono che Leon non esista.

Note

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  1. ^ Se non la conoscete, niente paura. Non vi siete persi molto.
  2. ^ Insomma, non è che mettiamo i titoli a casaccio, vi pare? Eh? EH? EH?

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