Sacha (Jacuzia)

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La bandiera della Jacuzia.

La Sachá o Jacuzia (pron. Iacuzia o Giacuzia, nessuno lo sa) è una fredda ma amena regione del Risiko e, secondo i più, anche del mondo reale. È da sempre contesa tra armate composte di piccoli carri-armati simpaticamente colorati, forse per evitare di mimetizzarsi con l'ambiente, che consta di una landa desolata interamente bianca, sulla quale spiccano, a intervalli lunghissimi, degli igloo sapientemente coperti di pelli d'orso.

Storia

Una veduta aerea della Jacuzia.

Secondo il mito, i primi abitanti della Jacuzia sono stati i 300 Spartani, giunti dopo 57 anni di marcia (erano centomila quando sono partiti, nel 456 a.C.), perché così aveva prescritto loro la Pizia, sacerdotessa di Apollo a Delfi, ma in gran segreto adoratrice del Bafometto, una rassicurante creatura dai tratti demoniaci. Chiaramente il tutto si trattava di uno scherzo pensato dalla simpatica sacerdotessa, ma si sa, agli spartani manca il senso dell'umorismo, dunque niente suggerì loro che il tutto si trattava di una burla e partirono verso la profetizzata meta.

Al 399 a.C. viene fatta risalire la fondazione dell'attuale capitale della Jacuzia, all'epoca chiamata Porné, ma che dopo la temporanea conquista da parte dell'Armata Rossa (1940-41) ha assunto il poco fantasioso nome di Jakutsk, non tanto facile da pronunciare ma ancor meno da rintracciare sull'atlante geografico.

La Jacuzia e i suoi abitanti hanno vissuto indisturbati per oltre duemila anni: gli Spartani erano fieri di aver scoperto un clima tale da mettere alla prova la loro sopravvivenza in ogni istante, e si divertivano a pascolare nudi le capre; di quando in quando, poiché tra loro non vi erano femmine, ne abusavano sessualmente. L'assenza cronica di donne li portò, intorno al 350 d.C., a raggiungere gli Unni, ai quali rubarono tutte le donne, facendoli fuggire terrorizzati verso Occidente dove, spaventando gli altri barbari, diedero il via al crollo dell'Impero Romano. Ciononostante, il loro numero non variò di una virgola: tant'è che tutt'oggi non superano il numero di 300.

I primi contatti con la Russia risalgono ai tempi di Ivan il Terribile: questi affrontò i 300 in battaglia a più riprese, con oltre 500.000 soldati, e ne uscì sempre sconfitto. Un nuovo tentativo, intorno al XVIII secolo, si concluse con l'ennesima disfatta russa: la popolazione della Jacuzia, resasi conto della propria invincibilità, si cibò per altri cinquant'anni della carne congelata dei russi, eresse un tempio a Jin Kazama, che doveva aver trasfuso la propria forza in essi, e iniziò segretamente a venerare il Bafometto, per merito o per colpa del quale i 300 erano stati sbattuti dalla Pizia in quella ghiacchiaia.

Nel 1940 l'Armata Rossa riuscì finalmente a invadere la Jacuzia: Stalin e il Soviet Supremo erano in effetti stati colpiti da una sindrome di megalomania irrefrenabile, e dopo aver invaso la metà orientale della Polonia (attuale Polosvacchia), in un delirio di onnipotenza tentarono l'impossibile, riuscendoci. Ma si trattava di illusioni: i trecento, tutt'altro che sconfitti, si erano ritirati esponendo i russi agli attacchi delle formiche e del gelo insostenibile. La battaglia definitiva avvenne nella gola di Krasnaja: combattendo immersi fino alla cintola in un fiume ghiacciato, i 300 Spartani-Jacuzi ebbero la meglio su oltre 5 milioni di nemici, mentre le loro mogli lanciavano massi e lava dalle montagne soprastanti. I russi preparavano la controffensiva, ma l'invasione di Hitler, nel 1941, li costrinse a desistere.

I russi non sarebbero mai più tornati in Jacuzia.

Nel marzo del 1964 la Jacuzia ha effettuato la sua prima spedizione oltremare nella storia: venti Jacuzi hanno invaso l'isola di Sakhalin, a nord del Giappone. A nulla sono valsi i tentativi dei giapponesi, aiutati dalla Cina e guidati da Squall, di riconquistare l'isola: i venti eroi hanno abbattuto a colpi di lancia decine di caccia giapponesi. La tensione nella zona è ancora alta, a distanza di quarantatré anni, e il Ministero degli Esteri sconsiglia di recarvisi. Da allora Jacuzia e Giappone sono perennemente ai ferri corti.

Popolazione

I suoi abitanti ammontano a circa 30 milioni (con un 99% di formiche, uno 0,9 di orsi e il resto agli esseri umani; l'ultimo censimento, risalente al 1950, ne ha contati 300) sparsi su una superficie di sei milioni di chilometri quadrati e si distinguono per la loro carnagione diafana; si trastullano incidendosi la pelle con lame di metallo arrugginito e sono soliti passare le loro giornate nudi sotto la neve, indossando tutt'al più un mantello di colore variabile a seconda di chi per ultimo ha invaso il territorio (giallo, nero, rosso, verde, blu, viola... potenzialmente indaco). Per questo motivo, il re della Jacuzia è Arlecchino.

Forma di Stato

La Jacuzia è uno Stato assoluto: nessuno dei 300 ha mai letto Rousseau o Montesquieu, e il Paese è retto dalla più ferrea disciplina militare. A governare, attualmente, è Arlecchino, eletto nel 1517. Egli si è dimostrato un sapiente condottiero, e dal momento che nessuno paga tasse non ha mai avuto occasione di suscitare malcontento. Inoltre il continuo temprarsi nei gelidi venti Jakuziani gli ha concesso un oltremodo lunga vita e una paresi quasi totale dei muscoli mimici facciali in posizione di un sorriso, cosa che ha portato la sua figura alla trasposizione carnevalesca che tutti conosciamo.

In materia di caccia, pesca, pastorizia e agricoltura (in Jacuzia è diffusissima la coltura dei meloni in asciutto), invece, le decisioni vengono assunte collegialmente da tutti gli abitanti maschi che abbiano superato il decimo anno di vita.

Economia

L'economia si basa sull'esportazione di baccalà, petrolio estratto a mani nude dalla roccia, roccia lavica, lava, sterco di orso, lance, scudi, spade, elmi e mantelli tipicamente spartani, e sull'importazione di donne.
Secondo alcune fonti non ben identificate inoltre sarebbe anche la patria delle vasche da bagno Jakuzzi, ma si è spesso obiettato che non tutti gli jacuzi hanno la vasca da bagno e in ogni caso non saprebbero che farsene, visto il freddo.
La moneta correntemente utilizzata è la palla di neve.

Diritto

Il presidente della Jacuzia durante il discorso di fine anno.

La Jacuza è la punta di diamante nella scienza giuridica tra tutti gli Stati del mondo. Nel 1659 Arlecchino fu autore di una splendida codificazione di leggi e consuetudini, nota come Dieci comandamenti jacuzi, qui riportata in un'efficace sintesi:

  1. Lo Jacuto si lava con ghiaccio appena fuso
  2. Lo Jacuto si lava i denti con l'antigelo
  3. Lo Jacuto vive, mangia e dorme nudo
  4. Lo Jacuto ama il metallo[1]
  5. Lo Jacuto si fortifica con il ghiaccio e col metallo[2]
  6. Lo Jacuto vive per la guerra
  7. Lo Jacuto cade sempre in piedi e non muore mai
  8. ... (questo comandamento è segreto, e viene rivelato solo agli Jacuti)
  9. Lo Jacuto lo fa anche se c'è una temperatura di -110°C (temperatura circa il doppio più alta di quella normale quindi questa temperatura è considerata bollente per gli abitanti) senza badare a eventuali rischi
  10. Lo Jacuto se la tira un botto, pur vivendo in un luogo che non esiste davvero.

Curiosità

  • La Jacuzia non fa parte del G8
  • Silvio Berlusconi non ha mai visto la Jacuzia; tuttavia, alcuni suoi pesanti commenti sulle donne del luogo lo ha fatto dichiarare persona non gradita nel paese.

Note

  1. ^ Letteralmente e fisicamente. Le loro bambole gonfiabili in lega di titanio sono celeberrime.
  2. ^ Vedi sopra.

Voci correlate


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