Pecora: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia lubrificata per il piacere di lui e lei.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
mNessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 12: Riga 12:
== Origine ==
== Origine ==
[[File:Goingmerry.jpg|right|thumb|230px|Foto della terrificante galea da battaglia delle pecore]]
[[File:Goingmerry.jpg|right|thumb|230px|Foto della terrificante galea da battaglia delle pecore]]
La pecora nasce nel lontano Chissaquando D.C. (Democrazia Cristiana) dalle abili mani di un pastore sardo che, al tempo, ancora non sapeva di essere un pastore.
La pecora nasce nel lontano Chissaquando D.C. (Democrazia Cristiana) dalle abili mani di un [[pastore sardo]] che, al tempo, ancora non sapeva di essere un pastore.
Egli, seguendo l'esempio di [[Dio]] prese del fango e ci sputò sopra, ma per accidente cadde un ciuffo di lana dalla sua logora tunica, e invece dell'uomo ebbe origine una soffice creatura a quattro zampe che divenne poi il vero migliore amico dell'uomo (il cane sarebbe venuto solo molto dopo).
Egli, seguendo l'esempio di [[Dio]] prese del fango e ci sputò sopra, ma per accidente cadde un ciuffo di lana dalla sua logora tunica, e invece dell'uomo ebbe origine una soffice creatura a quattro zampe che divenne poi il vero migliore amico dell'uomo (il cane sarebbe venuto solo molto dopo).



Versione delle 22:15, 11 mar 2010

Pecora
Una pecora fresca di fabbrica


« Cielo a pecorelle...cielo a pecorelle! »
(Paolo Bitta su pecora)
« Io preferisco sempre quella piccola »
(Rocco Siffredi sulla pecorina)
« Io il Montone!! »


Meglio conosciuto come dolce amico lanoso, la pecora è affidabile, premurosa, affettuosa e ti sa soddisfare sempre, soprattutto quando cerchi un buon pasto caldo.

Origine

Foto della terrificante galea da battaglia delle pecore

La pecora nasce nel lontano Chissaquando D.C. (Democrazia Cristiana) dalle abili mani di un pastore sardo che, al tempo, ancora non sapeva di essere un pastore. Egli, seguendo l'esempio di Dio prese del fango e ci sputò sopra, ma per accidente cadde un ciuffo di lana dalla sua logora tunica, e invece dell'uomo ebbe origine una soffice creatura a quattro zampe che divenne poi il vero migliore amico dell'uomo (il cane sarebbe venuto solo molto dopo).

Prima generazione

Pecore e uomini convivevano pacificamente in una sperduta valle in quel di Sardegna, scambiandosi favori reciproci. I neonati pastori pascevano le pecore, e loro li ricambiavano con affetto o, nei casi peggiori, con favori sessuali. La simbiosi era perfetta, difatti questa viene chiamata "era dei pecorai nati stanchi" poiché passavano il 90% della loro vita attiva a pisolare sotto alberi. Il restante periodo lo passavano a fare mirto Zedda Piras e a vomitarlo.

La grande guerra

La seconda epoca detta "era della lana turbolenta" colse d'improvviso i placidi pastori, ormai agiati tra le loro coperte di lana. Difatti un brutto giorno, tutti i pastori non sufficientemente obesi da non riuscire a trasportare i loro ingombranti sé in giro per la magica valle, notarono come una pesante rivolta era scoppiata. Le pecore erano stufe marcie di essere seviziate sessualmente (durante la fine della prima era il numero di stupri era notevolmente aumentato, complice la crescente bruttezza dei pastori che gli impediva di trovare un essere con meno di quattro zampe che gli si concedesse). Un orribile spettacolo si prestava ai loro cisposi occhi: le pecore, un tempo amichevoli e morbide, si erano trasformate in possenti merino da combattimento dalla lana riccio e crespa e dotate di cornine ramificate dall'aria davvero letale. Immediatamente i luridi ciccioni si fabbricarono armature di latta e spade di cartapesta per contrastare la rivolta. La magica valle fu sconvolta per anni dalla furiosa lotta, che cosparse di lana e adipe la terra. Verso la metà della grande guerra i pastori erano stati tutti ridicolizzati dalle possenti merino da combattimento, le quali si convinsero di poter conquistare anche i territori fuori dalla loro terra natia. Costruirono possenti imbarcazioni a vela in cui i battaglieri ovini si imbarcarono a migliaia, pronti a combattere per conquistare il Mondo.

Ascesa e declino

Sono tante, troppe e sbucano ovunque! Scappa finché puoi!

Gli ignari abitanti dell'Italia vennero colti all'improvviso dall'attacco delle pecore. Gli ovini infilzavano come nulla i poveri uomini sulle loro turgide corna e li penetravano indegnamente una volta abbattuti. L'osceno spettacolo si protrasse fin quando arrivarono al nord italia, precisamente nella Padania, dove furono brutalmente sconfitte e cacciate da orribili uomini verdi dotati di membri ancora più duri delle corna delle merino da guerra. Gli ovini, dalle corna distrutte e dalla lana indegnamente cardata, furono costrette a tornare a testa bassa nella loro terra natale, dove vivono ora isolate dal resto del mondo, in compagnia dei pastori che hanno ripreso a seviziarle allegramente fin da allora. Le pecore si sono adattate al loro destino, perdendo la parola ed emettendo mesti "Beeh" come unico verso comprensibile rimasto dai susseguenti stupri.

Articoli correlati

Collegamenti esterni