Opopomoz

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Popopomoz.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Opopomoz
« Più divertente dell'Esorcista, più terrificante dell'Esorciccio »
(Frase di lancio del film)
« Da vedere! Quindi andatelo a vedere anche per me! »
(La critica di Ciak Magazine)


Opopomoz è un'antica bestemmia assiro-babilonese, un incrocio tra "Sia maledetto il dio Assur" e "Mallanemaechistramuorte". L'offesa è poi diventata un coro da stadio, un 45 giri della raccolta "Paese che vai, vaffanculo che trovi" ed infine un film, ideato, sceneggiato, diretto e indiretto da Enzo D'Alò.
La storia è ambientata a Napoli, dentro un cassonetto fin troppo pieno.

Trama

Sotto Natale, la madre del piccolo Rocco rimane incinta per via di uomini di malaffare, ma non riesce in tempo a prendere la pillola e così si ritrova con un altro figlio a carico, che finirà in un cassonetto targato Chicco.
Nel mentre un uomo antipatico, brutto e rosso (no, non è Bersani, è Satana) trama contro la giovane donna perché non vuole che la donna faccia nascere il bambino. Satana infatti, tra i suoi vari difetti è pure milanista e già sa che quel bambino finirà per diventare il nuovo asso delle giovanili del Napoli, e che porterà la squadra a vincere scudetto, coppa dei campioni e coppa dell'olio.

Così invia tre diavoli sulla Terra (Astarotte, Ossarotte e Ferribotte) che hanno il compito di convincere Rocco a preparare una pozione per far abortire la madre. La pozione, a base di aglio, sedano, coda di rospo e palle di babbuino, per funzionare va attivata pronunciando una vecchia bestemmia in disuso: Opopomoz, appunto.

Ma la cuginetta impicciona del piccolo Rocco capisce l'astuto piano del diavolo e salva tutti con la sua spada laser. Per il finale il resgista ha ammesso di essersi leggermente ispirato a Guerre Stellari.

Il piccolo Rocco esprime il suo disappunto per la nascita del fratellino.


Il titolo

La parola magica Opopomoz, ripetuta allo specchio cinque volte nel giorno di Natale, vi farà venire il cagotto, costringendovi a trascorrere tutte le festività sulla tazza del cesso.
Usatela quindi solo per vendicarvi di qualche vostro zio che vi sta particolarmente sul cazzo.

Seguiti

  • Nel 2008 è stato previsto un sequel, ma a causa della maledizione di Sadako, il bambino trova per sette giorni di seguito il bagno sempre chiuso con Sadako che risponde "Occupato!". Dopo sette giorni se la fa addosso.

Per ora il titolo del lavoro è "Popopopomoz".

  • Il terzo sequel dovrebbe intitolarsi logicamente "Popo, popò, popomoz!", ma voci di corridoio parlano di "S. Gennaro contro Sadako - Sfida finale" e su Internet gira da un po' di tempo il poster: da un lato sta una Sadako lugubrerrima e avvolta da uno scialle di Dolce & Gabbana, mentre dalla parte opposta un San Gennaro decisamente euforico sta provando due giganteschi guantoni da pugile. Sullo sfondo, il Vesuvio travestito da Fujijama e sotto i tre diavoletti nel primo film, più terrorizzati che mai, nella posa dell'Urlo di Munch.


Maledizioni correlate

  • Lo Spettro della latrina: molti racconti cinesi pezzotti sono incentrati su queste temibili presenze. Il nome fa ridere, non fa ridere quello che faranno ai tuoi sanitari. Ti toccherà rifare il bagno daccapo e sono soldi che se ne vanno.
  • The Ring: ilare film entrato in proverbio per la serenità e la piacevolezza delle situazioni. Un film per tutti i bambini buoni.
  • Excel Saga, episodio "Addio gioventù": l'allenatore è un esperto di calcio e maledizioni, e afflitto egli stesso da una terribile maledizione che non gli fai trovare mai la carta igienica nel momento del bisogno.
  • Questa stessa voce: Mio cuggino ha letto questa voce, non ha aggiunto nulla e stamattina doveva andare di corsa al lavoro e ha trovato il bagno occupato da Sadako per un intero quarto d'ora.

Voci correlate

  • Natale
  • Film di Natale
  • La Freccia Nera
  • La Freccia Azzurra
  • La Freccia Rossa
  • La Gabbianella e il Ratto
  • Pipì, Pupù, Rosmarina, il nuovo capolavoro scatologico di Enzo d'Alò è una coproduzione internazionale Italia-Lussemburgo-Francia, che racconta sulle avventure di tre simpatiche bestiole: cosa siano i primi due lo potete immaginare, mentre Rosmarina è la coniglietta necessaria per il fanservice.