Nonsource:I Promessi Renziloni
Prologo
Renzi vorrebbe sposare Lucia Boschi Mondella diventare Presidente del Consiglio a vita e ha già posto le basi per una riforma costituzionale in senso autoritario, con l'abolizione delle elezioni per il Senato e il diritto all'immortalità per il premier.
Purtroppo, però, l'anziano sacerdote che dovrebbe celebrare il referendum, Don Alema, abbreviato in D.Alema, mentre passeggia per Lecco, viene fermato da due bravi che lo ricattano, intimandogli di impedire a Renzi di diventare unico sovrano incontrastato. Com'è noto, il coraggio uno non se lo può dare.
Capitolo 1
In un primo tempo, Renzi Tramaglino chiede aiuto all'Azzeccagarbugli, ma Niccolò Ghedini è impegnato con i processi al Cavaliere e nulla riesce a distoglierlo. Perciò a Renzi non rimane altro che rivolgersi al frate confessore di Lucia Boschi Mondella, Fra' Cristoforo Cuperlo, chiedendogli di intercedere presso Don Silvio perché Renzi Tramaglino possa finalmente convolare a giuste nozze con la dittatura. Cuperlo acconsente, in cambio di dieci Ave Maria e della riforma della Legge elettorale.
Fra' Cristoforo Cuperlo si reca ad Arcore, al Castello di Don Rodrigo, per convincerlo a sostenere il Sì al referendum costituzionale. Don Silvio Rodrigo, però, non vuol sentire ragioni e risponde in modo arrogante, scacciando il Frate.
Capitolo 2
Renzi Tramaglino e Lucia Boschi Mondella cercano allora di convincere Don Alema a celebrare il referendum nottetempo, promettendo anche a lui, come già a Fra' Cuperlo, la riforma elettorale con la modifica dell'Italicum ed il ritorno al Mattarellum. Don Alema però, non si lascia imbrogliare. Renzi Tramaglino e Lucia Boschi Mondella sono costretti a scappare per riparare in convento, Lucia presso la Monaca di Monza, di nome Gertrude Meloni, e Renzi a Milano presso Padre Bonaventura.
Capitolo 3
Renzi, però, non riesce a raggiungere il convento, perché sbaglia strada e, a causa del navigatore satellitare, finisce nel bel mezzo di un corteo della CGIL. Qui viene costretto a promettere pensioni più alte e concorsi per gli Statali in caso di vittoria del Sì. Le sue proposte, lanciate in una diretta Facebook, ottengono solo cinque mi piace e Renzi è costretto a fuggire fino a Bergamo, braccato dai contestatori e da quelli che preferiscono Instagram.
Capitolo 4
Nel frattempo, Don Silvio, risoluto a fare sua Maria Elena Boschi la maggioranza, decide di far rapire Lucia Boschi Mondella, ma il capo dei suoi bravi, tale Beppe Griso fallisce miseramente nell'impresa, perché perde tempo per far votare sul suo blog la data del rapimento e Lucia Boschi Mondella non si fa trovare in casa.
Capitolo 5
Don Silvio, allora, decide di rivolgersi al ben più temibile Innominato, convincendolo che Lucia sia una terrona. Bisogna sapere, infatti, che L'Innominato aveva da sempre una grande avversione per tutti i meridionali. L'Innominato riesce, non senza l'aiuto di Gertrude Meloni, che facilmente corrompe, a rapire Lucia Boschi Mondella e a portarla nel proprio castello.
Capitolo 6
Quando la situazione sembra senza via d'uscita, l'Innominato si converte e, ispirato dal Cardinal Borromeo, inizia a prendersela con gli stranieri e con i clandestini anziché con i meridionali, si iscrive a Casapound e libera Lucia Boschi Mondella.
Renzi Tramaglino, scappato nella Serenissima, ne approfitta per sottoscrivere il Patto per Venezia e il Patto per Genova, contenenti altre promesse elettorali irrealizzabili, ma a cui tutti sembrano credere.
Quando tutto sembra ormai per andare per il meglio, ecco la disgrazia: i sondaggi danno il No in testa.
Capitolo 7
La fine di Renzi Tramaglino è ormai segnata e con lui quella di Lucia Boschi Mondella.
Non basta più nemmeno minacciare la peste, l'influenza suina e il diluvio universale, pronosticando che si sarebbero presto abbattuti sull'Italia e sui mercati internazionali in caso di vittoria del No.
Renzi, però, è dotato dell'astuzia tipica del contadino lombardo del '600, scarpe grosse e cervello fino. Elabora un accordo segreto per mantenere il potere, salvando Lucia Boschi Mondella dalla disoccupazione e, soprattutto, garantendosi una rapida risalita politica.
Capitolo 8
Ma di chi fidarsi? Don Silvio è inaffidabile: vuole vendicarsi perché Renzi non ha rispettato il Patto del Nazareno. E poi Don Silvio Rodrigo è uno che gli accordi li firma in prima serata da Bruno Vespa, con il rischio concreto che qualcuno guardi per errore Porta a porta e si accorga delle promesse non mantenute!
È così che a Renzi sovviene il nome del più insignificante e anonimo dei suoi ministri: anche se nessuno l'aveva mai notato, è pur sempre il suo Ministro degli esteri.
Si presenta quindi a Renzi un'occasione unica: dopo la vittoria del No al referendum costituzionale, fa finta di dimettersi, con il tacito accordo che venga immediatamente ricostituito un Governo uguale al precedente.
Capitolo 9
L'incarico di formare il Governo è affidato a Paolo Gentiloni, che finge di essere sorpreso e conferma l'incarico a tutti i ministri del Governo Renzi. Dopo tanti governi tecnici, balneari o a tempo, nasce così il primo "Governo fotocopia" (del precedente).
Renzi fa assumere Lucia Boschi Mondella come Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, salvandola così da una poco dignitosa ricerca di un lavoro.
Queste cavolo di fotocopiatrici, però, non funzionano mai perfettamente: chi è quell'idiota che continua a romperle fotocopiandosi le chiappe? Fatto sta che, a causa della fotocopia non ottimale, alla Pubblica Istruzione venne messa Valeria Fedeli, che non ha neanche la terza elementare, per dimostrare agli studenti che la laurea non serve a niente.
Fine
Gentiloni farà rimpiangere Renzi, restando al governo per tanti e tanti anni e vivranno tutti felici e contenti. Gli italiani un po' meno.