Somalia: differenze tra le versioni

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Ma il [[peto armonico|vento impetuoso]] della decolonizzazione si fece sentire anche da quelle parti: e così i Somali volevano muoversi, ingrati, con le loro gambe, dimenticando tutto il [[merda|Bene]] che l'Italia aveva portato in quelle terre. In fondo stavamo solo scherzando quando, negli anni '30, dicevamo che le popolazioni [[negro|di colore]] fossero inferiori, no? Dai, per un paio di saggi pseudoscientifici sulla [[razza]] e alcune piccole dep...ehm, vacanze!<br />
Ma il [[peto armonico|vento impetuoso]] della decolonizzazione si fece sentire anche da quelle parti: e così i Somali volevano muoversi, ingrati, con le loro gambe, dimenticando tutto il [[merda|Bene]] che l'Italia aveva portato in quelle terre. In fondo stavamo solo scherzando quando, negli anni '30, dicevamo che le popolazioni [[negro|di colore]] fossero inferiori, no? Dai, per un paio di saggi pseudoscientifici sulla [[razza]] e alcune piccole dep...ehm, vacanze!<br />
Ma i Somali non vollero sentire ragioni e, assieme ai colleghi della Somalia Britannica, divennero indpendenti nel [[luglio]] del [[1960]].
Ma i Somali non vollero sentire ragioni e, assieme ai colleghi della Somalia Britannica, divennero indipendenti nel [[luglio]] del [[1960]].


Il giorno dopo stavano già dichiarando [[guerra]] all'Etiopia.
Il giorno dopo stavano già dichiarando [[guerra]] all'Etiopia.

Versione delle 22:08, 19 giu 2008

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La Somalia è una colonia italianao stato dell'Africa Oorientale Italiana, noto per essere uno dei luoghi di vacanza preferiti da Chic Bipapo, nonché uno dei posti più tranquilli del pianeta.

Geografia

La Somalia fa parte della coda del Continente Nero, altrimenti detta Corno d'Africa. Dà sull'Oceano Indiano a Sud, sull'AbissiniaEtiopia a Nord, mentre la punta della coda, nonostante non sia bagnata dall'Oceano, fa l'indiana perché bagnata dal Mar Rosso.
È uno stato semidesertico, anche perché quando il povero contadino cerca di piantare qualcosa arrivano o le milizie controcontrocontrorivoluzionarie a appropriarsi di tutto, con la scusa di una misteriosa "causa" di cui il povero zappatore non capirà mai la vera natura, o le forze militari dell'ONU, che bombardano tutto il villaggio perché qualche "nemico della pace o della democrazia" potrebbe essere nascosto lì.
Ai confini con l'Ab... ho capito!, l'Etiopia (scusate, quelli lì son fiscali) si trovano diversi gruppi montagnosi, abitati da caprari o predoni che trincerandosi dietro il nome di Allah (o di Dio, se sono copti), depredano le ultime foglie di lattuga rimaste in possesso del contadino di cui sopra. Ecco spiegate fame e carestie, così frequenti nella regione.

Storia remota

La Somalia non ha storia sino all'arrivo, alla fine dell'Ottocento degli Europei e principalmente degli indomiti Italiani, che l'hanno levata dal sonno della Storia; poco importa di ricchi sultanati islamici e di poderose migrazioni di popoli. Son solo storielle da MIlle una Notte! Eia eia alalà!

Storia recente

Nonostante i galletti e i figli della perfida Albione si fossero presi alcune parti del territorio somalo, il grosso spettò, per meriti storici, di sangue e di romani-TÀ(!) ai figli di Romolo (e anche a quelli di Remolo).
Nonostante alcuni fastidiosi briganti che non volevano accettare il governo tricolore, briganti che si riuscì a far tornare, assieme a familiari e amici, a più miti consigli, l'Italia seppe lasciare la propria impronta in quella terra selvaggia, come poi s'è visto all'epoca della deconolizzazione.
Furono creati villaggi, strade, case, infrastrutture per i colonizzatori di cui usufruì tutto il popolo. Mogadiscio divenne un importante scalo internazionale, pari a Buone Arie, Nuova York e Tochio e gli indigeni, di loro spontanea volontà, impararono la lingua di Dante e Manzoni.
Piuttosto che continuare la loro esistenza a pascolare capre in un remoto villaggio, ai Somali fu offerta la possibilità di emigrare nella nuova madrepatria, per guadagnarsi qualche soldo facendo il cameriere o la donna delle pulizie: questo movimento causò la prima ondata di immigrati verso lo Stivale[1].

La Somalia durante la Seconda Guerra Mondiale

Dopo che nel '36, il Duce spezzò le reni agli Abissini, la Somalia si trovò a confinare a nord... con un altro dipartimento controllato dagli italiani. Peccato che, sempre nel '36, l'Italia si scegliesse un pessimo alleato per controbattere alle infamanti e infondate accuse dello straniero di non aver rispettato gli accordi internazionali, infondate accuse che portarono a quel felice periodo storico in cui dominava l'autarchia. Così cominciò lo sfruttamento delle risorse del suolo delle colonie: tutto quanto era prodotto era requisito per il bene e la gloria nazionali: si può ben dire che è da qui che parte la simpatica abitudine di cui abbiamo già parlato nel paragrafo sulla Geografia. Se il popolo osava protestare gli àscari, le divisioni militari formate da indigeni rinnegati, davano sfogo alla loro passione per la musica coi loro clarinetti a 16 colpi.
Ciò spiega perché, al momento dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, gli infidi Britannici ebbero la meglio sugli Italiani, che dopo qualche piccola vittoria a briscola, persero diverse mani prima a poker, poi letteralmente con le granate modello Churchill's cigar speditegli affettuosamente dal nemico: secondo voi, da che parte stava la polazione?
Così, dopo nemmeno un anno dallo scoppio del conflitto, sembrò che l'Italia dovesse dire "ciao ciao", anzi "bye bye", alla vecchia colonia. Ma...

La Somalia nel dopoguerra

Ormai sotto prottetorato britannico, il Somaliland (nuovo padrone, nuovo nome) era destinato ad infoltire i possedimenti dei Windsor, senonché gli spocchiosi inglesi, col loro cazzo di the alle cinque in punto, ora del Big Ben, arrivarono a far rimpiangere addirittura quei fanatici col braccio teso che li avevano dominati precedentemente. Nel frattempo, dopo l'8 settembre, improvvisamente lo Stato Italiano a partire dal suo capoccia Sciaboletta, come al solito campione di coerenza e di amor patrio, divenne allealto degli Angloamericani e così, al tavolo delle trattative, Herr De Kasperi pretese che i vecchi possedimenti tornassero sotto il controllo tricolore. Alla fine, tira che ti tira nonché daje e ridaje[2], lasciata la Libia a Re Idris e l'Eritrea all'Etiopia (cosa per cui gli Eritrei sarebbero stati eternamente grati all'ONU), tornò al Patrio Lido[3] proprio la nostra Somalia: i primi a far festa furono ovviamente gli àscari, stufi di prendere ordini in inglisc e poi la popolazione, che in fondo, data la posizione geografica di buona parte dell'Italia, vedeva i dominatori un po' loro simili.

La decolonizzazione

Ma il vento impetuoso della decolonizzazione si fece sentire anche da quelle parti: e così i Somali volevano muoversi, ingrati, con le loro gambe, dimenticando tutto il Bene che l'Italia aveva portato in quelle terre. In fondo stavamo solo scherzando quando, negli anni '30, dicevamo che le popolazioni di colore fossero inferiori, no? Dai, per un paio di saggi pseudoscientifici sulla razza e alcune piccole dep...ehm, vacanze!
Ma i Somali non vollero sentire ragioni e, assieme ai colleghi della Somalia Britannica, divennero indipendenti nel luglio del 1960.

Il giorno dopo stavano già dichiarando guerra all'Etiopia.

Gli ultimi anni

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Economia

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L'economia somala si basa sul contrabbando d'armi (vera risorsa primaria del paese), sull'uccisione (non si è ancora capito a che pro) di reporters che compiono il loro lavoro e sui soldi spediti dalle badanti emigrate in Italia alle famiglie rimaste a casa.

Note

  1. ^ e ciò spiega perché i leghisti, pur essendo razzisti, si considerano -almeno a parole- antifascisti
  2. ^ de tacco e de punta, bona bbona 'a sora Assunta
  3. ^ credo che sia il Lido d'Alghero, presso la pineta