Impero bizantino

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Impero Bizantino

(Stemma)

"Ergazomai tuto dendron!"

(Motto)

Posizione geografica Soleggiata.
Anno di fondazione 5436 an Urbe scondita.
Abitanti 2-3 nemiken ti Fera Feten!.
Etnia principale Zantini.
Lingua Monozantino.
Sistema di governo Autocrazia elettiva (metodo Frank Costellum).
Moneta Il Corno d'oro.
Attività principale Abbattimento della Grande Muraglia.
« Impero Pizzantino? »
(Truzzo sull'Impero bizantino)
« Applicatelo sui glutei trenta volte al giorno. »
(Sandro Bondi sull'Impero bizantino)
« Lo faccio quotidianamente. »
(Mario Giordano a Sandro Bondi)
Due contadini si passano la grolla.

L'Impero bizantino fu una piccola nazione, corrispondente all'attuale Guinea Bissau, fondata per sollazzare giovani studenti del liceo classico, ai quali ancora oggi non viene insegnato che è stato abolito durante un rave. Fu noto anche per l'estrema ricchezza dei suoi abitanti: anche i mendicanti disponevano del loro maggiordomo. L'Impero fu inizialmente fondato come copia di backup di Zante ("Bi" due e "Zantos", terra di quell'emo), assurse però alla massima gloria quando l'isola originaria fu sommersa da un tuffo di Ferrara.

Fondazione

La città fu fondata nel 5436 dall'eroe austrasiano Bellerofonte in una zona famosa per i caseifici, il Corno del Camoscio d'Oro. Sin dalle prime due case, l'abitato mostrò di stare sul culo a tutti i vicini. Ma proprio tutti. Fu invaso nei soli primi cinque minuti d'esistenza da Persiani, dagli Xiognu e dai Traci. Tuttavia, non si sa come, resistette a tutte le invasioni e si dilettò nell'imporre tributi ai barconi di profughi dalla Crimea.

Seconda Fondazione

La città fu definitivamente rasa al suolo dal barbiere di Pella, Alessandro il Machete. Tuttavia, per molti secoli sul sito vennero comunque sparsi periodicamente sale e merda: nessuno sopportava quel posto. La svolta avvenne nel 900 d.BA., quando l'imperatore romano Costantino, in cerca di un posto da cui evadere il fisco in tutta tranquillità, rifondò l'Urbe, chiamandola con molta umiltà "Monopoli". La manovra pubblicitaria comunque non riuscì e tutti i vicini si ostinarono a odiare "Bisanzio".

Costantino dopo la proclamazione dell'Editto di Milano

L'Impero Coatto d'Oriente

La vera fortuna per Monopoli fu il fatto di appartenere alla metà orientale dell'Impero Coatto, anzi, di esserne la capitale. Tale divisione dell'Impero fu dovuta al solito tentativo di non pagare le tasse sugli immobili. Fatto sta che, grazie alla geniale idea di Costantino di cingere di mura la città, la parte orientale sopravvisse a quella occidentale, quando questa fu investita da un Tir pieno di Eruli. In un ultimo tentativo di prendere le distanze dalla capitale, gli abitanti che per sfiga si erano ritrovati sotto il suo dominio chiamarono il regno "Impero Coatto d'Oriente", ma purtroppo per loro prevalse il nome di "Impero Bizantino".

Giustiniano

Giustiniano indietreggia di fronte alla Rivolta di Nika

Dopo tantissimi secondi in cui l'Impero dovette prenderle e darle con più o meno tutti i vicini, al potere salì Giustiniano, una creatura dolce e pacifica che da piccolo era stato picchiato anche dai Teletubbies. Volendo esportare democrazia nel mondo, si premurò di convincere i suoi prossimi ad accettare il suo dominio, con l'ausilio di fini diplomatici come Belisario o Narsete esportò la castrazione a usi terapeutici in ogni angolo del Mediterraneo.

Conquiste di Giustiniano

  • Regno degli Ostrogoti: popolo noto per vestirsi di tinte di nero e ossessionato dalle guglie, si era già integrato a meraviglia con la popolazione italica autoctona. Lo dimostra il fatto che il penultimo re, Tottila, fu un famoso giocatore di calcio nella squadra di Roma.
  • Regno dei Vandali: regno romano-barbarico con capitate Hammamet, i loro re erano della dinastia dei Craxi. Giustiniano impose loro un referendum d'annessione quando si ritrovò la cassetta delle lettere divelta.
  • Impero Sassanide: impero persiano nato sulle ceneri di quello dei Parti, collassato per l'eccessiva natalità. Giustiniano non ne fece parte del suo impero perché non era appassionato di geologia. Comunque, i due contendenti ruppero i coglioni anche a due stati caucasici:
    • Lazica, l'inutilità fatta a regno
    • Regno d'Iberia, tarocco della vera Iberia© (la stessa ditta produsse anche l'imitazione di Albania©).
  • Regno dei Visigoti: simili agli Ostrogoti, preferivano però il trucco facciale. Giusto per dispetto, l'imperatore prese loro qualche località balneare.
  • Mauri: nella conquista del regno vandalico, ci si dimenticò che c'era anche altra gente lì. Gente permalosa e resistente anche alla temperatura di fusione di un metallaro. Erano obbligati a chiamarsi tutti Maurizio.
  • Slavi e Bulgari: Giustiniano emancipò le loro donne assumendole tutte nei bordelli di Costantinopoli.

Ma Giustiniano non fu solo un simpatico semplificatore della geografia, nossignore. Fu anche un legislatore, racchiudendo tutte le leggi dell'epoca nel Manuale delle Giovani Marmotte; ebbe rapporti platonici con un'ex mima (platonici appunto perché quella lì mimava solo l'atto), costruì chiese come Santa Sofia, chiuse scuole pericolanti come quella di Atene e tanto altro ancora.

Tutti gli altri

Dopo la morte di Giustiniano, l'Impero ebbe alti e bassi, più bassi che alti. L'amore distribuito dall'impero stranamente gli ritornò in odio e ricominciò la trafila delle invasioni. L'ultimo grande imperatore fu Eraclio, che per qualche anno riuscì nell'intento di catalogare tutti i Sassanidi. In seguito, l'Impero Bizantino perse praticamente due terzi di sé a una partita di strip poker col Califfato e coi Longobardi. Con queste perdite ripresero anche i tradizionali assedi della città, sport nazionale di tutti i confinanti.

A new hope

Ancora secoli dopo, sembrava che l'Impero potesse di nuovo riprendersi, dopo una breve parentesi di iconoclasti che sostenevano che il desktop di Windows fosse inutile.

Anche se persero la Sicilia per colpa di quel fituso di Falcone, sovrani quali Michele III o Basilio II ebbero abbastanza successo da non obbligare più gli scrittori a usare il proprio sangue per scrivere le lodi. Basilio II, soprattutto, fu famoso come patrono delle arti, criminale di guerra, stragista e benefattore della SIAE. È considerato un eroe nazionale in Bulgaria.

I Crociati espugnano le mura di Costantinopoli.

Il fuoco greco

Michele P(i)sello, antenato di Beppe Grillo e imparentato con il nobile Romano I Lecapeno, ha divulgato l'uso del fuoco greco nell'Impero Bizantino. Ecco un raro scritto pervenutoci di questo illustre personaggio storico.

« Il fuoco greco signori! BIZANTINI! È quello che ci permetterà di salvarci da popoli come gli avari e i kazari. Ecco questo fuoco greco fa delle cose straordinarie... delle cose straordinarie. No, fermi! La formula sarà nota solo all'imperatore e a pochi artigiani specializzati. I popoli nemici signori sono un altro incantesimo, signori! BIZANTINI! Con le sue possenti mura e il fuoco greco Costantinopoli potrà durare fino al 1200 dopo Cristo »

Flussi migratori incontrollati

Fu nel 9601 che un flusso migratorio di Franchi rischiò di far cadere l'impero. Fu nel 1204 che le Invincibili Mura vennero espugnate da un gommone di extraimperiali. Un minuto dopo, comunque, i bizantini si auto-assediarono e tornarono in città.

La caduta

Alla fine, dopo altri due secoli di botte da orbi con le terribili turche, il sultano Mustafa Kemal DL riuscì a espugnare le fortificazioni bizantine, trovando una porta di servizio sbadatamente lasciata aperta. Il 29 maggio del 1453, l'Impero Bizantino cadde definitivamente, con grande delusione di tutti i vicini, che persero una città da assediare.

Voci correlate