Personaggi dei Cavalieri dello Zodiaco: differenze tra le versioni

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** altri ancora, molto più prosaicamente, sostengono che li abbiano tagliati in quanto espediente ormai fallito per vendere più modellini.
** altri ancora, molto più prosaicamente, sostengono che li abbiano tagliati in quanto espediente ormai fallito per vendere più modellini.


*'''I Santi Palustri:''' si tratta di tre viscidi imbecilli con addosso dei ridicoli costumi aderenti di carnevale, che vengono spacciati per armature. Verranno disintegrati uno dopo l'altro dai bronzini, ma non prima di aver pronunciato il loro fenomenale urlo di battaglia:
*'''I Santi Palustri:''' si tratta di tre viscidi imbecilli con addosso dei ridicoli costumi aderenti di carnevale, che vengono spacciati per armature. Verranno disintegrati uno dopo l'altro dai bronzini, ma non prima di aver pronunciato il loro fenomenale urlo di battaglia:''«Mi dispiace per voi, ma in [[acqua]] sono più forte io!»'' I nomi di questo glorioso plotone di Santi sono:
{{quote|Mi dispiace per voi, ma in [[acqua]] sono più forte io!}}
I nomi di questo glorioso plotone di Santi sono:
**'''Serpente di mare:''' tenterà di annegare i bronzini, ma Hyoga dopo aver congelato l'acqua del mare, farà in modo che il serpente si afracelli la faccia sul ghiaccio;
**'''Serpente di mare:''' tenterà di annegare i bronzini, ma Hyoga dopo aver congelato l'acqua del mare, farà in modo che il serpente si afracelli la faccia sul ghiaccio;
**'''Delfino:''' capace di ruotare in aria, 'sto scemo riuscirà a cadere da un dirupo cercando di colpire Shiryu;
**'''Delfino:''' capace di ruotare in aria, 'sto scemo riuscirà a cadere da un dirupo cercando di colpire Shiryu;

Versione delle 20:31, 2 mar 2014

Template:Anime/saintseiya

Saori Kido, adesso si capisce come mai tanti idioti vanno a farsi ammazzare per lei o cercano di mettergli le mani addosso.
« Una tecnica non funziona due volte su un cavaliere. »
(La tipica frase di qualsiasi personaggio dei Cavalieri dello Zodiaco.)
« Io sono più potente di te Atena. »
(Monologo abitudinale di qualsiasi divinità dei Cavalieri dello Zodiaco.)
« ...ma solo uno alla fine, poty-poty-poty-pooo, potrà trionfaaaarr! Poty-po-po. »
(Uno spezzone della prima sigla dei Cavalieri dello Zodiaco; alla fine trionferà quel raccomandato di Seiya.)

Nella folle opera di Masami Kurumada nota come I Cavalieri dello Zodiaco ci sono una caterva e mezza di personaggi. Andiamo dunque a vedere una panoramica su di essi.


I Santi di Atena

I santi protettori della Dea Atena si dividono in quattro categorie precise:

  • Soldati semplici: questi tizi sono preposti alla protezione del santuario in Grechia, ma si riciclano anche come sgherri prezzolati. Considerando che l'intera storia si svolge a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90 del ventesimo secolo, a molti sorge spontaneo chiedersi come mai sti deficienti, vadano ancora in giro con il saio e delle cinture borchiate, invece che con una tuta militare; per non parlare del fatto che combattono ancora con lance e spade.
  • Santi di Bronzo: sono la casta più bassa dei cavalieri di Atena, essi si dividono in ulteriori tre sotto categorie:
    • le Prime Donne: ovvero i cinque protagonisti culatoni e raccomandati;
    • i Cinque Disgraziati: ossia quelli che vengono massacrati da qualli sopra;
    • le Comparse: cavalieri di bronzo occasionali, inseriti solo per aggiungere episodi all'anime.
  • Santi d'Argento: benchè siano più potenti dei Santi di Bronzo e a volte anche più dei Santi dorati, questi tizi verranno sempre e comunque annichiliti nei modi più assurdi e impossibili.
  • Santi d'Oro: i Santi più potenti di tutti, salvo poi farsi pestare da cinque semplici bronzini o da altri cavalieri che verranno a loro volta pestati sempre dai soliti cinque bronzini.

Santi di Acciaio, Cartongesso ed altri materiali

  • Il Santo di Cristallo: quest'individuo, che appare soltanto nell'anime, al contrario di quanto si possa pensare non è la controfigura di David Bowie, bensì il maestro di Hyoga. Ovviamente, a causa di ciò il suo destino è segnato: morirà per mano dell'allievo. Appare soltanto nella versione animata, in quanto i tizi che han fatto l'anime lo partorirono senza chiedere a Kurumada se effettivamente avesse pensato a creare lui un maestro per Hyoga. Quando si dice la potenza della comunicazione. Trattandosi d'una figura così fuori luogo da non meritarsi neppure un nome, smette di comparire persino nei flashback quando comincia a farsi vivo il vero maestro di Hyoga, ossia Camus dell'Acquario.
  • I santi d'acciaio: Shadìr, Lear e Benam, al secolo Sho, Ushio e Daichi, sono tre sbandati che combattono indossando delle armature robotiche componibili in stile UFO Robot Goldrake. Appaiono all'improvviso ficcano inutilmente il naso nel combattimento tra Hyoga e l'accendino ambulante Babel, in seguito proveranno di nuovo di ficcanasare nell'incontro tra Shiryu ed Argor, rimediando da quest'ultimo una sonora dose di calci nel culo. In seguito faranno varie inutili comparsate fino a quando Saori Kido non deciderà di partire alla volta del grande templio in Grecia in aereo. Quando il gruppo atterrerà, scenderanno tutti tranne i tre Power Ranger, che spariranno definitivamente dalle scene esattamente com'erano apparsi. In molti si domandano come sia potuto avvenire tutto questo:
    • alcuni sostengono che siano stati risucchiati da un wormhole spazio temporale formatosi all'interno del jet, cancellandoli dalla memoria degli altri passeggeri;
    • altri affermano che i tre cavalieri siano andati in ricognizione sulle spiaggie di Mykonos (leggasi anche nudismo e guardoni);
    • altri ancora, molto più prosaicamente, sostengono che li abbiano tagliati in quanto espediente ormai fallito per vendere più modellini.
  • I Santi Palustri: si tratta di tre viscidi imbecilli con addosso dei ridicoli costumi aderenti di carnevale, che vengono spacciati per armature. Verranno disintegrati uno dopo l'altro dai bronzini, ma non prima di aver pronunciato il loro fenomenale urlo di battaglia:«Mi dispiace per voi, ma in acqua sono più forte io!» I nomi di questo glorioso plotone di Santi sono:
    • Serpente di mare: tenterà di annegare i bronzini, ma Hyoga dopo aver congelato l'acqua del mare, farà in modo che il serpente si afracelli la faccia sul ghiaccio;
    • Delfino: capace di ruotare in aria, 'sto scemo riuscirà a cadere da un dirupo cercando di colpire Shiryu;
    • Medusa: eiste o è esistita la costellazione della medusa? Se qualcuno lo sa è pregato di farcelo sapere;
    • Geist (Morgana in Italia): è la sorella minore di Tisifone, nonchè una zitella acida che comanda gli altri come se fosse una matrona sadomaso. Verrà uccisa da Seiya, che volendo avrebbe anche potuto farsela, ma come sappiamo è un mezzo frocio pure lui.
  • I Santi di Plastica: in teoria questo manipolo di disgraziati dovrebbero essere altri Santi di Bronzo, peccato che, a differenza dei loro colleghi più famosi, basta un colpo di vento per sconfiggerli. La maggior parte di loro viene riempita di mazzate nel giro di un petosecondo, non riuscendo a dire altro se non il nome del loro colpo per l'intera storia. Bella ricompensa per l'essere riusciti a sopravvivere ai terribili allenamenti necessari a ricevere l'armatura.
  • I Santi scartati: tra i millemila Santi tirati fuori dagli autori dell'anime per allungare la brodaglia, ce ne sono alcuni che non sono mai apparsi. Questi potenziali nemici dei bronzini, per un motivo o per l'altro, non arrivarono alla versione finale dell'anime.

I santi di Odino

Sigfried durante il campionato di formula uno del 2003.

Questi cavalieri sono stati tutti reclutati dal Centro d'Assistenza Sociale Asgard, un'associazione per il recupero dei senzatetto, con sede ad Asgard per l'appunto. Questo centro sociale probabilmente porta sfiga, altrimenti non si capisce come mai i guerrieri del freddo nord siano un branco di orfani perseguitati dal destino, con passati tragici segnati da morte, solitudine e disperazione. Tra un attacco e l'altro ammorbano i poveri santi di Bronzo coi ricordi della loro infanzia da orfani soli ed odiati dal mondo. Fortunatamente compaiono solo nell'anime e non nel manga.

  • Thor di Mjolnir: questo bestione è una pessima imitazione dell'omonimo della Marvel, nonché il bestione della compagnia. Ha una capigliatura assurda perfino per un trappano come lui, per non parlare della barba; sembrerebbe il cugino It, se non fosse molto più grosso ed avesse quella tinta verdognola. È attratto a livello animalesco da Hilda di Polaris, per la quale ha cominciato a comportarsi in maniera più civile, cominciando ad amare gli animali e a farsi il bidet. Ovviamente il suo corteggiamento ha portato scarsi, se non nulli, risultati. Picchia Seiya fino a ridurlo ad una cotoletta, ma dopo essere stato in vantaggio per tutto il combattimento, viene da lui sconfitto[1].
    • Fenrir di Alioth: è il lontano cugino di Mowgli e Tarzan; il poveraccio rimase orfano quando la sua famiglia venne completamente sterminata da un orso assurdamente grosso e incazzato mentre stava andando a funghi. Viene da domandarsi perché nessuno si chiese come mai di tutti quelli che erano partiti nessuno faceva più ritorno...mah... Fenrir crebbe con i lupi e sviluppò numerose abilità, tra le quali spicca la risata da checca più irritante che esista. Combatte con Shiryu e lo acceca[2], ma viene travolto da una valanga quando quest'ultimo sbaglia mira e colpisce una montagna al suo posto. Mai accecare Shiryu. Mai.
    • Hagen di My Little Pony: la sfiga ed il servilismo di quest'individuo sfiorano il grottesco. Hagen combatte e si allena per tutta la vita per conquistare due donne, Hilda e sua sorella minore; peccato che una delle due non lo caga di striscio e l'altra lo tradisce con Hyoga. Hagen oltre che dal ghiaccio, trae il suo potere dalla lava, che per un paese completamente ghiacciato è l'apoteosi del genio. Si suiciderà dopo aver visto che una delle sue amate correva in aiuto di Hyoga. E non suo.
    File:Cavalieri di Asgard.jpg
    Il sacro esercito di Odino al gran completo.
    • Mime della Lira: albino effemminato con la voce di una suorina anziana. È il primo di una lunga serie di personaggi che tendono ad attaccare a colpi di arpeggio, con risultati identici a quelli che lo seguiranno. Shun s'innamora di lui; di conseguenza non riesce ad attaccarlo e le prende. Ikki, che non ha di questi problemi, lo sconfigge dopo avergli incasinato la mente col ricordo del suo terrificante padre-padrone, violento ed ubriaco, che era solito abusare di lui.
    • Alberico di Megres: unico tra i santi di Asgard a provare ad usare il cervello invece che la forza e viene per questo discriminato da tutti. Per questo, e per il fatto che è uno stronzetto sleale, avido e voltagabbana. Il suo scopo è conquistare il mondo, facendo incetta di bigiotteria con la quale invadere il mercato per poi dominarlo. Riesce inizialmente ad avere la meglio sui Santi di Bronzo, anch'essi poco avvezzi ad usare l'intelligenza, fregandoli con trucchi sofisticati come:
    « Dammi lo zaffiro e ti prometto che libererò Castalia. »
    « Dammi lo zaffiro e ti prometto che libererò Pegasus. No, ti giuro, non ho usato questo trucco anche con lui. »
    « Dietro di te: una scimmia a tre teste! »

    Viene però battuto da Shiryu che non segue i suoi trucchi, in quanto non poteva guardare da nessuna parte, essendo cieco.

    • Mizar della Tigre delle Nevi: figaccioso marmocchio viziato, riesce a tenere testa a tutti i suoi avversari solo per via dell'incazzoso fratello alcoolizato, che vive nella sua ombra e viene sfruttato soltanto. Senza il suo paraculo, si fa battere al primo colpo. Da Shun.
    • Alcool della Tigre delle Nevi: fratello di Mizard, cercò di ottenere il ruolo del fratello. Essendo molto più forte di lui sarebbe stato facile, ma il suo piccolo problema di dipendenza dall'Amaro Carocchio lo fece squalificare alle selezioni. Odia suo fratello, i suoi genitori, la sua patria, se stesso e i Puffi. Sottoposto all'effetto psicoterapeutico del Fantasma Diabolico di Ikki muta radicalmente indole, e si ritira a coltivare canapa in Jamaica.
    • Sigfried del Drago a due Teste: il più potente dei Santi di Attila, e l'unico tra loro a non avere un tragico passato alle spalle, compensa ampiamente con tutte le sfortune che lo perseguitano. Nonostante sia invulnerabile tranne in un minuscolo puntolino che rimane scoperto solo per un millesimo di secondo, tutti riescono sempre e comunque a colpirlo. È inoltre l'unico in tutta la serie di Asgard ad essere costretto ad estinguersi in un mondo di luce per annientare il General di Sorrento. Inutilmente, peraltro.
    • Hilda di Polaris: Hilda è la glaciale dittatrice comanda i guerrieri[3] di Asgard. Inizialmente dolce, tenera e casta, viene ad un certo punto posseduta dalle forze del male e lancia in battaglia, senza motivo apparente, i suoi guerrieri contro i Santi di Athena. Dando prova di un non comune spirito di osservazione, questi non si chiedono come sia possibile che una sbarbina pacifista diventi da un giorno all'altro una guerrafondaia che uccide gli animali per divertimento. Ma tant'è.

    In the Navy

    I Mariner in trasferta a San Siro.

    In questa saga, come in tutte le altre, del resto, i personaggi un minimo potenti si contano sulla punta delle dita della mano di un monco. Poi non si sa perché devono fare gli sboroni, o decantare una potenza senza eguali, quando è fin troppo ovvio che non valgono un'emerita mazza.

    Comunque i coraggiosi marinai sono:
    • Sorrento di Siren: la carriera di questo Generale/ssa[4] marine non inizia alla corte di Poseidone, bensì al festival di Sanremo del 1996 cantando la cover di Torna a Surriento; sfortunatamente si piazzò in posizione elevata e quindi non riuscì a vendere manco un disco. Questo tragico successo lo\la spinse a buttarsi a mare. Poseidone capisce però quanto la sua musica inascoltabile possa essere un'arma terribile e lo\la salva facendone uno dei suoi generali. Il dio dei mari c'azzeccò visto che Sirya distrusse i timpani di Aldebaran, Orion, Andromeda e Kanon. Quando non gira con il suo Tailleur arancione da combattimento indossa un vestito ottocentesco fregato a Jean Claude.
    • Baian Il Cavalluccio Marino: questo povero disgraziato è afflitto da un non comune complesso di inferiorità, nonché di sfiga. E tutto questo senza considerare il fatto che la sua costellazione è ridicola. Si vanta della potenza della sua tecnica unica e potentissima, ma Seiya gli fa notare che in realtà lui usa gli stessi colpi di un Santo d'Argento effemminato[5]. Si vanta delle sue indistruttibili scaglie dorate, ma Seiya gliele distrugge con nonchalanche. Si vanta della resistenza della colonna che protegge, e Seiya spacca anche quella. Non si sa perché la sorte si accanisca in questo modo su di lui, ma fa bene.
    • Kira di Scilla: non fatevi ingannare dal nome di costui, non ha nulla a che vedere col suo omonimo di Death Note. Potevano metterci il guardiano dello Zoo al suo posto, sarebbe stata la stessa cosa. Questo tizio combatte utilizzando il potere delle sue bestie. Shun lo massacra soltanto con l'uso delle catene. Giusto per farvi capire quanto è potente.
    • Krisaore della Barbie Nera: questo personaggio è stato inserito unicamente per impedire a chicchessia di denunciare Kuramada per razzismo. Dunque, l'autore non si è dato troppo peso di inventare un personaggio decente, e ha riciclato i soliti cliché. Krisaore appare prima come un bruto crestato con la voce di Serse e dal lungo tridente (altra caratteristica del re persiano). Poi, quando inizia a prenderle di brutto, inspiegabilmente si calma e inizia a fare yoga, stile santo della Barbie. Acceca Shiryu [6], ma viene infine sconfitto dal divino potere che Shura di Capricorn ha tramandato al Dragone.
    • Kasya della Salamandra: figlio adottivo di Orochimaru e Clemente Mastella, ha ereditato dai genitori la viscida bellezza e l'abilità di cambiare aspetto, sesso e schieramento politico. Confonde e batte facilmente i Santi più incerti sulla propria sessualità o sul proprio voto, ma nulla può contro Ikki che al grido di: "Noi della Lega ce l'abbiamo duro!" lo rende bello a furia di mazzate.
    • Isaac di Kraken: essendo ormai un sacco di tempo che Hyoga non causava la morte di un suo caro, era ovvio che uno dei General fosse il suo migliore amico. Dopo avergli ricambiato la cortesia di avergli fatto perdere un occhio, Abadir cominciò a ricordare il passato, mazzuolando l'ex-compagno di banco tra un aneddoto e l'altro. Sfortunatamente, combattendo con Hyoga, il Generale del Kraken si tocca prudentemente le balle ad ogni colpo, cosa che causerà una distrazione fatale in un momento critico portando alla sconfitta comunque. Da segnalare che il Kraken mitologico sarebbe una specie di piovra gigante, ma la sua armatura è uguale a una razza di mare.
    • Kanon del Dragone del Mare: Kanon non è affatto un Generale, bensì uno dei dodici santi d'oro, che in realtà sono 14, nonché il fratello Gemello del Santo dei Gemelli, che aveva due personalità Gemelle che... Vabbé, guardatevi l'articolo sui Santi d'Oro, facciamo prima.
    • Tetis della Sirena: questo personaggio è stato introdotto solamente per non far passare per gay i generali degli abissi. Essa non ha alcun ruolo nell'esercito di Poseidone, a parte, forse, fargli da postina. Ella in realtà non è ne un'essere umano, ne una vera sirena, ma bensì un pesce, una trota per la precisione, che alla fine della saga muore spiaggiata per la fatica di aver portato il suo padrone dal fondo degli abissi fino in superficie con tutta l'armatura addosso; togliergliela era evdentemente un concetto troppo complicato.
    • I soldati semplici: ah già, è vero, ci sono anche questo manipolo di inutili soldati. Uno di questi sfigati cercerà di portare Saori Kido al templio di Poseidone, ma verrà polverizzato da Ioria del Leone, in seguito quando i Bronzini arriveranno al cospetto di Kanon, quest'ultimo ordinerà ai soldati di eliminare gli intrusi. In una sequenza degna dei migliori film di Bud Spencer, Kanon darà le spalle ai presenti limitandosi ad ascoltare il suono della rissa, ma quando si girerà troverà i suoi uomini tutti in terra stecchiti e i suoi nemici vivi e floridi. Tra le tecniche di combattimento dei soldati semplici Mariner, bisogna segnalare l'abitudine di utilizzare delle ancore attaccate a una corda, un po' come se fossere delle palle demolitrici; roba da veri grezzoni.

    I Guerrieri dell'AIDS

    Un raduno di Spettri a Notre Dame di Parigi.

    I Guerrieri di AIDS, detti anche Spettri, sono uno squadrone di 108 imbecilli uno più brutto dell'altro, il cui unico scopo è creare false speranze in tutti quegli Otaku che hanno speso tempo e soldi sul manga dei cavalieri, unicamente per vedere disegnati i totem delle loro armature, che di fatto non ci sono. L'intero esercito è organizzato in maniera piramidale come segue:

    • al vertice troviamo il presidente esecutivo AIDS;
    • una segretaria di nome Pandora, che oltre a prendere gli appuntamenti fa anche dei lavoretti sotto la scrivania del suol superiore;
    • due vice direttori bastardi, leccaculo e combinaguai di nome Thanatos e Hypnos;
    • tre capi ufficio: Minosse per l'ufficio legale, Radamantis per le operazioni sul campo e Eaco per il settore di sorveglianza;
    • gli spettri cosidetti "delle stelle del cielo", con il ruolo di guardie del corpo e portaborse;
    • gli spettri detti "delle stelle della terra[7]", a cui viene rigirato il lavoro sporco e d'ufficio;
    • i soldati sempli scheletri, che si occupano di fare le pulizie e buttare la spazzatura;
    • cavalieri resuscitati, assunti con contratto a tempo determinato al termine del quale vengono messi in mobilità.

    Inutile dire che tutti questi tizi verranno brutalmente ammazzati sia dai Santi d'Oro che dai Bronzini, uno addirittura da un Santo d'Argento, ma la cosa che colpisce è che dei 108 spettri, ne verranno mostrati appena 30, molti dei quali cambieranno aspetto ad ogni vignetta, a riprova del fatto che Kurumada probabilmente faceva diseganre più persone al posto suo, le quali non avevano la più pallida idea di cosa avesse in testa il Sensei[8].

    Divinità Varie ed Eventuali

    Atena

    File:Saori Kido sesso.gif
    Aaaah, però! Allora non sono tutti ricchioni e stupidi in casa Kido.
    « L'umanità ha bisogno di un forte sovrano che la difenda da eventuali minacce, che importa se appartiene alle forze oscure? Santi, non lasciate che una fanciulla vi governi, anche se in nome di Atena! »
    (Saga avverte i santi d'oro di quanto Atena sia inutile)
    « No Shaka! Non colpire Hades! Finirò questa guerra senza altri spargimenti di sangue! »
    (Atena un momento prima di farsi nuovamente rapire, per liberarla saranno necessarie numerose battaglie e la morte di tutti i Santi D'Oro)

    Le divinità dei Santi dello Zodiaco sono sempre guerrieri fortissimi con colpi tremendi e dotati di un cosmo che fa sembrare quello dei vari Santi residui d'un lavaggio mal riuscito. Anche Atena/Saori ha queste caratteristiche, ma in nome di un suo presunto pacifismo non alza mai un dito e si fa continuamente rapire per non fare del male all'avversario. A causa di questo comportamento sarà necessario far versare litri e litri di lacrime e sangue dai suoi Santi, dai vari nemici, dalle popolazioni della terra e dai lettori per poterla liberare. A lei non importa nulla di tutto ciò, anzi, si sente a posto così con la coscienza. Dopotutto Atena è il capo, è normale che faccia lavorare solo i suoi sottoposti; lei si limita a recitare frasi retoriche su Amore e Giustizia.

    Ade/AIDS

    Sovrano dell'oltretomba, Ade ha cambiato il nome in AIDS dopo averlo contratto dalla sposa Persefone durante un rapporto sessuale non protetto. È il bigotto tra le divinità, poiché considera peccato anche solo raccogliere fiori o ammazzare insetti.

    Poseidone

    - Seiya: “Di chi è questo cosmo così potente?”
    - Shiryu: “Di Nettuno, o Seiya.”
    - Seiya: “No, son sicuro che sia di qualcuno...”

    Leggenda narra che il giovine Julian Solo, cugino ricco di Han (impegnato in un'altra opera di fantasia), durante una festa alla sua villa venga all'improvviso posseduto dallo spirito di Nettuno. Tornato dagli invitati, si proclama Re dei Mari, ma nessuno gli da importanza per via delle tartine al salmone che avevano già mietuto altre vittime quella stessa sera.

    Nel manga non si distingue per particolari doti guerresche, in compenso però rimangono impresse nella memoria dei lettori le sue impressionanti abilità di muratore. Specialmente nel realizzare obelischi, pali, colonne e... beh, più o meno tutto ciò che è dritto, grosso e duro.

    Odino

    « Odino, non mandarci acqua, ma mandaci del vino! »
    (Hilda prega la divinità protrettrice di Asgard.)
    « Oh Dino, dammi un crodino. »
    (Hilda di Polaris su errata comprensione del rapporto Dio/Sacerdotessa.)

    Odino è un pacifico Dio della Guerra vichingo che ha a cuore, sopra ogni altra cosa, il bene dell'umanità, come testimoniano le incursioni del popolo suo, in paesi stranieri, atte ad "esportare la democrazia". In realtà il povero Odino sin da piccolo era continuamente sbeffeggiato dai suoi compagni Dei. Lui li chiamava...

    « Dei... gran pezzi di... »
    (Odino sui suoi compagnucci di scuola)

    ...ma non terminava mai la frase, proprio a causa del suo carattere mite e polare. Bi-polare. Perché se a scuola era calmo e tranquillo, quando a casa giocava con i suoi umani li faceva vivere in capanne coperte di neve in luoghi desolati e gelidi, dove la notte durava sei mesi. Poi si stupisce se Hilda se la fa con Poseidone, dio dei Mari e delle spiagge tropicali.

    Odino, divinità secondaria rispetto agli Olimpici nel pantheon leggermente confuso di Kurumada, va su tutte le furie quando viene a sapere che HIlda indossa un anellino donatole da un altro Dio, per giunta di più alto grado e con la macchina più bella. E' così incacchiato che comincia a far sciogliere tutti i ghiacci del Polo Nord, col rischio di sommergere il resto del mondo sotto una coperta d'acqua salata. Sempre per il bene dell'umanità eh, non scordiamocelo. La vicenda si risolve quando usa la sua proverbiale spadona, che in intimità chiamava Balmung, tutto fiero, proprio con Hilda. La cosa funziona, anche se la spada è impugnata da un altro che si traveste però come lui... perversi 'sti nordici.

    Fondamentale per il buon esito del tutto, l'intervento di Saori, forte dei poteri della Dea della giustiza, che in un accesso di dinamicità ed intraprendenza si mette a meditare su un picco ghiacciato in canottiera, mentre i suoi Santi vengono presi a calci in culo anche dalle anziane signore che si recavano al mercato.

    Ah, si, me ne stavo dimenticando, durante la corsa al palazzo di Hilda, in un grande coupè de teatre, Shiryu diventa cieco. Lo so, a volte la fantasia di Kurumada lascia senza parole.


Note

Template:Legginote

  1. ^ Esattamente come tutti i primi nemici di ogni saga della serie.
  2. ^ Ma no!
  3. ^ AHAHAH!!!
  4. ^ Non si capisce bene.
  5. ^ E morto.
  6. ^ Basta!
  7. ^ ?????
  8. ^ E probabilmente non lo sapeva neanche lui.