Giovanni Allevi: differenze tra le versioni

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“Sogno una società dove venga data a tutti i ragazzi l’opportunità di avvicinarsi a uno strumento. La loro vita vicino alla musica cambierebbe radicalmente e chissà, si avrebbe più rispetto per la cultura, per la propria esistenza, senza anestetizzare la mente nell’inutile sforzo di vivere i sogni degli altri.”
“Sogno una società dove venga data a tutti i ragazzi l’opportunità di avvicinarsi a uno strumento. La loro vita vicino alla musica cambierebbe radicalmente e chissà, si avrebbe più rispetto per la cultura, per la propria esistenza, senza anestetizzare la mente nell’inutile sforzo di vivere i sogni degli altri.”


Giovanni Allevi, compositore e pianista, rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee. La sua musica vuole essere specchio di questa società multiforme e differenziata e, al tempo stesso, vuole dare voce alla pericolosa solitudine di chi crea. Il pianoforte diviene il suo mezzo espressivo privilegiato ("Più vicino all'anima, all'emozione, all'adrenalina"). Giovanni Allevi è diplomato in Pianoforte col massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio "G. Verdi" di Milano. Inoltre è laureato, con Lode, in Filosofia, con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea".
== La vita ==

[[File:COVER allevi_JOY.jpeg|right|thumb|300px|Giovanni Allevi dopo che [[Martha Argerich]] gli ha spaccato un pianoforte in testa. Da notare la terribile rivelazione che fa da titolo all'album.]]
Nato il 9 aprile 1969 ad Ascoli Piceno, Giovanni è figlio d'arte: la mamma Fiorella, cantante lirica, la sorella maggiore, Stella, una raffinata pianista e il padre Nazzareno un virtuoso clarinettista e uno stimatissimo didatta della musica (l'unico fuori del coro è il fratello minore Bruno con la passione per il basket). Trascorre l'infanzia completamente immerso nella musica classica: in sala c'è un pianoforte chiuso a chiave, perché il padre non vuole che Giovanni, che ha quattro anni, si avvicini alla musica, una strada in salita troppo difficile, anche se nei momenti di svago Nazzareno sfida il figlio a riconoscere a orecchio intervalli, scale e accordi. Il piccolo Giovanni individua le note come è in grado di riconoscere i colori e scopre dov'è nascosta la chiave del pianoforte: quando non c'è nessuno, inizia un solitario viaggio di esplorazione fra i tasti bianchi e neri ("Ancora oggi davanti al pianoforte cerco quel suono, quella voglia di giocare, quella libertà di espressione"). Fra i dischi in vinile scopre la "Turandot" di Puccini: a sei anni l'ascolta per intero tutti i giorni, a gambe incrociate sul divano.
Nato a 10 anni nelle Marche nel 666 a.C., comincia subito a familiarizzare con lo strumento.

Dopo aver abbandonato la passione del primo strumento si dedica al pianoforte, ma ne rimarrà sempre attaccato a causa di un grave incidente nucleare a [[chernobyl|Chernobyl]] nel bagno di casa.
Proseguono i suoi incontri segreti con il pianoforte fino a nove anni, quando in occasione di una recita a scuola esce allo scoperto con una sorprendente esecuzione di un brano di Chopin. I genitori si convincono che il figlio debba intraprendere il percorso accademico: studia pianoforte all'Istituto Musicale "G. Spontini" di Ascoli Piceno con la professoressa Anna Maria Bucci e si diploma a 21 anni con il massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia ("Dopo il Diploma il mio rapporto con il pianoforte è divenuto più stretto e passionale. Libero dalle imposizioni accademiche ho avuto l'impressione che le mie dita iniziassero a correre"). Allevi scrive tante composizioni, ma le tiene chiuse gelosamente in un cassetto, e inizia un'intensa attività di concertista classico in Italia. Nel 1991 svolge l'obbligo di leva nella Banda Nazionale dell'Esercito Italiano: il Maestro della Banda si accorge del suo talento pianistico e decide così di inserire il pianoforte solista nel suo repertorio, evento unico e mai più verificatosi nella storia di quest'istituzione. S'iscrive alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Macerata e decide di affrontare lo studio della Composizione al Conservatorio "G. Rossini" di Fermo. All'esame di ammissione porta una sua Fuga in stile contrappuntistico, genere musicale che si affronta solo al settimo anno, e un commissario commenta scherzosamente: "O ha copiato la Fuga, o Giovanni Allevi è Brahms redivivus". Naturalmente, non l'aveva copiata... Nel frattempo frequenta il corso di "Bio-musica e Musicoterapia" del professor Mario Corradini, nel quale approfondisce la consapevolezza del grande potere che ha la musica di rendere liberi e di evocare immagini, emozioni e ricordi Nel 1995 compone le musiche di scena della tragedia "Troiane" di Euripide e al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa vince il premio speciale per le migliori musiche di scena: è il suo primo riconoscimento ufficiale. Nello stesso anno, in occasione di un work-shop sul problema dell'immigrazione in Europa, è invitato come relatore all'Università di Pedagogia di Stoccarda a tenere un seminario sulla Musica dei nostri giorni ("Nella Musica, l'incontro tra diverse culture è fonte inesauribile di nuove idee.
Dopo anni di incredibile sofferenza e autoflagellazione il pianista decide di recarsi a [[milano|nebbialandia]] per tentare la fortuna o forse per ammirare il miracolo di [[Silvio Berlusconi|sua bassezza imperiale]]. Allora si presenta a un concerto di Jovanotti facendo ascoltare la sua prima composizione: ''La stronza passerà''. A 45000 persone scoppiarono i timpani dopo soli 5 minuti (ai più colti anche i [[Coglione|coglioni]]). Da lì iniziò la sua tremenda carriera. Oggi Allevi ha 2684 anni (quelli anagrafici più quelli che aveva alla nascita) che porta piuttosto bene, grazie agli [[Horcrux]] che lui stesso ha creato sotto consiglio di [[Voldemort]]. Secondo voci indiscrete alcuni Horcrux sarebbero proprio una copia dei suoi album pubblicati, per questa ragione molte persone stanno cercando i due fantomatici CD per distruggerli (le vendite in questo periodo sono triplicate!). Recentemente Allevi ha scoperto di essere la reincarnazione di [[Arnold Schoenberg]] e, per continuare l'opera del fondatore della Seconda Scuola di Vienna, ha inventato nuove note nusicali e modificato l'ordine delle scale musicali Quindi di seguito la Scala di Allevi: '''Do, Re, Mi, Ehn, Fa(n), Cu, Lo, Ien, Si, La, Do, Cho, Yin, Yan, Boh'''. Geniale ma nello stesso tempo un gran semplicione, Allevi crede ancora alla Befana e a Babbo Natale. Infatti, se per caso non trova la calza il 6 gennaio, viene preso da una crisi epilettica e spacca tutto quello che trova vicino a lui. Inoltre si è appena scoperto che uno degli horcrux di Allevi è stato masterizzato più volte: ha la vita al sicuro, ora, il furbastro.

La diversità non deve intimorire perché è un'irripetibile occasione di crescita"). Durante i suoi concerti, oltre a brani di Chopin, Bach, Beethoven e Ravel, comincia a eseguire anche alcune sue composizioni per pianoforte, destando sorpresa e entusiasmo ("Il pubblico accoglieva con stupore l'esecuzione dei miei brani, ed io un po' per gioco iniziavo una strada senza ritorno: da interprete di musica altrui a esecutore della mia musica, scoprendo in me una travolgente voglia di suonare e di esprimermi attraverso il pianoforte"). Il consenso ricevuto suscita in Giovanni l'idea di eseguire un repertorio interamente costituito da suoi brani e di raccoglierli in un cd. Nel 1997, il suo lavoro è accolto con entusiasmo da Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti il quale, con la sua etichetta Soleluna, decide di pubblicare il primo album di Allevi per pianoforte solo dal titolo "13 Dita" (Soleluna/Universal). Giovanni apre, solo col suo pianoforte, i concerti del tour "L'albero" di Jovanotti, al Palaeur e allo Stadio Olimpico di Roma, e al Forum di Assago (Milano) di fronte a migliaia di persone. Dimostra così di essere un talentuoso musicista e un geniale compositore di musica classica contemporanea: il suo disco d'esordio riscuote ampi consensi di critica e suscita l'attenzione di grandi artisti internazionali. La musicista giapponese Nanae Mimura, una fra le più grandi interpreti contemporanee di marimba solista, in un recital alla Carnegie Hall di New York esegue alcune composizioni dell'album d'esordio di Allevi, da lei stessa trascritte per il suo strumento. Nel 1998 si laurea con lode in Filosofia ("La Fisica giunge oggi alle stesse intuizioni che ebbero i presocratici e gli orientali: l'Universo è uno spazio ribollente di energia di cui tutti siamo parte; non c'è differenza tra me e ciò che mi circonda").

C'è inoltre uno stretto legame fra la sua tesi di laurea ("Il vuoto nella Fisica Contemporanea") e la composizione ("Il bizzarro comportamento delle particelle subatomiche nel nostro cervello può dare origine a idee, melodie e pensieri improvvisi. Come in Fisica c'è il pieno e il vuoto, nella musica c'è il suono e il silenzio").


== Tecnica pianistica ==
== Tecnica pianistica ==

Versione delle 21:31, 22 apr 2011

“A me basta emozionare anche una sola persona”, ha scritto Giovanni Allevi nel suo libro “LA MUSICA IN TESTA”, ma questo artista con le sue composizioni e il suo pianoforte non emoziona una sola persona, ma migliaia in tutto il mondo.

E’ capitato anche a me di emozionarmi grazie a lui quando lo scorso dicembre sono andata ad un suo indimenticabile concerto realizzato con la Philharmonische Camerata Berlin. Mi sono talmente commossa che non sono riuscita a trattenere le lacrime e mi sono sentita in dovere, alla fine del concerto, di abbracciarlo e ringraziarlo per quel bellissimo e intenso viaggio interiore che la sua musica mi aveva accompagnato a fare.


Umile, anticonformista, timido, ansioso, spesso fragile, ma determinato Giovanni Allevi è ormai diventato, dopo anni di sacrifici e delusioni, un pianista e un compositore considerato da molti “Il genio italiano del pianoforte”, “Il Mozart del 2000″. La sua musica, “la strega capricciosa” come la chiama lui, non è solo un’ inaspettata e straordinaria novità nel suo settore, ma anche un simbolo per dire che non bisogna mai smettere di credere in se stessi e nei propri desideri.

Ho letto il suo libro in questi giorni ed è pieno di energia positiva, entusiasmo, speranza e ottimismo. Leggendolo ti viene voglia di aprire il cassetto dove sono custoditi i tuoi sogni e di prenderli tutti in mano per realizzarli superando le paure, le difficoltà e il giudizio degli altri che sempre incombe su di noi.

Il libro è pieno di anedotti, molti di questi divertenti (bellissimo il racconto della gara di polpette al sugo in America!), e riflessioni che ti conducono in modo coinvolgente a rivivere le avventure e i pensieri che lo hanno portato al successo. Da quando si avvicina magicamente e segretamete al pianoforte a quando gira il mondo acclamato e desiderato da tutti. Stupisce la sua dedizione alla musica, la sua capacità di rompere schemi dettati dal mondo accademico, la sua fantasia, il suo isolamento interiore capace di esprimersi veramente solo attraverso le sue composizioni, l’ispirazione che arriva ovunque, la sua capacità di sentire felicità pura mentre è a contatto con il pianoforte e di ripartire con più energia di prima anche dopo momenti dolorosi.

Leggetelo questo libro e soprattutto ascoltate la sua musica attraverso i CD o attraverso i concerti (Giovanni è in concerto in questi mesi in varie città italiane) perchè è il frutto di una persona spiritualmente libera e perchè come ha scritto una sua fan:

“”Lei” (la sua musica) permette di staccarsi dalla realtà, di entrare in una dimensione eterea, inverosimile, rende liberi da pensieri e paure, è come l’amore, ti fa venire voglia di essere una persona migliore…”

Trascrivo qui, come è ormai mia abitudine fare quando parlo di libri, alcuni pensieri di Giovanni tratti da “LA MUSICA IN TESTA” e sperando che anche voi possiate trovare energia e speranza vi saluto con affetto.

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“Non bisogna mai aver paura di rompere le regole, se è il nostro cuore a chiedercelo. Mai temere di destabilizzare un sistema: è nella sua natura la necessità di cambiare.”

“Quando insegui un sogno nella tua strada incontri tantissimi segnali che ti indicano la direzione, ma se hai paura non li vedi.”

“Evviva il sogno, evviva la passione che ti porta lontano, evviva la vita, questo dono immenso.”

“Il nocciolo dell’umanità è l’essere imperfetti. E allora basta con la perfezione! Noi siamo esseri imperfetti e per questo straordinariamente belli!”

“Emozionarsi. Sentire. Queste sono le parole chiave del nostro tempo. Ricominciare a sognare e a inseguire il sogno con tutte le forze. Regalare emozioni e riceverne. Volare alto. Altissimo! Se da una parte la rottura delle certezze ha creato sgomento e senso di insicurezza, dall’altra ecco farsi strada, nei ragazzi, la rinascimentale sfida a essere di nuovo artefici del proprio destino.”

“L’arte non è un fatto occasionale di cui potremmo fare a meno, ma ha la forza di colorare il mondo in cui viviamo.”

“L’emozione è il linguaggio attraverso cui si comunica con sincerità, mettendosi a nudo, senza timore di mostrarsi fragili e indifesi, perchè la fragilità è la nostra forza, in un mondo trascinato dalla ragione verso la competizione estrema. Allora vorrei che il nucleo caldo delle emozioni, dei sogni e dei desideri di ognuno fosse protetto, mai giudicato, lasciato libero di esprimersi e di creare nel mondo dei cambiamenti sconvolgenti, così come è accaduto a me.“

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E infine un suo desiderio per il futuro che anch’io spero si realizzi…

“Sogno una società dove venga data a tutti i ragazzi l’opportunità di avvicinarsi a uno strumento. La loro vita vicino alla musica cambierebbe radicalmente e chissà, si avrebbe più rispetto per la cultura, per la propria esistenza, senza anestetizzare la mente nell’inutile sforzo di vivere i sogni degli altri.”

Giovanni Allevi, compositore e pianista, rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee. La sua musica vuole essere specchio di questa società multiforme e differenziata e, al tempo stesso, vuole dare voce alla pericolosa solitudine di chi crea. Il pianoforte diviene il suo mezzo espressivo privilegiato ("Più vicino all'anima, all'emozione, all'adrenalina"). Giovanni Allevi è diplomato in Pianoforte col massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio "G. Verdi" di Milano. Inoltre è laureato, con Lode, in Filosofia, con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea".

Nato il 9 aprile 1969 ad Ascoli Piceno, Giovanni è figlio d'arte: la mamma Fiorella, cantante lirica, la sorella maggiore, Stella, una raffinata pianista e il padre Nazzareno un virtuoso clarinettista e uno stimatissimo didatta della musica (l'unico fuori del coro è il fratello minore Bruno con la passione per il basket). Trascorre l'infanzia completamente immerso nella musica classica: in sala c'è un pianoforte chiuso a chiave, perché il padre non vuole che Giovanni, che ha quattro anni, si avvicini alla musica, una strada in salita troppo difficile, anche se nei momenti di svago Nazzareno sfida il figlio a riconoscere a orecchio intervalli, scale e accordi. Il piccolo Giovanni individua le note come è in grado di riconoscere i colori e scopre dov'è nascosta la chiave del pianoforte: quando non c'è nessuno, inizia un solitario viaggio di esplorazione fra i tasti bianchi e neri ("Ancora oggi davanti al pianoforte cerco quel suono, quella voglia di giocare, quella libertà di espressione"). Fra i dischi in vinile scopre la "Turandot" di Puccini: a sei anni l'ascolta per intero tutti i giorni, a gambe incrociate sul divano.

Proseguono i suoi incontri segreti con il pianoforte fino a nove anni, quando in occasione di una recita a scuola esce allo scoperto con una sorprendente esecuzione di un brano di Chopin. I genitori si convincono che il figlio debba intraprendere il percorso accademico: studia pianoforte all'Istituto Musicale "G. Spontini" di Ascoli Piceno con la professoressa Anna Maria Bucci e si diploma a 21 anni con il massimo dei voti al Conservatorio "F. Morlacchi" di Perugia ("Dopo il Diploma il mio rapporto con il pianoforte è divenuto più stretto e passionale. Libero dalle imposizioni accademiche ho avuto l'impressione che le mie dita iniziassero a correre"). Allevi scrive tante composizioni, ma le tiene chiuse gelosamente in un cassetto, e inizia un'intensa attività di concertista classico in Italia. Nel 1991 svolge l'obbligo di leva nella Banda Nazionale dell'Esercito Italiano: il Maestro della Banda si accorge del suo talento pianistico e decide così di inserire il pianoforte solista nel suo repertorio, evento unico e mai più verificatosi nella storia di quest'istituzione. S'iscrive alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Macerata e decide di affrontare lo studio della Composizione al Conservatorio "G. Rossini" di Fermo. All'esame di ammissione porta una sua Fuga in stile contrappuntistico, genere musicale che si affronta solo al settimo anno, e un commissario commenta scherzosamente: "O ha copiato la Fuga, o Giovanni Allevi è Brahms redivivus". Naturalmente, non l'aveva copiata... Nel frattempo frequenta il corso di "Bio-musica e Musicoterapia" del professor Mario Corradini, nel quale approfondisce la consapevolezza del grande potere che ha la musica di rendere liberi e di evocare immagini, emozioni e ricordi Nel 1995 compone le musiche di scena della tragedia "Troiane" di Euripide e al Festival Internazionale del Dramma Antico di Siracusa vince il premio speciale per le migliori musiche di scena: è il suo primo riconoscimento ufficiale. Nello stesso anno, in occasione di un work-shop sul problema dell'immigrazione in Europa, è invitato come relatore all'Università di Pedagogia di Stoccarda a tenere un seminario sulla Musica dei nostri giorni ("Nella Musica, l'incontro tra diverse culture è fonte inesauribile di nuove idee.

La diversità non deve intimorire perché è un'irripetibile occasione di crescita"). Durante i suoi concerti, oltre a brani di Chopin, Bach, Beethoven e Ravel, comincia a eseguire anche alcune sue composizioni per pianoforte, destando sorpresa e entusiasmo ("Il pubblico accoglieva con stupore l'esecuzione dei miei brani, ed io un po' per gioco iniziavo una strada senza ritorno: da interprete di musica altrui a esecutore della mia musica, scoprendo in me una travolgente voglia di suonare e di esprimermi attraverso il pianoforte"). Il consenso ricevuto suscita in Giovanni l'idea di eseguire un repertorio interamente costituito da suoi brani e di raccoglierli in un cd. Nel 1997, il suo lavoro è accolto con entusiasmo da Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti il quale, con la sua etichetta Soleluna, decide di pubblicare il primo album di Allevi per pianoforte solo dal titolo "13 Dita" (Soleluna/Universal). Giovanni apre, solo col suo pianoforte, i concerti del tour "L'albero" di Jovanotti, al Palaeur e allo Stadio Olimpico di Roma, e al Forum di Assago (Milano) di fronte a migliaia di persone. Dimostra così di essere un talentuoso musicista e un geniale compositore di musica classica contemporanea: il suo disco d'esordio riscuote ampi consensi di critica e suscita l'attenzione di grandi artisti internazionali. La musicista giapponese Nanae Mimura, una fra le più grandi interpreti contemporanee di marimba solista, in un recital alla Carnegie Hall di New York esegue alcune composizioni dell'album d'esordio di Allevi, da lei stessa trascritte per il suo strumento. Nel 1998 si laurea con lode in Filosofia ("La Fisica giunge oggi alle stesse intuizioni che ebbero i presocratici e gli orientali: l'Universo è uno spazio ribollente di energia di cui tutti siamo parte; non c'è differenza tra me e ciò che mi circonda").

C'è inoltre uno stretto legame fra la sua tesi di laurea ("Il vuoto nella Fisica Contemporanea") e la composizione ("Il bizzarro comportamento delle particelle subatomiche nel nostro cervello può dare origine a idee, melodie e pensieri improvvisi. Come in Fisica c'è il pieno e il vuoto, nella musica c'è il suono e il silenzio").

Tecnica pianistica

Tecnica affinatasi negli anni, cominciando a pensare al pianoforte come una donna su cui posare faccia e mani. L'unico problema è che soffre d'impotenza, ragion per la quale è rimasto, come studi ed età cerebrale, al secondo anno di pianoforte. Trova giovamento, per migliorare la tecnica, fare le scale del palazzo completamente nudo dove vive urlando a squarciagola: "Amo Chopin!".

Commenti della critica

File:AccordiAllevi.png
Il miglior accordo conclusivo (e le migliori legature) che Allevi sostiene di aver scritto. Tratti da un autografo, realizzato con Finale 2008 piratato. Nome del file: MeglioDellaPastaAlTonno. MUS

Da quando ha iniziato a diffondere le sue composizioni orchestrali, Allevi è stato inserito nel gruppo di musicisti oggi detto le “tre A”.

Tale gruppo è stato teorizzato dai più grandi esperti musicali mondiali, che hanno deciso di accantonare le cosiddette “tre B” (Bach, Beethoven e Brahms), e di sostituirle con una nuova triade, costituita da compositori di cui conoscono almeno qualche pezzo: Allevi, Apicella e Affanculo.

I luminari hanno osservato che poiché, nell’alfabeto, la lettera “A” precede tutte le altre, significa che è la più importante.

In base a questa logica, i musicisti con il nome che inizia con la prima lettera dell’alfabeto sono i più bravi di tutti.

Per coerenza, hanno sottolineato che Affanculo è più bravo di Allevi, per cui consigliano, ogni volta che si nomina il compositore marchigiano, di citare sempre anche quello più bravo di lui. La forma corretta è «Affanculo Allevi», ma è accettata anche «Allevi Affanculo».

Opere (conosciute e inedite)

Discografia

L'album più venduto di Giovanni Allevi. Notare che non è presente nessun messaggio subliminale.
  • 13 dadi: Implicito omaggio alla Knorr, racconta le avventure culinarie di Giovanni. Celebre la Ballata della pasta al tonno.
  • (S)Composizioni: Scritto in un momento di crisi creativa (che si protrae fin dalla nascita di Giovanni), consiste in una serie di pezzi scaturiti dal copia-incolla di frammenti di pezzi altrui. Tra gli autori plagiati troviamo Rachmaninoff, Bach e i Pooh. Peccato che a prevalere siano questi ultimi.
  • No Comment: Il disco che, finora, ha riscosso il maggior successo. Un Mix ben riuscito tra il contrappunto degli autori Romantici europei, la carica emotiva e passionale dei Fiamminghi Rinascimentali, la complessità formale della Musica Leggera e l'orecchiabilità dei compositori Dodecafonici. Insomma, il disco pianistico peggio riuscito di tutti i tempi, fino all'arrivo di...
  • Noy: Il nome dice tutto. Scritto in ambulanza da Allevi dopo che questi si era ri-ascoltato tutti i suoi dischi precedenti, di solito viene utilizzato negli ospedali come anestetico, ma può risultare letale in soggetti particolarmente sensibili. Mal che vada, potrete sempre utilizzarlo per mettere in piano i mobili instabili.
  • Involution: Questo nuovo disco di Allevi si presenta come una raccolta eterogenea di ciò che Giovanni ha scritto prima. Registratto con la prestigiosa Orchestra della Fiera della Fesa di Tacchino di Mungivacche, in ogni traccia vengono sovrapposte alla carlona alcune tracce degli album prima pubblicati: il risultato è una cacofonia inascoltabile per gli amanti del pop, ma non abbastanza per piacere agli amanti della Musica d'avanguardia: appena uscito, insomma, il disco ha vinto il titolo Fallimento d'Oro 2008.
  • Alien: in quest'ultima uscita ispirata all'avvento di Avatar, Allevi si cimenta nello scrivere musica di bassa fattura autoplagiandosi in modo da poter contattare gli alieni del remoto mondo di Pandora. La sua genesi è incerta: si pensa che sia venuto fuori dopo due giorni che il nostro fuffolo si guardava alla specchio ripetendo a se stesso "Sono il più fico! Sono il più fico! Sono il più fico!". Il disco ha vinto l'importante premio Corda di Cacio alla Fiera del Formaggio di Santo Scunnizzo da Saturnia.
  • Il Meglio di Giovanni Allevi: Un disco vergine.

Composizioni per pianoforte

Anche se fatto scempio del suo corpo, Allevi continuerà a vivere grazie agli Horcrux.
  • Fighe roventi (dedicata alle strappone con cui Allevi ha concepito molti figli illegittimi)
  • Sohata delle parti di Abrahte (dedicata a Margherita Hack)
  • La stronza passerà (dedicata a tua madre)
  • La baldracca fascistella (dedicato ad Alessandra Mussolini)
  • Tette e gonna (dedicato a Valeria Marini)
  • Culo e camicia (dedicato a Maurizio Costanzo)
  • Passere e Fenicotteri (dedicato alla prostituzione minorile)
  • Il cetriolo che mi sono messo in culo una mattina di mezza estate (dedicato a sé stesso)
  • La cariatide delle cento corde (dedicato a Rita Levi Montalcini)
  • Pane e mortadella (dedicato a Romano Prodi)
  • La marcetta del Cavalier Pompetta (dedicato a Berlusconi)
  • Fannullon Polonaise (dedicato a Renato Brunetta, pezzo più corto della raccolta della durata di appena 34 secondi)
  • Ffgjsbaaaasshhhpadanié (dedicato a Umberto Bossi)
  • Santanchèfantastìque (dedicato alla plastificata e malata di mente Daniela Santanchè)
  • Vattene a fanculo (dedicata all'umanità)
  • Un giorno camminerai anche tu, ma quel giorno è lontano (dedicata a Stephen Hawking)
  • Ballata della pasta al tonno (dedicata ai pescatori di balene giapponesi)
  • Panic (pezzo che Allevi scrisse di getto inseguito da una folla di spettatori inferociti dopo un suo concerto)
  • Sincerità (pezzo icona della sua produzione, in cui dichiara esplicitamente il suo amore per i canguri australiani)
  • Prendimi forte (dedicato a Dolce e Gabbana)
  • Vienimi dietro (dedicato a Nichi Vendola)
  • Vento d'Asia (opera ispirata all'Aviaria)
  • Vento d'Asia II (opera ispirata a una scorreggia di Asia Argento)
  • Cozza: lavoro composto durante un soggiorno napoletano, dove, in occasione di un suo successo al San Carlo ebbe occasione di mangiare la celebre 'Mpepata di cozze. L'effetto gastrico devastante lo costrinse sul cesso per oltre 24 ore e qui compose il pezzo in questione.
  • Cozza, the revenge: idem come sopra, salvo che si trattò di un altro soggiorno a Napoli.
  • Sopra la panca la capra canta: ballata in stile chopenian-jazzistico scritta con la rivoluzionaria[citazione necessaria] scala di Allevi, perciò la tonalità è in Boh minore.
  • Go with the flush: pezzo ispirato a una sua cagata in bagno.

Composizioni per orchestra (e pianoforte)

  • Angelo Ribelle: plagio del famoso brano di Nobuo Uematsu One Winged Angel tratto da Final Fantasy VII nonché del Main Theme di Cassandra Crossing di Jerry Goldsmith che a causa di ciò ha fatto l'intero giro del mondo rimanendo dentro la sua tomba.
  • 300 Anelli: opera scritta da Allevi in onore ai due film preferiti dall'artista: Il Signore degli Anelli e 300.
  • 300 Agnelli: per orchestra, pezzo dedicato ai pastori delle dolomiti.
  • Foglie di Canapa: per pianoforte e orchestra, per ricordare tutti i morti per overdose.
  • Scorreggiò: opera per orchestra, pianoforte e peto armonico.

Curiosità

Quando lui l'ha ascoltato durante un live, è rimasto pesantemente turbato.
  • Quando dicono ad Allevi che la sua musica fa schifo, lui tenta di suicidarsi, ma viene fermato sempre in tempo dal suo Manager.
  • Quando Allevi caga in bagno può comporre sette sinfonie in 2 ore.
  • Quando Allevi mangia le "baby bell" va totalmente fuori di testa e stupra sua nonna, suo nonno, sua zia, suo zio, il suo cane e il pianoforte.
  • Se inseguito può raggiungere la velocità di 400 Km/h.
  • Allevi è amico di Ra, il capo dei Goa'uld del film Stargate. Si pensa che anche lo stesso Allevi sia un Goa'uld.
  • Allevi può saltare sino a 7 metri senza aver bisogno di un'asta.
  • Allevi può vomitare, parlare e ruttare contemporaneamente. Il tutto mentre suona.
  • Allevi è stato massacrato di colpi da Arturo Benedetti Michelangeli e Gigi Marzullo.
  • Allevi ama suonare il piano mentre la moglie viene sbattuta contemporaneamente da Ludovico Einaudi ed Alessandro Baricco
  • "Panic", "Portami via" e "Prendimi" sono ispirati da ciò che ha detto la critica ai suoi concerti.
  • Quando non prende psicofarmaci, Allevi sostiene di essere in grado di dialogare con il proprio pianoforte, con i suoi occhiali, con la maniglia della porta della sua cucina e con il più grande dei suoi vibratori anali.
  • Fortunatamente Allevi non ha allievi.
  • In genere è opinione comune credere che Allevi si mostri in certi atteggiamenti per attrarre i FAC che comprano i suoi dischi: falso, di persona è peggio.
  • Da piccolo venne stuprato da Benedetti Michelangeli a colpi di Hanon.
  • Dopo avere ricevuto le lodi dall'insigne critico Piero Rattalino (questa è vera!!) l'unione dei dattilografi ha portato quest'ultimo in pubblica piazza per una sommaria impiccagione.
  • Prima di ogni concerto è solito mangiare una torta alla merda per migliorare le sue prestazioni pubbliche e la sua ispirazione compositiva.
  • Giovanni Allevi può passare attraverso i muri, ma lui non lo sa.
  • Allevi, anni or sono, veniva usato come spazzolino del cesso da Rubenstein, Einaudi, e tutt'ora da Uto Ughi come archetto e come straccio per pavimenti. Per quanto riguarda come lo usava Martha Argerich, meglio non parlarne.
  • Ha perso la sua verginità con Platinette, e in merito ha composto un brano in ricordo della bruciante esperienza: "La sonda umana".

Voci (s)correlate