Autovelox: differenze tra le versioni

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==La guerra tra i conducenti e l'infame strumento==
==La guerra tra i conducenti e l'infame strumento==


Dopo che la malefica arma entrò in possesso della sbirraglia, la vita dell'automobilista non fu più la stessa. Acquisita la sciagurata invenzione di Ricucci, la tacita alleanza tra [[comune|comuni]] e Polstrada portò conseguenze nefaste per i conducenti dei veicoli a motore,
Dopo che la malefica arma entrò in possesso della sbirraglia, la vita dell'automobilista non fu più la stessa. Acquisita la sciagurata invenzione di Ricucci, la tacita alleanza tra [[comune|comuni]] e Polstrada portò conseguenze nefaste per i conducenti dei veicoli a motore, specialmente a seguito dei tagli ai trasferimenti agli enti locali deliberati dal [[governo precedente]]. In breve tempo si arrivò infatti ad episodi come i seguenti:

* Il [[30 febbraio]] [[1981]] alle 25.14 '''Italo Fraton''', carpentiere residente a Camponogara (VE), venne fermato con la sua [[Citroën|Citroën CX]] mentre percorreva la stradina sterrata che conduce a casa sua alla velocità di 26 km/h, e fu quindi multato per eccesso di velocità: a seguito del D. Lgs. 24-7.11i del 30 febbraio 1981 alle 25.08 infatti la velocità rilevata andava moltiplicata per l'esponenziale della marcia innestata in quel momento, quindi poiché il povero Italo viaggiava in seconda marcia, il diabolico rilevatore aveva indicato la velocità di 192 all'ora. Tale decreto fu poi abrogato in 34 febbraio dello stesso anno, a causa dello sciopero dei barbieri del [[Senato]].

* Il <math>log(54.71)</math> [[ottembre]] [[1982]] alle 8.77 '''Pietra Nellebraghe''', mototrasportatrice di [[Barletta]],


==Dove si trovano gli autovelox==
==Dove si trovano gli autovelox==

Versione delle 15:54, 28 mar 2008

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« La più efficace misura mai concepita per la sicurezza stradale »
(Nessuno)
« Mi ci sono fatto l'album di famiglia »
(Fabrizio Corona)
« Come sarebbe a dire che non l'ha visto? È proprio qua, sepolto sotto il cespuglio dietro la casa davanti alla macelleria del paese vicino »
(Carabinieri)


Numero di multe fatte con l'autovelox oggi:


L'autovelox è la rivisitazione in chiave moderna e pulita della rapina a mano armata.

Origine

L'invenzione dell'autovelox è attribuita a Stefano Ricucci nel 1978. All'epoca infatti il pirlotto del quartierino necessitava di consistente liquidità in breve tempo per poter compiere la scalata al vertice della Biscotti cuor di merda S.p.A., ma in pieni anni di piombo riteneva troppo rischioso esporsi personalmente con le classiche rapine nelle gioiellerie. Tale convinzione fu maturata soprattutto dopo che durante una spaccata per stroncare la resistenza del gestore si era visto costretto ad usare la pistola. Dovette infatti scagliargli addosso l’arma e scappare prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, il che tuttavia non gli impedì di dileguarsi col ricco bottino di un portaombrelli e una maniglia di ottone.

Tentò quindi di guadagnare facile senza sporcarsi le mani entrando nel settore delle truffe, ma anche in questo ebbe scarso successo: aveva infatti cominciato a vendere occhiali per ciechi sprovvisti di lenti, ma anche stavolta gli affari cominciarono ad andar male dopo che qualcuno sparse la voce che si trattava solo di una montatura. Provò anche a fondare con Wanna Marchi una società per esportare prodotti per il dimagrimento, ma appena qualche anno dopo si accorse che l’Etiopia non era il più proficuo dei mercati. Analogo insuccesso lo ebbe poi con la vendita dei preservativi approvati ufficialmente dal Vaticano, del tutto uguali a quelli standard tranne per il buco sulla punta e per il costo 5 volte maggiore.

Ma dopo tante batoste, il brillante Stefanuccio maturò l’idea che gli avrebbe spalancato nuovi orizzonti. Infatti una sera, mentre viaggiava con la sua Talbot Horizon sulla via Aurelia in un tratto col limite di 50 km/h, fu incredibilmente fermato a 97 all’ora in retromarcia contromano a fari spenti, ubriaco, senza una ruota e con la marmitta che scintillava sull’asfalto. Cercò di convincere i carabinieri dell'adeguatezza della sua marcia, mostrando loro la lancetta del tachimetro che segnava zero, ma proprio per questo motivo venne multato per divieto di sosta. Convinto di aver subito un'ingiustizia, s'ingegnò quindi a creare un mezzo in grado di stabilire con certezza la velocità di marcia.

Da accanito telespettatore di Art Attack realizzò dunque il nuovo strumento grazie ai preziosi consigli del Maestro Muciaccia, adoperando una fotocellula per porte scorrevoli frutto di una proficua rapina alla Pam, tre bidoni di colla vinilica, sette fogli bristol A3, quintordici rotoli di carta igienica, due fili di tungsteno bruciati, una cipolla e una grondaia da 6 metri, indispensabile per rendere l’artefatto facile da celare e da trasportare.

Diffusione

La prima applicazione del nuovo dispositivo ebbe luogo quando il brillante inventore di questo dispositivo per testarne il funzionamento ne posizionò due in un rettilineo di 12 km lungo la Strada Statale 268,4 bis del Piave e del Vesuvio, nel tratto tra Gorizia e Cosenza. L’esito della sperimentazione inizialmente si rivelò inferiore alle aspettative, dal momento che ebbe l’idea di posizionarli in un ponte in costruzione e in un camion messo di traverso sulla carreggiata. Si spostò quindi sulla Salerno-Reggio Calabria, ma non ebbe miglior fortuna.

Con l’applicazione e l’esperienza, e dopo un attento studio del Codice della strada, riuscì tuttavia a ottenere in breve tempo i soldi che gli servivano grazie soprattutto all’autovelox installato dietro un segnale indicante il limite di 20 all’ora sull’autostrada Milano-Cagliari.

Dopo aver ottenuto grazie a quell’unico dispositivo i 666 centiliardi necessari all’acquisizione di cui sopra in diciassei ore, il furbetto Stefano tenne fede alla sua reputazione vendendo il brevetto sulla sua invenzione alla Polizia Stradale in cambio di un rimorchio di M&M's scaduti, dieci figurine di Andrea Caracciolo e la concessione edilizia in esclusiva per la costruzione di una metropolitana sottomarina ad Ascoli Piceno.

La guerra tra i conducenti e l'infame strumento

Dopo che la malefica arma entrò in possesso della sbirraglia, la vita dell'automobilista non fu più la stessa. Acquisita la sciagurata invenzione di Ricucci, la tacita alleanza tra comuni e Polstrada portò conseguenze nefaste per i conducenti dei veicoli a motore, specialmente a seguito dei tagli ai trasferimenti agli enti locali deliberati dal governo precedente. In breve tempo si arrivò infatti ad episodi come i seguenti:

  • Il 30 febbraio 1981 alle 25.14 Italo Fraton, carpentiere residente a Camponogara (VE), venne fermato con la sua Citroën CX mentre percorreva la stradina sterrata che conduce a casa sua alla velocità di 26 km/h, e fu quindi multato per eccesso di velocità: a seguito del D. Lgs. 24-7.11i del 30 febbraio 1981 alle 25.08 infatti la velocità rilevata andava moltiplicata per l'esponenziale della marcia innestata in quel momento, quindi poiché il povero Italo viaggiava in seconda marcia, il diabolico rilevatore aveva indicato la velocità di 192 all'ora. Tale decreto fu poi abrogato in 34 febbraio dello stesso anno, a causa dello sciopero dei barbieri del Senato.
  • Il ottembre 1982 alle 8.77 Pietra Nellebraghe, mototrasportatrice di Barletta,

Dove si trovano gli autovelox

  • Rettilinei lunghi almeno 2 km
  • Uscite degli autogrill
  • Tornanti
  • Parcheggi
  • Aree pedonali
  • Campi da arare
  • Cessi degli autogrill
  • Fossi

gli ultimi tre sono i luoghi dov'è più comune trovare un autovelox già adeguatamante vandalizzato.

Come nascondere un autovelox