Brindisi

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( Simpatico coro dei tifosi brindisini rivolto ai conterranei durante le partite di Basket)

Brindisi è un ridente sobborgo della città poppita, ma ai brindisini non importa: tanto hanno una voce più bella sia su Nonciclopedia che su Wikipedia.

La città è famosa ai più per l'unico fatto di rilievo storico avvenuto sul suo suolo all'incirca 2000 anni or sono: la morte del poeta Virgilio. La ridente cittadina insiste su un porto naturale dell'Adriatico meridionale che, puta caso proprio all'altezza della città, forma un'insenatura a forma di corna di cervo. Tale fatto è eloquente e basterebbe per descrivere la situazione del maschio brindisino: un cornuto di prima categoria.

I leccesi credono che Brindisi sia il nome dell'aeroporto di Lecce, ma ai brindisini non importa: è sempre meglio che viaggiare con i treni a gasolio come fanno i poppiti.

Società

Le donne

Le brindisine usano bighellonare sul lungomare (abbasciu alla marina) o sui corsi della città il sabato tra le 20 e le 22 piene di paiette, stivali di pelle, mega cinte D&G false, giubbotti verniciati rigorosamente rosa, minigonne rasopiccione per rimorchiare con la tipica frase "frati mia ci si beddu" A tutti i monopolitani, poppiti e tarantini, (gente notoriamente "amica" del maschio brvndisino) che casualmente passano per la ridente cittadina.

Il truzzo brindisino

Da questa predisposizione del sesso femminile originario di Brindisi, nasce l'indole violenta del maschio brindisino truzzo, meglio noto al mondo con l'aggettivo di cacafave. Il tipico cacafave si atteggia a persona erudita, frequenta i locali più in della città, veste solo Prada, D&G, Richmond, Gucci (tutti ovviamente taroccati), adorna la sua automobile con fari al neon dei colori più sgargianti e sveglia tutta la città con canzoni napoletane propagate nell'aria dai subwoofer posti nel vano posteriore dell'auto più diffusa sul territorio adriatico: la Golf nera, degna erede delle ormai estinte Uno Turbo, clone cinese della Uno Surbo, e Punto GT e ancora prima la mitica Alfetta.

Tutto ciò avviene solo al sabato sera, allorquando l'onestissima amministrazione comunale apre le gabbie dei ghetti dove i cacafave sono stati confinati sin dai tempi di Virgilio. Ovvero, i quartieri Paradiso, Perrino, Sant'Elia, La Rosa, Minnuta, Villaggio San Paolo e San Pietro nonché Tuturano (gloriosa frazione di contadini e truzzi); fortunatamente resistono a danni irreversibili da infestazione di Cacafave i quartieri Centro, Casale e parte del quartiere Commenda.

Il luogo di maggior proliferazione naturale di questa specie è la Curva Sud del campo sportivo della città, dove, ogni domenica, avviene il raduno cittadino dei cacafave per fare il tifo per la squadra locale che milita in serie D, oppure al campo da basket, la squadra milita in serie A2. La riunione speciale con cadenza annuale avviene, invece, durante la prima settimana di settembre allorquando il truzzo brindisino sfoggia tutta la sua bravura nel corso della festa patronale. Appostatosi nei pressi delle giostre (attese per 364 giorni), aspetta il suo turno per esibirsi nel "salto sul tagadà in movimento", lo sport più praticato in città e il miglior metodo di rimorchio vista le innumerevoli ricottare che sbavano sotto la giostra per accaparrarsi il saltatore di tagadà più bravo.

Va ricordato che nella maggior parte dei casi chi si cimenta in questo sport estremo finisce nel pronto soccorso cittadino dopo essere stato deriso, picchiato ed oltraggiato (con la tipica frase: "mannagghia chitestramuèrtu ma fattu cateri puru a mei!") dagli altri cacafave; vittime a loro volta della stessa sorte appena 5 minuti dopo.

Cacafave d'estate

Nel periodo di calura estiva esistono 3 tipi di cacafavis brundisinus:

  1. cacafavis bradipus, solito appollaiarsi sulle panchine e fare frequente uso del grido d'amore per importunare le ricottare.
  2. cacafavis imperterritus, impeccabile nel pedinamento della pollastra adocchiata nel corso della mattinata nella spiaggia più caratteristica del litorale: "La conca", fino all'esaurimento della stessa.
  3. cacafavis evolutus, il quale preferisce muoversi con un mezzo mobile per fare incetta di ricottare, ovviamente con tanto di clacson suonato ad ogni canecchia incrociata.

Il Metallaro

Nota è anche la parte metallara/fintocomunista o fascista della popolazione brindisina. Questi ultimi oltre a passare ore a scrivere articoli di basso livello lessicale su Nonciclopedia, fanno finta di interessarsi a determinati partiti politici solo per fumarsi liberamente vari tipi di tabacco (o droghe leggere) nei luoghi nei quali poi si ritrovano a fare riunioni. Per nascondere l'odio verso i ricci ribelli della loro folta chioma bestemmiano e invocano satana senza motivo, alcuni studiosi della Svervegia affermano che durante la bestemmia il metallaro raggiunge l'apice del piacere nonchè il noto orgasmo. Quest'odio si scarica soprattutto su qualunque tipo di specie umana, ritenuta diversa dalla sua, specialmente verso gli emo, che, poverini, pur non cagandoli di striscio e fregandosene di questi, i metallari cercano sempre e comunque di prenderli per culo, probabilmente invidiosi di come questi mantengano i lunghi ciuffi lisci e rilucenti.

I metallari sono politeisti per questo ogni anno si radunano per adorare le loro divinità al Gods of Metal. Essendo privi di personalità non fanno altro che copiare qualunque battuta e qualunque atto facciano i gruppi che loro ascoltano, per questo se un cantante dice di odiare gli emo o l’intera razza umana, loro lo fanno, cosi come, se li venisse chiesto di bruciarsi vivi, farebbero anche quello.

Consumano circa 3.249.582.345.092.039.509.346.293.485.712.394.029.384 litri di birra al mese e molti di loro hanno forme avanzate di ulcera. Per cantare le loro canzoni preferite non hanno bisogno di imparare particolari parole in quanto l’importante è gridare fino alla rottura delle corde vocali per poi emettere strani suoni simili a rutti o peti, che loro adorano ascoltare per via della loro indole feticista.

Eroi brindisini

La città pare che sia stata fondata da un antico personaggio mitologico denominato Antonino, il quale viene ancora osannato da taluni cacafave che hanno usufruito della sua benevolenza e sono stati assunti in qualità di operatori socialmente utili abbandonando il loro impiego nella SCU, ed anche dalle vecchiette per l'installazione di fantastiche fioriere lungo i corsi (sentito da una vecchietta: "almeno quiddu nde misu li crasti"). Nel mentre però, Antonino svaligiava le casse degli imprenditori del capoluogo richiedendo piccoli contributi per la realizzazione di una dimora personale faraonica, per poter mostrare luoghi esotici alla sua combriccola di amici e poter campare indisturbato una volta scoperto l'inganno. Eroe meritevole di essere menzionato è anche "Rino Capustorta" che ha subito i danni frutto dell'evoluzione tecnologica ed economica. Dieci anni fa si muoveva nei meandri della terra brindisina dotato di lettore musicassetta e si esibiva al modico prezzo di mille lire. Oggi dopo avere combattuto altre figure che hanno tentato di avvicinarsi a lui, gira in centro con ipod e si esibisce al prezzo di due euro e cinquanta. Un altro eroe contemporaneo della storia Brindisina è il mitico Orlando (detto "Delle Bicocche") appassionato di debiti divide il suo amore con un altro eroe, anzi ora eroina, Francesca. Non dimentichiamo inoltre il celebre Rizza e la sua frase mitica passata alla storia il "Pon Pon con ritocco finale in bocca".E se Manzoni disse "Dalle Alpi alle Piramidi dal Manzanarre al Reno" come dimenticare El Patè "Da Brindisi a Castromendiano da Torre dell'Orso a Lecce" la sua furia d'amore fece si'che il grande eroe detto il "masculazzo amaro" potesse abbandonare definitivamente Papichulo altra eroe storica portatrice di guerra odio e papillomi. L'ultimo eroe è certamente The Major, uomo che ha deciso di sviluppare il suo futuro economico tramite la vendita di cellulari su internet per contrastare il monopolio di "CellucianoMania". Convinto delle sue idee, è impossibile da smuovere, citazione ormai famosa è: "Mia madre compra le cose dell'erboristeria della Tupperware".

I luoghi di ritrovo

La scalinata

Luogo caratteristico della movida brindisina è la Scalinata delle Colonne Romane, laddove i cacafave più alla moda fanno sfoggio di tutta la loro ricchezza morale ed economica. Ma il posto cult per eccellenza è il lungomare Amerigo Vespucci (volg. La Lega, date le sue immediate vicinanze con la lega navale cittadina) dove il cacafave si muove più a suo agio a branchi di circa 20/30 esemplari, rendendolo addirittura il suo habitat naturale durante i caldi mesi estivi, nel corso dei quali tutta la Brindisi folkoristica dal il meglio di sé, della propria sciatteria e nobiltà allo stesso tempo. I branchi di cacafave, in novello stile stilnovistico, apostrofano in maniera gentile qualunque bella donzella passi da quelle parti. Tra le frasi più ricorrenti nel vocabolario cacafaviano ricordiamo:

  1. "beddaaaa! ma ddi mmenni tutti tua sontu?" - trad. "bella ma quei bei seni sono tutti tuoi?" (se la donzella è catalogata nella categoria ricottara, la risposta è d'obbligo:"pircè tu li cugghiuni ccu ttanuta ti li sparti?"- trad. "perché tu dividi i testicoli con tuo padre?") oppure "nu picchi so mia, e nu picca so ti la culaperta ti mambita!" - trad. "un po' sono mie e un po' sono di quella donna dalla agevole defecazione di tua madre"
  2. "Cce belli uecchi ca tieni, comu quiddi ti l'Husky" - trad. "che begli occhi che hai, come quelli degli Husky" capitata a me personalmente
  3. "uè Santu Cò! mi li sprangi milliliri a cientu a cientu?" - trad. "Caro Giovinetto, me li cambi mille lire in monete da cento?"
  4. "Mannagghia li muerti ti li stramuerti tua e totta la rrazza tua! ce cazzu a decisu?" - trad. "Maledetti i tuoi antenati e quelli più remoti e tutta la tua stirpe! Che cosa hai deciso?"
  5. "Cè tieni cu guardi? nno lù sai ca eti la vagnona mia?"' - trad. "Cos'hai da guardare? Non sai che è la mia fidanzata?"
  6. "Ci ti ccio ti zzicco" - trad. "Se ti uccido ti prendo"(variante dislessica della più famosa ma banale "Ci ti zzicco ti ccio")
  7. "Giovini, lecchimi lu pesci" - trad. "Giovinetto, leccami il ..." pour elle
  8. "Chittemmorta, cce sì brutta" '- trad. "Maledetti i tuoi antenati, come sei poco gradevole" perché può capitare che la donzella in questione, seppur viva e respirante, sia inutillizzabile, con e senza cuscino (chi sa sa, chi non sa sappia)
  9. "Aheeeeeeeeiiiiiiiii" - trad. "Ciao, come stai, tutto bene? È da una vita che non ci vediamo, guarda il tempo come passa...prima ce la facevamo sempre insieme alla Salvarani, ricordi? Beh, è stato veramente un piacere, salutami tutti, alla prossima!"
  10. "A chiangiri stu muertu... so lacrimi pirdute" - trad. "A piangere questo cadavere sono lacrime sprecate".

Altri luoghi

Ma il brindisino doc dà il meglio di sé nei frangenti di dialogo acceso con un suo simile, allorquando non esita a ricorrere al branco per difendere il suo territorio o la sua ricottara.

Infine, come non citare il luogo in cui il brindisino doc si reca per una serata romantica con la sua ragazza, al fine di preservare la specie dall'estinzione:

  1. La Diga di Punta Penna Riso (volg. La tica)
  2. Il Precampo dello stadio comunale (volg. Lu campu neru)
  3. Il Drive in zona limitrofa allo stabilimento balneare lido poste
  4. Il Bosco del Compare, amena area verde alle porte della città, che tra le altre cose é anche molto ben frequentata, come il nome stesso suggerisce. È quì che la specie cacafavis nobilis continua a riprodursi fertilmente. Recenti fonti confermano che alcune coppie sono state avvistate in zone più o meno popolate da gente comune, svolgere le loro attività riproduttive con fare del tutto normale, vedesi il lungomare, sopracitato, Amerigo Vespucci (volg. La Lega).
  5. Pizzeria da Romanelli classica la fritta da far riempire un lato di sale. La tradizione vuole che il consumatore si bruci la lingua col sugo bollente e se lo lasci cadere sulla maglietta nuova nuova comprata giovedi al mercato (con annessa la battuta urlata Sangu di Ddio, propria osci me l'è lavata mama).
  6. Panino da Guidone Super panino imbottito da gustare passeggiando con il proprio amore sul romantico lungomare della lega o a scelta sull'attiguo Bus Pub.
  7. Bar Betty/Vertigo In realtà non sono bar ma luoghi dove sfoggiare gli occhiali Ray-ban appena comprati o l'ultimo modello dei pantaloni Dolce&Gabbana, e non importa che in tasca non si abbiano i soldi per permettersi un caffè, tanto c'è sempre qualche anima pia che lo offre.

Economia

Dopo il florido periodo dei Romani e della valigia delle Indie, dal 1900 in poi Brindisi basa la sua fiorente economia su un'associazione parapolitica denominata SCU (Sacra Corona Unita) che ha dato vita ai maggiori impieghi dei maschi brindisini (compresi fra i 10 ed i 90 anni), quali:

  • Il contrabbandiere (in calo dal 2000)
  • La guardia di finanza (in aumento dal 2000)
  • L'estorsore
  • Il borseggiatore
  • Il ladro
  • L'assassino
  • Lo spacciatore
  • Il carcerato
  • L'operaio socialmente utile (l'ex-carcerato)

Accanto alla SCU, la maggior fonte di lavoro per i brindisini che non scappano via appena compiuti i 18 anni di età sono le industrie presenti nei dintorni del capoluogo (Enel, Montedison) le quali garantiscono ai propri lavoratori uno stipendio da nababbi ed una morte sicura per cancro prima del compimento del sessantesimo anno di età.

In alternativa ci si può sostentare con la redditizia pesca nelle salubri acque del porto interno, grazie alla dilettevole caccia del cefalo gigante o cefalo merdarulu (pesce che notoriamente si nutre di MERDA!), specie tipica delle acque brindisine, dei cuggiuni, degli sparatieddi, i cazzi ti rre, li saraghi, le rascie (pesci che popolano il porto brindisino) o del lu caùru o dei suoi gustosi cugini caùru pilusu e caùru paddoni (caùro é l'espressione brindisina per identificare il succulento granchio). Piccola nota: Lega Ambiente e ARPA hanno realizzato degli studi nel fondale sulla fauna rilevando il preoccupante decremento di stelle marine ed incremento delle pizze ti mare, a causa dell'inquinamento delle acque.

Ultimamente vi è una nuova professione emergente: il pulitore di chianche. Enigmatici personaggi che si aggirano di mattina sui corsi cittadini, salottini costruiti sopra un bel canale: la "mena". La loro opera è riconoscibile dall' incompleta inutilità di essa: puliscono, con acqua nera prelevata dalla cascata canalare del Cillarese, le bellissime chianche, in origine bianche, ma che dopo 5 minuti dall'installazione hanno attivato il chip acchiappa-smog, diventando di un bel colore grigio topo. Le chianche, oltre a dare lavoro, diventano attrazione ludico-turistica in estate quando, alla piacevole temperatura media di 38°, le gingomme -o chewing-gum- che lastricano le chianche nella loro totalità ritornano allo stadio semi-liquido, creando un universo di contorsioni e bestemmie per gli incauti passanti per la gioia degli occhi e delle orecchie di grandi e piccini. L' origine di questi pulitori si deve esclusiamente all'oculata politica "magno solo io" da parte dell' eroe di Brindisi.

Rischi per la Salute

  • Brindisi pullula di emo, soprattutto della specie 15anni / più interessato ai vestiti che a qualunque altra cosa / myspace (decisamente la peggior specie). Gli esperti si chiedono come abbia fatto quest'insolita popolazione a stabilirsi in numeri così elevati senza destare sospetto. Ma d'altronde, gli emo brindisini sono noti per la loro elevata capacità di mimetizzazione. Sono in grado di passare inosservati di fronte a centinaia di cacafave (sarebbero troppo combattuti tra il deprimersi per i loro insulti o opporre una qualche barriera ideologica), tuttavia si mostrano frequentemente non appena succede qualcosa di "alternativo". In questi casi gli emo appaiono in tutta la loro maestosità, frange e vestiti a strisce al seguito. Si suppone che queste manifestazioni siano collegate a misteriosi rituali.
  • Assolutamente sconsigliato l'uso della bicicletta, o di qualsiasi altro mezzo di locomozione non provvisto di motore a scoppio. Rende il conducente del mezzo indegno di rispetto, risvegliando nel brindisino medio l'insano istinto di attaccabrighe col debole della situazione (il ciclista). Il suddetto consiglio è rivolto anche ai podisti e praticatori dello jogging.

Il vero brindisino

  1. Ha partecipato almeno una volta nella sua vita allo scarico di sigarette nei mitici anni novanta.
  2. Finita la giornata al mare al lido granchio rosso toglie la sabbia dai piedi usufruendo della fontanella sita nelle vicinanze (dove ferma la 4 sbarrata).
  3. Ha tirato il freno a mano della sua Fiat Panda/Seat Marbella sul piazzale del Duomo.
  4. Ha fatto il tuffo dalla punta della diga.
  5. Ha un sacco di compari.
  6. La prima sigaretta che ha fumato é stata una Marlboro 04 di contrabbando.
  7. Sciuvitia Marcatu - Giovedì Mercato (rituale ancestrale delle cui origini poco sappiamo, ma grazie a recenti ritrovamenti nello scavo archeologico di Egnatia gli scienziati hanno potuto constatare come un proto-mercato rionale nelle vicinanze del quartiere di Sant'Elia fosse già in auge ai tempi dei messapi).Si pensa che da questo luogo dall'alta percentuale di ricotteria, provengano i monili in schifosa arte cinese che i Cacafave usano per adornare la loro persona, scendendo spesso a compromesso con il cattivo gusto
  8. Chiama poppiti tutti i Leccesi e limitrofi (a ragione o torto, non sta a noi dirlo) ed inveisce contro i cellerini ed i tifosi avversari in curva (meglio se Foggiani, Monopolitani, Barlettani, Fasanesi, Andriesi, Ciociari e così via) prima di correre a gambe levate quando parte la carica lasciando da soli i 200 irriducibili della curva sud.
  9. 10 minuti prima di tornare a casa prende il cellulare ed esegue il famoso mantra "Uè mà, sta vegnu, cala la pasta".
  10. Ha sempre un buon motivo per litigare.
  11. È un fumatore incallito ma non compra le sigarette...le scrocca!!!
  12. Maledice Lecce ed Ostuni ma ci passa tutti i sabati invernali ed estivi
  13. Non manca mai alla partita di basket "ca sta Studiu Cientu ca ndi 'nquadra e sciamu sobbra allu satelliti cussì putimu salutari totta la rrazza nostra ca sta sparpagghiata pi l'ItaGlia"
  14. Compra solo SenzaColonne (lurido giornale cittadino) per vedersi fotografato a petto nudo in spiaggia al fianco della amica bona. E se scopre che non c'è si lamenta con la redazione. Se non è stato fotografato lo compra uguale perché c'è l'articolo sul nonno che vive per la sua macchina o perché ha mandato un sms e spera sia stato pubblicato.
  15. Non compra Quotidiano sol perché è di Lecce e la Gazzetta perché è di Bari (e fa niente se SenzaColonne il lunedì non esce...tanto mica contano le notizie!)
  16. Ascolta solo Ciccio Riccio o Radio Dara, ma la cosa ha una spiegazione assolutamente legittima: sembra infatti che nel gennaio dell'87 un brindisino, nella frenesia di provare nella sua Alfetta il Pioneer appena modificato , girando la monopolina delle stazioni radio sentì della musica originale che non aveva neppure due secondi consecutivi di 4/4 alla batteria. Non si è mai più ripreso, ed è tuttora aiutato dalla Caritas di Piazza Duomo. Uno scempio. La gente lo sa e se ne guarda bene dal riprovarci.
  17. Fa il bagno alla Conca o a Granchio Rosso, se proprio deve cambiare Apani tutta la vita.
  18. Porta la birra e il muloni sarginisco in spiaggia...oltre a 4-5 canne per sballarsi un po'
  19. Ha tatuato "Fidelitas Brvndisina" con realtivo logo del comune sulla schiena
  20. Va a prendere il gelato da "Rouge et Noire" (più noto come "da Romolo") perché fa chic, e per ammirare con gelosia tutta la gente facoltosa della città, che da parte loro, va lì solo per farsi ammirare dalla gente meno facoltosa della città. Spesso nel sudetto locale si incappa nell'imperdonabile richiesta del gusto pistacchio o puffo, venendo invitato in modo molto cafoniano dall'esercente ad "andare a consumare in quei baretti di giù la marina".
  21. Il sabato (prima di andare a Lecce) compra un panino rigorosamente "completo" ai paninari di piazzale Lenio Flacco, con conseguente colica notturna.
  22. Prova i test d'ingresso della Marina, dopo non essere riuscito a sfondare nel mondo del pallone.
  23. Se è d'un quartiere periferico quando deve recarsi in centro non dice "sto andando in centro" ma "sto andando a Brindisi".
  24. Pensa di essere cacafave anche quando non lo è e continua ad esserlo finché non incontra un vero cacafave "ca lu stuta".
  25. Saluta le persone dicendo "ooooooooooooh...compà avi quantu tiempu? Tuttu appostu?" ed ottenuta la risposta "Se se compa tuttu appostu! Tui?" risponde "Buenu compa..beh ndi vitimu! Statti buenu e saluta a casa" e va via. Dopo tempo indefinito ripete la stessa scena con il medesimo individuo del quale, ovviamente, ricorda a malapena il nome.
  26. Ha fatto il puttan tour a Restinco
  27. Nei momenti di riposo tra periodi di disoccupazione e periodi di sfruttamento canta "ed è per questo che son nato brindisino e non chiamarmi salentino!!!"
  28. Se ha un esercizio commerciale e capita un cliente straniero applica la mitica "ngiobba" sul prezzo e comunica a gesti da babbuino normodotato perché non conosce l'inglese.
  29. Da bambino ha visto "Ciak Castoro" sulle frequenze di PugliaTv (che poi perché Puglia se prende solo a Brindisi?)
  30. Ha almeno un parente che è dentro per contrabbando
  31. La domenica mangia stacchioddi cu lu sucu ti li bbracioli(orecchiette col sugo degli involtini) ed impreca la moglie se entro le ore 14.00 non è tutto pronto per andare allo stadio
  32. Non allaccia il casco ed ha uno Scarabeo50 o viola o fucsia, ma fa il figo col casco MomoDesign con conseguente pianto con la polizia quando viene multato
  33. Non paga il biglietto quando prende la corriera per andare al mare, intona "se facciamo l'incidente muore solo il conducente" e scrive sui sedili "Sant'Elia come Scampia"
  34. Usa la macchina anche se deve fare 5 metri,
  35. Se c'è ressa al Betty e riesce a non farsi strappare lo scontrino (importo 2euro) lo rivende fuori dal bar per 1,50 euro così paga poco il gelato.
  36. Passa i tre mesi estivi alle Colonne Romane facendo finta di recarsi nei locali adiacenti, ma in realtà non consuma niente perché costa caro.
  37. A san Lorenzo ed a Ferragosto trasloca letti, armadi, cucina, salone, televisione ecc...in spiaggia per fare il falò, prenota il posto montando i gazebo extralarge (100 ettari cadauno) e porta il divano in spiaggia perché la nonna deve stare all'ombra e comoda.
  38. Quando passeggia sul corso se riceve involontariamente una spallata percorre i 100 metri successivi con la testa girata per guardare bieco chi gliel'ha infilata così da scattare come un animale se quello ride o lo guarda o, anche, se chiede scusa. Insomma, se dai una spallata a Brindisi tieniti pronto, entro 30 secondi prendi botte!
  39. Legge fino a meta questa lista perché è tardi e deve andare a vedere li fuechi di San Ghiatoru.
  40. In gruppo fermano ragazzi in bicicletta,chiedendo se fossero fratelli di una fantomatica "Maria" e alla risposta negativa della povera preda rispondono "iddu eti" lo riempiono di botte e gli tolgono la bicicletta.
  41. A parte il calcio non pratica nessun altro sport ma,cadesse il mondo,in primavera deve iscriversi a "Brindisi in bicicletta" salvo poi ritirarsi al primo bar per nutrirsi
  42. Se incontra un altro brindisino in qualsiasi parte del mondo gli luccicano gli occhi e fa festa ,perché in fondo "simu cristiani di cori" e Brindisi è unica.
  43. Riempie lo stadio solo quando la squadra è nei primi 3 posti della classifica e festeggia se si sale di categoria facendo il bagno nella fontana di piazza Cairoli.
  44. È estremamente volubile nel tifo: riesce a passare nell'arco di un minuto da una totale ed ancestrale imprecazione verso il giocatore che sbaglia, ad una auto-osannazione verso il medesimo giocatore che non sbaglia più "Atu vistu ca tinia raggioni cà quiddu è buenu cu scioca??!"
  45. I brindisini di origine poppita o barese sono i primi a lamentarsi della città quando è monotona, salvo poi rimanere a casa o andaresene fuori città quando vi è un grande evento in città.
  46. Ha scritto una minchiata sulla pagina di Brindisi della non-ciclopedia, e ne va fierissimo.