Atena

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« Il mio nome è Atena, Pallade Atena! »
(La dea mentre esemplifica l'antico adagio "Nomen omen")
Atena in posa per il proprio autoritratto.

Atena è la dea greca dell'ingegno femminile, nonché della saggezza e della sapienza della donna. Tuttavia tali caratteristiche erano inesistenti nelle donne dell'antichità, come evidenziato dal filologo greco Dott. Anos Cazzinculos, e dopotutto continuano ad essere inesistenti nelle donne di oggi. Da qui la logica conclusione che la dea stassa non esiste, né possa esistere, almeno non come donna, ma al massimo come travestito.


Miti, superstizioni e facezie

La nascita della dea

Come ogni divinità che ambisca al titolo di inesistente, anche Atena si può fregiare di una nascita sui generis,miracolosa e profondamente lesiva della ragione umana.

I migliori ginecologi concordano su un solo fatto: Atena è stata partorita dalla testa di suo padre Zeus. Ad una prima riflessione ciò ha senso, dato che la testa è femmina, quindi è ragionevole presumere che sia fecondabile[1]. Per confermare o smentire questa brillante ipotesi, sono state eseguite accurate vivisezioni di molti esemplari di testa. Dopo anni di ricerca gli analisti hanno appurato che, nonostante sia indubbiamente femminile, la testa è sprovvista di vagina, mentre solo in alcuni soggetti presenta un culo all'altezza della faccia. Alla luce di tali fatti si può affermare che la scienza non può spiegare il

mistero della nascita di atena. Fortunatamente, per la salvezza della vostra anima, lo può fare la religione. Dai sacri testi degli antichi ci è pervenuta la verità rivelata sulla dea:

Zeus, prima di tutti i secoli, prima di optare per l'incesto sposando sua sorella Era per non disperdere il patrimonio di famiglia[2], era sposato con Meti. Dopo che questa rimase incinta di Atena, Zeus cominciò ad avere allucinazioni inquietanti e a vedere sangue, sangue, tanto sangue ovunque. Inizialmente pensò che si trattasse dell'inizio di una ricaduta schizzofrenica che lo avrebbe portato alla solita pazzia omicida, ma una saggia vocina lo rassicurò del contrario, rivelandogli che le visioni erano invece premonizioni di un sinistro complotto mondiale. Tutto quadrava, quella maligna di sua moglie Meti, gelosa delle zinne di Era, aveva scagliato il malocchio sulla sua famiglia: una nefasta profezia[3] assicurava che i loro figli sarebbero stati più potenti del padre, e che sarebbero stati pure invincibili al gioco dell'oca di cui Zeus era campine olimpionico da 8 edizioni. Non devi permetterlo gli ripeteva la vocina.Ammazzala! Ammazzala! Ammazzala! Zeus aveva un'unica opzione, doveva sbarazzarsi della moglie. Ma non aveva con se corpi contundenti ed aveva lasciato le saette in ufficio. Colto da un ripensamento e confuso sul da farsi, decise di chiamare il suo psicanalista, il Dr. Hannibal Lecter, che gli seppe dare i giusti consigli. Ora sapeva cosa fare. Prese la moglie incinta di Atena e se la divorò viva, senza neppure salarla un po', ma non rinunciando ad accompagnarla con una bottiglia di ottimo Chianti. La vocina aveva avuto ragione, non era impazzito ed ora tutto era andato a posto, o così credeva Zeus. Infatti dopo un po' iniziarono a gonfiarglisi le tette, aveva di continuo nausee e piangeva ascoltando gli Abba. Poi cominciò ad avvertire dolori alla testa tipo parto. Preoccupato, il dio Efesto decise di praticargli rapidamente un taglio cesareo sulla fronte e controllare che tutto fosse a posto. In quello stesso istante Atena sbucò dalla cranio del padre e nessuno si chiese più che fine avesse fatto Meti.


Lo stupro di Efesto

Secondo quanto riportato nei verbali della questura dell'Olimpo, il dio Efesto tentò di deflorare la dea dopo una nottata passata insieme a guardare Aidi accompagnadosi con tiri di cocaina, come consigliato dalla guita TV. Efesto era uno sbandato tristemente già noto agli inquirenti per essere un ginecologo di teste abusivo, oltre all'essersi macchiato di un fallito tentativo di laurearsi in ingegneria, con l'aggravante della lode. Il vile aggressore adescò Atena dopo una cena elegante, tenutasi nella sua villa sul versante sardo dell'Olimpo, pensando che dopotutto essendo lui un dio gli sarebbe bastato fare un paio di comandamenti ad personam per levarsi dai guai agli occhi dei fedeli, tanto si bevono tutto. Il dio aveva già cominciato a lavorarsi Atena quando irruppe la polizia, allertata da un tale Pino Cammino. Il dio si girò di scatto e venne in terra. Il pavimento su cui venne non doveva essere molto pulito né privo di radiazioni mutanti, perchè dal suolo nacque suo figlio Erittonio, un mostro mezzo uomo, mezzo serpente e mezzo imprenditore edile, che fu adottato da Atena e ridusse alla pazia e al suicidio le sorelle di Atena facendogli ascoltare la discografia di Masini. Ma questa è un altra storia, non divaghiamo.


Poi dicono che le donne sono stronze

Atena si invaghì animalescamente di un bagnino di nome Nettuno. Il ganzo, conosciuto durante un week-end all'acqua park di Cecina, fece colpo trafiggendo con il tridente d'ordinanza un extracomunitario che aveva aggredito la donna rivolgendogli parole in zingaro. Il bell'uomo era però già innamorato di Medusa, ragazza acqua e sapone, differente dalle altre ragazze frequentate da Nettuno, se non altro perché Medusa non aveva una coda di pesce al posto dell'attrezzatura. Nettuno non voleva altro da una donna. Per l'appunto, Atena, dea della saggezza femminile, seppe comportarsi in maniera matura e responsabile, proprio come farebbe qualunque donna dotata di superpoteri, trasformò medusa in un cesso mutandogli i capelli in vipere velenose, lo sguardo in raggio pietrificante, i denti in zanne. Atena pensava così di essersi sbarazzata della rivale, ma Nettuno aggirò subito il problema infilando una busta sulla testa di Medusa. Il dio tuttavia dovette scaricare il suo amore in favore di Atena quando questa privò Medusa pure dei suoi orifizi inferiori, rendendola inutilizzabile.


Voci correlate

Note

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  1. ^ per motivi di sanità mentale è meglio non immaginarsi attraverso quali orifizio, con quali appendice e con quali acrobazie contorzionistiche Zeus abbia potuto fecondare la sua stessa testa
  2. ^ ovvero l'HIV
  3. ^ una predizione del futuro che Zeus aveva avuto dalla bocca della verità durante un week-end a Roma