ATAC

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« Quando c'era lui... quando c'era lui gli autobus arrivavano in orario! »
(Vecchio rincoglionito sull'efficienza dei trasporti pubblici romani)
« Ti A.tT.A.C.chi! »
(L'azienda all'utente in attesa dell'autobus)
« Apri dietro?! »
(Tipica esclamazione di un viaggiatore ATAC)
« Arrivo Tardi A Casa »
(Chiunque su A.T.A.C.)

A.T.A.C, acronimo di "Attaccatevi Tutti Al Cazzo" dovrebbe essere la società che gestisce i trasporti pubblici a Roma.

Creazione

Nel 2000 a.C. la culla della civiltà era in Egitto, ma questo non ci interessa.

È infatti solo nel 1638 che si inizia a ipotizzare la creazione di una società che dovrebbe avere il compito di gestire i trasporti pubblici a Roma. I primi abbozzi del progetto furono gettati dalla finestra dal Cardinal Mazarino, al tempo primo ministro Francese.

Ma sfortunatamente, in circostanze molto simili a quelle del jumanji, furono riscoperti e riportati alla luce.

Nel 1909 niente e nessuno impedirono la fondazione di questa setta.

Nel corso degli anni l'ATAC fu costretta a cambiare nome parecchie volte, forse per sfuggire a creditori senza scrupoli, forse per rifarsi una nuova vita nello stato del Kansas o forse solo perché non gli piaceva. Sta di fatto che per arrivare all'acronimo finale di A.T.A.C. passò tra nomi come:

AATM, ATM, ATG, ATAG, Mario Venuti, SRTO, STRONZO.

Finalmente, nel 1944, il portiere del palazzo dell'amico del cugino della sorella del suocero amico del presidente, trovò nella buca delle lettere una raccomandata anonima: l'anno riportato nella data era il 4023. Direte: "Che c'entra con l'ATAC?". La risposta è semplice: in questa lettera si suggeriva di chiamare definitivamente l'organizzazione con il nome che ancora oggi la identifica. Letto per esteso sarebbe "Attaccatevi tutti al cazzo".

Organizzazione a delinquere?

È comune errore credere che l'ATAC sia realmente un'agenzia per il trasporto pubblico. Se così fosse, non si spiegherebbe perché già i primi progetti risalgano all'inizio del 1600, quando cioè i concetti di "trasporto" e "pubblico" nemmeno esistevano. È più logico pensare che ci sia sotto qualcosa di losco.

Molti hanno pensato a traffici internazionali di droga, ma sono stati tutti brutalmente assassinati. Quindi l'ipotesi non regge.

Altri sono arrivati alla conclusione che i fini ultimi di questa setta siano provocare l'abnorme ingrossamento degli organi genitali maschili ed esasperare la società intera, conducendo l'uomo medio verso la depressione cronica senza ritorno, per puro divertimento.

Tecniche di alienazione

Nel corso dei secoli le tecniche utili alla distruzione mentale delle vittime si sono evolute in maniera così rapida da essere già arrivate a compimento ancor prima di essere inventate.

Il tempo di attesa

Il tempo di attesa dell'arrivo dei mezzi è il modo più semplice e comune per distruggere la pazienza di qualsiasi buon cristiano. La tecnica è semplice e prevede molte varianti. Basta infatti non fare passare la carretta per un tempo che va da mezz'ora a dodici ore... La frustrazione può essere maggiore se l'attesa prolungata viene farcita con piacevolezze come:

  • L'arrivo di un autobus con destinazione "DEPOSITO".
  • L'arrivo sì dell'autobus, però senza che esso si fermi.
  • L'arrivo dell'autobus con conseguente fermata, in un punto in cui non potrai azzardati a salire poiché troppo pieno di gente (probabilmente pagata appositamente per lo scopo)
  • L'arrivo dell'autobus che si ferma ed è magicamente vuoto...Poi capisci che è vuoto perché dentro sono già saliti i controllori.
  • L'arrivo dell'autobus appena ci si accende la sigaretta

La fauna

Ammesso che si riesca a salire sull'autobus, si può andare incontro allo sfinimento ugualmente. Infatti l'ATAC si occupa di assumere personale altamente qualificato nel rompere i coglioni. Di seguito una breve esplicativa.

Il pazzo

Il pazzo è presente in ogni buon autobus, treno o vagone di metro che si rispetti. Il suo obbiettivo è uno: infastidire i civili saliti a bordo. Ovviamente stipendiato.

Le tecniche sono diverse. C'è chi preferisce essere un pazzo aggressivo, mentre altri fingono di avere profonde paranoie ed essere terrorizzati dal contatto con gli altri.

Il pazzo aggressivo spesso porta con sé una bottiglia di vino o birra vuota, per far credere di essere in stato di ebrezza. La sua tecnica è semplice: cerca il contatto forzato con le altre persone, con cui spesso prova a conversare. Di solito è inoffensivo, però il profumo di birra e sterco lo rendono piacevole come i mosconi che non hanno niente di meglio da fare che ronzarti attorno.

Il pazzo mite è invece il più pericoloso. Come un agente doppio 0 esso ha la licenza di picchiare. Questa specie si crea un suo piccolo spazio privato, a cui nessuno può accedere. Spesso si tratta di un posto vicino al finestrino o vicino all'obliteratore. Se qualcuno prova a invadere questo suo sacro spazio immaginario, egli è per legge costretto a difenderlo. Soprattutto con la violenza!

Il frustrato

Sale sull'autobus (pieno) incacchiato già come una iena e subito dopo che la vettura parte, si dimena e comincia a predere a spallate/gomitate chiunque gli si trovi davanti uscendosene con frasi del tipo "Scusa..." o "Permesso..." per poi andarsi ad infilare in un posto senza uscita, perdendo quindi la fermata e diventando ancora più frustrato. Spesso agisce la mattina, per far innervosire qualche pendolare.

Vedi anche