Utente:Il Commendatore/Sandbox

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Cosa dice sempre la mamma?

GUARDARE MA NON TOCCARE.

Vale anche per le sandbox altrui.

Festa democratica romagnola

Voce principale: Festa dell'Unità

Template:Localismo

Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:

☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭
(Mosca nun fa' la stupida stasera)

File:Festacomunista.gif
Imparate a memoria lo slogan di quest'anno!
Festa Democratica Romagnola: piace ai proletari che piacciono!
« OK, essi REALMENTE vogliono me morto. »
(Joe Bastianich sulla cucina delle feste democratiche romagnole)
(Ristoratore pluripremiato sui cuochi dilettanti delle feste democratiche romagnole)
« E tu fotti il fisco! »
(Cuoco dilettante delle feste democratiche romagnole al ristoratore di prima)
« Cioè, raga, le giostre della Festa sono troppo sbure[1]! »
(Bimbominkia che è troppo piccolo e/o non può scroccare un passaggio per la Notte Rosa in riviera)
« Ma ci devo proprio andare? I miei consensi nel resto d'Italia sono altissimi, laggiù invece mi appendono per le palle! »
(Segretario nazionale del PD di corrente opposta al suo addetto stampa)
« Sai, in quanto GD mi faccio il culo più degli altri in questa baracca... aspetta... Nonno! puoi scaricare più velocemente dal camion quei venti fusti di Aperol Spritz? Io e i miei amici compagni dobbiamo aprire il bar fra dieci minuti per l'happy hour! »
(Il volontariato alle feste democratiche romagnole secondo i Giovani Democratici)

La festa democratica romagnola (da ora in avanti F.D.R.) è un evento leggendario, roba che i banchetti di Lucullo nell'antica Roma erano cenette intime a portate limitate, in confronto. Essa viene generosamente elargita dal Partito Democratico al popolo suo elettore per intercessione dei segretari locali, e talvolta nazionali, se questi ultimi non sono invisi alla corrente dominante in Romagna. Gli ingredienti di base per creare una F.D.R. degna di questo nome sono semplici: cibo locale fino a scoppiare, un'orchestra di liscio e un pizzico di magia, che non guasta mai. Una F.D.R. può durare da uno a trentordici giorni, dipende da quanta magia si è disposti ad impiegare.

Il ristorante

Il motivo principale che spinge millemila persone ad entrare in una F.D.R. è il ristorante, cattedrale del buon cibo e del buon vino delle nostre terre, acerrimo nemico dei fast food e del padronato alimentare non cooperativo. Ma non tutto è oro ciò che luccica: c'è un motivo se le pietanze costano il 40% in meno che da Piccol, e questo motivo si chiama budget: dato che il finanziamento pubblico ai partiti è stato abolito, di conseguenza per poter sfamare tutti senza indebitare la federazione locale del PD peggio dello Zimbabwe si ricorre a stratagemmi produttivi geniali e molto mainstream in tutta Italia, Molise compreso. Scoprirete quali sono più avanti con lo snocciolamento della fauna di questo luogo mitologico.

Comparti produttivi

Reparto friggitoria

I fritti, eccetto la polenta con squacquerone, non fanno molto parte della tradizione culinaria propria della Romagna, ma i marmocchi ne vanno pazzi, anche perché i genitori ne vanno pazzi a loro volta, d'altro canto un medico su dieci non si è mai espresso contro al consumo quotidiano e intensivo di questi alimenti. Il friggitore sforna patatine e mozzarelle in carrozza a tonnellate in pochi minuti senza fare troppa fatica, perché le patate sono già preconfezionate in bustoni surgelati e le mozzarelle essiccate industrialmente; lui deve solo buttare tutto in una qualsiasi bollente sostanza dalla densità viscosa, che a seconda del gusto che si vuole dare può variare dall'olio combustibile per le centrali ENEL alla morchia delle platee di lavaggio per camion e pullman. Non ha opinione politica propria, segue il gregge e approva ciò che dicono gli altri.

Lasagne e stufati

File:ZuppaBambinoMorto.jpg
Soccia[2] che bontà!

L'uomo addetto a questo reparto è molto scorbutico e litigioso, soprattutto se la sua aiutante lo provoca in continuazione, tuttavia il suo umore alterato non influisce sulla qualità delle sue lavorazioni. Le lasagne sono buone... se avete la fortuna di prenderle appena uscite dal forno a gas. Altrimenti dovete accontentarvi di una crosta riscaldata al microonde per l'occasione. Dato che questa pietanza va via spesso in teoria servirebbero molte teglie professionali, ma il budget come detto prima è limitato, di conseguenza si riutilizzano a ciclo continuo teglie monouso del discount, per la gioia del reparto lavaggio che deve fare attenzione a non forarle e spiegazzarle. Quanto gli stufati, grazie alla collaborazione di altri reparti riesce a creare dei veri e propri olocausti nucleari per le budella di chiunque. A lato potete apprezzare una foto scattata da un agente sotto copertura in cucina di una di queste zuppe. L'uomo-lasagna è di corrente dalemiana: non accetta diktat dagli ultimi arrivati.

Reparto piatti di mare

Pesce e frutti di mare sono l'alimento più fresco disponibile al ristorante, nemmeno la carne si avvicina così tanto. Il cuoco di questo reparto è un vero e proprio mago, un talento sprecato che darebbe le piste a Benedetta Parodi e altri mentecatti televisivi assortiti, e che invece preferisce dare i suoi servigi nelle quattro mura di cartongesso di una cucina da campo. Il risotto alla pescatora è talmente buono che perfino ad un vegano bendato ed imboccato con l'inganno piacerebbe. È un cuperliano duro e puro e anche i suoi figli prestano servizio alla festa, ahimé non al ristorante, poi capirete perché. Infine è campione imbattuto di tiri liberi da tre punti di palline di carta umida dentro il bidone del rusco[3].

Tortellini & Tortelli: i due volti della pasta sfoglia

Guai a confondere gli uni con gli altri davanti a colei che li cucina! Questa donna robusta è uno dei pilastri dell'attività, partorisce pasta da cinquantasedici anni e sempre con la stessa flemma e dedizione di quando era giovane. Non concepisce altro luogo della festa se non il SUO ristorante. Sta sempre a cicchettare[4] i giovani presenti in sala e in cucina, a suo dire fannulloni. Ma ha un terribile segreto che gli avventori dell'esercizio non conoscono... no, non è la foto di Stalin sul comodino al posto del marito defunto, ma che usa pasta ripiena precotta e surgelata, gravissimo oltraggio per ogni purista del buon mangiare!

L'azdora

L'azdora[5] è un altro caratteristico e pittoresco personaggio della cucina di una F.D.R. Anche lei, come la donna-tortello, è anziana, cicciotta e stalinista. Adora fare il suo mestiere da solista e non sopporta di avere fra i piedi altre colleghe azdore o apprendiste tali, ma quando questo accade le due signore litigano in continuazione davanti a tutti i volontari maschi, i quali fanno scommesse su chi la spunterà: la piadina deve essere "d'entroterra" (Dozza) oppure "costiera" (Riccione)? "Innovativa" (Nutella) o "tradizionale" (prosciutto)? Più spessa o più sottile? Con strutto o senza? Tutte seghe mentali inutili, perché le azdore nelle F.D.R. si limitano semplicemente a riscaldare su una piastra rovente una piadina semilavorata in fabbrica e conservata in fresco, risultato? La piada è sempre uguale ovunque festa tu vada: morbidissima al centro e dura come uno pneumatico ai bordi!

Manodopera non specializzata

L'apprendista

Questo/a volontario/a ha ottenuto una promozione sul campo e quindi sta imparando a cucinare in uno dei reparti in cui il ristorante è suddiviso. Se la cava benino e non combina troppi disastri, ricevendo la benevolenza della donna-tortello, che sa che un giorno dovrà lasciare i fornelli ad un degno erede, e un pugno nei denti dall'azdora, invidiosa della facilità con cui l'apprendista lavora e conscia che il bellimbusto prima o poi le farà le scarpe.

Il tuttofare

Il tuttofare è anch'esso uno dei decani della cucina, può passare da un ruolo all'altro con disinvoltura. Ma ahimè per lavorare al meglio ha bisogno di due requisiti fondamentali: essere sbronzo e fumare cinque sigarette l'ora in un ambiente di lavoro già saturo di vapore, fumo di barbecue e scoregge di volontario, rigorosamente facendo cadere la cenere sui piatti pronti per la consegna in sala. Si trascina barcollando e biascicando tra una postazione e l'altra e scatena flame verbali su tutto, in particolare sugli smartphone di cui è ignorante possessore. Il problema per gli altri compañeros comincia quando ha bevuto troppo o troppo poco per garantire un livello pasti ottimale, creando pasticci catastrofici senza assumersene ogni responsabilità e andandosene a metà dell'opera in compagnia della sua bottiglia di vodka quasi completamente vuota.

« La vodka è la mia unica vera moglie: nel momento del bisogno c'è sempre. E comunque quella nella bottiglia non è vodka, è grappa! »
(Un tuttofare sui suoi affetti più cari)

Il fancazzista

Il fancazzista arriva all'ora che gli pare e va via all'ora che gli pare senza dire niente a nessuno. Ti giri e lui appare, ti giri di nuovo e lui scompare. Almeno quando lavora rende bene, ma è sempre troppo poco rispetto al resto della combriccola. Può comunque evolversi in apprendista.

==== Il te

nico ====

« Xa fét? Vatt' a fétt' i pugnétt'[6]! »

Il tennico[7] è il classico anziano rompicoglioni. Quando non ci sono feste di partito in programma si alza alle 5:15 e va a scassare le palle prima al suo giornalaio chiedendo se è arrivata L'Unità mentre alza la saracinesca del negozio, poi facendo una borsa[8] grande come una casa agli operai dei cantieri che incontra durante la sua passeggiata mattutina su come dovrebbero essere svolti secondo lui i lavori edilizi.
Quando è il momento di F.D.R., rompe il cazzo a tutti i volontari del ristorante, i cui supervisori lo relegano con la moglie (la quale si allontana da lui per non avercelo fra le scatole più del necessario) alla più infima mansione, generalmente al reparto lavaggio. La sua età, i suoi acciacchi e il fatto che vuole avere l'ultima parola su tutto quello che si fa all'interno dell'esercizio lo rendono il peggior aiutante in assoluto per il lavapiatti, che cova ardentemente il desiderio di affogare il vecchio nel lavandino. Le sue idee politiche risalgono quanto meno ai tempi dello scisma tra PSI e PCI nel 1921, chiunque esprima obiezioni «è uno sporco socialdemocratico». Nessuno ha ancora capito quali debbano essere i requisti precisi per essere definiti tali dal tennico.

I giovani

Chiudiamo questa carrellata con i volontari più giovani del ristorante. Essi sono la "primavera", il futuro del partito da proteggere per i più idealisti (generalmente i GD), la carne da macello per il 99% degli altri tesserati PD. Una piccola chicca statistica: il rapporto tra giovani con età ≤ 30 anni e personale con età ≥ 60 anni è di 1:20.

Gli automi

Gli automi sono ragazzi e ragazzi completamente anonimi: non esprimo particolari emozioni, pensieri, idee politiche, eseguono il lavoro che devono fare, generalmente cameriere di sala, e basta, poi tornano alla base per essere riprogrammati per la prossima mansione che devono svolgere. Per una persona normale è più facile avere una conversazione sulla filosofia kantiana con un bot di un canale IRC qualsiasi che con uno di questi virgulti sulla MotoGP. I maschi sono tutti nerd, le femmine, secondo l'opinione del lavapiatti, sono pisellabili, ma senza troppa soddisfazione nel far ciò.

Il gay

« Ehi cari, chi di voi mi dà una bella salsiccia? Per il tavolo 5, cosa avevate capito, sciocchini! »

Il gay è stato imposto a tutti gli organici delle feste democratiche di tutta Italia dalle più recenti segreterie di partito, «per combattere le discriminazioni e favorire il rispetto delle pari opportunità garantite dalla nostra Costituzione». Anche qua in Romagna, terra da sempre progressista ma legata alla concezione tradizionale di famiglia basata sull'unione tra un uomo e una donna a fini procreativi dopo contrazione di matrimonio.
Il gay sta in culo (metaforicamente) a tutto il ristorante, non tanto perché fornica coi maschi, ma per la sua esuberanza. Egli è sempre allegro, l'unico sorridente in un branco di musi lunghi, arriva al lavoro cantando e danzando Jo Squillo, Raffaella Carrà e Loretta Goggi, con la maglietta rossa d'ordinanza come tutti gli altri, ma indossando jeans aderentissimi che mettono in evidenza il suo culetto sodo, e un braccialetto fashion comprato in gioielleria attraverso la donazione di un rene. La donna-tortello, la figura che lui ammira di più all'interno della cucina, è omofoba alla massima potenza e cerca di mascherare la sua indole anti-froci riempiendolo di complimenti del tipo «Vorrei avere un nipote come te da quanto sei bravo.». Lui non capisce che lei lo sta sfottendo, apprezza e rincara la dose dicendole «Anch'io, carissima, vorrei avere una nonnina come te!», e giù di bacetti e abbraccetti. Anche se lui parla spesso di un fantomatico fidanzato che nessuno ha mai visto nemmeno come cliente a mangiare, cerca sempre di "sondare il terreno con la sua speciale bacchetta" con gli altri maschi giovani del locale, in particolare con il lavapiatti, che lo schifa e stringe le chiappe quando gli si avvicina, dato che gli automi sono troppo ebeti per accorgersi di essere oggetto di attenzione.

Il lavapiatti

Il lavapiatti è anche capo del reparto lavaggio. È l'ultimo degli ultimi, il paria, l'ingranaggio folle del sistema, la bestia da soma del ristorante. Tutti lo perculano e lui deve stare zitto e subire. È il niubbo ufficiale del partito, l'ultimo iscritto, per altro con l'inganno: due dialogatori si sono presentati a casa sua promettendogli considerazione e figa a volontà soprattutto nei GD, in cambio doveva firmare qualche carta e consentire un RID[9] di 50 al mese dal conto di papà per il tesseramento. È nel PD da qualche tempo e non ha ricevuto ancora la ricompensa: è sempre affamato di pilu e i GD non se lo cagano come vorrebbe sebbene abbia tante cose da dire. Le femmine di automa sono a suo dire pisellabili, ma troppo idiote anche per capire come si tromba. Nel frattempo fa tutto: volantinaggio, riunioni, direttivi, ed è entrato nel sistema delle F.D.R. dal gradino più basso della scala sociale. Ha come aiutanti il fancazzista e il tennico, entrambi inaffidabili, quindi il grosso del lavoro, con i piatti e le posate luride che in certi momenti della serata sembrano uscire dalle fottute pareti e riprodursi per partenogenesi sotto i suoi occhi, lo deve fare lui. Per svolgere al meglio l'incarico, generosamente assegnatogli da un benevolente segretario di circolo diverso dal suo, è costretto ad impiegare uno speciale equipaggiamento:

  • culo in kevlar e ano chiuso con filo per saldatura, per resistere alle incursioni del cameriere gay;
  • mani in amianto, per non ustionarsi con l'acqua bollente del lavandino e della lavastoviglie;
  • menefreghismo ambientale, per poter sprecare senza rimorsi 300 litri di acqua e 3 di detersivo per i piatti a sera;
  • super deodorante, per contrastare il sudore;
  • tatto insensibile ai residui di cibo nel lavandino, grazie all'azione di sgrassamento della pelle da parte dei tensioattivi del sapone; il detersivo è così aggressivo che gli cancella pure le impronte digitali;
  • naso insensibile all'odore di pesce putrido proveniente dagli strumenti da lavoro dei cuochi;
  • gomiti e ginocchia in titanio, per resistere all'usura meccanica dovuta al moto circolare di pulizia delle stoviglie e alla postura eretta continuativa;
  • grembiule di progettazione militare Finmeccanica in grado di resistere agli schizzi di qualsiasi particella organica, per proteggere i vestiti sottostanti (lui non ha ancora la divisa come gli altri in quanto troppo niubbo);
  • occhiali con tergicristalli;
  • orologio impermeabile, necessario perché quello appeso al muro non segna l'ora giusta, probabilmente come forma di tortura psicologica verso il personale di cambusa;
  • barba autoradente, per non sembrare più dimesso di quanto sia in realtà;
  • anfibi rinforzati, per maggiore comodità, piedi profumati e asciutti[citazione necessaria];
  • stomaco di ghisa scollegato dal cervello, per non vomitare dalla nausea e non sentire la fame crescente;
  • sebo del cuoio capelluto idro e oleorepellente, per non fare attecchire l'acqua sporca e l'olio esausto alla sua testa;
  • ansiolitici e antipsicotici, per mantenere l'autocontrollo nei momenti estremi;
  • fucile d'assalto M16 con due caricatori da 20 colpi, in caso di mancanza di autocontrollo nei momenti estremi.

Il lavapiatti può evolvere in apprendista solo se il primo giorno della F.D.R. successiva a cui prende parte coincide con un'eclissi di luna piena.

Regolamento interno

Disposizioni per categorie di personale

  1. La composizione chimica completa dell'olio per fritture si trova in una busta chiusa dentro una cassetta di sicurezza dentro il relitto del Titanic.
  2. I bambini in visita ai parenti in cucina non devono avvicinarsi all'area stufati pena inclusione forzata nel menu.
  3. È severamente vietato sputtanare le velleità sportive dell'addetto ai piatti di mare.
    1. Solo amministratori pubblici in carica tesserati al PD hanno il diritto di rivolgergli domande di natura politica senza permesso.
  4. In presenza della donna dei tortelli & tortellini evitate di scambiare il condimento per gli uni con quello degli altri per non incorrere nella sua ira funesta.
  5. La donna-tortello è il commissario politico designato della struttura. Ogni attività non consona alla linea del Partito dovrà esserle riferita pena il digiuno a fine turno.
  6. Ogni cicchetto della donna-tortello autorizza automaticamente gli altri componenti dello staff a cicchettare il soggetto del rimprovero originario.
  7. Per avere una piadina dall'azdora fuori dall'orario di servizio è necessario nullaosta scritto della stessa.
  8. L'azdora declina ogni responsabilità per ogni piadina cucinata ad mentula canis fuori dal proprio turno, come tutte quelle preparate in orario ufficiale.
  9. L'azdora accetta l'aiuto di colleghe o aspiranti tali solo se sordomute, non addestrate al labiale e alla lingua dei segni, e solo dietro autorizzazione verbale lasciata alle stesse.
  10. L'apprendista deve fare del proprio meglio per la produzione dei pasti nella sua area, ma tale meglio non potrà superare il meglio dei suoi tutor salvo prescrizione contraria.
  11. È vietato schernire la sbornia del tuttofare, sottrargli la bottiglia o svuotargliela di proposito. Si rilascia inoltre speciale autorizzazione all'addetto a fumare all'interno del ristorante.
  12. È vietato disturbare il sonno post-sbronza del tuttofare, in qualsiasi luogo abbia scelto di praticarlo. Sono assimilati alla definizione di luogo anche congelatori e celle frigorifere.
  13. L'orario di lavoro del fancazzista è una sua inclinazione naturale e in quanto tale non va inficiata. Ogni abuso di potere su questo aspetto verrà punito in base alle normative vigenti.
  14. Il fancazzista non ha l'obbligo di riportare giustificazione alcuna né deve rilasciare alcun recapito per un'eventuale reperibilità al di fuori dei giorni da esso contrattati.
  15. Il fancazzista è stato dichiarato specie a rischio da norme internazionali. Ogni contestazione del suo operato sarà deferita alle Corti di Giustizia preposte.
  16. Il tennico è infallibile: ha sempre ragione e ogni sua disposizione ha forza di legge.
  17. Il tennico è l'unico membro del personale interno che può cicchettare il commissario politico riconosciuto nella donna-tortello.
  18. La moglie/convivente del tennico ha diritto ad un indennizzo speciale da parte della federazione PD di appartenenza per le figure di merda che è costretta a subire.
  19. Ogni disposizione normativa relativa agli automi viene rilasciata al momento del bisogno e mai in contrasto con le Tre Leggi della Robotica di Isaac Asimov.
  20. Il lavapiatti può indossare dispositivi di protezione individuale solo dietro nullaosta scritto della donna-tortello.
  21. Il lavapiatti può avere tutti gli aiutanti che vuole ai suoi comandi ma solo quando questi non sono impegnati in altri ruoli.
  22. Il lavapiatti deve installare un tassametro alla tubazione che porta l'acqua alla sua postazione di lavoro. In base al consumo di acqua, calcolato dal tassametro e moltiplicato sempre da questo apparecchio per il prezzo al metro cubo della municipalizzata fornitrice, egli dovrà anticipare di tasca propria, alla fine della festa, la sua quota di bolletta acqua.
  23. Al lavapiatti l'uso della lavastoviglie è limitato a quattro piatti, quattro posate e quattro strumenti da lavoro per ogni carico. È esentato dal lavaggio di caraffe e bicchieri.
  24. È consentito sfottere il lavapiatti dietro ordine specifico della donna-tortello.
  25. Al lavapiatti è consentito portare un'arma da fuoco a scopo di legittima difesa. Tale arma potrà essere usata con le seguenti limitazioni: un colpo ogni 50 cicchetti, ingiurie, punizioni fisiche e psicologiche, senza possibilità di ulteriori tentativi nel caso mancasse il volontario che l'ha offeso per ultimo.
  26. Il lavapiatti deve abbandonare il ristorante per ultimo, anche se ha finito di lavorare prima della chiusura.
  27. Il lavapiatti al pranzo/cena di fine turno viene servito dopo tutti gli altri.
  28. Al lavapiatti non è permesso affacciarsi in sala col ristorante in attività per via del suo aspetto spaventoso.
  29. Il gay è assimilato al tennico di cui al punto 16 se i suoi comandi/osservazioni si riferiscono a personale eterosessuale.
  30. Il gay è esentato da rispettare restrizioni riguardanti l'abbigliamento.
  31. Il gay può dare ai suoi discorsi allusioni sessuali più o meno marcate. È vietato al personale eterosessuale fare altrettanto.
  32. Il gay può scambiare effusioni con il resto del personale, il quale è obbligato ad accettarle.
  33. Ogni contestazione, ingiuria, punizione fisica o psicologica ai danni del gay sarà valutata e sanzionata da un comitato di garanzia istituito dal gruppo di lavoro "Pari opportunità" dei Giovani Democratici e così composto:
5 omosessuali maschi con pieno diritto di voto e di veto;
5 omosessuali femmine con pieno diritto di voto e di veto;
5 transgender estratti/e a sorte indipendentemente dal sesso finale adottato da loro, con pieno diritto di voto e di veto;
5 bisessuali tra cui due bisex femmine con prevalenze rispettivamente etero e omo, due bisex maschi con prevalenze rispettivamente etero e omo, e un/a bi-curioso/a il cui sesso è estratto a sorte, tutti con diritto di mezzo voto e nessuno di veto;
5 eterosessuali il cui sesso è estratto a sorte, con nessun diritto di voto e di veto.

Norme generali

  1. A tutto il personale di ogni ordine e grado è eccezionalmente consentito non presentarsi, arrivare in ritardo o lasciare in anticipo il lavoro in caso di eventi sportivi concomitanti di rilevanza internazionale, trasmessi in euro/mondovisione, a cui prendano parte atleti italiani, e solo per le seguenti discipline: calcio.
  2. Le pietanze vanno prodotte ciclicamente in base a queste regole generali: 100 "casualmente troppo buone", 20 "buone", 100 "casualmente discrete", 10 "mediocri" e 5 "bruciate".
  3. Al personale non è consentito mangiare durante il turno di lavoro, ma solo alla fine, tranne le portate che sono ritenute "casualmente troppo buone" e "casualmente discrete" dalla donna-tortello con giudizio insindacabile.
  4. 15 minuti prima della chiusura della cassa al personale preposto è fatto obbligo di dare alle griglie tutta la carne e il pesce, cucinabili in questo modo, rimasti invenduti per l'alimentazione della manovalanza.
  5. Al personale non è consentito bere bevande alcoliche durante il servizio, tranne per il tuttofare, ma solo acqua e Coca-Cola. Il rifornimento di questa bevanda dovrà avvenire rigorosamente per ogni volontario, dall'apposito dispenser, una volta ogni trenta minuti, per una quantità non inferiore a 125 ml e non superiore al litro.
  6. In qualsiasi circostanza è proibito al personale l'uso di contenitori per liquidi in vetro, come calici e caraffe, per il consumo delle bevande prescritte dal presente Regolamento, in quanto destinati alla clientela. Esso dovrà impiegare solo bicchieri monouso di plastica bianca per via del prezzo e dell'impatto ambientale di questo recipiente.
  7. La raccolta differenziata è facoltativa e fortemente sconsigliata, sia per il personale che per i clienti del servizio asporto.
  8. Al pranzo/cena di fine turno possono unirsi consanguinei e affini dei volontari di qualsiasi grado. Per questi congiunti sarà sufficiente autocertificare verbalmente all'operatore di cassa il proprio grado di parentela/affinità per avere diritto al pasto gratis insieme al proprio caro.
  9. Al personale non è consentito applicare lo stesso trattamento del punto precedente agli amici, agli amici degli amici e ai/lle fidanzati/e ufficiali. Sono assimilate agli amici persone con cui i volontari hanno relazioni di carattere esclusivamente sessuale come amanti, trombamici, prostitute e gigolò che non abbiano i canoni di bellezza/moralità sanciti dalla donna-tortello tramite circolare interna.
  10. Gli ospiti delle iniziative politiche della festa, insieme a tutto il proprio entourage, i giornalisti e il servizio di ordine pubblico, hanno assoluto diritto di precedenza sul resto della clientela, la quale, dietro eventuale ordine, dovrà abbandonare il locale anche a pietanze pagate e non ancora consumate. Le persone di cui a questo punto del Regolamento, non hanno alcun obbligo di rispettare il presente Testo, ma anzi possono imporre, data la loro posizione gerarchica, disposizioni speciali a cui personale e avventori sono obbligati a seguire pena l'espulsione dal partito, lo squarcio delle gomme della macchina, la confisca del cane/gatto e l'installazione forzata della suocera nella propria abitazione.
  11. I soggetti di cui al punto precedente possono entrare in cucina in qualunque momento e destituire, durante il periodo di permanenza nell'area, l'autorità del commissario politico riconosciuto nella donna-tortello e prendere il comando. Ogni azione conseguente a tale comportamento ricadrà di responsabilità sul lavapiatti, in quanto niubbo, il quale dovrà rispondere alla commissione disciplinare del partito per ogni avvenimento sconveniente commesso da chi in quel momento comandava la cucina.
  12. Il responsabile della cassa può sfruttare il suo potere per trattenere una percentuale sul venduto di cui potrà farne ciò che vuole. I risultati di eventuali rischiosi investimenti effettuati con tale denaro saranno ripianati dal lavapiatti tramite ipoteca della casa in cui vive.
  13. Il personale in tutta la sua interezza, l'ultima giornata di festa, è caldamente incoraggiato a portare via qualunque genere alimentare rimasto invenduto come gratifica per il lavoro svolto durante la manifestazione. Il lavapiatti sarà denunciato per furto aggravato alle autorità competenti ed espulso dal partito anche se non ha sottratto niente.
  14. I volontari non impiegati al ristorante, gli inserzionisti pubblicitari, i membri di associazioni dotate di proprio stand all'interno della festa e il personale sanitario di primo soccorso hanno diritto ad un buono pasto di 5€ per ogni persona coinvolta. Tale buono non è limitato, non è nominativo, è altresì cedibile a chiunque e cumulabile con altri buoni pasto già posseduti. È fortemente consigliato il mercato nero di tali buoni: fa girare l'economia e aiuta la ripresa dei consumi in Italia.
  15. È ammesso, fra componenti del personale durante il servizio, parlare di argomenti non attinenti al servizio stesso, ma solo di quelli riportati da L'Unità, La Repubblica, L'Espresso, Rai 3 e Radio Capital, senza comunque dare troppe interpretazioni personali.

Curiosità

  • Molti strumenti da lavoro scompaiono durante il corso della festa e riappaiono quando non ce era bisogno di loro oppure alla fine della manifestazione.
  • Alla fine del lavaggio all'appello mancano sempre uno o due coltelli o forchette, spaiando una o due posate della controparte.
  • Le vaschette per l'asporto finiscono sempre a metà serata.
  • Il ristorante spende più di Coca-Cola che di qualsiasi altra bevanda.
  • La contabilità finale non torna mai, in particolare quella tra il materiale comprato, autoconsumato e venduto.
  • Ogni anno i supervisori si lamentano della scarsa affluenza nonostante il ristorante sia l'esercizio più redditizio della festa.
  • Data la fauna che lavora nel locale, per un giovane lavapiatti eterosessuale le probabilità di cuccare una sbarbina sono minori della vittoria della Corea del Nord contro il Brasile ai rigori nella finale dei prossimi mondiali di calcio.
  • L'autore di questo articolo fa il lavapiatti nelle F.D.R.: si spiegano molte cose.

Il bar

Attività intellettuali giovanili in corso
Questo segnale si può incontrare in locali o manifestazioni pubbliche frequentate da giovani che praticano attività di carattere intellettuale di qualsivoglia indirizzo, soprattutto di tendenza contraria alle mode seguite dalla loro generazione e quelle precedenti. L'utente della strada che incontra questo segnale deve mantenere un atteggiamento distaccato, senza mostrare empatia o compassione alcuna per i frequentatori.
(Art. 1584 Codice di Sopravvivenza Urbana)
Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale...
Oppure no?

Note

Template:Legginote

  1. ^ Aggettivo che indica qualcosa o qualcuno di divertente, figo, di tendenza.
  2. ^ Accidenti, perbacco, corbezzoli, ecc.
  3. ^ Spazzatura.
  4. ^ L'atto di rimproverare qualcuno, da cui il sostantivo cicchetto, rimprovero. Attenzione a quando chiedete un bicchierino di liquore al bar in Romagna!
  5. ^ Oppure azdora: massaia, governante romagnola, moglie dell'arzdor, il capofamiglia. Con il cambio del costume, della società, e del ruolo della donna nel corso del secolo XX, questo termine viene oggi associato sempre più a signore di terza età che per diletto o per professione preparano pietanze tipiche della regione, tra cui la piada o piadina, che dir si voglia.
  6. ^ Cosa fai? Vattene a masturbarti! La seconda frase si usa soprattutto contro giovani e adolescenti accusati di essere sbadati, imbranati, idioti da un'altra persona solitamente di generazione precedente alla "vittima".
  7. ^ Deformazione dialettale transregionale di tecnico.
  8. ^ Scroto. Avere la borsa piena = Averne le palle piene di qualcosa o qualcuno.
  9. ^ Rapporto Interbancario Diretto: metodo usato per trasferire automaticamente denaro da un conto all'altro senza intervento del correntista. Si usa principalmente per il pagamento di bollette/canoni domiciliate/i e donazioni continuative a fondazioni ed ONLUS. Molte organizzazioni non governative stanno in piedi grazie a sottoscrittori di RID.

Radio libera

Template:Voltagabbana

Eugenio Finardi : Amo la radio perchè libera la gente, entra nelle case, ci parla direttamente, ma se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più perché libera la mente.
Chiunque : Eh?
Eugenio Finardi : Ciupa!

Una radio libera è un'emittente itagliana che fotte(va) il sistema.

Storia libera

Le radio libere nascono quando i nostri genitori erano dei bimbiminkia, negli anni 1970, su idea di loro colleghi, che una volta diventati abbastanza evoluti, quando cioè capirono l'importanza di avere il pollice opponibile, vollero trovare un mezzo per condividere idee, pensieri in libertà, aforismi, dichiarazioni d'amore, canzoni e video... uhm, no, questi no, in radio non si possono vedere i video e le cineprese si usavano solo nei matrimoni. Dicevo, cercavano di esprimersi senza filtri prima di essere mazzolati quotidianamente dalla celere o cacciati dalle aule universitarie da prof. benpensanti o lobby cielline...

I brufolosi allora cominciarono a pensare alla radio, ma Radio Uno era di una pallosità unica in saecule saecolurom (tranne che per la parafilia per il calcio, che piaceva a tutti) e tutto lo spettro elettromagnetico era affollato da stazioni altrettanto boriose di altre nazioni, e tra l'altro con la qualità audio di un citofono, tutto tranne un pezzetto dagli 87,5 ai 108 MHz. I nostri paladini chiesero aiuto ai reietti per antonomasia degli atenei, i nerd di matematica e ingegneria elettronica per la tecnologia di trasmissione, ai centri sociali/collettivi che frequentavano per il palinsesto, il contrabbando dei dischi, delle cassette "Stereo8" e le canne, infine al contatore elettrico del dirimpettaio di pianerottolo. Tra un tiro di erba e l'altro ecco il miracolo: la radio libera!

Alle scimmiette ammaestrate del tempo non sembrava vero: potevano dire tutte, ma proprio tutte le cazzate che volevano e tutti potevano sentirli... nel quartiere, perché la potenza era talmente ridicola che più in là non si andava. Potevano aggiungere pernacchie, sciacquoni, applausi e orgasmi alle telefonate in arrivo da parte degli ominidi ascoltatori che richiedevano brani musicali che conoscevano soltanto loro. E ovviamente gran parte della giornata era dedicata alla propaganda politica sapientemente orchestrata da un folto comitato autonomo liberal socialista autarchico transavanguardista il cui operato, tra un'orgetta e un'occupazione, si poteva riassumere in una sola frase: Fuck The System!. Tuttavia nel 1976 un tale di nome Peppino Impastato volle introdurre la variante "sfottimento mirato" dove attraverso il microfono di Radio Aut prendeva esclusivamente per il culo un pellerossa chiamato Tano Seduto emigrato in Sicilia dall'America che in fondo era solo un brav'uomo. La foga di Peppino era tale che impazzì e un giorno si sfondò il cranio con una pietra e si fece saltare in aria su una ferrovia. Almeno, questo è quello che mi ha detto mio cugino.

Giorni nostri

La crisi ha colpito tutti, anche le radio libere che sono diventate radio "normali", ovvero che mandano musica di merda 24 ore al giorno con una biblioteca che spazia da Rihanna a Katy Perry, da Alessandra Amoroso a Maria Nazionale, intervallata da stacchi pubblicitari più lunghi delle canzoni e dove i conduttori non sono emeriti signor nessuno, in quanto vengono dalla televisione. I Buggles quando cantavano Video Killed the Radio Star non erano più drogati del solito...

Tabelle liberamente riassuntive

1977 1987 2024
Definizione Radio libere Radio private Radio e basta
Sede Soffitta di casa di uno dei fondatori Appartamento in affitto Palazzo di proprietà condiviso con altri giornali o radio
Obiettivo Dare voce a chi non ne ha Laboratorio di sperimentazioni musicali Ottenere favori dalle case discografiche e dalle agenzie pubblicitarie
Proprietà Collettiva Dei fondatori Editori più o meno schierati
Finanziamento Collette o rapine a mano armata Attività commerciali locali Lobby e contribuenti
Antenna Canna da pesca Antenna TV condominiale Torre abusiva di 300 metri
Copertura Un quartiere Diversi quartieri Verso l'infinito e oltre
Frequenze Una Qualcuna Tutte quelle che possono rubare ai concorrenti
Ascoltatori fissi Centri sociali Bar Bimbiminkia e automobilisti
Linee telefoniche Quella del papà del conduttore Centralino gestito a gratis Call center delocalizzato in Albania
Musica Anticonformista Greatest Hits Solo commerciale
Artisti maggiormente rappresentativi del palinsesto Procol Harum, Animals, Area e Skiantos Alberto Camerini, Vasco Rossi, Kajagoogoo e Bananarama Chiara, Annalisa, Justin Bieber e One Direction
Interviste Ad attivisti A cantanti del posto, sempre schierati Ai vincitori di Sanremo di provata devozione al Dio Denaro.
Se la loro attività fosse il verso di una canzone... El pueblo unido jamás será vencido! Amo la radio perchè libera la gente... Soldi soldi soldi soldi soldi, chi ha tanti soldi vive come un pascià...
Informazione Politica Locale Gossip e calcio
Droga usata dal personale Erba Crack Cocaina
Provenienza professionale dei conduttori Assemblee di facoltà Idem Idem oppure televisione
SIAE Un paio di ciufoli Poca Clienti affezionati
Spese di gestione Da economia di guerra Da economia di sussistenza Quotate sui mercati azionari principali
Perquisizioni della polizia Per la bamba Perché non pagano le spese del condominio Per aver falsificato i dati Audiradio a proprio favore in modo da ottenere più soldi pubblici
Tipica pubblicità dell'epoca Vota Ciccio del Collettivo Figa, Falce e Martello! Fate l'amore con il Sapore! Giovanni Sapore vi aspetta a Copanello! Telefonare ore pasti, lui mangia presto. Nuova Maserati Biturbo d'epoca, a soli millemiladiciasedici euri pagabili in comode rate TAN e TAEG 300%!

Il Giro d'Italia in 20 radio libere

I Griffin

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Fase 1: la destinazione

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Telespettatore

Template:Odio

« Che figata! »
(Telespettatore che vede il Grande Fratello)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede il telegiornale)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede una partita di calcio)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede un documentario sui saprofagi)
« Che faccia da fesso che ha questo! »
« Buongiorno a tutti i telespettatori e a tutte le telespettatrici, anzi, a tutti i telespettatrici e poi alle telespettatori e poi alle telespettatrici! »
(Luca Giurato su telespettatore)

Template:Omino idiota

Il telespettatore (1955 - Verso l'infinito e oltre, nome scientifico Homo Involūtus Telespectator) è ritenuto dagli antropologi l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia.

Nato da Mike Bongiorno per partenogenesi e inizialmente battezzato dal creatore amico ascoltatore, nel tempo ha mutato nome fino alla designazione che oggi tutti noi conosciamo.

Scientificamente si definisce telespettatore qualunque individuo antropomorfo che non conduce vita alcuna al di fuori della propria dimora e ha un rapporto ossessivo-compulsivo nei confronti di qualunque apparecchio elettrico in grado di ricevere via etere immagini e suoni, al punto da non staccarsene mai.

Altri tratti distintivi del telespettatore rispetto ai normodotati sono l'assenza di una massa muscolare, lo sguardo perso nel vuoto, l'attività ridotta delle funzioni cognitive e logiche. Alcuni soggetti hanno anche mostrato una contrazione delle loro capacità linguistiche, al punto da esprimersi esclusivamente con parole pronunciate da personaggi della TV: Allegria!, Ti spacco la faccia!, Fiato alle trombe, Turchetti!, Culattoni raccomandati!, Fareste educare i vostri figli da Berlusconi?, Sono stato frainteso., Me ne frego!, e così via.

L'evoluzione della specie

Come tutte le specie viventi della Terra, anche il telespettatore ha subito un processo di evoluzione che lo ha portato ad adattarsi alle varie situazioni impostegli da Madre Natura e Padre Tempo Mamma RAI e Papà Mediaset. La genetica e gli accoppiamenti con individui del genere Homo Sapiens Sapiens, i cui cromosomi sono purtroppo compatibili al 100%, hanno fatto il resto.

Qui di seguito sono illustrate le più comuni varianti di questa singolare forma di vita.

Il quizzettaro

Fig. 1
Fig. 2
Esemplare di quizzettaro.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Quizzens
  • Descrizione generale: il quizzettaro è il telespettatore ossessionato dai quiz televisivi di tutti i tipi e di tutte le epoche. Non perde nemmeno una delle puntate, il suo coinvolgimento emotivo è tale che arriva ad immedesimarsi nel concorrente stesso, urlando e bestemmiando a raffica se questo sbaglia clamorosamente, oppure saltando come un orango ubriaco per tutta la casa se vince il montepremi. Il suo desiderio più grande è, ovviamente, quello di partecipare: chiama in continuazione tutti i numeri di telefono, 24 ore al giorno e sette giorni su sette, ed è un frequentatore assiduo di casting.
    Questo tipo di individuo è il primo della catena evolutiva, dato che il genere nasce con il massimo esponente di quiz d'Italia, ovvero Mike Bongiorno. Alcuni soggetti nutrono una venerazione ossessiva per il suo "erede morale", Gerry Scotti, al punto di crederlo una reincarnazione di Buddha, data l'evidente somiglianza. Si veda a tal proposito la fig. 1.
  • Soggetto tipo: maschi, in prevalenza nerd e studenti universitari (vedi fig. 2), dai 16 ai 35 anni, single e con reddito medio-basso o nullo; femmine dai 18 ai 25 anni, generalmente studentesse felicemente fidanzate[1], oppure dai 60 in su e vedove.
  • Alleati: l'ingurgita-reality perché hanno in comune la passione per le audizioni, il mangiadocumentari e il bimbominkia per convenienza.
  • Antagnosti: il moralista in quanto cattolico/protestante e creazionista
  • Difetti: estremamente asfissiante con i suoi compagni di scuola e i familiari.
  • Pregi: risolve qualunque gioco enigmistico, ti fa copiare volentieri la versione di latino e, grazie ai casting, conosce sempre qualche pezzo grosso presso il quale puoi farti raccomandare.[2]

Il moralista

Fig. 3
Un tipico moralista.

L'ingurgita-reality

Fig. 4
Ingurgita-reality dopo 72 ore di visione continua della diretta del Grande Fratello su Sky.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Realityfagus
  • Descrizione generale: come dice il nome, l'ingurgita-reality passa tutto il tempo a seguire qualunque reality show che passa il palisesto, mostrando una certa morbosità nei confronti di risse e amplessi fra concorrenti. L'individuo è totalmente soggiogato dal meccanismo al punto che arriva ad indebitarsi pur di vedere i propri beniamini, acquistando gadget insulsi, riviste di tutti tipi, decoder e videocassette (nel caso, molto raro, che debba uscire di casa), per la gioia di tutte le aziende di questi settori. Conosce, infine, vita, morte e miracoli di tutti i partecipanti di tutte le edizioni, accorre a serate mondane dove i suddetti sono ospiti d'onore e custodisce una nutrita collezione di sgorbi autografi[4] e foto sgranate.
  • Soggetto tipo: non esistono soggetti tipo, l'ingurgita-reality è una variabile riscontrabile in ogni fascia di età e in ogni estrazione sociale.
  • Alleati: il quizzettaro, con cui condivide la passione per i casting, e il bimbominkia.
  • Antagonisti: il moralista.
  • Difetti: vivono in un pianeta tutto loro.
  • Pregi: 1) Quando si rendono conto che il loro mondo non esiste e a 55 anni sono ancora vergini, il più delle volte spariscono per la vergogna; 2) sono facilmente sfruttabili come prestanome per traffici più o meno limpidi: talmente ebeti come sono, si fanno convincere a fare ogni cosa; 3) come il quizzettaro conosce molti esponenti della politica e dello spettacolo.

Il tifoso di calcio

Figa 5 Fig. 5
Un rarissimo caso di tifoso di calcio di sesso femminile.[5]
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Tifosus Calx
  • Descrizione generale: il tifoso di calcio è colui che passa le giornate a seguire le vicende della propria squadra. Nei giorni di attività è facilmente distinguibile grazie al suo abbigliamento: magliette, pantaloncini, calzini, scarpe, cappello, occhiali, bandana, mutande, canottiera, orologio, orecchino, tatuaggio, piercing della propria squadra. Se è sposato, il soggiorno diventa off-limits per tutti i componenti della famiglia, in quanto il soggetto diviene estremamente suscettibile se disturbato e anche perché la stanza è invasa da ogni genere di cibi e bevande nonché dai suoi amici. Il 30% del budget familiari è composto dalle spese per l'abbonamento. Se è single, il tifoso si reca al bar sotto casa, dove può ubriacarsi in libertà e talvolta fare a pugni con un plotone di poliziotti, per la gioia dei telegiornalidipendenti.
    La letteratura scientifica riporta anche casi di tifosi di calcio di sesso femminile, generalmente fidanzate o mogli di esemplari maschi e che condividono con il compagno gli alti e bassi della squadra.
    Di solito, al termine del campionato, questo telespettatore va in letargo fino alla fine di agosto, eccetto gli anni in cui si disputano europei, mondiali o Confederations Cup: in quel caso cambia l'abbigliamento con quello firmato dalla Nazionale.
  • Soggetto tipo: maschi single o sposati di tutti i ceti sociali, femmine giovani fidanzate/sposate a soggetti maschi.
  • Alleati: il bimbominkia, in quanto anch'egli discreto tifoso di calcio ma non al suo stesso livello.
  • Difetti: comportamento estremamente imprevedibile.
  • Pregi: dove c'è lui c'è anche l'alcool.

L'otaku

Otaku allo stato brado. Se ne avvisti uno chiama subito il WWF.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Otakus
  • Descrizione generale: lo otaku trascorre le giornate a guardarsi solo ed esclusivamente anime del genere che più gli aggrada, dagli shōnen agli hentai, dai kodomo agli spokon. I suoi preferiti in assoluto sono quelli in lingua originale[6] o quelli sottotitolati (da cani) da altri esemplari della sua specie. L'otaku, a differenza degli altri telespettatori, oggi non segue più le avventure dei suoi beniamini in televisione, ma predilige siti di streaming dall'infima qualità o il buon vecchio eMule.
  • Soggetto tipo: maschi e femmine dai 14 ai 25 anni. Generalmente dopo questa età l'otaku smette di essere tale, ma non sempre.
  • Alleati: il bimbominkia, anche se costui di anime ne capisce ancora meno, e il pornomalato (nel caso che il soggetto sia appassionato di hentai, yaoi o yuri)
  • Antagonisti: il moralista, il quale lo ritiene un pericoloso malato di mente (per certi versi è vero).
  • Difetti: ha una mentalità molto chiusa e le discussioni vertono quasi solamente sugli anime.
  • Pregi: ha una vastissima videoteca e, se riesci a fartelo amico, ti presta volentieri qualcosa.

Il bimbominkia

Un pornomalato a un raduno di pornomalati. Si può facilmente notare la faccia da assonnati, essendo forme di vita notturne.

I telegiornalidipendenti: sono soggetti mentalmente disturbati e si seguono ogni telegiornale. Seguono attentamente ogni notizia, dal carovita, fino al compleanno di Loredana Lecciso. Il loro unico obiettivo è quello di immagazzinare informazioni che non gli serviranno mai. Non hanno un telegiornale preferito, seguono ogni telegiornale, TG1, TG2, TG3, TG4, TG5, Studio Aperto, TGLa7, TGmobbastaveramenteperò.

I mangiadocumentari: come si intuisce dal nome, sono dei veri e propri divoratori di documentari. Li possiamo trovare sempre e solo in un unico posto: il divano di casa. Essi occupano la giornata facendo zapping tra Discovery Channel, Quark o History Channel, e vantano una vasta gamma di interessi: seguono infatti con lo stesso interesse la vita di Cicciolina o la vita sessuale dell’ornitorinco.

I pornomalati: esseri viventi senza vita diurna. La loro caratteristica principale è l’attività notturna: il pornomalato infatti si alza la sera alle 23, guarda film porno su SKY fino alle 5 di mattina, per poi tornarsene a dormire non prima però di aver agitato un po' il suo arnese da lavoro. Altro nome affibbiato a questa categoria è "pipparoli".

E infine, quelli della notte. Questi animali convivono spesso con i pornomalati, ma hanno più interessi. Veri eremiti della società moderna, essi vagano di canale in canale, apprezzando i capolavori del cinema sudanese proposti da Enrico Ghezzi, ipnotizzandosi davanti alle soavi parole di Gigi Marzullo, inebriando i loro sensi davanti a vecchi telefilm anni '70 o le pubblicità di Mediashopping mandate a ripetizione continua per tutta la notte ed estasiandosi davanti ad un quiz della televisione vietnamita di cui, puntualmente, non capisicono mezza parola. La loro vita sociale, così come quella sessuale, è nulla, il solo strumento di eccitazione è la TV e i suoi compagni di avventura i pop-corn che abitualmente ingurgitano a mezzanotte precisa cascasse il mondo. La loro situazione economica è disastrosa, lo stipendio basta appena per pagare la bolletta della luce, il canone RAI e tutte le cretinate che comprano tramite le citate telepromozioni. La loro casa è generalmente un mono, massimo bilocale fatisciente, nei casi più gravi vivono ancora la con la madre. L'unico pregio di avere per amico un "quello della notte" è che potete farvi regalare a scrocco un mucchio di roba che tanto non userà mai, come ad esempio il bellissimo materasso EminFLEX di ultima generazione, un vero toccasana per i vostri problemi di sciatica...

Note

  1. ^ Mettiti l'anima in pace.
  2. ^ Il che in Italia non guasta mai.
  3. ^ Ogni riferimento a fatti, cose e persone realmente avvenute/esistite è puramente casuale.
  4. ^ La firma è l'unica cosa che questi personaggi sono in grado di scrivere in quanto notoriamente semianalfabeti.
  5. ^ Scaccia via certi pensieri, dato che si tratta di mia cuggina e la da solo ed esclusivamente a me...
  6. ^ Di cui non capisce una mezza parola, dato che il vero otaku, sebbene dica il contrario, NON conosce il giapponese.