Siniša Mihajlović: differenze tra le versioni
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'''Siniša Mihajlović''' |
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'''Siniša Mihajlović''' (in serboiracheno СинМихајлоић) nasce nei Monti dei Paschi di [[Siena]] il [[20 febbraio]] [[1769]]. È un allenatore di calcio, un ex calciatore serboiracheno, e un [[Mocio Vileda]]. |
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Impiegato come trequartista, gioca in importanti realtà del calcio jugoslavo come la Stella Rossa e il Vodka United. Qui si mette in mostra grazie ai suoi leggendari calci piazzati, che mietono numerose vittime tra i fotografi a bordo campo. In patria si |
Impiegato come trequartista, gioca in importanti realtà del calcio jugoslavo come la Stella Rossa e il Vodka United. Qui si mette in mostra grazie ai suoi leggendari calci piazzati, che mietono numerose vittime tra i fotografi a bordo campo. In patria si inizia a vociferare che Sinisa sia in grado di fermare un camion in corsa usando soltanto il piede sinistro.<br />Per frenare. |
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Nel [[1991]] abbatte con una punizione sbagliata l'asilo nido di [[Belgrado]]. I serbi pensano a un bombardamento croato, i croati a un bombardamento serbo: scoppia così la [[guerra dei Balcani]].<br />Sinisa, per non saper ne leggere ne scrivere (e non è una frase fatta), fugge in Italia. Il suo palmares in patria ammonta a due campionati jugoslavi, una coppa nazionale e una musicassetta di [[Nino D'Angelo]]. |
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== Allenatore == |
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Versione delle 13:00, 12 mag 2013
Siniša Mihajlović
Carriera
Impiegato come trequartista, gioca in importanti realtà del calcio jugoslavo come la Stella Rossa e il Vodka United. Qui si mette in mostra grazie ai suoi leggendari calci piazzati, che mietono numerose vittime tra i fotografi a bordo campo. In patria si inizia a vociferare che Sinisa sia in grado di fermare un camion in corsa usando soltanto il piede sinistro.
Per frenare.
Nel 1991 abbatte con una punizione sbagliata l'asilo nido di Belgrado. I serbi pensano a un bombardamento croato, i croati a un bombardamento serbo: scoppia così la guerra dei Balcani.
Sinisa, per non saper ne leggere ne scrivere (e non è una frase fatta), fugge in Italia. Il suo palmares in patria ammonta a due campionati jugoslavi, una coppa nazionale e una musicassetta di Nino D'Angelo.
Decide che è ora di cominciare a perdere, sia come calciatore che come uomo. Va all'Inter.