La grande bellezza

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« Grazie alle mie fonti di ispirazione, la fessa, Er Monnezza, Michele Cucuzza e a pizza cu a pummarola n'coppa, assoreta. »
« Una nana balla, stacco su un'inquadratura del colosseo...primo piano sulle tette con le smagliature della Ferilli...Stacco su piazza navona..."M'ATTIZZZZ"...stacco sul campidoglio...BUMM muore...stacco sulla nana...funerale, si alza e fa le condoglianze...una giraffa...primo piano sulle smagliature del culo della Ferilli...una suora rutta in faccia agli aironi....stacco sulla nana..."ti faccio vedere una cosa"...esce le tette...stacco sulle tette....fine »
(Produttore scettico mentre legge il copione.)
«  A Stronzi!! »
(Tipico intercalare presente nel film che riprende le magiche sonorità della capitale romana.)

La Grande Bellezza è un film del 2013 diretto da Paolo Sorrentino e con una magistrale interpretazione di Toni "Fangul a sta cretina" Servillo.

Ha vinto il Golden Globe, il Golden Gate, il BAFTA, quattro European Film Awards, cinque Nastri d'Argento, sei telegatti, una monnezza di platino, un tapiro d'oro, ma soprattutto il Premio Oscar come miglior film in lingua straniera. Solo che non si capisce quale visto che il film è in italiano.

Lo stivale ha nei giorni a seguire protestato formalmente (si pensa tramite un'intercessione di Fellini dall'aldilà) per essere stato premiato per questa cacata di film, facendo suicidare un muro a Pompei.

Trama

Inarrivabile la recitazione di Sabrina Ferilli che si distingue ancora una volta nei panni della mignotta.

Il film narra principalmente le giornate tipiche di un fancazzista della terza età noto come Jep Gambardella, che avendo fatto i soldi con un mediocre libro quarant'anni fa può permettersi il lusso di passare le giornate facendo interessanti attività quali:

  • Andare alle feste
  • Grattarsi i coglioni
  • Scopare
  • Andare di nuovo alle feste

Il tutto ambientato in una Roma più che attuale, tra ciccioni che si lavano nella fontana di Trevi, turisti asiatici che tramortiscono al suolo senza motivo e gente che sbraita idilliache frasi quali "mi hai rotto er cazzo" al telefono[1].

Jep frequenta ogni notte un siparietto confuso e statico di amici intimi e compagni di sventure, tra cui Romano detto Fido scrittore teatrale schiavo di una giovane donna che probabilmente abusa di lui, Lello detto "ti chiavass" ricco venditore napoletano di giocattoli e pervertito ufficiale nelle feste, Dadina la caporedattrice nana, Viola che merita una citazione soltanto per il figlio squilibrato e Stefania la solita Radical chic comunista rompicoglioni che a differenza degli altri personaggi, ha pure la presunzione di sbandierare un'etica dopo che, come loro, non fa un cazzo da mattina a sera, la cosa buona è che verrà finalmente smerdata e zittita da Jep in una scena del film. Tornando da una di queste feste il protagonista incontra il marito della sua ex e lì scoprirà che la signora in questione (ormai passata a miglior vita) aveva amato sempre e solo lui, questo episodio unito alla festa di compleanno di Jep (la solita orgia con puttanoni e cocaina) porta lo scrittore[senza fonte] ad una profonda riflessione:

« So' proprio un omm 'e mmerd »

Inutile dire che non cambierà nulla.

Roma continua ad essere così teatro di Bunga Bunga e di incontri causali, come Ramona, la spogliarellista mignotta con il padre pappone e drogato [2] (ma lei ci tiene a precisare che fa solo spogliarelli "artistici" eh, mica come ste polacche appena arrivate). Nel frattempo però quei parassiti della società dei suoi amici iniziano a prendere strade diverse, Romano lascia la città, Stefania ancora non ripigliatasi dallo smerdone di Jep abbandona la vita mondana dedicandosi ai figli, Viola invece, dopo la morte di quello squilibrato di suo figlio, dona tutto alla Chiesa e va come missionaria in Africa.

Ah, Ramona crepa.

Jep in tutto questo abbraccia l'idea di ritornare a scrivere e dopo l'incontro con una specie di Madre Teresa di Calcutta moderna più il flashback della sua prima trombata, il nuovo libro è finalmente pronto per venire alla luce.

Critica

Straniera

Ovviamente per quei quattro pirla americani/inglesi capaci di mettere il ketchup sugli spaghetti un film del genere (o in generale dire qualsiasi cagata orecchiabile sotto un monumento a caso) è considerato pari alla Divina Commedia e da qui il grandissimo trionfo culminato negli oscar.

Scrive il Guardian

« Sorrentino è tornato a Cannes con un bellissimo film, girato nello stile classico della Dolce vita di Fellini e della Notte di Antonioni. Il Film è superbo. »

Yeah yeah, pizza, mafia, Colosseo.

Italiana

Divisa invece la critica italiana, ecco le risposte date dall'italiano medio all'uscita del cinema dopo la prima.

« Non è che l'abbia capito proprio bene bene 'sto film eh... diciamo... diciamo che mi sembra proprio na strunzata ecco. »
« Me so' addormentato dopo dieci minuti...du' coglioni! »

Ecco le risposte dalle stesse persone e dai giornali dopo la vittoria dell'Oscar.

« Capolavoro Indimenticabile!! Perché davvero emozionante e sincero, grande Paolo!! Dajè!! »

Per giunta Sallusti ha avuto pure il coraggio di scrivere un articolo su presunti meriti di Berlusconi della vittoria agli oscar, non venendo cagato da nessuno, si pensa ne stia scrivendo un altro dove afferma che i miracoli di Lourdes siano anch'essi opera del Cavaliere.

Curiosità

  • Escluso Toni Servillo il cast è composto interamente da attori presi dai cinepanettoni. Cioè, almeno così dice Wikipedia, io il film non ho avuto il coraggio di vederlo.
  • Se fate caso anche il contenuto è identico a quello dei cinepanettoni, soltanto che il tutto è girato in maniera drammatica invece che comica.

Collegamenti esterni

Note

  1. ^ Per non parlare di donne nude con la falce e martello dipinta sulla patata che tirano capate al muro senza motivo.
  2. ^ Non a caso amico di lunga data di Jep.