Ico

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Fumito Ueda e Kenji Kaido approvano questo articolo e raccomandano di leggerlo.

Tuttavia declinano ogni responsabilità nel caso le abitazioni dell'autore o dei lettori possano essere sfasciate da un colosso, scoperchiate da un grifone cornuto o essere trasformate in un labirinto pieno di demoni oscuri.

Locandina del giuoco che mostra i protagonisti finiti senza motivo in un quadro di de Chirico.
« Onshuar! »
(Ico su qualsiasi cosa.)
« Na-na. »
(Yorda in risposta al richiamo di Ico, per la gioia del giocatore.)
« E io dovrei avere per moglie quella prugna secca? Bello scherzo, davvero. »
(Dormin sulla regina.)
« Cazzo, ma neanche tentare di divincolarsi dai mostri, 'sta mignotta. E poi come mai il protagonista non ha come arma un AK-47? »
(Casual gamer sul gameplay del gioco.)

Ico è un piatto videogioco prodotto dai due geni incompresi Fumito Ueda e Kenji Kaido, ai tempi schiavi della Sony. I due, per dare saporte al loro prodotto decisero di prendere The Legend of Zelda: Ocarina of Time, Banjo-Kazooie e un nascituro God of War; dopo averli mescolati, aver aggiunto un tocco di film muto e per condire il tutto aver messo anche una buona dose di Star Wars, i due decisero di chiamare il nome del prodotto con lo stesso del protagonista. O il contrario, non si è mai capito veramente chi sia arrivato prima.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Per somma gioia del giocatore, la trama parte già da subito fornendo centinaia di basi senza nessuna spiegazione, quindi tocca a chi ha in mano il controller cercare di capire dove è finito e quantomeno quali sono le leggi fisiche del posto; ovviamente da una singola situazione consistente in un bambino rinchiuso in un castello transilvano è facilissimo intuire che esistano migliaia di esseri umani, che ogni tanto sbuchino bambini cornuti a causa di ovvi motivi e che pertanto debbano essere rinchiusi in quel bellissimo luogo dove moriranno fra atroci sofferenze. Cristallino come preludio, nevvero?

In questo clima, si diceva, il bambino cornuto di turno di nome Ico si rivela essere il protagonista in persona[1], e grazie a un colpo di trama fortuito si ritrova non solo libero dalla prigione, ma anche in compagnia di una ragazzina sbrilluccicosa di nome Yorda, la quale da quel momento in avanti sarà la sua maledizione eterna. L'alogena femmina infatti sarà da quel momento il target primario di tutti i mostri residenti nel tetro castello, e invece di fare quello che ogni persona sana farebbe, ovvero mollare Yorda e levarsi dai coglioni indisturbato, Ico pensa bene di scarrozzarsela dietro per tutta la sua eroica fuga.

Reazione del giocatore medio alla vista del finale.

La cosa peggiore è che sembra che il cornuto protagonista possa riuscire nel suo intento, ma proprio all'ultimo la madre darkettona di Yorda viene a riprendersi la figlia come farebbe qualunque genitore che vede il proprio passerotto in balia di uno sconosciuto poco raccomandabile, scaraventando poi Ico e facendo sperare il giocatore che il travaglio sia finito...

Manco per niente! Difatti non solo Ico sopravvive con solo qualche graffietto a una caduta di almeno 250 metri, ma riesce ad avere ancora le forze per tornare indietro, recuperare la spada di He-Man, impalare la madre di Yorda e solo dopo stramazzare per la fatica, lasciando che una versione darkettona della bimbetta metta il suo cadavere su una barca per organizzargli un bel funerale vichingo, concludendo finalmente il nonsense e lasciando il giocatore pieno di domande che non avranno mai risposta, neanche con i prodotti successivi.

Da non perdere comunque la fighissima scena finale supersegreta dove Ico e Yorda si cimentano in una puntata di Lost divorando teneramente in riva al mare tonnellate di angurie, fregandosene altamente della loro situazione attuale di dispersi.

La trama è finita, leggete in pace.


Gameplay

Corri, salta, vola, e mai una storta
Per la sua damigella, Ico si getterebbe perfino da un balcone.

Oltre ad avere filmati la cui lunghezza e utilità è paragonabile soltanto ai filmati di Eternal Sonata nonché colpi di scena in abbondanza tali da far impallidire Christopher Paolini, il titolo riesce a regalare strepitose meccaniche di gioco tali da far esplodere sul posto un critico di videogames medio dopo soli 3 minuti di gameplay.

Assieme ai prodigiosi ed epici combattimenti, Ico si troverà infatti a dover scomporre e ricomporre il castello in cui è stato cacciato come un cubo di Rubik, eseguendo azioni tali da rendere i puzzle di Devil May Cry un eccitante passatempo; ad esempio infatti bisognerà azionare dei telescopi made in Margherita Hack per poi illuminarli con la forza di Capitan Planet solo per aprire l'anta di un cancello[2]

E per complicare ulteriormente le cose, il cornuto protagonista dovrà necessariamente trascinarsi dietro la bimbetta Yorda, la quale non solo non sarà capace di combattere, scappare o semplicemente difendersi come può dai nemici, ma non riuscirà neanche ad eseguire azioni semplici come saltare, arrampicarsi o semplicemente andare al bagno. Da qui l'idea che Ico, più che un salvatore sia semplicemente un infermiere di un ospizio che stia fantasticando su dei pazienti.

I paurosi nemici

A contrastare l'anonimo bambiniello potrebbero esserci orde di demoni dai denti aguzzi e dagli arti messi a caso come in Silent Hill, oppure dei templari sanguinari in difesa del loro credo come in Assassin's creed; invece, a causa del budget ristretto, Ueda e Kaido poterono realizzare solo dei gufetti realizzati con gli scarti dell'entità misteriosa di Alan Wake. Questi pupazzosi nemici tuttavia se ne sbatteranno altamente di Ico, e penseranno solo a voler prendere la donzella che ha in custodia e trascinarla nella loro tana piena di inchiostro per praticare su di lei violenze di ogni genere.

La cosa migliore di tutto ciò è che il bimbetto potrà scacciare questi oscuri uccellacci solo con delle cose raccattate per terra e che normalmente non scalfirebbero nemmeno del burro sotto il Sole di agosto.

Le potentissime armi
  • Bastoncino:

La primissima cosa che capiterà in mano al cornuto protagonista; sempre meglio di niente, ma comunque con la peculiare abilità di impiegare qualcosa come 345.692.572 colpi per uccidere un nemico comune. Sfortunatamente questo stecchino dovrà servire ad Ico in quanto unica arma combustibile e quindi necessarie per accendere torce e falò di vario genere indispensabili per andare avanti[3].

  • Spada:
Come crede di sentirsi Ico una volta in possesso della spada.

Il primo e potenzialmente unico upgrade offerto ad Ico, consistente nello spadino scartato da Frodo Baggins durante l'attacco a Colle Vento e mai più recuperato. Nonostante l'usura, la ruggine e i vistosi danni da non affilatura, al bimbetto va comunque meglio rispetto al bastoncino iniziale, quindi non ci pensa due volte prima di raccattarlo, convinto che possa fare più danni sui gufacci d'ombra. Solo lui purtroppo ne è convinto.

  • Spada della regina

L'arma definitiva, in tutti i sensi: forgiata da Cole McGarth in persona, questa tavola di ferro elettrificata funge sia da spada trinciatutto, sia come chiave multifunzione senza che abbia l'aspetto di una chiave con milioni di catene annesse. Unico problema? La si può usare giusto nei 5 minuti finali dove l'unico nemico ammazzabile è il boss finale e per giunta è l'unico in tutto il gioco in grado di difendersi; tuttavia, questo non ha fermato degli intrepidi cheater, i quali hanno tentato di tutto per forzare i codici necessari a rendere utile quest'arma, inclusi sacrifici per riti pagani.

  • Mazza

Prima arma sgravata disponibile, questo poligono mal riuscito messo a caso in quanto avanzava spazio permetterà di sfracellare gli ombrosi nemici in soli 49 colpi ciascuno. Per ottenerla, Ico dovrà giocare a basket con una palla da cannone, mentre Yorda dovrà stare sul bordo per fargli il tifo; se tutto funzionerà correttamente, lo spirito di Michael Jordan scenderà da una vetrata per regalare l'arma sgravata al cornuto protagonista.

Esattamente, quella spada laser: a quanto pare, quel gran birbone di Ueda voleva aggiungere un easter egg inserito alla cazzo, ma dato che al tempo della pubblicazione di Ico, la serie di God of War non era ancora così sopravvalutata famosa, il produttore ripiegò sul classico inserendo uno degli stuzzicadenti energetici di Star Wars, con la differenza che questo possiede una magica gemma sensitiva chiamata con il nome in codice di V.I.A.G.R.A., la quale consente al possessore della spada di allungarla oltre ogni misura se è a contatto con una buona topa. Ovviamente questo fa sì che Ico stia appiccicato tutto il tempo a Yorda di modo da usufruire del bonus, ma quantomeno le creature ombrose sembrano temere il laser quanto Pigpen dei Peanuts temerebbe una doccia completa.

Personaggi

L'intero cast al completo: notare l'alta espressività facciale.
Ico

Il tanto osannato e cornuto protagonista, nonché colui che dona il titolo al titolo; dovrebbe anche essere colui su cui andrebbe rivelato tutto, ma sarà già tanto se durante il gioco riuscirà a dire qualcosa. Difatti, a causa dell'incompatibilità di carattere/lingua con Yorda e con Google translator ancora insesistente all'epoca, al povero Ico non rimane altro che farsi capire con segnali e schiamazzi di vario genere che producono solo l'effetto di farlo apparire come una scimmietta ammaestrata da circo. Meno male che gli unici abitanti del castello non lo hanno mai pigliato in giro, altrimenti sarebbe caduto in depressione per almeno 3 mesi.

Yorda

La povera ragazza sbrilluccicosa che ha purtroppo dato ispirazione al cancro sociale di Twilight; fortunatamente, la principessina non ha nulla a che vedere con vampiri sessualmente discutibili o lupi mannari senza magliette, ma in compenso ha molto a che vedere con personaggi come Ashley Graham, visto che per farsi capire da Ico biascichi anche lei a sua volta frasi incomprensibili, ma che a differenza del bimbo cornuto non è capace di saltare più di 5 centimetri dal suolo, difendersi anche solo con le mani o semplicemente scappare via dai mostri fumosi. O forse vuole lasciarsi catturare apposta solo per dannare la vita a Ico, chi può dirlo.

Peccato che da quando venga tirata per le orecchie da sua madre, di Yorda non si sappia più un tubo, e quando ricompaia non si capisca comunque un tubo; non importa comunque, la scena con l'anguria ha soddisfatto la maggior parte dei giocatori.

La regina

Madre di Yorda, sovrana del lugubre e vuoto castello e potenzialmente la moglie del demone sparaflashoso del sequel/prequel, questa esponente del Gothic Metal ha la sgradevole tendenza a non apparire mai se non nei momenti meno opportuni, rendendo ore di gameplay totalmente buttate nel cesso. Perfino come boss finale la regina non riesce ad azzeccare molto, venendo facilmente impalata da Ico in una morte da paura che ispirerà Tim Schafer per quella di Doviculus in Brutal Legend.

Note

  1. ^ Anche se ogni giocatore aveva sperato anche solo per un istante di poter controllare una delle guardie in armatura tamarre.
  2. ^ Cosa migliore, dovrà ripetere successivamente il processo quando gli sarebbe bastata aprire una sola delle ante.
  3. ^ Inzuppare una spada nell'olio e accenderla non rientra evidentemente nelle capacità fisiche del gioco.


Originalità? Cos'è, qualcosa che si mangia?