Sony

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Orgoglio Nipponico!
Questo Articolo dimostra che i fieri abitanti di Yamato possono fare ben altro che programmi televisivi idioti e fumetti porno con ragazze dalle misure improbabili!!!
E se non siete d'accordo, vi mandiamo la Yakuza a casa...


Sony, oltre ad essere un termine che scatena gli istinti più bassi di spacciantisi videogiocatori professionisti, è il più grande produttore e fornitore di fuffa apparecchiatura tecnologica d'avanguardia.

Un po' di storia

Il TR-55: grazie a questo aggeggio, i giapponesi cominciarono ad ascoltarsi le dirette di baseball anche se erano al lavoro a fare gli straordinari: alla faccia tua, capufficio!

Nel 1946, due nerd in vacanza sulle coste di Nagasaki, sentendosi particolarmente ispirati dall'aria frizzantina che spirava nel luogo, decisero di mettersi in affari fondando un'impresa. Fu così che, quello stesso anno a Tokyo, l'ingegnere Masaru "Wolowitz" Ibuka e il fisico Akio "Sheldon" Morita stabilirono di sfondare nel settore dell'elettronica! Il fatto che all'inizio si fossero chiamati Tokyo Tsushin Kogyo K.K. dimostra che la nozione "nome facile da ricordare" dovesse ancora inserirsi nelle logiche del marketing. Ecco perché, essendosi accorti della cazzata, il loro primo obiettivo aziendale fu quello di cambiare nome: optarono per "Sony", appunto.

Ibuka : Va' che bello! "S-O-N-Y"! Suona come "sunny", "solare"! È qualcosa di positivo!
Morita : Oh, santo Cielo!!! Ma suona pure come "soh-nee", "sfiga in arrivo"[1]!
Ibuka : Ops! È vero... Aspetta! Ma se lo scriviamo con i caratteri occidentali, allora...
Morita : Fottesega! Giusto, amico!
Fedele riproduzione[citazione necessaria] dei letali effetti sul cervello umano, dopo un uso prolungato del DMXR100 (sopra).

Risolta la grana, fu solo nel 1955 che l'azienda cominciò a fare sul serio immettendo sul mercato il TR-55, potente radiolina tascabile a transistor regolata su frequenze tali da sfruttare le otturazioni dei suoi possessori come ripetitori. Nel 1957, grazie a Leo Esaki e al suo diodo Tunnel, l'azienda potè inserirsi nel mercato dei televisori creando apparecchi in grado di emettere partocolari radiazioni che portarono il popolo giapponese ad indossare i caratteristici occhiali da vista, divenuti clichè per indicare individui di razza asiatica. Da questo punto in avanti, l'ascesa aziendale fu una pura formalità. Dopo alcune incursioni nel campo dell'intrattenimento musicale, come la creazione del walkman e del mixer DMXR100 (in grado di indurre allucinazioni degne del miglior LSD), la vera svolta giunse con l'ingresso di Sony nel campo della rivoluzione informatica, scelta che trasformò gradualmente una laboriosa ma piccola impresa in un vero e proprio trust fulgido esempio di come raggiungere il successo mungendo soldi agli smanettoni e ai videogiocatori[2] offrendo prodotti di alta qualità[citazione necessaria] sia per il settore del lavoro, sia per quello dell'intrattenimento.

Una foto di "Kaz" Hirai all'epoca della sua nomina. La Sony ha fatto proprio il suo motto: "Soddisfa un nerd e il tuo portafoglio sarà sempre gonfio!"

La grande espansione

Se già l'azienda era divenuta di successo con la produzione di elettrodomestici di uso più o meno quotidiano, fu - come anticipato - nel 1993 che Sony iniziò la metamorfosi che l'avrebbe portata a diventare il colosso che è oggi, con la scoperta del settore dell'intrattenimento videoludico. Il merito fu di un giovane rampante di nome Kazuo "Kaz" Hirai che percepì il potenziale di guadagno nel realizzare prodotti che soddisfassero le fantasie ed appagassero l'ego frustrato di tutti quei nerdoni disadattati che riuscivano ad identificarsi come "possenti eroi" guardando immagini pixellose: la sua intuizione fu esatta e per quello, nel 1995, divenne il Super-Mega-Presidente della società.

I prodotti del successo

Limitiamoci ai più noti forieri di guadagno e importanti.

  • U-matic, la prima videocassetta. La qualità e la resistenza del suo nastro magnetico fu il motivo del suo enorme successo presso la Yakuza: i suoi membri, infatti, lo usavano sia come garrota che come strumento di decapitazione, se avevano lasciato a casa la katana.
  • Walkman, chiamato anche "lo stereo portatile". Grazie ad esso divenne popolare in tutto il mondo la pratica automobilistica del "OMMIODDIO! Evita quel cazzo di pedone che sta facendo jogging ascoltando musica!!!". Fu poi soppiantato dall'odierno lettore MP3.
  • PlayStation. L'intera serie (ora arrivata alla quinta versione) di queste consoles di gioco/erogatrici di droga videoludica. Ad oggi, rappresenta lo zenith delle entrate della società. Fattore dipeso anche dal fatto che spesso e volentieri questo hardware è predisposto all'autodistruzione dopo esattamente ventiquattr'ore dalla fine della garanzia, nei modelli di inizio produzione.
  • PSP e PlayStation Vita. Tecnicamente dovevano portare il mondo PlayStation in tasca al videogiocatore[citazione necessaria], in pratica son servite per fare hype a giustificare la produzione di obbrobri come Patapon.

Attività parallele

Grazie ad Hirai, dunque, per la Sony giunse il momento di diversificare i propri investimenti riversando grossi flussi di denaro nell'industria del Cinema e del multimediale, acquistando perciò il diritto (ricoprendo il ruolo di produttore o co-produttore) di essere più partecipe alle attività, ad esempio, di registi e programmatori. Sony, perciò, creò delle etichette ad hoc come:

  • Sony Music - Nata dall'acquisizione della CBS Records, della Columbia Records, del catalogo EMI ed Epic Records. Ah, già, dimenticavo: ha acquisito pure la storica BMG. Capito, adesso, chi sta dietro a MTV e alle cagate pop che vengono propinate ai nostri ggiovani?
  • Sony Pictures Entertainment - Qui la Sony si è limitata ad inglobare solo due etichette: la Columbia Pictures e la sua divisione TriStar, entrambe vinte a scopa da Hirai con un settebello galeotto all'allora presidente della Coca-Cola.
  • Sony Computer Entertainment - Qui i pareri sono discordanti: c'è chi dice che sia un bene che un'azienda simile si interessi allo sviluppo ed alla produzione dei giochi per PC e per console, altri sostengono che sia tutto un piano dei giappi per conquistare il mondo, farci mangiare sushi e diventare tutti degli otaku. Ai posteri l'ardua sentenza, noi ci limitiamo a far notare che un'azienda con persone che approvano l'uscita di titoli[3] come LocoRoco, Fat Princess o Kung Fu Rider qualche problemino deve averlo, eh!

Voci correlate

Note

  1. ^ E vi assicuro che è tutto vero!
  2. ^ Devo piantarla di essere troppo sincero...
  3. ^ Colpo di tosse imbarazzato.



Originalità? Cos'è, qualcosa che si mangia?