Giampaolo Pazzini: differenze tra le versioni

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Piuttosto caratteristica è la maniera che ha Pazzini di festeggiare ogni evento, sia esso un goal o la vittoria del torneo di Forza Quattro del quartiere. Il calciatore infatti mima il gesto di cavarsi gli occhi con indice e medio, forse in onore al noto tenore Andrea Bocelli, con il quale ha da sempre un rapporto di reciproca ammirazione.
Piuttosto caratteristica è la maniera che ha Pazzini di festeggiare ogni evento, sia esso un goal o la vittoria del torneo di Forza Quattro del quartiere. Il calciatore infatti mima il gesto di cavarsi gli occhi con indice e medio, forse in onore al noto tenore Andrea Bocelli, con il quale ha da sempre un rapporto di reciproca ammirazione.
Assente giustificato dall'incontro col gol oramai da settantundici stagioni, Pazzini ha inventato un modo per dribblare le critiche feroci dei tifosi della Curva e per stordire i bordocampisti di [[Sky]], impedendo loro di rivolgere le più ingiuriose critiche. Tale sotterfugio si basa sull'uso dell’''"occhio cerbiattato"'', tecnica derivata dalla stessa scuola degli ''occhi della tigre'' di [[Rocky Balboa]] e dello sguardo da cane bastonato del gatto con i camperos di Shreck.
Assente giustificato dall'incontro col goal oramai da settantundici stagioni, Pazzini ha inventato un modo per dribblare le critiche feroci dei tifosi della Curva e per stordire i bordocampisti di [[Sky]], impedendo loro di rivolgere le più ingiuriose critiche. Tale sotterfugio si basa sull'uso dell’''"occhio cerbiattato"'', tecnica derivata dalla stessa scuola degli ''occhi della tigre'' di [[Rocky Balboa]] e dello sguardo da cane bastonato del gatto con i camperos di Shreck.
Assumendo lo sguardo cerbiattato, e bisbigliando parolacce rivolte ora al pallone, ora al palo, ora al ciuffo c'erba, ora ad Adrian Mutu, Pazzini riesce sempre a farla franca. Almeno fino alla prossima rete mancata, che mentre state leggendo è già stata sbagliata.
Assumendo lo sguardo cerbiattato, e bisbigliando parolacce rivolte ora al pallone, ora al palo, ora al ciuffo d'erba, ora ad Adrian Mutu, Pazzini riesce sempre a farla franca. Almeno fino alla prossima rete mancata, che mentre state leggendo è già stata sbagliata.
Il DS della Fiorentina Corvino, sostiene di avere sempre fiducia nell'attaccante di Monsummano (intavolando nel frattempo trattative di mercato con ogni centravanti al mondo) e per motivare il bomber lo manda in ritiro in Bielorussia. Nei campi della provincia di Gomel, ancora radioattivi, perfeziona la tecnica di dribblare sè stesso diventandone il più grande interprete in attività e soprattutto migliora la sua tecnica di tiro al bersaglio contro il portiere: ormai non esiste estremo difensore che possa resistere alla bordate di Giampaolo, neppure quelli che credono scioccamente di salvarsi con la fuga.
Il DS della Fiorentina Corvino, sostiene di avere sempre fiducia nell'attaccante di Monsummano (intavolando nel frattempo trattative di mercato con ogni centravanti al mondo compreso l'ottuagenario Dario Hubner ) e per motivare il bomber lo manda in ritiro in Bielorussia. Nei campi della provincia di Gomel, ancora radioattivi, perfeziona la tecnica di dribblare sè stesso diventandone il più grande interprete in attività e soprattutto migliora la sua tecnica di tiro al bersaglio contro il portiere: ormai non esiste estremo difensore che possa resistere alla bordate di Giampaolo, neppure quelli che credono scioccamente di salvarsi con la fuga.


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Versione delle 16:42, 31 lug 2008

« Ma io penzo ghe nonno passeranno molto anni prima ghe giambaolo segnasse molti gollo. »
(Pantaleo Corvino su Giampaolo Pazzini)
« Se continua così diventerà più forte di me! »
(Simone Inzaghi su Giampaolo Pazzini)

Gli inizi

Giampaolo Pazzini ( Monsummano 88 ottobre 666 D.C.) è un noto calciatore, attualmente in forza alla Fiorentina come massaggiatore e porta-borracce. Nato dall'incrocio fra un muflone e una talpa, animali dai quali ha ereditato l'eleganza dei movimenti e il grande fiuto per il gol che lo contraddistinguono, Giampaolo Pazzini ( ribattezzato simpaticamente Turbina dagli amici per i suoi problemi di aerofagia ) si dedica al calcio fin da bambino, nonostante i genitori tentino di indirizzarlo verso la più redditizia professione di cassapanca. In particolare il giovane Giampaolo eccelle nel dribbling, sovente infatti si diletta nello scartare la palla con grande sorpresa degli avversari. Il suo talento ( soprattutto nell'uncinetto ) è innegabile e così viene ben presto notato dagli osservatori dell'Atalanta, i quali si accordano con i genitori di Giampaolo e lo ingaggiano per il modico prezzo di centosettanta milioni di sesterzi, una soppressa e due arbre-magique.

Gli anni a Bergamo

A Bergamo Giampaolo conosce Riccardo Montolivo, altra giovane promessa della itticoltura italiana, del quale diviene amico fraterno tanto che i due verranno chiamati con un unico nome: Dolce & Gabbana. I due compongono una coppia d'attacco micidiale sui campi di calcio ( le malelingue sostengono anche fuori dal campo... ) e portano la squadra giovanile atalantina ad una inaspettata quanto meritata partecipazione ai Mondiali 2002 in Corea e Giappone. Purtroppo a causa di un arbitraggio quantomeno discutibile l'Atalanta viene sconfitta ai quarti di finale dalla Nazionale Cantanti ( che poi si aggiudicherà il torneo ). Pazzini ha comunque l'occasione di mettersi in mostra segnando 28 reti, di cui 23 nella partita d'esordio contro il Baracca Lugo, e si aggiudica l'ambito premio di "Piede di Ghisa 2002". Dopo l'ottimo mondiale entra nella prima squadra atalantina assieme al fido Montolivo, e anche qui non delude le attese contribuendo con ben 157 assist e un goal di naso da 45 metri alla vittoria del campionato di Serie B e alla conseguente promozione in massima serie. Rimangono ancor oggi memorabili per i tifosi atalantini i festeggiamenti di Giampaolo, il quale si percuote ripetutamente i genitali con un asciugamano bagnato davanti alle telecamere di tutto il mondo.

Il passaggio alla Fiorentina

La stagione successiva non è altrettanto ricca di soddisfazioni per Giampaolo, che deve mantenere le enormi aspettative sorte su di lui e aiutare l'Atalanta a raggiungere una difficile salvezza. A questi problemi Giampaolo risponde da vero campione: nel gennaio 2005 abbandona i bergamaschi ormai retrocessi e diventa in giocatore della Fiorentina ( assieme al fido Montolivo ), fortemente voluto dal DS Pantaleo Corvino ( noto scopritore di talenti ). Con la maglia viola si scatena subito e segna diciassette gol alla Juventus tra campionato e coppe. Non contento, investe Gianluca Zambrotta con un trattore, brucia la casa di Alessandro Del Piero e annega il gatto di Gianluigi Buffon. La stagione 2005-06 inizia in modo altalenante, complici un tasso di colesterolo troppo alto e l'agguerrita concorrenza in attacco del Pupazzo Gnappo e di Luca Toni, ma pian piano Giampaolo si ritaglia uno spazio importante grazie alla sua abilità nel sedersi in panchina. In questo periodo alcune riserve del calibro di Emanuele Calaiò, Adriano e Alberto Gilardino vanno a Firenze per chiedergli lumi su come guadagnare milioni guardando giocare gli altri. Dimostra inoltre la sua grande continuità di rendimento, collezionando ben 3 gol in 188 presenze, con solo 15 rigori falliti. Stranamente non viene convocato da Marcello Lippi per i Mondiali in Germania. Pazzini inizia per protesta uno sciopero della fame che passa tuttavia inosservato in quanto l'attenzione mediatica italiana in quel periodo è concentrata esclusivamente sull'appassionante Mondiale di Curling. Pazzini si presenta perciò agli inizi della stagione 2006-07 più dimagrito e motivato che mai. Un'altra tegola si abbatte pero' sulla carriera del promettente attaccante fiorentino: Pazzini viene infatti coinvolto ingiustamente in un caso di contrabbando di peni finti e nanetti da giardino e salta la prima parte del campionato. Prosciolto da tutte le accuse, torna in campo con la Fiorentina ( che nel frattempo guidava la classifica con ventotto punti di vantaggio sulla seconda ) e contribuisce a suon di gol e ottime giocate al raggiungimento di un dignitosissimo dodicesimo posto finale. Nell'estate del 2008 tutto cambia: la Fiorentina vende il Pupazzo Gnappo al Real Madrid mentre Toni scompare in circostanze misteriose durante l'Oktoberfest, e Giampaolo viene di fatto nominato come loro erede e attaccante titolare al fianco del romeno Adrian Mutu e dell'esperto Bobo Vieri. Pazzini non fa rimpiangere le epiche gesta dei suoi predecessori,e indossando la maglia numero 29 ( il numero di traverse colpite da Pazzini in Fiorentina-Pizzighettone del 29 febbraio 2007, record mondiale del quale il giocatore si vanta spesso con comprensibile orgoglio ) inanella una serie di prestazioni superbe che spingono la formazione toscana al quarto posto in classifica, piazzamento che vale i preliminari di Champions League e una vacanza premio a Pustole sul Glande per tutti i giocatori. L'intesa con Mutu e Vieri è perfetta e i tre vanno spesso in goal utilizzando un sapiente schema di gioco che esalta al massimo le loro doti: Mutu infatti da buon romeno estrae il coltello e, minacciando di tagliare la gola all'intera difesa avversaria, si fa consegnare il pallone e lo passa furbescamente a Pazzini che tutto solo insacca in rete. Nel frattempo Vieri fa il palo ( ruolo in cui eccelle ) e distrae l'arbitro chiaccherando di gnocca. Anche grazie a questo intelligente schieramento tattico lo stellare attacco viola al termine del campionato totalizza 893 milioni di cadute in area, 12 cartellini rossi, 2 goal, 7 autogoal, un tiro e Pazzini completa finalmente l'album di figurine dei Pokemon che aveva cominciato nel lontano 1993.

L'esultanza e il Segreto di Pazzini

Piuttosto caratteristica è la maniera che ha Pazzini di festeggiare ogni evento, sia esso un goal o la vittoria del torneo di Forza Quattro del quartiere. Il calciatore infatti mima il gesto di cavarsi gli occhi con indice e medio, forse in onore al noto tenore Andrea Bocelli, con il quale ha da sempre un rapporto di reciproca ammirazione. Assente giustificato dall'incontro col goal oramai da settantundici stagioni, Pazzini ha inventato un modo per dribblare le critiche feroci dei tifosi della Curva e per stordire i bordocampisti di Sky, impedendo loro di rivolgere le più ingiuriose critiche. Tale sotterfugio si basa sull'uso dell’"occhio cerbiattato", tecnica derivata dalla stessa scuola degli occhi della tigre di Rocky Balboa e dello sguardo da cane bastonato del gatto con i camperos di Shreck. Assumendo lo sguardo cerbiattato, e bisbigliando parolacce rivolte ora al pallone, ora al palo, ora al ciuffo d'erba, ora ad Adrian Mutu, Pazzini riesce sempre a farla franca. Almeno fino alla prossima rete mancata, che mentre state leggendo è già stata sbagliata. Il DS della Fiorentina Corvino, sostiene di avere sempre fiducia nell'attaccante di Monsummano (intavolando nel frattempo trattative di mercato con ogni centravanti al mondo compreso l'ottuagenario Dario Hubner ) e per motivare il bomber lo manda in ritiro in Bielorussia. Nei campi della provincia di Gomel, ancora radioattivi, perfeziona la tecnica di dribblare sè stesso diventandone il più grande interprete in attività e soprattutto migliora la sua tecnica di tiro al bersaglio contro il portiere: ormai non esiste estremo difensore che possa resistere alla bordate di Giampaolo, neppure quelli che credono scioccamente di salvarsi con la fuga.