Ciriola romana: differenze tra le versioni

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{{cit2|L'amore senza sesso è come Una ciriola senza mortadella | Sofocle: Syndeipnoi (I Banchettatori).}}
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{{cit2|A Marisa! ...allungheme 'na ciriola special!|Ignazio Sifone, poeta carpentiere, dalla pizzicarola di fiducia.}}


La '''ciriola romana''' è un tipo di pane riconosciuto dalla regione [[Lazio]] tra le cose a forma di pane fatte in Lazio.
{{cit2|A Marisa! ...allungheme 'na ciriola special!|Ignazio Sifone (poeta carpentiere) dalla pizzicarola di fiducia.}}


Pane di piccolo taglio, del peso di circa mezza [[quintalata]], di forma vagamente simile ad un pallone da [[rugby]] e pieno di mollica, era un tempo il tipico supporto per i panini dei lavoratori; oggi è più difficilmente reperibile a causa dell'assenza di lavoratori.


Come tutti i piccoli pani perde rapidamente fragranza scaduto il suo periodo commestibile (3 ore); viene usato in seguito durante i derby [[Roma]]-[[Lazio]] come [[Arma di distruzione di massa|strumento bellico]]: la sua peculiare forma lo rende un balisto di rara precisione.
La '''Ciriola Romana''' è un tipo di pane riconosciuto per la regione [[Lazio]] tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani.


Ha un posto fondamentale nella tradizione romana come componente primario dell'alimentazione, al punto che il termine stesso può diventare sinonimo di cibo o di nutrimento, non necessariamente fisico.
Pane di piccolo taglio, del peso di circa mezza [[quintalata]], di forma vagamente simile ad un pallone da rugby e pieno di mollica, era un tempo il tipico supporto per i panini dei lavoratori, oggi più difficilmente reperibile.
Farcita con la '''cicoria ripassata''', abbatte le barriere metafisiche fino a cogliere le strutture fondamentali dell'essere.
Come tutti i piccoli pani perde rapidamente fragranza, scaduto il suo periodo commestibile (3 ore), viene usato in seguito durante i derby [[Roma]]-[[Lazio]] come strumento bellico, la sua peculiare forma lo rende un balisto di rara precisione.


== Storia ==
Ha un posto fondamentale nella tradizione romana come componente primaria dell'alimentazione, al punto che il termine stesso può diventare sinonimo di cibo o di nutrimento, non necessariamente fisico. Farcita con la '''cicoria ripassata''', abbatte le barriere metafisiche fino a cogliere le strutture fondamentali dell'essere.
[[File:Due polpette.jpg|thumb|right|250px|Ciriolae sanitatis (438 a.E.)]]


La prima testimonianza dell'esistenza della ciriola fu rinvenuta negli scavi di Caracalla.


Essa era nata sotto il regno di [[Numa Pompilio]] e veniva preparata macinando cereali, nitrati, cellulosa e glicerina.
== Storia ==
[[File:Due polpette.jpg|thumb|left|180px|Ciriolae sanitatis (438 a.E.)]]


Plinio il Monco, unico superstite di quegli arditi esperimenti, pensò di sostituire alcuni componenti fino ad arrivare alla mistura attuale di cereali, [[acqua]] e [[sale]].


== Produzione ==
=== Impasto ===
L'impasto è l'operazione che permette di amalgamare tutti gli ingredienti e di idratare le proteine del farinaceo, facendo attenzione a non lasciare le dita dentro l'impastatrice, operazione che rende la ciriola poco digeribile.
=== Spezzatura e formatura ===
Il prodotto ottenuto in precedenza viene diviso in pezzi e gli viene data la tipica forma "a ogiva". La particolare sagoma fu ideata dal fornaro di Centocelle Cecilio Meniconi nel '27, che tornando dal bagno, si rivolse al garzone dicendo: "A Nando... stavo a pulì la tazza e m'è venuta un'ideona!".


La prima testimonianza dell'esistenza della Ciriola fu rinvenuta negli scavi di Caracalla. Essa era nota nel periodo dell'Imperatore Numa Pompilio e veniva preparata macinando (fra due pietre focaie) cereali, nitrati, cellulosa e glicerina. '''Plinio il Monco''' unico superstite di quegli arditi esperimenti, pensò di sostituire alcuni componenti, fino ad arrivare alla mistura attuale di cereali, acqua e sale.


=== Lievitazione ===
In questa fase le ciriole, attraverso la fermentazione generata dal lievito, raddoppiano o triplicano il volume. L'utilizzo esagerato di lievito può vanificare il risultato finale o generare fatti inattesi.


Nel [[1951]] John W. Hetrick, in visita ad un suo amico fornaio in Via della Scrofa, osservò un curioso fenomeno: nell'impasto era caduto per sbaglio un sacco da 25 kg di lievito; ne scaturì una ciriola impazzita che invase i locali e raggiunse presto il terzo piano, soffocando nel sonno due pensionati.
== Processi della produzione moderna ==
Nella preparazione attuale della Ciriola i processi principali della produzione sono:


L'[[anno]] dopo depositò il brevetto dell'[[airbag]].
=== Impasto ===
L'impasto è l'operazione che permette di amalgamare tutti gli ingredienti e di idratare le proteine del farinaceo,
facendo attenzione a non lasciare le dita dentro l'impastatrice (operazione che rende la ciriola poco digeribile).


=== Spezzatura e formatura ===
Il prodotto ottenuto in precedenza viene diviso in pezzi e gli viene data la tipica forma "a ogiva".
La particolare sagoma fu ideata dal fornaro di Centocelle Cecilio Meniconi nel '27, che tornando dal bagno,
si rivolse al garzone dicendo: "A Nando... stavo a pulì la tazza e m'è venuta un'ideona".

=== Lievitazione ===
In questa fase le Ciriole, attraverso la fermentazione generata dal lievito, raddoppiano o triplicano il volume.
L'utilizzo esagerato di lievito può vanificare il risultato finale o generare fatti inattesi.
Nel 1951 John W. Hetrick, in visita ad un suo amico fornaio in Via della Scrofa, osservò un curioso fenomeno:
nell'impasto era caduto per sbaglio un sacco da 25 kg di lievito, ne scaturì una Ciriola impazzita che invase
i locali e raggiunse presto il terzo piano, soffocando nel sonno due pensionati. L'anno dopo depositò il brevetto dell'airbag.


=== Cottura ===
=== Cottura ===
La cottura è quel processo che permette di ottenere un prodotto commestibile.
La cottura è quel processo che permette di ottenere un prodotto commestibile. Vengono utilizzati forni a temperatura compresa tra 180 e 275 °C.
Vengono utilizzati forni a temperatura compresa tra 180 e 275 °C. L'utilizzo delle fascine di legno è
stato abbandonato nel '44, dopo gli esperimenti e i successi ottenuti presso il Pregiato Forno Birkenau.


L'utilizzo delle fascine di legno è stato abbandonato nel '44, dopo gli esperimenti e i successi ottenuti presso il Pregiato Forno Birkenau.


== Curiosità ==
== Curiosità ==

*Il pregiudicato romano "Er Ciriola" (al secolo Alvaro Cenciarulli) è stato inserito nella lista '''FBI Ten Most Wanted Fugitives'''.
*Il pregiudicato romano "Er Ciriola" (al secolo Alvaro Cenciarulli) è stato inserito nella lista '''FBI Ten Most Wanted Fugitives'''.


{{Mondocucina}}
== Voci correlate ==

*[[Patata]]




[[Categoria:Alimentazione]]
[[Categoria:Alimenti]]
[[Categoria:Cucina]]
[[Categoria:Cucine regionali italiane]]
[[Categoria:Lazio]]
[[Specialità regionali]]

Versione attuale delle 01:53, 16 ott 2020

L'enfatica Ciriola Romana
« L'amore senza sesso è come una ciriola senza mortadella  »
( Sofocle: Syndeipnoi (I Banchettatori).)
« A Marisa! ...allungheme 'na ciriola special! »
(Ignazio Sifone, poeta carpentiere, dalla pizzicarola di fiducia.)

La ciriola romana è un tipo di pane riconosciuto dalla regione Lazio tra le cose a forma di pane fatte in Lazio.

Pane di piccolo taglio, del peso di circa mezza quintalata, di forma vagamente simile ad un pallone da rugby e pieno di mollica, era un tempo il tipico supporto per i panini dei lavoratori; oggi è più difficilmente reperibile a causa dell'assenza di lavoratori.

Come tutti i piccoli pani perde rapidamente fragranza scaduto il suo periodo commestibile (3 ore); viene usato in seguito durante i derby Roma-Lazio come strumento bellico: la sua peculiare forma lo rende un balisto di rara precisione.

Ha un posto fondamentale nella tradizione romana come componente primario dell'alimentazione, al punto che il termine stesso può diventare sinonimo di cibo o di nutrimento, non necessariamente fisico. Farcita con la cicoria ripassata, abbatte le barriere metafisiche fino a cogliere le strutture fondamentali dell'essere.

Storia

Ciriolae sanitatis (438 a.E.)

La prima testimonianza dell'esistenza della ciriola fu rinvenuta negli scavi di Caracalla.

Essa era nata sotto il regno di Numa Pompilio e veniva preparata macinando cereali, nitrati, cellulosa e glicerina.

Plinio il Monco, unico superstite di quegli arditi esperimenti, pensò di sostituire alcuni componenti fino ad arrivare alla mistura attuale di cereali, acqua e sale.

Produzione

Impasto

L'impasto è l'operazione che permette di amalgamare tutti gli ingredienti e di idratare le proteine del farinaceo, facendo attenzione a non lasciare le dita dentro l'impastatrice, operazione che rende la ciriola poco digeribile.

Spezzatura e formatura

Il prodotto ottenuto in precedenza viene diviso in pezzi e gli viene data la tipica forma "a ogiva". La particolare sagoma fu ideata dal fornaro di Centocelle Cecilio Meniconi nel '27, che tornando dal bagno, si rivolse al garzone dicendo: "A Nando... stavo a pulì la tazza e m'è venuta un'ideona!".


Lievitazione

In questa fase le ciriole, attraverso la fermentazione generata dal lievito, raddoppiano o triplicano il volume. L'utilizzo esagerato di lievito può vanificare il risultato finale o generare fatti inattesi.

Nel 1951 John W. Hetrick, in visita ad un suo amico fornaio in Via della Scrofa, osservò un curioso fenomeno: nell'impasto era caduto per sbaglio un sacco da 25 kg di lievito; ne scaturì una ciriola impazzita che invase i locali e raggiunse presto il terzo piano, soffocando nel sonno due pensionati.

L'anno dopo depositò il brevetto dell'airbag.


Cottura

La cottura è quel processo che permette di ottenere un prodotto commestibile. Vengono utilizzati forni a temperatura compresa tra 180 e 275 °C.

L'utilizzo delle fascine di legno è stato abbandonato nel '44, dopo gli esperimenti e i successi ottenuti presso il Pregiato Forno Birkenau.

Curiosità

  • Il pregiudicato romano "Er Ciriola" (al secolo Alvaro Cenciarulli) è stato inserito nella lista FBI Ten Most Wanted Fugitives.