Veterinario

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Inoltre non vanno toccati, hanno le pulci, e non amano i veterinari .


Che le palle di pelo restino per sempre nei nostri fegati. Amen.
Un gatto sottoposto ad esame audiometrico dal veterinario.
« Ah che bello! Anche io volevo fare il veterinario da piccolo. »
(Ricco imprenditore a veterinario)
« Ma quindi lei è vetrinaio? »
(Numerose persone a veterinario)
« Ma quindi lei è vetraio? »
(Persone confuse riguardo il campo lavorativo del veterinario)
« Ah sei veterinario! Quindi ti piacciono gli animali! »
(La top delle domande fatte al veterinario)
« Ma quindi lei è dottore? Cioè c'ha studiato per fare questo mestiere?Pensa un po'... »
(Gente comune a veterinario)

Il veterinario è il medico degli animali. L'origine del nome è sconosciuta e le interpretazioni controverse. Qualche filologo sostiene che, in epoca romana trovandosi la scuola veterinaria a S. Maria Capua Vetere, la prima parte del nome, Vetere, avrebbe avuto origine da quel toponimo. Mentre la seconda parte, rinario (da urinario), farebbe riferimento alla tecnica di fare diagnosi assaggiando le urine degli animali ammalati. Per quanto possa essere incerta questa interpretazione, è la sola di cui si dispone. Il veterinario generalmente è un povero disgraziato, che non viene considerato dalla società e che in questa vive male perché, ormai, ha definitivamente sviluppato un disturbo di tipo dissociativo conseguente ai numerosi traumi subiti durante il corso di studi e la carriera lavorativa.

Campo di applicazione della scienza veterinaria e problemi diagnostici

Un veterinario mentre aiuta un pesce asmatico a prendere una boccata d'aria.

Il veterinario cura tutti gli animali, dalla mosca al dinosauro, dalla pulce alla balena. Sola eccezione sono le zoccole, poiché queste sono curate da normali ginecologi; se invece sono zoccole[1] possono venire curate dal veterinario stesso.

Il vero problema di ogni veterinario è dovuto al fatto che gli animali non parlano e quindi non possono informarlo di cosa stanno soffrendo. Tuttavia, per sopperire a questo problema, il veterinario riceve generalmente l'aiuto del proprietario dell'animale, il quale disserta amabilmente per sei o sette ore su come il suo cane pratichi l'autoerotismo durante i pasti o di quanto sia meraviglioso e tenero il suo gatto, che peraltro cercherà con successo di staccare il braccio o una parte consistente degli organi vitali al medico in questione.

Solo recentemente l'analisi strumentale è venuta in aiuto ai veterinari (analisi del sangue, transaminasi, VES, TASS, risonanza magnetica, ecografie, radiografie, ma non crediate che sia comunque facile), così da avere una valida scusa per interrompere il proprietario.

« Un mio amico aveva un'anguilla che stava evidentemente male. La teneva in una boccia di vetro e poggiando lo stetoscopio sulla parete di vetro auscultava accelerazioni del battito cardiaco. Occorreva un elettrocardiogramma, ovviamente: avete mai provato a fare un elettrocardiogramma ad un'anguilla? È difficilissimo. »
(Testimonianza anonima)

Il lavoro del veterinario è facilitato nel caso in cui si tratti di grossi animali terrestri. Altro compito dei veterinari è prendersi cura degli animali d'allevamento come le bufale.

Esempi di diagnosi sul campo

Il veterinario di aversa

Un cammello colpito dal morbo di Parkinson sotto cura del veterinario.

Un veterinario aversano (CE) imparò ad interpretare i movimenti delle code delle bufale a fini diagnostici. Le bufale, quando avevano mal di fegato tenevano la coda ritta a forma di S e quando avevano mal di gola tenevano la coda a tortiglione; la battevano dalla parte dove sentivano dolore, una specie di alfabeto morse bufalino. In questo modo egli riusciva ad effettuare le sue diagnosi. Solo in un caso, essendo in dubbio, sottopose una bufala ad una radiografia, ma ci volle il bello ed il buono per convincere la bufala a salire sul lettino radiografico e mettersi a pancia in su.

L'allevamento di gamberi

Un altro caso difficile fu quello affrontato da un veterinario di Canicattì il quale aveva in cura un allevamento di gamberi. Questi crostacei presentavano strani sintomi come la colorazione fucsia a pallini gialli ed antenne a forma di punto interrogativo. Alla fine, grazie alle analisi del sangue e delle urine, comprese che si trattava di un'intossicazione da hashish; I gamberi furono curati con lavaggi a base di glucosio.

I lombrichi

Uno dei casi più difficili affrontati dalla scienza veterinara fu quello di un veterinario di Sassu Scrittu, addetto ad un allevamento di lombrichi. Le difficoltà diagnostiche erano davvero immense. I lombrichi, come si sa, sono utilissimi in agricoltura per humificare[2] il terreno, ma quei lombrichi si rifiutavano di farlo. Il veterinario pensò dipendesse dalla qualità del terreno, ma non era così. Dopo molte indagini non approdò a niente. Solo quando un gruppo di lombrichi si dispose sul terreno a formare la frase Vogliamo anche il dolce egli capì, ed il problema fu risolto miscelando zucchero al terreno.

Le mosche

Le mosche rappresentano una sfida per la diagnostica veterinaria. Intanto è già difficile acchiapparle per poterle esaminare ed il veterinario deve esercitarsi lungamente. Una delle malattie più frequenti in questi ditteri è il fatto di muovere le ali ad elicottero: ovviamente le ali si attorcigliano ed allora queste non possono più volare. Inoltre si rifiutano di farsi fare i prelievi ematici. Per poterle auscultare il paziente veterinario deve inzuccherare lo stetoscopio,rischiando di viene assordato dai battiti cardiaci quando queste accorrono a frotte.

Più facili, però, sono le cure di ortopediche, e la protesica delle mosche è una tecnica abbastanza sviluppata.

Altri animali

Una delle indagini diagnostiche più difficili è la rettoscopia. Se si tratta di grandi mamiferi terrestri la cosa è ancora facile, ma quando si passa ai piccoli invertebrati è davvero un'impresa epica. Questi animali sono tutti cattolici e non accettano procedure contro natura. Il veterinario quindi è costretto a strane rituali, come sculettare davanti all'animale per indurlo ad accettare l'introduzione della sonda.

conclusioni

Abbiamo dato qui solo un vago accenno ai problemi connessi alla diagnostica veterinaria, una scienza praticamente senza limiti ed in continua evoluzione. A coloro che volessero dedicarsi a questa difficile scienza consigliamo di cominciare dalle pratiche più semplici come guardare le code delle bufale ed acchiappare mosche. Nel caso foste impossibilitati a fare ciò, potete sempre pestare merde di cane, così, per abituarvi.

Terapie farmacologiche veterinarie moderne

Alla diagnosi segue la terapia, farmacologica o chirurgica, a seconda. In veterinaria i rimedi sono molto più complicati che nella medicina umana e alquanto difficili da applicare.

Una mosca malata di anemia appena dopo le cure a base di iniezioni di ferro.

Un veterinario che riscontra, ad esempio, una anemia nelle mosche deve prescrivere iniezioni di ferro, almeno per un mese. Esistono infermieri specializzati ma, nel migliore dei casi, non riescono a fare più di 8-10 iniezioni al giorno, e magari a volte le fanno tutte alla stessa mosca perché le mosche sono difficili da identificare le une dalle altre; in pratica acchiappano 8-10 volte sempre la stessa mosca e la iniettano senza accorgersi che è sempre la stessa.

Ma è difficile curare anche animali di grossa stazza. Provate, ad esempio, a fare una iniezione ad un bufala.

Quanto poi alle supposte è un vero dramma. Di solito le supposte sono quelle destinate ai cavalli, siluri lungi 30 cm e grossi quanto un tubo da stufa. Purtroppo l'industria farmaceutica non fabbrica supposte ad hoc per ogni tipo di animale e curare, ad esempio, un gatto con una supposta da cavallo è una cosa molto dolorosa per il gatto.

I veterinari spesso devono anche curare mali psichici degli animali; ad esempio la depressione dei tacchini all'avvicinarsi del Natale oppure i raptus dei maiali quando si dice loro che hanno belle cosce.

I veterinari addetti agli zoo sono, ovviamente, quelli che affrontano i problemi più complicati. Il raffreddore per un elefante o il torcicollo per una giraffa sono casi comuni ma di difficile trattazione.

La mano di un veterinario che stava curando una carie ad un coccodrillo.

Pericolose sono invece le cure odontoiatriche ai coccodrilli; la devitalizzazione di un dente è un trauma e l'animale spesso si oppone al trattamento; per questa ragione molti veterinari addetti agli zoo hanno una mano sola.

Altra malattia complicata è l'aerofagia nei serpenti; a forza di ingurgitare aria si gonfiano come palloncini e, quando la espellono, si ha un rumore assordante simile alla nota grave del contrabbasso che dura per circa sette ore. I veterinari pongono un palloncino all'ano dei serpenti al fine di recuperare ed analizzare i gas di scarico, e spesso questa procedura viene utilizzata anche per gonfiare ruote di automobili. In questo caso la dieta prescritta per i serpenti prevede l'astinenza dai legumi.

I veterinari addetti agli acquari sono una categoria di specialisti a parte. Si occupano di pesci, crostacei e molluschi ed anche di mammiferi marini come delfini e balene. Nelle balene si verificano spesso sintomi da costipazione.

Una veterinaria aiuta un elefante stitico mediante estrazione a mano delle palle di merda.

Sembra una cosa semplice, una purga e via; ma provate a convincere una balena ad ingurgitare una cisterna di olio di ricino. Con gli elefanti è più facile, si aggiunge sale inglese al cibo, ma spesso la stitichezza tormenta questi animali ed il veterinario deve aiutarli ricorrendo all'estrazione manuale.

Chirurgia veterinaria, metodi e strumentazioni

Le cure chirurgiche sono un altro aspetto importante del lavoro del veterinario. Le più praticate sono la castrazione, l'amputazione della coda, la frantumazione dei calcoli mediante ultrasuoni, la tracheotomia, l'appendicectomia, la protesi al femore e, per quanto riguarda i maiali, la protesi a coscia intera, nel caso questa venga asportata per farne prosciutto.

Il numero di animali operati ogni giorno è molto più grande di quanto non si pensi. Gli unici animali che non vengono mai operati sono le puzzole. Di seguito alcuni esempi.

  • Le scimmie sono tormentate dai calli; siccome hanno il culo piatto, sedendosi si formano grossi calli che, alla fine, divengono dolorosi ed occorre eliminarli. Per far ciò i veterinari solitamente ricorrono ad una smerigliatrice, ma la cosa non è molto gradita dalle scimmie, che, dopo il trattamento, continuano a vibrare per parecchi giorni.
  • Cavalli, cammelli, asini e zebre di solito presentano prostatiti molto fastidiose. In questi casi è d'obbligo ricorrere al catetere; gli animali mal lo sopportano, anche perché, per la sua efficacia, è necessario l'uso di supposte diuretiche, già descritte prima.
  • Le pulci, invece, sembrano più propense alle cure, tant'è che appena vedono il veterinario fanno salti di gioia, come fanno pure i canguri. Questi ultimi, a causa dei salti, sono soggetti a frequenti fratture del femore e bisogna poi protesizzarli.

Note

  1. ^ in dialetto napoletano zoccola indica il topo femmina.
  2. ^ [[Eh]