« Benvenuti nel mio secondo super segreto laboratorio. Accomodatevi e non toccate nulla, se non volete che vi tocchi il cuore con una roncola! »
(Il benvenuto di Alex48.)


Bullo

 
Il bullo dei bulli, il re dei picchiatori. Inchinatevi tutti al suo cospetto.


« Cosa ci vuole fare? Lui è un bambino così vivace! »
(La madre di Hitler alla sua insegnante delle medie)
« Sò ragazzi! »
(Una maestra mentre assiste al pestaggio di un alunno da parte di tre bulli)
« È accidentalmente scivolato e ha sbattuto il naso sulla mia mano »
(Bullo sulle casualità della vita)
« Hai sgarrato e io ora sgarro te. »
(Bullo su una persona qualsiasi)


Il bullo, un essere perfettamente adatto alla vita in società, se essa fosse il ring di boxe.


Cenni storici

sguazzano alle medie e lementari


Tipologie di bullo

Esistono diverse varianti di Bullo ognuna di loro accumunate da alcuni tratti salienti:

  • avere dei genitori menefreghisti, che li viziano fin dalla nascita dandogliele tutte vinte;
  • avere sempre il portafoglio pieno di soldi che sputtaneranno in cazzate o sigarette;
  • comportarsi in maniera arrogante e strafottente nei confronti di chiunque;
  • ritenesi dei gran fighi ......
  • ostentare un atteggiamento da uomo/donna vissuti alle elementari, considerando tutti gli altri dei patetici mocciosi.


Il Ciccione

Il tipico bullo; oltre ad essere schifosamente grasso, il suo corpo emana una fastidiosa puzza che è un misto tra sudore e stallatico, che lo renderà insopportabile sin dalla prima annusata. Questo individuo prende coscienza delle sue ragguardevoli dimensioni e della forza che può esercitare sin dalla scuola elementare, sfruttandola per fare il prepotente con i suoi coetanei più piccoli, riempiendoli di botte e minacce ogni volta che gli torna comodo; tutti gli altri alunni che non prenderà di mira faranno finta di essere suoi amici solo per evitare di doverci litigare, le ragazze invece lo schiferanno a tal punto da non guardarlo neanche quando ce l'hanno davanti. Pur avendo l'intelligenza di un totano fritto e prendendo innumerevoli bassi voti, i vari insegnanti che se lo ritroveranno tra i piedi tenderanno a promuoverlo in continuazione ogni anno, onde toglierselo dai piedi perché lo sopportano meno che gli alunni da lui molestati. Questo andazzo dura fino alla terza media, quando finito l'inutile esame, il Ciccione si trova nell'imbarazzante situazione di dover scegliere in che scuola superiore andare e qui viene abbandonato da tutti, amici e nemici, i quali non vorranno mai più avere a che fare con lui per tutto il resto della loro vita, lasciandolo con le palle in mano.

Destino: resosi conto di non saper fare 2+2 senza la calcolatrice, e anche di fare parecchio schifo, per non parlare del fatto che si esprime con linguaggio che è un misto tra itagliano e dialetto, il Ciccione per sopravvivere si butterà subito nel mondo del lavoro, finendo a fare il muratore o boscaiolo in nero per il resto dei suoi giorni.
Il Teppista

L'aspetto di questo bullo è variabile, ma quasi tutti hanno una corporatura robusta, una faccia da dobermann, dei modi da gradasso e la predisposizione genetica ad alzare le mani sui bambini con un'età inferiore alla sua, onde assoggettarli alle sue volontà ed estorcergli la paghetta e la merenda; grazie a questo metterà in soggezione molti dei suoi compagni di classe, arrivando anche a provocare una strisciante Sindrome di Stoccolma che spingerà molti di loro diventare i suoi tirapiedi o le sue vittime passive. Per le ragioni citate e non solo, il Teppista verrà bocciato una o due volte alle medie, ciò significa che in prima superiore sarà i più grande della classe, questo gli farà credere di essere il leader naturale dell'aula, motivo per cui tutti dovranno sottostare ai suoi diktat ovvero: non fare nulla che lui non abbia approvato, non studiare onde mantenere una media al suo basso livello, mancare di rispetto ai professori, aderire sempre e comunque agli scioperi, fargli copiare i compiti e passargli i compiti in classe. Se qualcuno osa non sottostare alle sue volontà, lui lo prenderà di mira, dapprima minacciandolo, poi mettendogli contro tutta la classe e se insiste dandogli una bella dose di botte. Per consolidare questo suo potere il Teppista applicherà il vecchio adagio romano divide et impera, alleandosi con altri suoi simili ed altri tirapiedi da due soldi andando a creare un gruppo di ......................

Destino: questo genere di



Il Delinquente

Questo bulletto nonostante le ridotte dimensioni è talmente ripieno di cattiveria e arroganza da poterci costruire un grattacielo. Normalmente si atteggia a gran figo indossando sempre jeans e maglietta nera, divertendosi a menare gli altri bambini e ad insultarli alla prima occasione, senza fare distinzione tra maschi e femmine; basterà anche solo incrociare il suo sguardo o fissarlo in qualsiasi altro modo per provocare la sua bestialità, che sarà tanto più devastante, tanto più il soggetto preso di mira è debole. Il suo spadroneggiare lo renderà talmente detestato che ad un certo punto, di solito alle medie, verrà preso da una parte dai più grossi della scuola e opportunamente pestato, il ché gli farà abbassare un la cresta, limitando le sue angherie agli sfigati. Una volta approdato alle scuole superiori, memore della lezione che gli è stata impartita alle medie, invece che fare il rabbioso lupo solitario, cercherà di aggregarsi a qualche suo simile in modo tale da creare un branco con cui continuare allegramente a fare lo stronzo, finendo inesorabilmente per combinare qualche casino che lo porta ai limiti della sospensione. Arrivati a questo punto i professori iniziano a prendere di mira il nucleo di facinorosi, ma il Delinquente essendo sotto sotto un gran vigliacco, per paura di finire nei casini con i suoi, si darà una parziale calmata facendo credere ai prof. che lui è solo una vittima degli influssi dei suoi amici e nel contempo facendo spudoratamente finta di essere l'amicone di tutti, onde trovare qualche allocco che lo faccia copiare ai compiti in classe. Così mentre tutti i suoi compari vengono piano piano silurati uno per uno, lui la farà franca per tutto il quinquennio. Tra le altre abitudini di questo individuo va citato il vizio di fumare come un vulcano e lo sparlare dei suoi cosiddetti compagni di classe con i suoi conoscenti, che a loro volta verranno sputtanati coi suoi compagni.

Destino: accortosi che essere falso rende, il Delinquente andrà a leccare qualche prete o qualche persona importante, onde farsi assumere come dipendente comunale o in qualche altro posto che non impegni troppo il suo cervello, riuscendo a cavarsela un'altra volta.




La Stronzetta

Tipica mocciosa viziata e manesca che già a 10 anni passa interi pomeriggi a spararsi Soap opera ed altri merdosissimi programmi di Merdaset; possiede una forza fisica fuori dal comune, con la quale impone la sua contorta visione delle cose ai coetanei, trascinandoli spesso e volentieri nei casini. Arrogante a un livello che definire insopportabile è un eufemismo, la Stronzetta credendosi una ventenne si atteggerà a leader dei bambini del paese in cui abita, finendo per far ricadere sulla testa di tutti le conseguenze dei suoi atti di teppismo gratuito e senza senso. Entrata alle scuole medie, inizierà a fumare come una ciminiera, perché nella sua testa crede che il passaggio di scuola le abbia fatto ottenere la veneranda età di trent'anni, aumentando di conseguenza i suoi modi arroganti; a scuola andrà malissimo, ma questo non le importa perché lei è una gran figa e può fare come cazzo le pare, riuscendo nella straordinaria impresa di farsi bocciare per bene 3-4 volte di fila in prima superiore all'alberghiero.

Destino: verso i diciassette anni, convinta che la vita sia facile e che studiare non serve a niente, dopo l'ennesima bocciatura abbandonerà la scuola finendo a lavorare come cameriera saltuaria da qualche parte; a vent'anni si farà mettere incinta da quel bell'imbusto de suo fidanzato, che sposerà subito dopo, finendo per rimanere chiusa in casa come casalinga a vita. Nessuno dei suoi ex amici d'infanzia o di scuola la incontreranno mai più, neanche alle feste di quartiere, i motivi sono due: il primo è che le rode il fegato vedere quelli che tormentava fare con una laurea in mano e senza pensieri quello lei faceva anni prima e poi perché rosica all'idea che qualcuno veda i suoi figli farla diventare matta come lei faceva diventare matti gli altri.
Il Lingua Biforcuta

La violenza di questo bullo è concentrata nella sua bocca; credendosi una persona simpatica, non farà altro che rompere le scatole ai suoi compagni vomitandogli contro nomiglioli e altre cattiverie ad ogni occasione. Un maglione di colore strano, un ciuffo di capelli spettinato, uno starnuto, qualunque cosa è per questo bullo motivo di derisione, egli andrà avanti a sputtanare le persone senza sosta fino a quando qualcuno richiede all'insegnate di farlo stare zitto; a questo punto il Lingua Biforcuta, farà l'offeso sostenendo che lui lo fa solo per scherzare. Se invece qualcuno prova a mandarlo a cagare o gli risponde in qualsiasi altro modo allora si incazzerà, arrivando anche ad alzare le mani, qualora il malcapitato sia più debole di lui. Come se non bastasse è solito comportarsi in modo infantile e casinaro, interrompendo sempre la lezione con le sue stronzate e facendo inesorabilmente incazzare i professori, mettendo nei casini tutta la classe. Dato il suo modo di fare e la sua antipatia, metà della classe lo odia, l'altra metà lo compatisce e tutti insieme non lo sopportano, emarginandolo a poco a poco. Questo, unito alla sua scarsa intelligenza, farà sì che difficilmente riesca ad arrivare alla fine delle scuole superiori, venendo silurato in seconda o al massimo in terza, finendo per abbandonare gli studi, sparendo nel contempo dalla circolazione.

Destino: una volta di questo individuo si perdevano sempre le traccie, oggigiorno però a causa di Facebook può capitare che si rifaccia vivo andando a chiedere l'amicizia a quelli che sfotteva, i quali saranno ben lieti di rifiutargliela, magari inviandogli un bel messaggino contenente tutto il male che provano per lui.
Il Barone

Presente quasi esclusivamente nelle scuole elementari e medie di provincia, questo tizio ha parentele con sindaci, presidi, vicepresidi o qualsiasi altra figura di spicco che gli permette di poter fare quello che cazzo gli pare a scapito degli altri plebei che frequentano la scuola, rispetto ai quali avrà una media altissima pur avendo l'intelligenza pari a quella di una trota che abbocca un amo senza esca. Tra le sue angherie ci sono gli immancabili insulti, l'atteggiarsi a capo della classe senza il consenso di nessuno e il vizio di alzare le mani verso chiunque tenti anche solo lontanamente di contraddirlo, arrivando anche a prendere a schiaffi i suoi compagni in aula davanti all'insegnate di turno, il quale non tenterà di fermarlo in alcun modo limitandosi a cazziarlo, ma senza dargli alcuna vera punizione. Ma la cosa davvero grave è che questo tizio non è mai da solo, di norma e regola ce ne sono sempre più di due nella stessa classe i quali spadroneggeranno in ogni modo, scatenando un caos mortale ad ogni ora, rendendo ogni lezione un'inferno sia per i professori che non riusciranno in alcun modo a farli stare zitti, sia per i compagni che devono subire la loro spocchia. Approdato alle scuole superiori il Barone scoprirà che le sue parentele non contano più un cazzo e che i voti alti che prendeva erano anche troppo artificiosi, oltre a questo perderà pure l'appoggio degli altri Baroni, che si iscriveranno in altre scuole.

Destino: abituato a fare il cazzone e non sapendo stare in mezzo alla gente, il Barone non riuscirà a legare con i nuovi compagni che lo prenderanno subito a male trattandolo come un emarginato e magari rifilandogli pure qualche bello sganassone onde fargli capire qual'è il suo vero posto nella catena alimentare. A causa di questo il Barone verrà bocciato una o anche due volte finendo per diplomarsi al Cepu, dopodiché non metterà mai più becco in città rimanendo relegato al suo paese lavorando nell'eventuale attività dei genitori, venendo chirurgicamente evitato da buona parte dei suoi ex compagni di scuola.
  • il marocchino



Il Lunatico
Il Cyberbullo
La Iena

Così chiamato per la sua innaturale abitudine di ridere ad ogni disgrazia dei suoi compagni, specialmente quando uno di loro viene riempito di insulti o sberle da qualche bullo più manesco di lui; il suo riso, se possibile, è ancora più insopportabile degli insulti e le botte ricevute. Di corporatura esile e di aspetto ridicolo è una persona assolutamente squallida, che si diverte a fiancheggiare i bulli perché così facendo crede di sembrare un gran figo, rendendosi patetico e disprezzato da tutti, anche dai delinquenti che fiancheggia, che non lo suonano perché sarebbe come picchiare una merda. Raramente alza le mani sul prossimo, perché altrimenti rischia seriamente di venire asfaltato da chiunque, preferendo gustarsi le risse come se fossero dei normali incontri di wrestling.

Destino: a causa del suo essere merda alla fine delle superiori si ritroverà solo come un cane e con una sfilza di persone che appena lo incontrano o non lo cagano o gli sputano sulle scarpe, il ché lo obbligherà a trasferirsi da qualche parte magari in un'altra nazione facendo perdere le traccie e se possibile ricominciando una nuova vita.
La Comparsa

Questo individuo è specializzato nel rincarare la dose di insulti o percosse quando gli altri bulli hanno smesso, oppure quando si sono presi una pausa. Si tratta di una persona di basso ceto sociale, tarda di cervello e terribilmente anonima; nessuno se la fila, neanche il bullo più feroce la prende in considerazione, questo gli permette di non essere mai preso di mira, ma al tempo stesso lo rende un emarginato cronico. Questa condizione lo spinge a credere che i bulli sono dei tipi fighi e che facendo colpo su di loro potrà essere preso in considerazione dalla massa, ecco perché quando un povero disgraziato sta piangendo dopo aver sentito cose indicibili, lui si permette di ricordargli che è un cane bastardo oppure una gallina schifosa, mostrandogli anche un bel sorriso a 44 denti. Questo comportamento farà sì che il suo status si elevi da persona anonima ad anonimo stronzo.

Destino: questo genere di persone abbandonano la scuola dopo la terza media, perché di fatto non sono in grado di stare in mezzo alla civiltà; tutti si dimenticheranno di loro, compresi i poveracci contro cui rivolgevano i loro insulti. Generalmente per non morire da soli andranno a comprarsi la moglie in Russia, se sono donne invece incastreranno qualche povero magrebino.

La cura

Inizialmente il bullismo veniva curato con il farmaco Verga©, usato in tutti i collegi in grandi quantità. Visti i numerosi effetti collaterali, come depressione, abbandono scolastico, traumi accumulati durante la scuola e danni alle mani e la frequente inutilità del farmaco, somministrato in maniera poco oculata, si è passati nel dopoguerra alla medicina omeopatica. In particolare l'uso in vari ambienti dell' Acido-Menesbattoseticomportimaleico non sembra aver debellato minimamente la malattia, anzi pare l'abbia diffusa ulteriormente generando casi estremi.

Dopo numerose ricerche ed esperimenti prima su cavie umane e poi sulle scimmie, si è giunti all'attuale terapia.

Terapia preventiva

Il bambino viene, fin da subito, trattato con dosi di rispettoperglialtri© , da assumersi per via auricolare, al fine di minimizzare le probabilità di insorgenza del morbo del bullismo. Inoltre il bambino può essere nutrito con i due preparati Bayer affetto e cultura, purtroppo molto difficili da preparare.

Terapia curativa

Se il bambino dovesse comunque manifestare i sintomi del bullismo, la medicina moderna fornisce comunque ottimi rimedi da applicarsi il più presto possibile.

I farmaci cazziaton™ e ramanzin™, facilmente reperibili a chiunque, possono essere applicati ogni qualvolta il soggetto mostri i sintomi del bullismo, come disubbidienza o mancanza di rispetto verso altre persone.

Nel caso l'atteggiamento negativo persista si deve assolutamente ricorrere al ceffone® da applicare con forza per via cutanea, o all'equivalente sculacciaton®, meno potente e da usarsi quindi con dosaggi maggiori. Entrambi i farmaci vanno usati sempre e solo dopo le manifestazioni sintomatiche, senza mai dimenticarli o usarli inutilmente.

È inoltre buona cosa, per facilitare la guarigione, sottoporre il soggetto con forti manifestazioni sintomatiche a una dieta cognitiva privandolo di televisione, computer (favorendo così anche la cura dei fastidiosi blog da bimbiminkia) e console da videogiochi.

Cura palliativa

Se un soggetto non viene curato in tempo a dovere, allora può passare dal bullismo alla delinquenza, attualmente molto difficile da curare. Per evitare che il delinquente infetti altre persone o crei dei danni viene, quando possibile, trattato in vari modi:

  • Entra nel PDL
  • Va in carcere

Le due modalità sono scelte prevalentemente in base all'entità dell'infezione e alle disponibilità economiche del paziente, ma sono entrambe estremamente sgradevoli.

Il dibattito

Voci correlate