Teoria del complotto dei negri scrausi nei videogiochi

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Un giovane videogiocatore comincia a odiare i sui compagni di squadra per le loro pessime prestazioni. È così che si comincia...
« Che odio... »
(Membro del Ku Klux Klan su spalla di colore del suo personaggio in un videogioco.)
« Sì, lo ammetto: ho richiesto appositamente che fossero neri per potermi accanire su di loro senza ritorsioni. »
(Horatio Caine su questa invasione di neri.)
« Vedete? Ora ci rubano i posti di lavoro anche nei videogiochi! »
(Leghista su neri tuttofare in ogni santo videogico.)
« Nessuno osa fare il mio nome, vero? »
(CJ difende a spada tratta i suoi colleghi videoludici.)


La Teoria del complotto dei negri scrausi nei videogiochi è una realtà, nonostante il nome. Viene chiamata teoria solo perché non si hanno ancora prove schiaccianti dei fatti. Prove che le case produttrici occultano sapientemente tra le righe dei loro prodotti, sicure del fatto che non possono essere scoperte...
Ma Nonciclopedia conosce la verità e, come c'è da aspettarsi[citazione necessaria], la serve al mondo su un piatto d'argento!

Prove a sostegno della teoria

Quest'immagine fornisce una ferrea prova a sostegno della teoria: questi, infatti, sono i compagni del giocatore nell'ultimo Halo.

Prima tra tutte, il razzismo. Perché, onestamente, a tutti stanno sulle palle i neri. Sono grossi, rubano i pomodori dall'orto dietro casa, rubano le biciclette, mettono le corna ai mariti bianchi e usano i loro peni enormi nei duelli di fioretto. Già questo è un buon motivo per odiarli e cercare di spellarli quando i pulotti non guardano. E da qui scaturisce tutto. Infatti, dato che essi sono uomini, nostri pari nei diritti e nella dignità[seguono risate preregistrate], la legge li difende dal giusto sterminio di massa che li attenderebbe diversamente. Non potendoli così turlupinare nella vita reale, associazioni benefiche come Heil Hitler o il Ku Klux Klan hanno investito il loro tempo e le loro risorse nella creazione di suppletivi virtuali. Da qui nasce la reason d'etre di tutti i negri come spalle secondarie all'interno dei videogiochi. Ciò spiega perché si sia deciso di inserire a cazzo i negri nell'ambiente videoludico, anziché lasciarli nel loro ambiente naturale a farsi sbranare dalle gazzelle negrivore.

Partendo da queste premesse, ecco che le case sviluppatrici hanno inserito nei loro prodotti dei tizi di colore che, per la loro dabbenaggine/inutilità/incapacità/stupidaggine e pedanteria, sarebbero poi risultati indicibilmente odiosi per i videogiocatori costretti a sorbirseli. Così si spiegano anche altre "perle" del mondo cinematografico, come "in un film d'azione, il negro del gruppo è sempre il primo a morire". Ma stiamo divangando, e quegli sporchi negri non aspettano altro...

È apparso un negro scrauso selvatico!

Cosa fanno i negri scrausi nei videogiochi

Niente. O meglio, tutto. O meglio ancora, tante cose, ma non fanno bene nessuna di queste. Sono soliti uscirsene con frasi riciclate da eroi, sparare a cazzo consumando munizioni, fare fuoco amico in caso, continuare a ripetere frasi preregistrate fino al decadimento testicolare o, molto più semplicemente, morire a un passo dal checkpoint dopo una partita da record mondiale. Ovviamente, le loro possibilità di sfinimento variano da tipologia a tipologia di gioco; salvo il fatto che riescono egregiamente a spaccare i coglioni, qualsiasi sia la maniera da loro adottata. Possono sbandare nei giochi di corse, risultare utili come una forchetta da brodo nei GdR o segnare decine di reti sui campi da calcio. Nella propria porta.

La soluzione è una sola: odiarli. Tutti e indistintamente. Perché se loro sono negri e noi no, qualcosa vorrà pur dire!

Personaggi neri scrausi famosi

Ovvero, tutti i personaggi di colore che hanno fatto dannare l'anima ai giocatori, dai tempi di Pac-man a oggi. Non che sia cambiato molto, in termini di grafica. Essi sono sempre dei personaggi secondari, che si limitano a spararsi nelle gambe o tempestare il protagonista di messaggi inutili. Nel migliore dei casi.

Super Mario Balotelli, una spalla così scrausa da apparire solo nella versione nippo-bosniaca di Super Smash Bros. Brawl.

Sigint in MGS3

Se il concetto di "Inutilità" si potesse fotografare, avrebbe la sua faccia, negra. Nel gioco, lui è l'addetto agli armamenti: lo si può contattare via codec per avere specifiche sulle armi o gli oggetti attualmente in uso, come la quantità di proiettili che può portare una pistola da 9 colpi o la pericolosità del Fisting coi candellotti di dinamite. Nella pratica però, non se lo caga nessuno e lui, offeso da ciò, inizia a spammare richieste d'attenzione messaggi sul codec di Snake. Questo finché Snake non lo spegne. Peccato che questo tasto non esista e perciò lo si debba sopportare per tutte le 12 ore di gioco. Per fortuna che poi muore.

Drebin893 in MGS4

Quest'uomo non ha né un nome né un cognome. Ha solo i capelli bianchi. E una scimmia che rutta, ma chi non ne possiede una al giorno d'oggi? Il suo compito è quello di comparire all'improvviso e dire cazzate. Anzi, non proprio all'improvviso, perché i rutti della sua scimmia ne fanno presagire la presenza. A ogni modo, quando l'esofagetico duo compare, Drebin spiega al povero Snake un po' di cose a caso e poi lo abbindola con le sue televendite sulle armi. Dal canto suo, Snake, come qualsiasi altro pensionato, gli crede e gli smolla tutta la pensione in cambio di un M4 con un curioso cerchietto rosso sulla bocca della canna. Ma poi, dai, come si fa a credere a un negro coi capelli bianchi!?

Irving Lambert di Splinter Cell

Un uomo la cui utilità è tutt'ora discussa. C'è chi sostiene che serva come "miglior amico negro" di Sam Fisher, e chi invece sostiene solo un forcone per fargli del male. Lui è quello che, durante le missioni, sbraita e urla ordini nel padiglione auricolare di Fisher, compromettendone seriamente l'udito. Inoltre, è sempre lui a dare/togliere la Quinta Libertà al giocatore, che si chiede come fare ad affrontare un esercito dal grilletto facile senza poter sparare manco un colpo.


Il Tenente Joshua Starke di Second Sight

Dei sostenitori di questa teoria si radunano per macchinare ai danni dei negri scrausi.

Già la sua idiozia è tale da fidarsi ciecamente di una sedicente sensitiva sotto acidi, ma il destino, sadicamente, fa sì che il Tenente Starke sia addirittura a capo di una squadra di soldati, la quale ha un tasso di mortalità maggiore delle regioni d'Africa appestate dall'AIDS. Al comando di queste povere anime, Starke si getterà all'attacco dei suoi bersagli senza tregua e senza strategia, con l'unico risultato di rendere la vita difficile a John Vattic, il crononauta della squadra. Se non fosse per lui infatti, la squadra di Joshua non supererebbe nemmeno il poligono d'addestramento. L'unica cosa realmente utile che fa è lasciarsi morire per coprire la ritirata di John, che lo ringrazierà regalandogli un epitaffio commovente:

« È stato un buon amico, una grande persona e un libero spirito, ma come comandante era proprio una merda. »
(La Squadra di Starke dice la sua sul proprio comandante.)

Jackson Briggs di Mortal Kombat

Il Maggiore Jackson Briggs, AKA Jax, AKA Jackson Brix, è un membro delle forze speciali il cui compito consiste nel farsi catturare, torturare e strappare le braccia dai nemici durante i tornei di Mortal Kombat, per far fare bella figura agli altri guerrieri di Raiden. Al posto della braccia ha infatti delle protesi realizzate con Art Attack, troppo ingombranti per permettergli di indossare maglie con le maniche; per questo motivo, si aggira per i Reami a petto nudo, rischiando spesso di morire di polmonite anziché per le Fatality degli avversari. In Mortal Kombat: Deadly Alliance il suo costume secondario è un vestito da rapper con tanto di medaglione da 15 quintali, in modo da spingere a combattere con più cattiveria gli hater del rap.

A volte i negri scrausi arrivano a mettere i bastoni tra le ruote agli altri persino nella realtà.

Darrius, sempre da MK

Darrius è invece un tizio che appare solamente in due dei capitoli di MK, per giunta entrambi per PlayStation 2, così non c'è pericolo che cerchi di infiltrarsi nel mondo delle console di ultima generazione. È originario del Reame dell'Ordine, un mondo distopico in cui gettare le cartacce per terra è punibile con l'impalamento. Tenta di sovvertire il regime grazie alle teorie di Martin Luther King e Karl Marx, ma non riesce nel suo intento, forse perché il capo delle guardie Hotaru ha sia la pelle sia i capelli bianchi; è importante ricordare che Darrius dorme con gli occhiali da sole addosso.

Il secondo personaggio nella modalità cooperativa di Resistance: Fall of Man

Quest'uomo è uno dei più grandi segreti della storia dell'umanità... Compare senza preavviso né spiegazione o motivazione alcuna se si gioca a Resistance in Coop. Se Hale trova una nuova arma, d'improvviso ne compare una copia anche in mano a lui, e viceversa. È l'unico a indossare una divisa mimetica urbana, nonostante tutti gli esseri umani del gioco indossino una divisa britannica verde militare, che lo distingue e lo emargina ulteriormente. E poi è negro, cazzo. Nero come il carbone. Tutt'oggi nessuno sa perché sia lì e persino gli sviluppatori tengono ben celato questo segreto...

Big Smoke

Una palla di lardo, amico di CJ in Grand Theft Auto:San Andreas. Nella cricca del quartiere, lui è quello che sa solo mangiare mentre una macchina dei Ballas li bersaglia con una pioggia di piombo; oppure è bravissimo a correre. Per mezzo metro. Per quant'è lardoso, farebbe prima e meglio a rotolare sulla sua pancia. Non pago, alla fine si vende ai Ballas per un po' di neve e CJ può finalmente crivellarlo di proiettili; cosa in cui riesce benissimo nonostante lui porti un giubbotto foderato.

Rodin di Bayonetta

A volte i negri scrausi si camuffano sotto un bell'aspetto per gabbare meglio il giocatore incauto.

'Sto bastardo campa in un locale dove non c'è mai un'anima e serve drink allungati col piscio agli avventori che hanno la sfortuna di capitarci. Nonostante Bayonetta sia l'unica a fare acquisti nel suo buco di fogna negozio, lui può permettersi di non chiudere perché vende qualsiasi cazzata a costi esorbitanti, mandando in miseria qualsiasi giocatore provi a fare la spesa lì. È un gran bastardo anche perché, nonostante lui e Bayonetta siano amici, non le pratica alcuno sconto. O forse già lo fa, ma allora è meglio non sapere quanto costerebbe un lecca-lecca a un disgraziato capitato nel suo bar...

Il Sergente Benjamin Warner di Resistance 2

Nessuno meglio di lui può impersonare meglio il concetto di "inutile". È il cecchino, medico e salumiere del gruppo di Nathan Hale e, di tutti i suoi mestieri, non ce n'è uno che gli riesca bene, anche solo vaghissimamente. Per fortuna che, verso la fine, Daedalus lo accoppa, così la smetterà di consumare inutilmente l'aria e le munizioni di questo mondo.

Sheeva Alomar di Resident Evil 5

Cooprotagonista e aiutante di Chris Redfield, su di lei non si può contare se non nei propri sogni erotici. Ha la precisione di un cieco al volante quando spara e spreca qualsiasi spray di primo soccorso alla minima ferita. Se invece è il giocatore ad averne bisogno, è così lenta nell'andare ad aiutarlo che quasi sempre arriva solo quando Chris è già morto e sepolto. È anche mancina, come se non bastasse l'essere negra per dare ai giocatori un buon motivo per emarginarla.

Ed in Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots

Questo molosso fa parte della squadra di Meryl, di più non si sa. Ogni tanto, tra un furto di bici e l'altro, spara ai nemici del team e, se proprio gli gira, fa da contatto radio tra il gruppo e la base, molestando la centralinista con le sue telefonate erotiche e le domande sulle ultime news di Studio Aperto.

Jacob Taylor di Mass Effect 2

Nonostante Jacob faccia ogni giorno un miliardo di flessioni e altrettante addominali, durante i combattimenti ha l'hobby di farsi arare di continuo. Inoltre, il personaggio è vessato da un livello di carisma riscontrabile solo nelle comparse che portano a passeggio i cani nei film.

Eccezioni: personaggi neri non scrausi

Può capitare che, in alcuni giochi, i personaggi neri non siano pagliacci allucinanti o combattenti così abili da riuscire a sgozzarsi facendosi la barba: tra queste rarissime eccezioni figura Carl Johnson, a memoria d'uomo l'unico personaggio di colore mai apparso in un videogioco in grado di radere al suolo una città o una piccola isola a pugni. Questi personaggi vengono generalmente usati dalle case produttrici per pararsi il culo: generalmente, quando qualcuno si lamenta del razzismo della casa produttrice di turno, l'amministratore delegato della stessa ha il compito di ricordare agli indignati l'esistenza di queste creature mitologiche ed elencarne pregi e traguardi raggiunti; se l'uditorio non appare ancora convinto, e seguita a lamentarsi, il più delle volte l'uomo è solito tapparsi le orecchie con le mani e urlare "Lalalalala!"

Carl Johnson sfoggia con orgoglio il distintivo per "Non essere uno di quei soliti negri inutili del cazzo".

Carl Johnson

Il dio negro del mondo videoludico. Sopravvive a cadute chilometriche, esplosioni atomiche, tempeste di proiettili e, nel mentre, mangia ai Fast Food, frequenta cinque ragazze alla volta e fa il tiro a segno con la Luna, che, per l'emozione, cambia continuamente misura. Di lui si narrano miti su miti, come l'uccisione di tutto il corpo di polizia di Las Venturas, l'irruzione nell'Area 51 con solo una pistola silenziata e un visore termico o l'infiltrazione nella base navale da cui ha anche rubato un cacciabombardiere solo per decorare il suo giardino. Ha mani in pasta in qualsiasi organizzazione criminale, da Cosa Nostra a Spongebob. In più, è capace di non mangiare per anni senza deperire, dimagrire a comando e pomparsi i muscoli in un quarto d'ora di sollevamento pesi. Si spera non trovi mai il modo di fuggire da San Andreas o potrebbe conquistare il mondo intero.

Zasalamel da Soul Calibur IV

Mitologica creatura per metà uomo e per metà armadio, Zasalamel è un enorme combattente che, nonostante l'invalidante calvizie (o forse in virtù della rabbia provocatagli da tale malattia), può combattere alla pari con lucertole giganti, armature possedute da spiriti malvagi e persino minute ragazzine diciassettenni con la sua falce, vecchio ricordo di quando lavorava come Angelo della Morte e contadino. Inoltre, ha imparato per caso la tecnica dell'immortalità, motivo per cui, ogni volta che muore, si reincarna in un altro negrone pelato col fisico di Arnold Schwarzenegger.

Curiosità

  • Nessun negro scrauso è stato maltrattato per la realizzazione di questo articolo. Ci ha già pensato Madre Natura.
  • Mai dare fiducia al proprio compagno di squadra, se di colore. Nemmeno in cucina: potrebbe rubare persino la saliera.
  • È giusto picchiare i negri, se sono scrausi. Se non lo sono, è giusto lo stesso, in quanto sono comunque colpevoli di essere negri.