Saxon

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La copertina del primo album dei Saxon (Saxon) mirante a rivendicare velatamente la loro appartenenza.
« Never surrender! »
(Winston Churchill cita Biff Byford)

I Saxon sono di nuovo un gruppo di OWOBHMT (Old Wave Of British Heavy Metal Thunder) dopo essere stati un vecchio gruppo di NWOBHMT (New Wave Of British Heavy Metal Thunder) e anche un gruppo di mezz'età di MWOBL (Middle Wave Of British Liscio).

Oltre il punk

I primi Saxon.

Originari dello Yorkshire fin dall'inizio dissero tutti che suonavano da cani, ma non era assolutamente vero, gli yorkshire suonavano molto meglio. Nati dai fumi alcoolici di un Figlio di Puttana e di Lella Costa nel remoto 1976, invece di farsi le creste di gallo, piantarsi spilloni da balia nel culo e ruttare nel microfono come i compatrioti punk Sex Pistons scelsero di seguire le sporche tracce di olio bruciato lasciate dalla Testa di Motore e incominciarono a girare l'Inghilterra thatcheriana in moto. Ma, visto che nessuno li cagava e che non guadagnavano una sterlina, decisero anche di suonare, e soprattutto di girare in moto gli States, dove trovarono finalmente qualcuno che li comprendeva appieno per quello che erano: motociclisti ubriachi, o “stalloni dell'autostrada”, come li chiamavano nell'intimità i trans.

Il grande successo americano

Concerto americano dei Saxon (tutta questa gente aspetta la guest Motel Crudo).

Fatti di birra ma soprattutto di bourbon, i cinque ragazzi inglesi trovarono una feconda ispirazione girando appunto con i chopper sulle strade americane e nelle stanze dei luridi motel di provincia, partorendo un album circa ogni nove mesi, non appena avevano dieci nuove storie di biker da raccontare, una perfettamente uguale all'altra, cambiavano solo i nomi dei motel e delle puttane. Ma i Saxon picchiavano duro, più duro della Bambina di Ferro - che aveva invece seguito la scia di lamette lasciata dai Giuda Proust - di Raven, Venom e di tutti gli altri NWOBHM, e soprattutto più duro delle nascenti metal band americane, quali i cugini bianchi anglo-saxon protestanti W.A.S.P. e i Motel Crudo, con cui erano in tour in moto e i quali vennero ridicolizzati da una semplice sgasata dell'Harley di Oliver.

La formazione storica

L'irresistibile richiamo di Lend Me a Fiver, honey.
  • Biff “Never surrender” Byford: voce, puttane
  • Steve “747” Dawson: basso, birra
  • Graham “Motorcycle man” Oliver: chitarra, whiskey
  • Paul “Princess of the night” Quinn: chitarra, profilattici
  • Pete “20000 ft” Gill: batteria, ricambi delle Harley

Con questo combo i Saxon pubblicarono i primi quattro indispensabili album, quelli che li trasformarono in idoli dei motociclisti americani e dei primi metallari europei, che allora portavano ancora i capelli corti e le maglie di lana, non sapendo ancora bene come diavolo vestirsi.

Ma un giorno Gill si ferì una mano cambiando una marmitta incandescente, per cui dovette abbandonare ed essere rimpiazzato dal negro (perché non originario dello Yorkshire) Nigel “Mansell” Glockler, ex pilota britannico di british kart. Ma qualche tempo dopo la Testa di Motore perse un pistone, allora Lend Me a Fiver Kilmister chiese a Gill, che nel frattempo era tornato a fare il meccanico, un pezzo di ricambio. Così 20000 ft se ne andò con lui, suo vecchio amore.

Il declino

I secondi Saxon.

Circa a metà degli anni ottanta la tragica svolta: i Saxon scendono dalle moto, salgono brevemente a cavallo per l'ineluttabile fase epico-medievaleggiante, quindi si lavano, si bevono un mojito e vincono Sanremo con “Incubo”. A questo punto 747 decide che ne ha abbastanza e va a fare il pilota della British Airways, il gruppo cambia ulteriormente stile e incomincia ben presto a suonare nelle balere e alle sagre di paese dell'Emilia-Romagna, dove sopravvivono gli ultimi disposti ad ascoltarli.

Il ritorno

Con gli anni novanta Biff decide che è ora di tornare al passato, e per essere sicuro di avere successo il gruppo inizia a suonare come i Pantera, cosa che avevano già sperimentato anche i Giuda Proust con ottimi, anche se fraintesi, risultati. Purtroppo, per dissidi legati all'immagine da mettere sulla copertina dell'album “Cani da guerra” (Biff voleva mettere un dobermann mentre Oliver voleva uno yorkshire) nel 1995 circa un altro vecchio componente del gruppo, appunto Motorcycle man, se ne va sbattendo la porta e con Gill e Dawson torna a fare il Figlio di Puttana, anche se per poco.

Quindi scoppia una rissa legale con Biff per l'utilizzo del prestigioso nome Saxon. Biff, non arrendendosi mai, alla fine vince la causa per cui Oliver e Dawson sono costretti a chiamare il loro nuovo gruppo come una marca di pezzi di ricambio: Oliver/Dawson Saxon.

I Carogna.
I Corna.

Di qui in avanti Biff, Paul, Nigel e alcuni nuovi giovini arrivati pubblicheranno un album più duro dell'altro, ma ormai non li conosce più nessuno perché i vecchi fan di inizio anni ottanta sono ormai tutti morti di cirrosi epatica o in incidenti stradali mentre il nuovo metallaro (contratto in nu-tallaro) piuttosto ascolta Deficiente, Carogna e Corna, motivo per cui i Saxon sono seguiti ora solo dagli storici e dal servizio sociale.

Nel 2009 esce l'ultimo loro lavoro che sembra tornare alle vecchie atmosfere etilico/benzeniche di una volta, ma naturalmente risulta quasi del tutto incomprensibile, anche a loro.

L'ultima formazione

Paul, Biff e Nigel oggi.
  • Biff: voce, flebo
  • Paul: chitarra, ossigeno
  • Nigel: batteria, polmone artificiale
  • Drugo Scarrafone: chitarra pesante
  • Niubbs Cartone: è basso

Discografia ufficiale sassone

L'ultimo concerto dei Saxon a Donington (stanno suonando).
  • 1979: Sassone
  • 1980: Cerchione a raggi
  • 1980: Il braccio violento dell'amore
  • 1981: Jeans scolorito e pelle
  • 1982: L'aquila ha atterrato (viva)
  • 1983: Il potere e Gloria
  • 1984: Crociatori
  • 1985: Sugnu innocente
  • 1986: Pietrifica le nazioni
  • 1988: Sfiga
  • 1990: Le palle dure della roccia
  • 1992: Per sempre freak
  • 1995: Cani da guerra
  • 1996: Vivo a Donington (vivo)
  • 1997: Sguinzaglia la bestia!
  • 1999: Testa di ferro
  • 2000: Vivo ancora a Donington (vivo), conosciuto dai fan anche come Ancora vivo a Donington
  • 2001: Suolo assassino
  • 2002: Il tuonatore dell'heavy metal
  • 2002: Vivo nel crudo (vivo)
  • 2004: Cuore di mamma
  • 2007: Il Santo dei Santi
  • 2009: Dentro la labirintite

Curiosità

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  • Nel 1983 suonarono allo Sporting di Santhià (VC) davanti a venticinque spettatori.
  • Proprio in questi giorni Biff ha finalmente raggiunto il peso di 300 libbre (circa 150 chili).

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Sassone settecentoquarantasette volte