Questa pagina qua

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   La stessa cosa ma di più: titolo di questa pagina.

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« Questa pagina qua, devi metterla là! »
(Francesco Salvi su Questa pagina qua)


Questa pagina qua fornisce informazioni su quell'argomento là, che nella fattispecie è questa pagina qua, una pagina di Nonciclopedia, che come ogni pagina di questa enciclopedia contiene una voce che fornisce informazioni su un argomento, che nella fattispecie è questa pagina qua... (ad libitum)

Storia

Riferimenti a questa pagina qua, o a prototipi di essa, sono stati ravvisati nell’epopea di Gilgamesh e in alcuni passaggi della Genesi, ma il primo documento che testimoni con certezza di questa pagina qua fu scritto dal filosofo romano Lucio Cornelio Massimo, così chiamato perché sua moglie si era fatta l’intera Roma compresi il cavallo di Caligola e gli elefanti di Annibale Chiappa. L’opera premonitrice dello studioso latino fu però lasciata interrotta quando questi, rincasando un po’ prima, trovò l’intera sesta coorte dell’esercito romano rinchiusa nel suo armadio. In seguito a questo incidente l’autore venne a conoscenza di un organo situato tra le gambe della propria compagna, volgarmente chiamato phyga, e consacrò il resto della sua vita al suo studio ravvicinato, sospendendo purtroppo le riflessioni su questa pagina qua.

Dobbiamo aspettare la fine dei secoli bui per ritrovare il nostro argomento tra gli scritti di Leonardo da Vinci. Accanto ai disegni di un server perfettamente sviluppato e di una rete di computer non dissimile da Internet, infatti, troviamo il progetto di un’enciclopedia digitale tra cui spiccano gli schizzi di una pagina virtualmente identica a questa pagina qua.

Questa pagina qua con dentro questa pagina qua (e un'altra scheda interessante che però voi NON dovete guardare), con uno screen di questa pagina qua che contiene uno screen di questa pagina qua... potremmo continuare all'infinito ma ci scoccia.

l’approfondimento dell’idea. Dopo una notte insonne di calcoli differenziali e di risotti al viakal e clisteri di brodo di pollo per stimolare l’immaginazione, all’alba, la formula finale è pronta. Ancora pochi giorni di preparativi collettivi negli ambienti di Nonciclopedia e nel settembre 2006, risolto il problema energetico grazie al processo Solvay, questa pagina qua entra trionfalmente in funzione, aprendosi ai contributi di tutti i pensatori del mondo. Il resto, come si dice, è storia di oggi.

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L’ideatore

  • L’ideatore di questa pagina qua è un noto magnate playboy miliardario avventuriero di fama internazionale. Ha un QI di 1307 nespole, è alto, con gli occhi azzurri e sa programmare il videoregistratore.

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  • Quand'era giovane, saltava i fossi per lungo.
  • Ha partecipato ai campionati universali di tecniche di combattimento ed è arrivato secondo, dopo Dodò, a pari merito con Braccio di Ferro (che però, in seguito, è stato squalificato per essere risultato positivo agli spinaci).
  • Ha scritto dei libri usando pseudonimi. Tra i suoi titoli di maggiore successo: Il nome della rosa, Romeo e Giulietta, La Divina Commedia, l'Odissea e La Poderosa Storia dell'Uomo con La Testa a Sciabola.
  • Considera l’idea di questa pagina qua una delle sue più grandi intuizioni, avuta durante un’esperienza psichedelica da annusamento di ascella.
  • Riesce a correre a 120 kilometri orari. Da fermo.
  • Ha rubato il naso a Voldemort e l'ha venduto alla fiera dell'est per due soldi, con i quali ha comprato il celeberrimo topo!
  • L'ideatore di questa pagina non sei tu,

<Anonimo>, neanche se modificassi la pagina mettendo la tua firma.

Fondamenti logici e filosofici

Questa pagina qua (particolare).

L’idea chiave di questa pagina qua è l’autoreferenzialità, un concetto alla base di opere appartenenti ai più disparati campi dello scibile umano, dalla teoria degli insiemi al metalinguaggio, dalle opere d’arte di Magritte a lavori di Calvino e Pirandello e alla teoria del fumo, tutte cose di cui non capirete mai un emerito cazzo, quindi non capisco perché ve lo sto a dire, a meno che i topi mi abbiano già mangiato il cervello a quest'ora (ma, in tal caso, quello che scrive la fine di questa frase ha capito meglio di me).

Il concetto è stato sfruttato da Gödel nel famoso teorema di incompletezza del Randello secondo il quale in ogni sistema matematico c’è un teorema del π-randello non dimostrabile e, più precisamente, quello che i sette bastonatori ti chiederanno all’Esame allucinogeno. Ludwig Wittgenstein commentò in proposito che una pagina non può analizzare esaurientemente se stessa senza essere più lunga dell’argomento e assumere lunghezza infinita, osservazione cui Bertrand Russell rispose, nell’appendice ai Principia Mathematica, “Grazie al cazzo”. Secondo la moderna teoria dell’informazione, tuttavia, i testi a bassa casualità possono essere descritti con un numero di caratteri inferiore al proprio, permettendoci di andare tranquillamente in culo a Wittgenstein, a Bertrand Russell e anche a suo cugino Palmiro, tanto per tenerci in esercizio.

L’idea di una pagina fondata sull’autoreferenzialità è venuta all’ideatore di questa pagina qua osservando gli schemi di regolarità frattale nei disegni geometrici delle sue allucinazioni da eccesso di masturbazione.

Egli è un gatto. È sul tavolo. Come nei libri di inglese. Mors mea gattum tuo.

Utilizzi

Sin dai primi giorni dalla pubblicazione, questa pagina qua ha dimostrato di avere una miriade di usi diversi, in campi che spaziano dalla medicina alla vita quotidiana, alla lotta del bene contro il male, alla rievocazione di armadilli nucleari dall’oltretomba durante un’eclisse di Luna.

Alcuni esempi:

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