Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia: differenze tra le versioni
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Versione delle 16:06, 8 mag 2015
I presidenti del Consiglio dei Ministri del Regno d'Italia, abbreviato PdCdMdRdI o più semplicemente PCMRI, furono i capi del Governo del Regno d'Italia unitario che si susseguirono dalla sua proclamazione nel 1861 fino alla proclamazione della Repubblica nel 1946, sono stati 30 e hanno presieduto complessivamente 65 governi. Dunque facendo un semplice calcolo:
significa che i vari governi dei PCMRI duravano in media 2,833333333333infinito anni, ma se a questo computo viene sottratto il ventennio fascista verrà fuori che in media ogni singolo governo durava al massimo 13 mesi, causando tutta una serie di instabilità che affossarono la neonata nazione italiana più di quanto non l'avessero affossata le invasioni barbariche e il dominio temporale della Chiesa. Non sorprende dunque che nel 1922 la gente abbia permesso all'incazzato Mussolini di fondare una bella dittatura per dare stabilità al paese; il fatto che poi la cosa finì male è un'altra storia.
Come si diventava PCMRI e in cosa consisteva il lavoro
Tecnicamente c'erano delle elezioni ogni 5 anni a cui potevano votare solo gli italiani maschi; una volta eletti i PCMRI potevano formare il governo ed amministrare il paese, ma nella pratica chi governava per davvero era il Re, che poteva in qualsiasi momento cacciare a pedate il PCMRI di turno e metterne al governo uno nuovo a seconda di come gli pareva a lui. Questo spiega come mai i vari governi duravano appena il tempo di una scurreggia, per non parlare del fatto che il concetto di Destra e Sinistra era puramente simbolico e si basava esclusivamente sulla zona del loggione in cui si andava a sedere il deputato di turno. In pratica se uno si sedeva nel loggione sinistro era di sinistra, se invece si sedeva in quello a destra era di destra; capitava spesso che i deputati nel corso della loro carriera si andassero a sedere da una parte e dall'altra del Parlamento anche più volte al giorno.
Le mansioni del PCMRI consistevano nel fare le leggi e portarle d'innanzi al Re insieme al giornale e al caffè, poi avrebbero avuto aspettare in piedi che il Re leggesse la legge e l'approvasse; potevano volerci anche delle ore, visto che il monarca aveva tutto il diritto di assumere caffè e biscotti e di leggere le notizie del giornale nel tempo che più gli aggradava. i PCMRI potevano anche dichiarare guerra in nome del Re, assumendosene nel contempo tutte le responsabilità, motivo per cui se qualcosa andava storto, gli unici che ci rimettevano erano soltanto loro, ecco spiegato perché Sciaboletta è potuto rimanersene tranquillo sul trono dopo una rovinosa guerra mondiale.
Tratti salienti dei PCMRI
Tutti i PCMRI avevano in comune alcune caratteristiche:
- prima tra tutte la presenza di folti baffi che ne coprivano quasi completamente il volto;
- sguardo tetro da professore universitario sadico;
- frustino;
- papillon nero o marrone, ricavato dalla pelle di un operaio;
- cilindro al cui interno era nascosta la bocca di un cannone ad avancarica;
- modo di parlare spocchioso e militareggiante;
- estremo convincimento che solo dichiarando guerra a chiunque si possono ottenere vantaggi di natura economica e diplomatica.
Erano anche presenti, ma non sempre:
- barbaccia lunga e incolta alla Karl Marx;
- occhiali laser;
- incapacità di comprendere la reale situazione dell'Italia e degli italiani (una cosa che erediteranno anche i loro successori repubblicani);
- medaglie, medaglioni e coccarde varie che rendevano il PCMRI simile ad un'albero di natale;
- divisa militare ottocentesca con annesso sciabolone per inforcare la porchetta.
Record dei PCMRI
- Governo più lungo: Benito Mussolini, per le ragioni già riportate.
- Più governi presieduti: Agostino Depretis 9 governi, dal 1881 al 1887 è stato in grado di fare ben 6 rimpasti, uno all'anno, un record assoluto;
- Record di permanenza nelle aule del Parlamento: Giovanni Giolitti, che continua a infestarle ancora oggi sotto forma di fantasma.
- Presidente più stupido: Pietro Badoglio.
- Presidente più democristiano: Alcide De Gasperi