Massimo Bubola: differenze tra le versioni

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*quando voleva pubblicare album alternativi e canzonette scialbe senza rovinarsi la reputazione di cantautore impegnato.
*quando voleva pubblicare album alternativi e canzonette scialbe senza rovinarsi la reputazione di cantautore impegnato.
* quando veniva colto da uno dei suoi sprazzi di compiaciuta umiltà (detta anche la suprema arte del "tirarsela con modestia") e si rendeva conto che sarebbe stato tremendamente autoreferenziale da parte sua accreditarsi come unico cantante, compositore e arrangiatore.
* quando veniva colto da uno dei suoi sprazzi di compiaciuta umiltà (detta anche la suprema arte del "tirarsela con [[modestia]]") e si rendeva conto che sarebbe stato tremendamente autoreferenziale da parte sua accreditarsi come unico cantante, compositore e arrangiatore.


In effetti, ci sono un sacco di indizi ad avvalorare questa [[teoria del complotto|tesi]]: le canzoni di Bubola sono indiscutibilmente orrende e prive di spessore poetico, il cantautore veronese non è mai stato visto nella stessa stanza di Faber e l'unica foto che ritrae assieme i due artisti si è rivelata un evidente e grossolano fotomontaggio fatto con [[Photoshop]].<br />Secondo altre correnti di pensiero invece De Andrè ricorse a un attore in carne e ossa per dare più credibilità al personaggio di Bubola e ridere alle spalle dei borghesi boccaloni. Dopo una minuziosa selezione il prescelto per interpretare la parte del [[sockpuppet]] fu nientepopodimeno che lo stesso autista di De Andrè, un veronese dalla voce roca e i capelli ricci che suonava da Dio l'armonica a bocca <ref>Ebbene sì, De Andrè aveva l'autista, e se è per questo aveva pure una [[Mercedes]]: davvero credevate a quella sua aria da radical chic?</ref>.
In effetti, ci sono un sacco di indizi ad avvalorare questa [[teoria del complotto|tesi]]: le canzoni di Bubola sono indiscutibilmente orrende e prive di spessore poetico, il cantautore veronese non è mai stato visto nella stessa stanza di Faber e l'unica foto che ritrae assieme i due artisti si è rivelata un evidente e grossolano fotomontaggio fatto con [[Photoshop]].<br />Secondo altre correnti di pensiero invece De Andrè ricorse a un attore in carne e ossa per dare più credibilità al personaggio di Bubola e ridere alle spalle dei borghesi boccaloni. Dopo una minuziosa selezione il prescelto per interpretare la parte del [[sockpuppet]] fu nientepopodimeno che lo stesso autista di De Andrè, un veronese dalla voce roca e i capelli ricci che suonava da Dio l'armonica a bocca <ref>Ebbene sì, De Andrè aveva l'autista, e se è per questo aveva pure una [[Mercedes]]: davvero credevate a quella sua aria da radical chic?</ref>.

Versione delle 14:36, 10 apr 2009

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Massimo Bubola nel 1997.
- Intervistatore: “Complimenti per il suo ultimo album Rimini, signor De Andrè. Lei però è famoso per il suo carattere schivo e poco incline ai compromessi. È stato facile collaborare con Massimo Bubola? Non avete mai avuto discussioni o opinioni discordanti durante la realizzazione di questo album?”
- Fabrizio De Andrè: “(tira una boccata di fumo dalla sigaretta)E chi cazzo sarebbe 'sto Bubbola?”
- Intervistatore: “Ma... ma come, Massimo Bubola... il coautore di tutti i testi del suo ultimo album... Rimini, Andrea, Volta la carta... com'è possibile che non si ricordi di lui?”
- Fabrizio De Andrè: “(cambiando improvvisamente espressione come se fosse colpito da un ricordo improvviso) AH! Ah, sì, ora ricordo, Massimo Bubola! Sì sì, un caro ragazzo, gli auguro ogni bene! Ora però devo andare, i biddai mi stanno aspettando in Sardegna per rapirmi! (si alza e scappa via bestemmiando fra i denti)”

Massimo Bubola (Verona 19??-20??) è un cantautore, produttore discografico e arrangiatore italiano, anche se in realtà non esiste.
Proprio come la pietra filosofale e il Molise, infatti, Bubola non è altro che una pura leggenda metropolitana, il frutto di una psicosi collettiva, un dissacrante paradosso, un proverbiale deus ex machina, una burla orchestrata con sagacia, una bubbola insomma.

Chi si nasconde dietro al nome di Massimo Bubola?

File:Vomita.jpg
Massimo Bubola esprime il suo disappunto riguardo alla musica commerciale.

Secondo i bene informati Massimo Bubola non è altro che lo pseudonimo dietro cui si celava il più grande artista genovese di tutti i tempi: non parliamo di Paolo Villaggio, ma di Fabrizio De André.
Il buon Faber soleva camuffarsi nel suo alter ego bubolesco principalmente in due casi:

  • quando voleva pubblicare album alternativi e canzonette scialbe senza rovinarsi la reputazione di cantautore impegnato.
  • quando veniva colto da uno dei suoi sprazzi di compiaciuta umiltà (detta anche la suprema arte del "tirarsela con modestia") e si rendeva conto che sarebbe stato tremendamente autoreferenziale da parte sua accreditarsi come unico cantante, compositore e arrangiatore.

In effetti, ci sono un sacco di indizi ad avvalorare questa tesi: le canzoni di Bubola sono indiscutibilmente orrende e prive di spessore poetico, il cantautore veronese non è mai stato visto nella stessa stanza di Faber e l'unica foto che ritrae assieme i due artisti si è rivelata un evidente e grossolano fotomontaggio fatto con Photoshop.
Secondo altre correnti di pensiero invece De Andrè ricorse a un attore in carne e ossa per dare più credibilità al personaggio di Bubola e ridere alle spalle dei borghesi boccaloni. Dopo una minuziosa selezione il prescelto per interpretare la parte del sockpuppet fu nientepopodimeno che lo stesso autista di De Andrè, un veronese dalla voce roca e i capelli ricci che suonava da Dio l'armonica a bocca [1].

A questo punto però la domanda sorge spontanea: dopo la morte di De André, chi ha manovrato il pupazzo Bubola?
La vedova allegra Dori Ghezzi? L'influente lobby ebraica? Il cardinal Marcinkus?
Oppure Massimo Bubola è semplicemente un nome multiplo alla stregua di Luther Blissett, ovvero un marchio utilizzato da un numero imprecisato di artisti e cazzari vari per denunciare la pochezza contenutistica della canzone leggera italiana nonchè la esponenziale e per certi versi innaturale ricrescita del cuoio capelluto di Totò Schillaci?

Domande legittime, destinate purtroppo a non ottenere risposta.

Vita, morte e miracoli

Massimo Bubola


I tanti successi

Bubola nel bel mezzo del suo concerto più seguito.

In questi anni di sfrenata carriera musicale nelle balere di tutta Italia Bubola ha regalato all'umana stirpe delle vere e proprie perle di poesia, ma a quanto pare le perle dovevano essere false perché l'umana stirpe ha rifiutato il gentile regalo e ha consigliato all'autore di ""ficcarselo dove non batte il sole".
Riportiamo comunque, per puro dovere di cronaca e per via della mazzetta che abbiamo ricevuto dal sito ufficiale di Massimo Bubola, le sue canzoni più note:

  • Rimini (Bubola racconta di quella volta che fu picchiato da una comitiva di turisti tedeschi al mare)
  • Andrea (Bubola narra le sue toccanti esperienze omosessuali)
  • Canzone del guerrigliero muto, cieco e pure stronzo
  • Quello che non ho (pezzo autobiografico, Bubola parla della ricchezza, della celebrità e dell'autostima)
  • Se ti tagliassero a pezzetti (dedicata all'amico De André, che si prendeva tutto il merito del loro lavoro)
  • Dall'altra parte del vento (Bubola scopre a sue spese che sputare controvento può avere i suoi svantaggi)

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Massimo Bubola si è presentato in televisione solo una volta negli ultimi quarant'anni, e lo ha fatto solo per avere la soddisfazione di mandare a fare in culo in mondovisione Fabio Fazio e Jovanotti [1].
  • Massimo Bubola è un uomo come tanti. Per questo motivo, secondo l'articolo 235/2 del 16/03/2005, è vietato urlare Massimo Bubola nelle case dotate di un soffitto e a Sassari.

Note

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  1. ^ Ebbene sì, De Andrè aveva l'autista, e se è per questo aveva pure una Mercedes: davvero credevate a quella sua aria da radical chic?