Il Silmarillion: differenze tra le versioni

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=== Ainulindalë ===
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[[File:Melkor Ungoliant.jpg|280px|thumb|right|Osama si appresta a distruggere i due alberi con il suo animaletto domestico Ungoliant.]]
[[File:Melkor Ungoliant.jpg|280px|thumb|right|Osama si appresta a distruggere i due alberi con il suo animaletto domestico Ungoliant.]]
''Ainulindalë'' è uno scioglilingua e la prima parte della storia narrante la creazione del mondo da parte di [[Dio|Eru Iluvathar]], che creando i Valar e i [[Porco|Maiar]], tra cui [[Ganjalf]], non si dimenticò certo di creare il figlio cattivo per dare un po' d'azione alla storia.
''Ainulindalë'' è uno scioglilingua e la prima parte della storia narrante la creazione del mondo da parte di [[Dio|Eru Iluvathar]], che creando i Valar e i [[Porco|Maiar]], tra cui [[Gandalf]], non si dimenticò certo di creare il figlio cattivo per dare un po' d'azione alla storia.
La parola deriva dall'elfico: ''Ainur''=Ainur; ''lin''=allegra canzoncina; ''dalë''=[[boh]].<br/>
La parola deriva dall'elfico: ''Ainur''=Ainur; ''lin''=allegra canzoncina; ''dalë''=[[boh]].<br/>
Un importante pezzo cancellato dal misterioso [[Qualcuno|Figlio di Tolkien]] vedeva un'altra creazione: quella dell'[[erba]] pipa da parte di Ganjalf.
Un importante pezzo cancellato dal misterioso [[Qualcuno|Figlio di Tolkien]] vedeva un'altra creazione: quella dell'[[erba]] pipa da parte di Gandalf.


Un bel giorno il figlioletto cattivo ''Melkor'' volle vendicarsi perché gli altri Ainur lo avevano denominato [[Negro|Brutto Anatroccolo]] e così, dopo aver corrotto Manwë con del [[denaro|danaro]], attuò il poco ambizioso progetto di prendere il potere del [[Dio|paparino]].
Un bel giorno il figlioletto cattivo ''Melkor'' volle vendicarsi perché gli altri Ainur lo avevano denominato [[Nero|Brutto Anatroccolo]] e così, dopo aver corrotto Manwë con del [[denaro|danaro]], attuò il poco ambizioso progetto di prendere il potere del [[Dio|paparino]].


=== Valaquenta ===
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Sembra strano accorgersi che il nome dell'intera opera è dato dal terzo capitolo, ovvero quello che parla di ammore (che non citeremo).
Sembra strano accorgersi che il nome dell'intera opera è dato dal terzo capitolo, ovvero quello che parla di ammore (che non citeremo).
Le avventure di Melkor/Morgoth/Osama e il suo compare continuano con il furto dei Silmaril, delle pietre assai preziose che i due misero in vendita su [[E-Bay]] per una cospicua somma.
Le avventure di Melkor/Morgoth/Osama e il suo compare continuano con il furto dei Silmaril, delle pietre assai preziose che i due misero in vendita su [[E-Bay]] per una cospicua somma.
Gli eventi in questo capitolo durano qualche miliardino di anni raccontando vita morte e miracoli di almeno un centinaio di personaggi che, per proporzionalità inversa, non citeremo neppure.
Gli eventi in questo capitolo durano qualche miliardino di anni raccontando vita morte e miracoli di almeno un centinaio di personaggi che, per proporzionalità inversa, non citeremo neppure. La beffa è che dopo tanto tempo gli elfi recuperano solo uno dei tre Silmaril a causa di problemi ''ereditari'' coi nipoti di un certo Féanor.


=== Akallabêth ===
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« Carino questo opuscolo, anche se personalmente l'avrei preferito un pochetto più lungo, senza contare la sintassi troppo semplificata, quasi da sms...  »
(Umberto Eco sul Silmarillion)


Il Silmarillion, metà in elfico e metà in latino, è un libro scritto da Giovanni Ronaldo Riuele Tolkien rivisitando la storia scritta qualche anno prima da qualcuno nella Bibbia.

Capitoli

Ainulindalë

Osama si appresta a distruggere i due alberi con il suo animaletto domestico Ungoliant.

Ainulindalë è uno scioglilingua e la prima parte della storia narrante la creazione del mondo da parte di Eru Iluvathar, che creando i Valar e i Maiar, tra cui Gandalf, non si dimenticò certo di creare il figlio cattivo per dare un po' d'azione alla storia. La parola deriva dall'elfico: Ainur=Ainur; lin=allegra canzoncina; dalë=boh.
Un importante pezzo cancellato dal misterioso Figlio di Tolkien vedeva un'altra creazione: quella dell'erba pipa da parte di Gandalf.

Un bel giorno il figlioletto cattivo Melkor volle vendicarsi perché gli altri Ainur lo avevano denominato Brutto Anatroccolo e così, dopo aver corrotto Manwë con del danaro, attuò il poco ambizioso progetto di prendere il potere del paparino.

Valaquenta

Nel secondo capitolo della saga si conoscerà Sauron, dapprima figo e poi corrotto anch'esso da Melkor[1], il quale cercherà di ottenere il potere in barba al paparino. Dopo la seconda battaglia tra i Valar e Morgoth/Melkor, il cattivo pargoletto fu imprigionato dal Bene[2], ma Sauron, da bravo servo traditore se la svignò e andò a finire proprio nella Terra di Mezzo, in cui vigeva il caos[3].

Giusto per non troncare la storia all'inizio, Morgoth fuggì dalle grinfie dei Buoni seguendo il suo servitore. Ma prima di andarsene del tutto assunse il terzo nome di Osama e distrusse i Due Alberi gemelli di Valinor.

Quenta Silmarillion

Un giovane Sauron, ancora inesperto circa i suoi poteri, tenta maldestramente di imitare il "soffocamento della forza" di Darth Vader.

Sembra strano accorgersi che il nome dell'intera opera è dato dal terzo capitolo, ovvero quello che parla di ammore (che non citeremo). Le avventure di Melkor/Morgoth/Osama e il suo compare continuano con il furto dei Silmaril, delle pietre assai preziose che i due misero in vendita su E-Bay per una cospicua somma. Gli eventi in questo capitolo durano qualche miliardino di anni raccontando vita morte e miracoli di almeno un centinaio di personaggi che, per proporzionalità inversa, non citeremo neppure. La beffa è che dopo tanto tempo gli elfi recuperano solo uno dei tre Silmaril a causa di problemi ereditari coi nipoti di un certo Féanor.

Akallabêth

Il nome di questa parte significa La Caduta. Qui il libro inizia a degenerare, forse per la vecchiaia di Tolkien, e spariscono dalla scena tutti i Valar, Elfi, Nani e altre creature fantastiche. Qui si parla dei noiosissimi Uomini e del loro valore e perciò... a nessuno importa.

Gli Anelli del Potere e la Terza Età

   La stessa cosa ma di più: il Signore degli Anelli.

Quest'ultimo capitolo non ha subito la degenerazione (forse perché è stato scritto quindici anni prima) e narra degli Anelli, troppo costosi a causa della crisi economica e alla risoluzione del problema da parte di Sauron (Melkor era stato licenziato) che ne creò uno tutto suo e, dato che i cattivi sono scarsi di creatività, non ci mise neanche una gemma (ricordare la Crisi) e lo chiamò L'Anello. La Terza Età parla della vecchiaia dell'autore che, a causa della degenerazione dei suoi capitoli, non scriverà più nulla a meno che il misterioso Figlio di Tolkien non ritrovi[4] qualche altro libricino di 900 pagine.

Note

  1. ^ ...che per complicare la storia si cambiò nome...
  2. ^ E certo! I Buoni vincono sempre.
  3. ^ Con tutti quei personaggi...
  4. ^ O scriva...

Voci correlate