Giorgio de Chirico: differenze tra le versioni

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Ettore e Andromaca, versione originale.
«  Ah, si! Metafisica! Quella famosa scienza! »
(Erudito su Metafisica)
« Boh. Il libro l’ho buttato prima di pagina 4, a metà non so mica cosa stava! »
(Truzzo su Metafisica)
« Soldi facili. »
(Giorgio de Chirico su Metafisica)

Giorgio de Chirico (Volo, 23 luglio 1888 – Stazione di Montparnasse, 20 novembre 1978) è stato un pittore, un pazzo, un visionario, ma soprattutto un allucinato, è considerato il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica. Almeno questo è quello che sostiene suo cugino.

Vita

Istantanea della nascita di Giorgio.

Dato che i nostri resoconti ci dicono sia nato in Volo, si presume che a seguito della caduta l’artista abbia avuto l’illuminante idea di votare la sua vita alla proficua attività del pittore. Correva il Diciannovesimo secolo, per cui anche un barbone squattrinato senza dita sarebbe riuscito a diventare un artista. Cosa che Giorgio dimostrò in maniera eclatante.

Carriera

« Ed ecco il famoso “Ettore e Andromaca”. Partiamo da una base di 9 milioni di sesterzi? »
(Banditore alla dodicesima asta di de Chirico)
« Scusi, ma quel quadro non l’ho comprato io due mesi fa? »
(Acquirente confuso su affermazione precedente)

Seguendo e superando grandi maestri della tecnica e dello stile quali Picasso e Dalì (quello degli orologi mosci), de Chirico si inserì immediatamente in quel clima di adorabile cialtroneria che caratterizzava le avanguardie. Prima di tutto, per seguire la moda del tempo, trovò un’idea stupida e insignificante intorno alla quale costruire la storia dei suoi quadri, possibilmente che fosse stata sfruttata massimo due volte. Dato che era troppo pigro per inventare un nome per la sua personale corrente artistica, si limitò a rubarne uno ad Aristotele, convinto di farla franca. L’augusto filosofo però, avvezzo al mondo degli affari, lo citò per danni morali e lo costrinse a farsi pagare i diritti d’autore. De Chirico compensò la batosta subita a causa del furto del nome "Metafisica" iniziando a dipingere quadri all’ingrosso e incoraggiando il mercato dei manichini, di cui aveva 500 azioni ultra-quotate alla famosa Borsa di Wall Street.

Secondariamente, dovendo uniformarsi agli altri arraffa-soldi profondi pensatori suoi colleghi, decise di far credere che nei suoi quadri ci fosse il pensiero di Freud (Froid per gli illetterati), noto padre di Psycho-Analisi[1]. Anche su questo fronte però venne aspramente rimproverato, dato che lo stimato signor Analisi non voleva che dei pezzenti approfittassero della sua disponibilità per rubargli le idee senza permesso.

Opere

Prima raffigurazione di Ettore e Andromaca, notare gli attinenti oggetti di riempimento.
« Uao! È incredibile, un vero artista! La rappresentazione dell’Uomo privato della sua anima, l’immobilità, l’inquietudine!.. »
(Turista svampito finito in un negozio di vestiti)

De Chirico è famoso per le sue sculture neo-neo-neo-realiste, fatte di gommapiuma e plastica, maledettamente simili a dei manichini. Non contento di ciò, una volta finite, le dipingeva, convinto che l’idea di “dipingere un’opera d’arte” l’avrebbe reso interessante, perciò famoso, perciò ricco. Considerato però che un manichino non poteva occupare l’intera tela, riempì i vuoti con gli altri oggetti che gli capitavano al momento sotto gli occhi (guanti, palle, sedie, pavimento...) mettendoli insieme alla rinfusa, purché facessero scomparire gli spazi bianchi.

La sua genialità però non si evidenzia nel metodo infallibile da lui creato e collaudato per evitare di farsi imbrogliare dai falsari: diventare un falsario egli stesso! Infatti l’intraprendente Giorgio aveva l’abitudine di fare copie multiple dei suoi adorabili pastrocchi quadri, rivendendoli in nero. Le vendite ufficiali più il contrabbando gli fruttarono una vera fortuna, tanto che alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale era il più ricco artista europeo dopo Picasso, ma solo perché Picasso stava imbrogliando da prima di lui.

Note

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  1. ^ L’attore del film di Hitchcock


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