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=== Come tutto terminò ===
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Le alte sfere della [[politica]] rimuginarono a lungo sulla sequela interminabile di delitti, facendola ulteriormente allungare. A un certo punto balenò l'intuizione: {{Quote|Come abbiamo potuto dimenticare la lezione di [[Mario Scelba]]?}} Il paradigma era elementare, occorreva prendersela con i più deboli, se poi tra essi c'era qualcuno che non c'entrava niente, tanto meglio: {{Quote|Adesso ve lo diamo noi "colpiscine uno per educarne cento"!}} Se lo Stato era pressoché impotente contro i gruppi eversivi di spessore come le [[Brigate Rosse]], [[Prima Linea]] o [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], poteva tuttavia mostrare i muscoli contro la popolazione inerme, ottenendo il duplice risultato di aumentare il fatturato dell'industria bellica e di far vedere agli italiani che stava lavorando per loro.<br />
Le alte sfere della [[politica]] rimuginarono a lungo sulla sequela interminabile di delitti, facendola ulteriormente allungare. A un certo punto balenò l'intuizione: {{Quote|Come abbiamo potuto dimenticare la lezione di [[Mario Scelba]]?}} Il paradigma era elementare, occorreva prendersela con i più deboli, se poi tra essi c'era [[Capro espiatorio|qualcuno che non c'entrava niente]], tanto meglio: {{Quote|Adesso ve lo diamo noi "colpiscine uno per educarne cento"!}} Se lo Stato era pressoché impotente contro i gruppi eversivi di spessore come le [[Brigate Rosse]], [[Prima Linea]] o [[Nuclei Armati Rivoluzionari|NAR]], poteva tuttavia mostrare i muscoli contro la popolazione inerme, ottenendo il duplice risultato di aumentare il fatturato dell'industria bellica e di far vedere agli italiani che stava lavorando per loro.<br />
Sugli scranni governativi sedevano allora gli esponenti del cosiddetto [[pentapartito]]: un'[[orgia]] mostruosa in cui sguazzavano le migliori [[pornostar]] della [[Democrazia Cristiana]], del [[Partito Socialdemocratico]], del [[Partito Repubblicano]], del [[Partito Liberale]] e del [[Partito Socialista]]. All'[[opposizione]] il [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], nella parte del [[voyeur]] che sgranocchia [[popcorn]] e si [[Masturbazione|masturba]].
Sugli scranni governativi sedevano allora gli esponenti del cosiddetto [[pentapartito]]: un'[[orgia]] mostruosa in cui sguazzavano le migliori [[pornostar]] della [[Democrazia Cristiana]], del [[Partito Socialdemocratico]], del [[Partito Repubblicano]], del [[Partito Liberale]] e del [[Partito Socialista]]. All'[[opposizione]] il [[Partito Comunista Italiano|Partito Comunista]], nella parte del [[voyeur]] che sgranocchia [[popcorn]] e si [[Masturbazione|masturba]].

== Il risultato finale ==
== Il risultato finale ==



Versione delle 19:03, 17 set 2013

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« C'è stata l'età della pietra, quella del bronzo e l'età ferro, gli anni di piombo sono stati così chiamati per sottolineare una palese involuzione della razza umana. Col senno del poi possiamo considerarla "una leggera flessione" se la poniamo al confronto con la New economy, ma "torniamo a bomba"
(è il caso di dirlo).
 »
"Anni di piombo" non fu un'espressione casuale: come si può vedere, in quel periodo ogni cosa o persona era di color piombo.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Zurpone/Sandbox

Gli anni di piombo furono quel periodo, comprendente gli anni '70 e la prima metà degli anni '80, in cui si verificò un lieve accenno di estremizzazione della dialettica politica. Secondo i giudizi della storiografia di parte, ciò si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo. L'Italia rivendicava per sé il primato temporale di tali accadimenti, ignorando o facendo finta di ignorare che, come tutti i fenomeni modaioli e di tendenza di massa, anche questo proveniva dall'Inghilterra e dal Nord Europa, dove si era verificato con qualche anno d'anticipo: la solita prosopopea vanagloriosa dei buzzurri che abitano lo Stivale.

L'origine dell'espressione viene fatta risalire alla regista teutonica Margarethe von Trotta, che nel 1981 intitolò un suo film "anni di piombo". Ma gli anni di piombo preesistevano di gran lunga alla pellicola della Von Trotta, dunque costei non ha inventato un bel niente.

Secondo gli autorevoli pareri di alcuni calciatori, veline e venditori di sigarette elettroniche, gli anni di piombo vanno considerati come gli anni del terrorismo di sinistra, oppure dell'eversione di destra, oppure ancora di stragismo di stato. I complessi emergenti pugliesi ritengono invece che al riguardo "esista solo una verità giudiziaria parziale, confusa e spesso contraddittoria". Gli elettricisti dell'Enel hanno definito questo periodo della storia italiana come una "guerra civile a bassa intensità".

Insomma, il quadro è sufficientemente chiaro.

Confini temporali

Sono davvero loro i responsabili degli anni di piombo?

Una questione molto dibattuta è quella circa l'esatta collocazione temporale di questo periodo storico. Grossolanamente si suole comprendere il quindicennio che va dalla fine degli anni '60 ai primi ottanta, ma le cose si complicano cercando di entrare nel particolare: ogni storico che ha analizzato il periodo suole designare l'anno di inizio a seconda delle proprie convinzioni politiche, ideologiche o semplicemente "perché così gli girava in quel momento". Quindi c'è chi fa iniziare gli anni di piombo con la contestazione del sessantotto; chi con strage di piazza Fontana; chi con la congiunzione astrale Saturno - Nibiru - Giuliano Ferrara; chi con lo scudetto del Cagliari.

« Vabbè... più o meno siamo lì! »

Ad ogni modo, che per le strade ci fosse un po' di maretta, era sotto gli occhi di tutti. Se il movimento sessantottino aveva aperto le danze, o meglio, il pogo con la polizia il 1 marzo 1968 nella cosiddetta Battaglia di Valle Giulia, il primo morto ammazzato della stagione fu il giovane agente Antonio Annarumma, ucciso da una sprangata sul cranio durante una manifestazione a Milano. Tuttavia lo sfortunato agente non può essere considerato il primo morto degli anni di piombo, in quanto il tubo Innocenti col quale fu colpito, oltre a dichiararsi (per l'appunto) innocente, era costituito di acciaio, non piombo.

Fatti essenziali

In effetti, senza armi non era divertente.

Per anni ci siamo bevuti la storia del boom economico che aveva investito l'Italia negli anni sessanta, con l'aumentato benessere sociale, la scolarizzazione di massa, l'emancipazione della donna. Secondo questa bislacca teoria la cultura, saldamente in mano ai comunisti, instillava nelle menti dei giovani d'allora pericolose idee sovversivamente libertarie. Il Governo italiano con sede a Washington doveva porre un freno alle ambizioni rivoluzionarie quella generazione degenerata. Così sarebbero venuti fuori gli opposti estremismi di destra e di sinistra, che in un crescendo rossiniano avrebbero esacerbato a tal punto gli animi da sfociare in attentati via via sempre più efferati e sanguinari, con una vera e propria guerra civile a far da contorno. Soprattutto, sarebbe stata ideata e messa in atto la cosiddetta strategia della tensione, a nulla sarebbe valso il tentativo di incanalare le opposte correnti nelle improbabili convergenze parallele.
Ebbene, non è affatto andata così.

Come tutto cominciò

In realtà i giovani di quegli anni, lungi dal farsi politicizzare, preferivano di gran lunga farsi i cazzi propri, travolti da un improvviso quanto inaspettato benessere. Con la pappa già pronta che senso aveva coltivare un qualsivoglia ideale? Una cosa in effetti mancava loro: i loro genitori avevano maneggiato vere armi da fuoco durante la Seconda Guerra Mondiale, a loro toccava giocare agli indiani o a guardie e ladri con ridicole armi-giocattolo nel migliore dei casi, altrimenti dovevano mimare una pistola con la mano e fare "bang" con la bocca. Ecco, fu questa la vera causa scatenante del fenomeno "anni di piombo": la ferma volontà di giocare con armi vere, come era fortunatamente toccato ai loro genitori. La suddivisione in gruppi rossi e neri fu solo un adattamento giornalistico creato con lo scopo di semplificare i concetti, per un'informazione che andasse incontro alle capacità mentali davvero di tutti.

Come tutto continuò

Il kit del terrorista era molto basic: un passamontagna e una P38 erano più che sufficienti.

I primi sparuti gruppuscoli di adolescenti che volevano giocare con armi vere si fecero notare durante la contestazione del '68, mescolati con gli studenti che in tutta Europa scendevano in piazza. Nel 1969 si mescolarono agli operai protagonisti dell'autunno caldo, che nelle località costiere consentì di fare il bagno fino a novembre inoltrato. Le sparatorie aumentarono vertiginosamente, gli scontri a fuoco lasciarono sul terreno sempre più persone. I giovani favorevoli all'uso ricreativo delle armi da fuoco compirono un salto di qualità, iniziando a maneggiare esplosivi di vario tipo, fino a giungere al 12 dicembre. In quel giorno vennero effettuati tra Roma e Milano cinque attentati dinamitardi in meno di un'ora, il più grave dei quali fu la strage di piazza Fontana. In breve si assistette al passaggio dalla politica attiva all'eversione; dalle piccole sparatorie agli attentati terroristici; dalla lotta armata alla clandestinità. Già, la clandestinità. Da qualche tempo quest'ultima occupazione è entrata nel novero dei mestieri che gli italiani non vogliono più fare, tanto che, a tutt'oggi, gli unici clandestini reperibili sulla piazza sono esclusivamente stranieri.

Come tutto proseguì

L'accoppiata alcol + caffeina può essere molto pericolosa.

Ecco allora l'escalation di morti ammazzati, spesso senza un reale perché. Gli impresari di pompe funebri attraversarono un periodo fiorente, ma nessuno di questi cadde vittima di attentati. Pura fortuna. Invece ci furono vittime illustri:

« Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere)! »
« Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969! »
(Pier Paolo Pasolini dopo aver vuotato la bottiglia di Caffè Borghetti)
« Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974! »
(Pier Paolo Pasolini, ormai del tutto fuori di melone, si scava inconsapevolmente la fossa con le proprie mani)

Non era vero niente, ma qualcuno se la fece sotto e prese provvedimenti. Il 2 novembre 1975, sulla spiaggia dell'idroscalo di Ostia, venne trovato un mucchietto di carne e ossa spezzettate che inizialmente fu scambiato per un delfino spiaggiato. Che si trattasse del cadavere di Pasolini lo si intuì solo quando in mezzo alle frattaglie venne ritrovata una bottiglia vuota di Caffè Borghetti.

La situazione era ormai degenerata, i motivi più futili erano più che sufficienti per scatenare conflitti a fuoco, pestaggi, spedizioni punitive, esecuzioni vere e proprie. Gli ultras del calcio rimasero sbigottiti, negli stadi in quel periodo potevi prenderti al massimo qualche arancia in testa, specie se eri vestito di nero, avevi un fischietto e corricchiavi sul terreno di gioco. L'intenzione iniziale, quella di giocare con armi vere, era ormai solo un pallido e sbiadito ricordo. La

foga e l'esaltazione avevano letteralmente imbestialito la metà della gioventù. L'altra metà, beatamente fatta di eroina, si lasciava morire senza pallottole e perciò costituiva un problema relativo.

Ma ci fu un momento in cui lo Stato ipotizzò l'idea di correre ai ripari? La risposta è: "una Peroni ghiacciata, per favore"!

Come tutto terminò

Le alte sfere della politica rimuginarono a lungo sulla sequela interminabile di delitti, facendola ulteriormente allungare. A un certo punto balenò l'intuizione:

« Come abbiamo potuto dimenticare la lezione di Mario Scelba? »

Il paradigma era elementare, occorreva prendersela con i più deboli, se poi tra essi c'era qualcuno che non c'entrava niente, tanto meglio:

« Adesso ve lo diamo noi "colpiscine uno per educarne cento"! »

Se lo Stato era pressoché impotente contro i gruppi eversivi di spessore come le Brigate Rosse, Prima Linea o NAR, poteva tuttavia mostrare i muscoli contro la popolazione inerme, ottenendo il duplice risultato di aumentare il fatturato dell'industria bellica e di far vedere agli italiani che stava lavorando per loro.

Sugli scranni governativi sedevano allora gli esponenti del cosiddetto pentapartito: un'orgia mostruosa in cui sguazzavano le migliori pornostar della Democrazia Cristiana, del Partito Socialdemocratico, del Partito Repubblicano, del Partito Liberale e del Partito Socialista. All'opposizione il Partito Comunista, nella parte del voyeur che sgranocchia popcorn e si masturba.

Il risultato finale

Morale

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