Pianoforte

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« Che strano nome, non sapevo si chiamasse così! »
(Giovanni Allevi su pianoforte)
« Il pianoforte non è altro che una chitarra gigante! »
(Fiero Chitarrista su pianoforte)
Un vecchio pianoforte suonato dalla sorella di Chopin.

Il pianoforte è uno strumento a percussioni, corde e a fiato nello stesso momento. Il nome deriva dal latino cagacazzum che significa sedia.

La storia

Il pianoforte nasce il 1711, da una pazza collaborazione Avril Lavigne - Luigi XIV, che dopo essersi fatti una doccia insieme inventarono il cotale strumento di cui stiamo appunto parlando ora. Il primo pianoforte aveva i martelletti rivolti verso l'esterno e posizionati sopra la tastiera, così uno quando suonava una nota, gli arrivava una martellata sul dito, con un accordo sulla mano e questo causava fratture gravi ai pianisti. Per questa ragione ogni composizione per pianoforte durava a quel tempo meno di 45 secondi di atroci sofferenze. Poi c'erano anche i pianisti masochisti... ma quella è un'altra storia. Poi il pianoforte venne modificato e così si poté suonare tranquillamente. I compositori più bastardi iniziarono a creare brani sempre più lunghi rendendo questo strumento più noioso che mai. Si stima che il brano più lungo per pianoforte duri 800 minuti e si intitoli: "La diarrea delle balene", composto da Agnese Gnagnia e Peter Griffin.

MacGyver ci insegna che un pianoforte si può creare con un citofono, due meringhe, l'Architetto di Matrix, un'arpa e un nano (possibilmente Berlusconi, o al limite Brunetta).

La sonorità

Il suono del pianoforte è un suono morbido ma secco, pulito ma leggermente sporco, che ti lascia con un dubbio. La difficoltà nel suonarlo sta nell'apprendere tutti i movimenti psicosomatici che il pianista deve eseguire per completare con finezza un opera.

Struttura e meccanica

Il pianoforte è ritenuto da molti lo strumento più doloroso da suonare, soprattutto da John Cage. Il pianoforte è composto da una tastiera (che può avere i tasti o i pulsanti, nelle versioni masochistiche è elettrificata ed ha i tasti taglienti), da una cassa armonica dove si trovano i martelli (legati alle corde)che producono il suono quando schiacciati, tutti mossi diligentemente da un nano che si trova dentro la cassa armonica (la cassa armonica è scoperta per dar da mangiare al nano che è dentro); una tettoia che copre la cassa armonica e serve a proteggerla dalla pioggia e ad amplificare il suono; uno sgabello dove si siede il pianista; tre pedali che servono ad accelerare il suono, a frenare il suono e infine alla frizione per cambiare marcia; un volante (in verità è il leggio), che insieme ai pedali rende sicura la guida del pianoforte; ruote, che servono per muoversi; infine un pianista sfigato che lo suoni (opzionale). Per guidare un pianoforte bisogna avere la patente. Alcuni pianoforti hanno il cambio automatico, quindi non hanno il terzo pedale. A Monza si organizzano gare di pianoforti da corsa. Da poco la Steinway & Sons ha stipulato un accordo con la Ferrari per creare un bolide pianistico che va a 350 Km/h progettato appositamente per Alonso.

Lo scappamento semplice

Quando Franz Liszt (per gli amici Franco) iniziò la sua carriera di virtuoso sommo della tastiera il Pianoforte ebbe bisogno di alcune innovazioni tecniche; l'accordatore-manutentore del Pianoforte di Liszt, stanco dei continui calci in culo presi in seguito alla non perfetta registrazione della tastiera (un calcio in culo per ogni nota di ribattuto che Liszt falliva), inventò lo Scappamento.

Liszt su un pianoforte privo di scappamento

Cenni di meccanica dello scappamento semplice

Oltre a non essere adatto per il ribattuto veloce, il pianoforte, quando era sotto le mani di Liszt produceva un rumore meccanico attorno ai 110 dB ed emetteva gas inquinanti tra cui nitriti, nitrati dovuti alla combustione del feltro dei martelletti e CO2, CO e ioni Stronzio in quantità dovuti alla fusione del rame delle corde: per questo lo scappamento è costituito da una boccia di metallo che termina in un tubo ai piedi del pianoforte: purtroppo questa invenzione ha anche aumentato il numero dei suicidi tra i pianisti che notoriamente da allora per sopprimersi collegano un tubo di gomma allo scappamento e inalano tali venefici gas.

Il doppio scappamento e il pianoforte Abarth

Ai tempi di Rachmaninoff, Prokofiev e Ravel non bastò più nemmeno lo scappamento semplice e i loro accordatori-manutentori (figli dell'accordatore di Liszt) memori dei calci in culo presi dal padre si affrettarono a inventare il doppio scappamento la cui meccanica è talmente complicata che la sua descrizione esula dagli scopi di questo trattato, ma che comunque si basa sugli stessi principi (i calci in culo) e presenta due o quattro tubi di scarico su retro del pianoforte; nei pianoforti di ultimissima generazione (quelli suonati da Pollini, Zimerman e Argerich), oltre al doppio scappamento e al coperchio sono presenti anche radiatori con raffreddamento ad acqua, impianto stereo con MegaBass quattro pedali ed Alettoni, si parla in tal caso di pianoforte Abarth 1.6 GTD.

Pianisti famosi

Un famoso pianista

Tra i più grandi esponenti del piano ricordiamo:

Compositori del pianoforte

Molti compositori si avventarono su questo strumento per ottenere fama e successo, ma ottennero solo quattro sonori calci nelle palle. Tra questi i più importanti in assoluto:

Persone che hanno fatto in modo che la gente odiasse il pianoforte

Il pianoforte è spesso pesante da ascoltare.

Composizioni famose per pianoforte

  • Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Pino Insegno
  • Sonata n.567/b op. 62,3 di Beethoven.
  • Bagassella in re min. di Chopin, dedicata alla sorella Gretel.
  • Notturno diurno in Mi moscio vibrante di Franz Lisztztszsst
  • Concerto impossibile n.3 per 3 pianoforti e orchestra zombie di Sergej Cazzmaninov
  • "Vattene a fanculo" di Giovanni Allevi.
  • Marcia Svervegese di Wolfgang Amadeus Mozart.
  • Sonatina Op666 "Mephisto" di Pino la lavatrice
  • Polacca svervegese in Sol duro di Gretel Chopin
  • Danza dei Barbagianni di Pino la lavatrice.
  • Concerto Poloslovacco V "L'Incompiuto" di Johann Sebastian Bach.

Sicuramente il pezzo più difficile mai concepito da mente malata e perversa è quello di Sergej Cazzmaninov, definito da Lucio Dalla anticonformista, chiamato: Colpo di chiappa in Re minore ipocondriaco a quattro mani + moncherino con tre dita, op 25¼. Il pezzo è diviso in 7 movimenti che sono: Allegro Cagato ma non troppo, Andante Ante Fanculante, Allegretto Ebete, Marcia Funebre (in onore a Emilio Fede), Minuetto per moncherino, Presto incazzoso, e infine Prestissimo sventrapalle. Il pezzo è così difficile che di solito uno dei tre pianisti muore perché gli scoppia lo scroto dopo il Prestissimo sventrapalle (di solito muore il pianista col moncherino).

Al secondo posto va il Concerto Poloslovacco V di Bach, caratterizzato dall'assolo ultra-tecnico ed elettro-meccanico del clavicembalo (sostituibile col pianoforte): il concerto dura 3 ore, 19 minuti e 27 secondi, dei quali 3 ore e 2 minuti occupati dal suddetto assolo.

Stili di musica

Il pianoforte è utilizzato per suonare musica metal e Rap. Grandi pianisti come Fabri Fibra o il cantante dei Lerci ne fanno gran uso sopprattutto ieri.

Voci correlate