Ruttofono

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Un suonatore di ruttofono mentre esegue un do bemolle.

Strumento musicale di origine berbera, il Ruttofono non si può definire uno strumento areofono, perché il fluido che ne produce il suono non è l'aria proveniente dai polmoni bensì i fetidi gas provenienti dall'interno dell'organismo, quindi la definizione esatta dovrebbe essere petofono o tutt'al più fietofono.
Alcuni musicologi sostengono che il suo suono sarebbe una sorta di pernacchia fatta con la gola, ma questa teoria è fallace poiché la pernacchia è aerofona mentre, data l'origine intestinale del fluido, è più corretto dire che il suono del ruttofono è un pirito di stomaco.

Origini storiche del ruttofono

Il ruttofono è, forse, il più antico strumento musicale conosciuto dall'uomo. Vi è testimonianza del suo uso già dal Coprolitico ma trova la sua massima espressione e perfezionamento presso il popolo berbero, a imitazione del peto di cammello.

Dispositivo orchestrale

Nell'orchestra sinfonica il ruttofono prende posto tra il bassotuba e i contrabassi, le cui note gravi ricordano vagamente il suono. La posizione è importante in quanto, al richiamo del Direttore d'orchestra, quest'ultima si ferma, e, nel silenzio più assoluto, il ruttofono emette il suo suono grave e modulato.

Partiture e brani

Le parti che compongono un ruttofono.

Le partiture per ruttofono sono quasi sempre riferite a brani di contenuto romantico. Al fine di ottenere un suono prolungato, l'esecutore deve ingerire diversi litri di gazzose o altre bibite gasate. Inoltre è indispensabile la opportuna disposizione del cavo orale. Si utilizzano, a seconda della partitura, tre tecniche: una si ottiene mediante accostamento delle guance e protrusione delle labbra a "culo di gallina"; il suono che ne deriva è chiuso, paragonabile a un la bemolle grave. Una seconda tecnica, detta "aperta", richiede la massima apertuta orale e produce un suono ampio, paragonabila a un si bemolle baritonale; la terza tecnica è il cosiddetto "rutto a caverna" esecuzione che richiede grande abilità in quanto bisogna saper disporre stomaco e cavo orale alla loro massima estesione. Col rutto "a caverna" si ottiene la nota strumentale più bassa di tutta l'orchesta.

I grandi esecutori

Famosi esecutori di ruttofono furono alcuni Papi, ciò prima che in Italia vi fosse l'invasione dei lanzichenecchi, i quali, bevendo molta birra, superarono gli esecutori ecclesiastici. Da allora le tipologie del suono del ruttofono sono denominate in relazione al liquido ausiliario (birra, coca-cola, gazzosa, acqua di bidè, ecc.). È pur vero, però, che anche gli alimenti possono essere d'aiuto al ruttofonista; ad esempio sono di ausilio le zuppe d'aglio, quelle di frattaglie e il gulash. In questi casi però, lo strumentista deve fare attenzione che dal suo corpo provenga un'emissione unica di suono, e perciò, se utilizza questi ausiliari, deve provvedersi di un robusto tappo che blocchi altre fuoriuscite. Tutto ciò ci rende conto delle difficoltà strumentali connesse e del perché vi siano così rari e apprezzati ruttofonisti. Furono insigni strumentisti di ruttofono alcuni padri della Patria, fra cui il Generale Cadorna, che terrorizzava gli austriaci col suono del suo strumento, Luciano Moggi, che tentò di vincere un campionato di calcio spingendo il pallone con rutti in sequenza dribbling, e, recentemente, l'On.Schifani, che per un rutto eccessivamente intenso, perse tutti i capelli, oppure ancora Chester Bennington che fu in grado addirittura di tenerne uno per diciassette secondi al punto di far crollare una trave (la quale cadde sulla sua testa). Singolarmente il suono del ruttofono è diventata una forma di comunicazione, tant'è che l'On. Berlusconi richiama spesso il Bondi con questo significativo suono.

Attualmente la palma di massimo virtuoso di questo strumento è contesa tra Billy Ballo, che lo ha suonato nella registrazione del famosissimo brano "A' uallera e' zi Rafele", composto e cantato da Gigi D'Alessio & Mariottide, con spledide esecuzioni di rutti in Si bemolle, e mio cuggino che, com'è noto, è uno dei più abili parlanti coi rutti del continente eurafrasiatico.

Concerto ruttofonico

Solo eccezionalmente fu riunita un'orchestra formata da soli ruttofoni; avvenne in occasione dell'elezione a Presidente del Consiglio dell'On. Silvio, fu tenuto nell'Auditorium della RAI e trasmesso in MondoVisione. L'orchestra era formata da ben 800 ruttofonisti, a ciò delegati dall'elettorato italiano, che si esibirono per molte ore nei più eccezionali virtuosismi. Purtroppo rimase sconosciuto il solista che ipnotizzò le platee con un rutto grave (l'ultima nota del pianoforte) che durò circa 20 minuti. Si disse, però che si trattasse di un musicista precario e che quell'omaggio a Berlusconi fosse stato fatto in nome di tutti i precari d'Italia.