Utente:Giallo Antracite/Sandbox

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è GAS- Giallo Antracite's Sandbox.

Benvenuto straniero.
Questa è la Sandbox di Giallo Antracite, ovvero l'utero dove si annida l'insano ovulo della satira.
Se non sei già fuggito potresti fermarti a leggerne i contenuti e se ti hanno anche insegnato a scrivere puoi lasciare eventuali consigli qui.
Giallo ci tiene a fare articoli taglienti.


La perla di saggezza del giorno è....

Mai rimandare a domani quelli che puoi bocciare oggi.

Altri progetti in lavorazione

  • Giovanni Giolitti


Piano piano ho mantenuto le promesse, dovrebbero farmi ministro.

MENHIR

I menhir (dal bretone men "uomini" e hir "macchina per fare le tagliatelle") sono delle lunghe pietre infossate nel terreno, erette dagli uomini primitivi per vincere la noia. Per gli studiosi di cose vecchie sono dei reperti di incredibile bellezza mentre il resto del mondo non riesce a capire la differenza tra queste pietre e i paletti di cemento su cui si allaccia la catena del motorino.

Come nascono

Ai tempi degli uomini primitivi si doveva campare senza tv, senza Playstation e senza campionato di calcio sicché i primi ominidi passavano le loro giornate mangiando, dormendo e facendo sesso. Chiamali stronzi. Un giorno l’uomo primitivo sentì il bisogno di infossare le pietre nel terreno e così nacque il menhir. Gli individui più dotati arrivarono addirittura a piazzare ben due pietre nel terreno mettendone una terza sopra di traverso e creando un vera genialata di ingegneria preistorica, il dolmen. I menhir possono essere di varia altezza e gli individui più arditi li erigevano addirittura in gruppi creando la cosiddetta “menhirata di gruppo”. I menhir sono sparsi un po’ in ogni dove Europa, Asia, Africa, Polo Sud, Lussemburgo. In Italia si trovano soprattutto in Sardegna dove sono noti col nome di Safatagarriònni, che significa appunto menhir.

Secondo il professor Antonio Bevilacquagassata, ordinario di Preistoriologia all’Università di Capri i menhir rappresentano il tentativo dell’uomo preistorico di avvicinarsi alla divinità ma ammette che i risultati di questo tentativo fanno davvero cagare.

allora pure questo è un menhir, scusate! O tutti o nessuno!

Giovanni Giolitti

Giovanni Giolitti (pseudonimo di Giolitti Giovanni e anagramma di moderato dalle mani legate- Mondovisione 1842- Cavour 1965) è stato un famoso campione di bocce nonché politico italiano, nominato 3 volte presidente del Consiglio dei ministri e ben cinque volte amministratore del suo condominio. È stato a lungo considerato uno dei più grandi statisti della storia d’Italia finché non si è scoperto il significato della parola “statista”.

Giolitti in una foto di gruppo.

Giolitti, un uomo che è stato per la politica ciò che Van Gogh è stato per la politica ha cercato in tutta la sua vita di modernizzare la base economica, di favorire l’industria, di dare slancio alle imprese e di favorire la diffusione dei preservativi nelle scuole. Ha dato inoltre inizio ad un’epoca che con molta fantasia venne nominata età giolittiana.

Biografia

Stranamente non abbiamo notizie di Giolitti antecedenti alla sua nascita. Gli studiosi sono tuttavia concordi nel ritenere che Giolitti sia un personaggio realmente esistito. Una rinomata ricerca fatta dai ricercatori dell’International Stanford Fiesta College di Used Tampax, in Florida, con un elenco telefonico in mano non ha dato risultati, segno che Giolitti ammesso che sia davvero esistito, dev’essere ormai sicuramente morto.
Sappiamo tuttavia per certo che dopo un breve passato come ballerino di flamenco fece domanda per diventare Ministro del tesoro e venne assunto. Allora c’era una grossa carenza di personale e per diventare ministro i requisiti richiesti erano davvero minimi, quasi inferiori a quelli richiesti per fare il ministro ai tempi nostri.Il governo di cui faceva parte era il governo di Francesco Crispi, che ormai a 106 anni suonati era convinto di essere un pittore impressionista.

Crispi Presidente del Consiglio, Ministro di Grazia e Giustizia Zanardelli, Ministro della Marina Benedetto Brin, Ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli: l’età media era di 136 anni, talmente alta che per abbassarla avrebbero dovuto nominare ministro un embrione di 22 settimane. Giolitti che era il teenager della situazione tentò di tenere alto il suo ruolo di ministro delle finanze emanando la famosa tassa sul possesso auto, una manovra che avrebbe dovuto rimpinguare le casse dello stato se non fosse che nel 1891 gli italiani con un auto erano 7 di cui 5 militavano nel suo governo e uno era lui. Dopo essere sfuggito ad un pestaggio ad opera dei suoi colleghi ministri il giovane Giolitti (Gitty per gli amici) ebbe l’occasione che capita una sola volta nella vita: le premature dimissioni di Francesco Crispi. I ministri tuttavia cercavano proprio un fantoccio da mettere al posto di Crispi per continuare a fare i loro comodi, qualcuno che fosse o troppo vecchio o troppo ebete per capire qualcosa di come si governa un paese e Giolitti, avendo entrambi requisiti, risultava la scelta ideale.

I cinque governi Giolitti

Dopo una breve parentesi di governo (6 febbraio 1891 -8 Febbraio 1891) del marchese Di Rudinì (un uomo che capiva di politica quanto Daniele Interrante di metrica latina) Giovanni Giolitti si insediò come Primo Ministro. Il suo governo durò meno di un governo di centrosinistra: dopo poco più di un anno infatti il giudice PierJohn Woodcock (che i puristi della lingua italiana chiamavano Piergiovanni Membrodilegno) pubblicò alcune intercettazioni telefoniche che lo vedevano coinvolto nello scandalo della Banca Romana che si era macchiata di gravi irregolarità nell’emissione delle banconote. Giolitti cercò di negare un suo coinvolgimento nella questione ma sulle banconote false emesse dalla banca romana c’era la sua faccia. Il primo Governo Giolitti fu segnato da alcuni fatti molto importanti, quindi vi citeremo i più inutili:

  • l’enciclica Rerum Novarum (trad: rerum novarum, frase intraducibile) di papa Leone XIII che riprendeva alcuni concetti dell’enciclica Nulla di novum di papa Tigre XXXII e dell’emiciclica rotatoria Magno cum appetito di papa Giaguaro V.
  • la rivolta dei fasci siciliani, un gruppo di naziskin del Palermo che rivendicavano alcuni gol annullati nell’ultimo derby contro il Catania.

Per la questione siciliana Giolitti si guardò benne dall'usare la forza limitandosi a distribuire biglietti omaggio per il circo a chiunque sopprimesse col sangue i moti insurrezionali.
Frattanto emersero volti nuovi nel panorama politico italiano: difatti all’età di 107 anni tornò Francesco Crispi , in carne ossa e catetere.

Giolitti risponde alle contestazioni dei disoccupati nel giugno del 1898.

Le principali operazioni di Crispi furono:

  • tre bypass
  • una rimozione di cataratta
  • risoluzione della questione dei Fasci siciliani organizzando bombardamenti a tappeto (il capo delle spedizioni fu Aladino)
  • risanamento del bilancio vendendo la Gioconda ai francesi.
  • conquiste coloniali (Etiopia, Libia e l'isola d’Elba).

Frattanto nel 1896 Crispi dovette dimettersi per impegni improcrastinabili col Padreterno. Dopo averlo commemorato con un sentito discorso funebre (era un uomo buono e generoso....ma cazzo aveva il culo incollato alla poltrona! Finalmente tocca a me! Ahahah!) Giolitti si apprestava a riprendere in mano le redini del paese, con la stesso impeto dell’incosciente che non sa minimamente cosa stia facendo.

Giolitti back in action

  • Per prima cosa tentò di sistemare l’ala massimalista del partito socialista offrendo loro dei soldi sottobanco. Ma i tempi di Craxi erano evidentemente prematuri perché Filippo Turati si offese e si indignò. Io non mi vendo per così poco- dichiarerà poi al suo gatto. Allora Giolitti giocò d’astuzia: puntò tutto sul 29 che non usciva da sei settimane. E poi propose a Turati un posto nel suo ministero il che voleva significare stipendio fisso, posto auto, biglietti per le partite gratis, ristoranti gratis, cinema gratis, treni gratis, aerei gratis, puttane gratis. Turati rifiutò sdegnosamente, ma riuscì a mettersi d’accordo telefonicamente con Giolitti per la faccenda delle puttane gratis.


Le dieci domande per Silvio

Roma - Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso di farsi intervistare da Nonciclopedia, e di rispondere in esclusiva alle fatidiche 10 domande postegli dal quotidiano La Repubblica. A parte Cioè, Giardinaggio oggi e Pasta magazine mi sono fatto intervistare da tutti, non vedo perché negarmi proprio a voi- queste le parole del premier.

L'incontro è avvenuto in una dimora a caso del Presidente del Consiglio, scelta tramite lancio di dadi: è uscita Villa Certosa.

Tanto meglio- ha commentato Berlusconi- così vedrete che tutto ciò che si dice è falso e che non ho nulla da nascondere!

Ore 11 e qualcosa (il nostro orologio va indietro): arriviamo a Villa Certosa, si aprono i cancelli dorati dove campeggia uno stemma con un cavallo che ingroppa una puledra e la scritta: SEMPER ERECTUS.

Ci riceve Gianni Letta con uno strano pantalone di pelle. Quando si gira per mostrarci la strada ci accorgiamo che il pantalone ha tue ritagli all’altezza delle natiche e che si è depilato. Non accenniamo di questo al Presidente e accomodatici sul suo divano in pelle di Veltroni, iniziamo l’intervista.

1. Signor presidente, come e quando ha conosciuto il padre di Noemi Letizia?
In campeggio, l'ho sempre detto. Inizialmente non abbiamo legato molto, ma poi siamo diventati grandi amici. Ci siamo conosciuti in un campeggio della Toscana, allora eravamo coetanei ed entrambi molto belli e giovani. Oddio, io bello e giovane lo sono ancora, non trova?

2. Certamente. Nel corso di questa amicizia, quante volte vi siete incontrati e dove?
Alle feste di paese. A me piace andare a cantare ai compleanni delle ragazze e così spesso ci esibivamo insieme in alcuni pezzi classici della tradizione napoletana. Io ero la voce e il leader indiscusso, lui stava al tamburello e alla fisarmonica. Ci chiamavamo i Silvio e quell'altro band.

3. Come descriverebbe le ragioni della sua amicizia con Benedetto "Elio" Letizia?
Guardi, semplice amicizia disinteressata. Poi con quel pezzo di figlia che si ritrova il mio disinteresse è aumentato a dismisura, mi creda. Com’è che dice quel proverbio? “Se ti arruffiani il padre, ti fotti la figlia”? Ahahahah! Sto scherzando eh, questa non la scriva. Oppure la scriva lo stesso, dirò che sono stato frainteso.

4. Perché ha discusso delle candidature con Letizia che non è neanche iscritto al PdL?
Se discuto di decreti legge con Sandro Bondi e del Milan con Galliani perché discriminare proprio Elio Letizia? Io, come lei ben saprà, sono un uomo dall’animo estremamente generoso, do una possibilità a tutti. È con questo spirito che ho accolto Brunetta nel mio governo.

5. Quando ha avuto modo di conoscere Noemi Letizia?
Mentre facevo le posteggie alle liceali fuori ad una scuola, non si vive mica di solo lavoro. L'ho trovata subito molto simpatica, così le ho fatto molti regali e l’ho subito invitata a casa mia a farle vedere la mia collezione di stampe cinesi. Non è così che si fa da sempre con le ragazze che ci stanno “simpatiche”, eh? (mi dà un colpettino con il gomito, n.d.r.).

6. Sì sì, certo. Quante volte ha avuto modo di incontrare Noemi Letizia e dove?
Oeh! (fa col braccio un gesto per dire: hai voglia! N.d.r.) Le cene nella mia villa non mancano mai, io la mandavo a prendere in elicottero o in portaerei, si risparmia tutto il traffico del sabato sera. La sera a cena sceglievo con molta cura i vini, è bene che le ragazze siano brille ma non totalmente sbronze altrimenti s’addormentano e poi....e poi non si può più parlare di arte contemporanea come faccio di solito con le belle donne nei miei dopocena.

7. È stato chiarissimo. Lei si occupa di Noemi e del suo futuro e sostiene economicamente la sua famiglia?
Guardi, se si riferisce a quell’assegno da 20.000 euro a Noemi le dico che non c’entra nulla. Eravamo usciti insieme a cena, le servivano i soldi per il parchimetro e così le ho detto: aspetta, adesso vedo cos’ho io nel portafogli... Si trattava di un'uscita innocente, è facile per certa stampa comunista farmi passare per una specie di malato sessuale che si è fatto un harem in casa ma non è così, io credo in Dio, negli angeli e nel paradiso fiscale. (Entra una cameriera vestita da coniglietta, ci porta due flute di champagne ghiacciato. Berlusconi le dà una pacca sul sedere e la manda via).

8. È vero che lei ha promesso a Noemi di favorire la sua carriera nello spettacolo o in politica?
Massì, chi di noi non si è dato delle arie per far colpo su una bella ragazza, su? Ho dovuto fare delle promesse certo, ma le avrei certamente mantenute, come con la Carfagna, la Brambilla e tante altre, alla fine le ho sistemate tutte. Sono o non sono un uomo di parola, eh? Dica la verità! (Mi dà un altro colpetto col gomito, n.d.r.)

9. Veronica Lario ha detto che lei "frequenta le minorenni". Ce ne sono altre che incontra o "alleva"?
A parte che non sapevo che Noemi fosse minorenne all’epoca del nostro primo incontro, ho comunque il permesso di suo padre. Poi io sono una persona seria, non posso mica compromettermi uscendo con una ragazza sola. Impegni permettendo cerco di incontrarne il più possibile, sopra i diciott'anni è tutta zona di caccia.


10. Sua moglie dice che "non sta bene" e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?
No guardi, aspetti un momento, rifletta: sono Presidente del Consiglio, sono ricco, ho un paese che mi adora qualunque cosa io faccia, ho trasformato la mia villa in Sardegna in un harem dove ricevo donne a tutte le ore ed ora mi sono anche liberato di mia moglie. Lei al mio posto come si sentirebbe? Lo dica!

Mi sentirei una meraviglia, ha ragione Presidente. Grazie per il tempo che ci ha concesso.
Ma per carità, mi sono divertito. Com’è che si chiama questo sito? Noncipedia?

Nonciclopedia, Presidente.
No perché è simpatico. Se vi serve una mano io potrei finanziare le vostre idee, farvi molta pubblicità. Voi avete utenti donne vero? Maggiorenni mi raccomando, non voglio avere altri casini.

Beh sì...perchè?
Ottimo. Mi faccio sentire io a breve tramite Emilio (Fede, n.d.r.). Voi intanto cominciate a raccogliere del materiale, foto osè, video zozzi, che io poi visiono tutto. Alla prossima, il piacere è tutto vostro! (ride, si allontana)


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