Utente:Eurinome/Sandbox3: differenze tra le versioni

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==I Politici==
==I Politici==


<poem>..e in quella bolgia di ladri e d'assassini
riconobbi La Russa, il Mussi, il Dini,
il Tajani, il Previti, l'Urbani ;
e quei che avean rubato a piene mani,
nella pece, oramai ben cotti,
il Boselli, il D'Alema, il Bertinotti....
Più innanzi ancora, addetta a far bucchini
la nipote del Duce, Mussolini
che boccheggiava come un'orata in mare
a due alla volta, tanto per non strafare.
</poem>

===Clemente Mastella===
<poem>
<poem>
''E in quella bolgia di ladri e d'[[assassino|assassini]]''
E nel pozzo di merda più fetente
''riconobbi La Russa, il Mussi, il Dini,''
stava Mastella senator Clemente;
''il Tajani, il Previti, l'Urbani;''
ma la merda neppure lo toccava
''e quei che avean rubato a piene mani,''
che tanto di lui lei si schifava.
''nella pece, oramai ben cotti,''
Il demone custode fè un petardo
''il Boselli, il D'Alema, il Bertinotti.''
col rutto, rivolto alla Lonardo,
la moglie da lui fatta presidente
ed or con lui in quel pozzo fetente.
"Costui - disse Virgilio - fu il puttano,
che da sinistra a destra e, contromano,
da destra a sinistra, lestamente,
passava e si trovava col vincente.
Brutta progenie, e lui assieme ai suoi
erano sempre pronti a fare i troi.
Più stronzo ancora quei che gi credette
e si trovò col cul nell'acqua. Stette
...............................................................................................................................................................
</poem>


==Tubieras (la fabbrica infernale)==
==Tubieras (la fabbrica infernale)==

Versione delle 12:06, 5 mag 2009

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firma/data: -- Gold Snake 11:59, 30 apr 2009 (UTC)ver


« Demoni, smembramenti, sangue a litri e uomini che affogano nella merda. Questo si che è pulp! »
(Quentin Tarantino)

I migliori passi selezionati dal capolavoro del Sommo Poeta: la Divina Commedia.

File audio: Prologo decantato dal sosia di Benigni (info) • (aiuto)

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ch'è la diritta via per la vagina.
quanto venir è cosa dura
in questa selva selvaggia ma anche liscia e ignuda.
I'non so ben ridir com'i' v'intrai,
tant'era pien di sonno a quel punto
che, probabilmente, la sognai.

La porta dell'Inferno

Per me si va nella città rovente,
Per me si va nell'eterno calore.
Qui giunge infine a me ogni malfattore
ed è qui che è punito ogni fetente.
Qui è condannato nell'eterno rigore,
a navigar nella merda e nel fuoco
chi prese molto da chi aveva poco
ed anche chi affittava il culo ad ore.
Per me si va per il mistero arcano
dei diavoli cazzuti e stupratori.
Preparatevi, e lubrificate l'ano!

Dante:
"Maestro, è proprio il caso qui d'entrare?
Mi pare che qui sono minchie amare
a passare al di là di questa porta!"

Virgilio:
"Alighieri... Ora il tuo dubbio asporta!
Secondo te noi siamo qui arrivati
per tornarcene indietro impaurentati?
Tu devi visitare questo posto
dove il malvagio viene cotto arrosto.
Qui troverai i politici italiani,
i giornalisti, i servi ed i ruffiani,
e tutti quelli che fecero oppressioni,
e quei che contrastarono il Mosconi .
Qui finalmente giustizia viene fatta!
Per ciascuno si avrà la pena adatta.
E qui essi peneranno per eterno.
Avanti, allora, e vediti 'sto Inferno!

Inferno

L'oscuro Regno onde sempre risuona
la musica infernal che non perdona,
che non ha tregua, che non tiene stallo,
di Mariottide e del drudo Billy Ballo.


Caronte

Virgilio:
"Li porta tutti lui con quel gommone?
Ma non avea forato?"

E il naviglio avanzava a bestemmioni
di Caronte, manco fosse il ser Mosconi,
una bestemmia per ogni remata,
e per ogni remata una schizzata
di merda scura, fetida, puzzante,
che fece doccia anche a Virgilio e a Dante.
(Virgilio)
"Lo Stige ha puzzo più forte di una fogna.
E Caronte che schizza è una carogna."

Girone dei parassiti

Un cartello era posto sull'ingresso:
L'antipiattole qui non è permesso,
né si permette alcuna grattazione.
"Occhio al contagio, attento all'infezione!"
Virgilio disse sputandomi in un occhio,
"che non ti becchi piattola o pidocchio!"

Dracula

E per quell'aere volava come uccello
Dracula trasformato in pipistrello;
al che diss'io: "Maestro c'è un vampiro!"
Virgilio a me: "Più tonto di un tapiro!
Quindi secondo te il vampiro è questo?
E quel Prodi che zitto e lesto lesto
vi ha fregati cambiando la moneta
e con le tasse sue v'ha messo a dieta?
Questo vi prende un po' di sangue rosso,
ma quello lì vi spolpa fino all'osso!"

Gli agenti delle tasse

Dante:
"Maestro, e quei demoni vindìci?"

Virgilio:
"Alighieri, ma tu che cosa dici?
Quelli sono gli agenti delle tasse
che del Prodi riempiono le casse!"

Dante:
"Anche qui?! E Dio permette
che riscuotano qui tasse e bollette?"

Virgilio:
"Dio qui non c'entra. Lui è il Sempiterno!
Votaste voi 'sto cacchio di Governo!
E che ti meravigli? Tasse forti
che debbano pagare pure i morti!
La colpa è tutta vostra, e questo è quanto.
E Padoa Schioppa vi fa il mazzo tanto!"


Friggitoria "Inferno"

E proseguendo per quella triste via
vidi un cartello, dicea: "Friggitoria".
Allor diss'io: "Maestro, qui si magna!"
"Ma che hai preso l'Inferno per cuccagna?
Qui si friggon le anime dannate
che morsero con bocche assatanate
quelli a cui facevano il bucchino.
E tu vorresti farti un fritturino?
Poiché viaggi con me, anima eletta,
ti serviranno stronzi a cotoletta."
"Due centinaia, poi novanta e nove truzzi
Mi fissan, fors'è ch'io anco troppo puzzi?
Impugnan lance larghe e braga spaccata
E par che parecchi fian sì ritti pisciata"
"Dante,t'intellesse mai uno sprazzo
da quella tua sterile testa di cazzo?
Quei due che vedi costì sbragati
Son Serse e lo Spartano, nemici giurati
Or lui nero patisce l'eterno tormento
In culo e in bocca,senza sosta, tra i trecento!"
Or qui sentiamo il poderoso fetore
Accompagnarsi al più lassativo romore
E vidi un mostro i lamenti di Serse impregnare
Di note rievocantimi gran minchie amare.

Gigi D'Alessio

"Chi sei, infelice, che nella fornace
dell'infernal cucina non hai pace?"
Ei mi rispose, con voce implorante:
"Gigi D'Alessio, di Napoli, il cantante!
E qui son condannato a rosolare
con patate a piselli. Ma ti pare
che ad un artista, ad una voce nota,
debban ficcar nel culo una carota?
Mi arrostono, ma anch'io so' figlio e' mamma
pure se mi chiamano "a' Fetamma".
A Napoli già tutti m'han schifato,
dal Paradiso m'hanno già cacciato.
In Purgatorio m'ero rifugiato:
ho cantato una volta, e m'han picchiato.
Eppure io stono che è una squisitezza,
e canto canzoni che sono una schifezza,
io tra i canori ho la supremazia,
pure se canto che è 'na fetenzia.
Che ci vuoi fare se a qualcun non piaccia
e mi prendono sempre a merda in faccia?
M'hanno chiuso nel forno ad arrostire
perché le donne ho fatto abortire
con la mia voce querula. Ed adesso,
dopo l'arrosto, mi buttano nel cesso."


Girone degli jettatori

Musikalia (il concerto infernale)

In uno spiazzo come in un teatro
stava raccolto il popolo dannato,
e sopra un palco suonava un'orchestrina
una musica che, a dir poco, era divina.
"Maestro - diss'io - or non comprendo:
questa musica è bella e sto sentendo
Mozart, mi pare, oppure Pergolesi.
Satana allevia in questo modo i pesi
delle pene infernali dei dannati?"
"Alighieri, sono i cazzi che hai cacati!
Questa musica serve a preparare
quello che poi essi devono ascoltare!
Ascolteranno poi, senza intervallo,
Mario Merola, Mariottide, Billy Ballo,
e poi ancora D'Alessio, Malgioglio e Orietta Berti.
Tu pensi che il dannato si diverti?
E senza posa poi canteranno uniti
la terribile nenia dei falliti,
quella che fa sputar la bile e il fiele:
la terrificante 'Uallera e' zi Rafele.
I demoni che sono già informati
han con cera li orecchi cementati:
E che rob'è? questo è l'Inferno, è vero,
ma 'sta schifezza, sentita per intero,
per ore ed ore non è più punizione,
è sadismo, tortura, perversione!
Vedi, Alighieri, com'è crudel l'Inferno?
Ascoltare 'sta roba per eterno,
Roba da suicidarsi a corda corta,
se questa gente qui non fosse morta!
Prima ti fan sentire ciò che è bello
e poi questo fracasso da bordello.
È il contrappasso, Dante, or l'hai compreso?
Ma tu il cervello l'hai solo per far peso?"


Aemorroidalis (la macchina infernale)

Vidi la macchina che fa lo "spilamazz"
inventata da Wilhiem Franz Scarthz,
un mostro immenso di bielle e pistoni
che ai dannati faceva le occlusioni
con un tubo di ferro conficcato
nel posterior, ed un tubo collegato
pompava soda caustica e acqua bollente
nel cul forato dell'alma penitente.
Ma prima d'essa v'era un altro attrezzo
che al sol pensarlo mi provoca ribrezzo;
ad esso eran costretti i condannati
per essere dapprima dilatati.
Mossa da un nero e fetido vapore
era un congegno che provoca il dolore
con una serie di dildi di metallo
sempre più grandi, fino al grande fallo.
Il dannato, in catena di montaggio,
ma fia più esatto dire d'inculaggio,
venia passato sotto quei punzoni,
a forza penetrato a pecoroni.
E finché fia la pena ognor più trista,
un demone, fingendosi un artista,
cantava senza posa come un gallo
canzoni di Mariottide e del drudo Billy Ballo.
Diss'io: "Maestro, che tremendo punzone!
Che colpa fu per questa punizione?
Che fecero costoro di sbagliato
per finire col culo dilatato?"
Disse Virgilio: "Questi è mala gente
capaci di produrre un accidente
sol con lo sguardo. Sono jettatori,
della sfiga i più grandi produttori.
Su presto, andiamo fuor da questa valle.
Tu, per prudenza, grattati le palle!"

Il Silvio

File audio: Passo decantato dal cugino di Benigni (info) • (aiuto)

Parea senza castigo o punizioni
e stava assiso e triste il Berlusconi.
"A quale pena t'hanno condannato?"
"La peggio, tutti i soldi m'han levato!
Per sovrapprezzo, per pareggiare i conti
minaccian di ridarmi Sandro Bondi,
ed i dannati mi gridano in coro;
vònno un milion di posti di lavoro.
Inoltre Dio mi danna a perdizione
per aver fatto la Sua imitazione.
La mia vita fu piena di falle
per arraffo, raggiri e molte balle:
tuttavia lavorai come un mulo
a prender gli Italiani per il culo.
E per il vero li trattai per gonzi
portando in Parlamento tanti stronzi.


I Politici

E in quella bolgia di ladri e d'assassini
riconobbi La Russa, il Mussi, il Dini,
il Tajani, il Previti, l'Urbani;
e quei che avean rubato a piene mani,
nella pece, oramai ben cotti,
il Boselli, il D'Alema, il Bertinotti.

==Tubieras (la fabbrica infernale)==
<poem>
..e si compiva il grande maleficio
nell'infernal terribile opificio,
dove ciascun che spesso si masturbi
è condannato a fabbricare tubi.
Fra sfiammate e scintille di crogiolo,
tra montacarichi e gru, e con grande dolo,
i dannati lisciavano i cannelli
che Satana volea più lustri e belli
per poterli rivendere al mercato.
Poiché Virgilio l'ebbe interrogato:
(Virgilio)
"A chi vendi stì tubi che i dannati
con fatica hanno tosto fabbricati?"
(Satana)
"Vedi, Virgilio, rispose lo Dimonio,
ero stanco di stampare in falso conio.
Rende di più far tubi, io l'intesi,
dai racconti degli operai cinesi.
Però i dannati meglio di loro io tratto,
anzi con loro ho addirittura un patto:
per una tonnellata in più che è fabbricata
risparmiano ogni giorno una frustata.
Ho due guardiani a vigilar su loro
perché non si sottraggano al lavoro:
Un certo Stalin che viene dall'oriente
e Himmler, il tedesco, da occidente.
Lor sanno come farli lavorare
senza poltrire e poi senza indugiare!!"
(Virgilio)
"Ma questo è sfruttamento del dannato,
e tu uno sfruttator marcio e spietato!!"
(Satana, adirato)
"Ma che di me siete forse meno avari?
Ma non trattate peggio quei precari?
Son'io più generoso e costumato!
Da me nessuno mai fu licenziato!
Voi invece il Sabba licenziate il precario,
nè gli pagaste mai lo straordinario!
Lo riassumete il Lunedì, per cui,
mai la Domenica voi pagate a lui!
L'Inferno è il peggio che sta' sottoterra?
Se sei precario, è peggio sulla Terra!"

Il mio Maestro tacque, e fra i malvagi
m'indicò quei che votaron la Legge Biagi:
"I demoni hanno orrore di costoro,
scannatori di chi vive di lavoro.
Non si sa se il buon Dio per una volta
perdonerà questi angeli in rivolta
che furono mutati nei demòni:
ma è impossibile poi che Dio perdoni
questa canaglia sì perversa e druda,
che è molto peggio del traditore Giuda!"

Girone dei Ruffiani

Emilio Fede

 ...e trascinava giganteschi coglioni
di pietra, più grossi di palloni
ed arrancava salendo su quel colle
l'Emilio Fede, il contator di palle.
E come colui che alfin la Grazia tocca
a Emilio Fede io gli sputai in bocca
per dargli un po' sollievo dall'arsura.
Ei si beò di quella mia pastura
già molto aduso a averla dal Berlusca,
come colui che ricompensa busca.
E disse a me:" Ai Leccaculi io stavo
ma fui trasferito, protestavo
col demone a cui l'facevo in mano:
fui riclassificato da ruffiano.
Mi tocca trasportar questi pendagli
che pesan come ferro, e tu non sbagli
a sputarmi così nel cavo orale
che i demoni trasformano in pitale!
Quel che m'usci un dì dalla mia bocca
per medesima via or entra. Tocca
ringoiare qui tutte le mie stronzate
a stronzi veri e merde stagionate.
Ma tutto questo io feci per il Silvio!
che l'impicchino sotto il ponte Milvio!"
  


Cortesie infernali

(Demone)
.."Oh Virgilio! Per Satana che ringhia!
Dove porti costui che pare minchia?"
(Virgilio)
" O demone maldestro e inospitale,
che possano affogarti sotto sale!
Ma ti par bello offendere un poeta,
che coi suoi versi tutto il mondo allieta,
solo perché ha una faccia da citrulo?"
(Demone)
"Perdonami Virgilio! Bacio il culo!
Ma a vederti accompagnar costui
nell'Inferno,pei suoi meandri bui,
pensavo tu cercassi un posto adatto
per ammazzare questo mentecatto."
(Virgilio)
"Ma no! questo imbecille imminchionito
viaggia per conoscenza. È un po' stordito
dalla visione dell'infernal castigo.
È un po' racchiotto, non è certo un figo,
ma non posso ammazzarlo o farlo a fette
sol perché riempie l'Inferno di puzzette."
(Demone)
"Oh Virgilio, questa cosa mi è nova.
Adesso anche i dannati fan la prova
prima di sprofondare nell'abbisso?"
(Virgilio)
"Non è dannato, è ancora vivo. Ed isso
deve vedere per poi poter poetare."
(Demone)
"Senti un consiglio: portalo a cacare.
Tra l'altro a veder lui con attenzione
sorge il sospetto che sia un po' ricchione."
(Virgilio a Dante)
"Hai sentito? Hai sentito quel che arrasta?
Il demone ti dice pederasta.
E tu come rispondi ai complimenti?"
(Dante)
"Siete due scurnacchiati e due fetenti,
anzi quattro, perché di voi ciascuno
di fetenti ne vale più di uno.
Questo coso cornuto mi ha coperto
di parolacce, mentre a culo aperto
loffeggiava. E tu non dicevi niente.
E dici che son'io a far il petente!
Tu di tuo ci hai inzuppato il pane
mettendoci la resta. Porco cane!"
(Virgilio a Dante)
 "Perché ti ho detto imbecille e citrulo
e imminchionito, ora ti brucia il culo?
In ogni caso tu ricchion lo sei!
e lo giurassi sopra i vati mei.
Ti par ch'io vegna da terra di cretini?
...e quella storia con Brunetto Latini..?
Non fare il viso sì adirato e fiero,
..tanto tu dietro non sei tutto intiero.
Comunque, nota, non è la prima occasione
che qui ti riconoscon per ricchione.
E adesso proseguiamo il nostro viaggio
che più in là ti rivolgo un altro omaggio!"

Girone dei Sodomiti e dei Gomorriti

"AD ALTRUI PENDE CIÒ CHE È TUO DISIO!
E QUÌ FOSTI PUNITO DAL BUON DIO
PER NON SEGUIR VIRTUTE E CONOSCENZA
ED INSEGUIR SOLTANTO INCULPRENDENZA"

(Dante)
Diss'io: "Maestro, sono a conoscenza
del sodomico vizio: inculprendenza!
Ma di Gomorra quale fu il peccato?
Neppur Mosconi ce l'ha mai spiegato."
(Virgilio)
"..e adesso apprendo con costernazione
che tu foss'anco, Dante, un po' ricchione.
Ci mancava anche questa! Che indecenza!
Così di Sodoma hai avuto conoscenza?!!
Era l'ascella di Gomorra il vizio
per cui per loro il coito aveva inizio
ponendo il pene dur sotto l'ascella
ed agitando il braccio a manovella."

Alfonso Pecoraro Scanio

Incontrammo il demone dei pali,
quello che fa dilatazioni anali.
(Virgilio)
"Ti ho portato dinanzi questo stronzo
a ver punito il Pecoraro Alfonso."
(Demone)
"E chicazz'è 'sto stronzo? Fa il turista?"
(Virgilio)
"Ma no! Si dice ch'è un grande artista,
un poeta. Ma la faccia è da citrulo."
(Demone)
"Portalo via sennò gli rompo il culo!
Sarà pure un'artista. MA ho l'impressione,
che sia affrociato ed anche un po' ricchione!"
.......................
"Peccar d'inculprendenza costa caro!
e qui è punito Scanio Pecoraro,
ricchione, ambientalista e deputato".
Il vidi e costui stava aggrappato
ad una fune tesa sopra un fosso,
e sotto un palo acuminato e grosso
puntato in direzione del suo ano.
Lo sventurato, con voce di soprano,
dovea cantar sotto lo scudiscio
di un demone che frequentemente il piscio
gli riversava sulla testa e addosso
acciocché precipitasse dentro il fosso.
Virgilio disse:"Pena ben meritata!
Or su di lui mi faccio una pisciata."

Vladimir Luxuria

..e senza dildo e senza vibratore,
senza gustar del cazzo mai il sapore,
lì stava condannato il Luxuria,
dove c'era di cazzi gran penuria.
Vedendo altri dannati sopportare
furia di demoni addetti ad inculare,
con dispetto diceva :"Non ci sto!
perché a tutti si ed a me no?"....

Cristiano Malgioglio

...e in quella bolgia di orrori c'era il meglio,
il "ricchione truccato", era Malgioglio.
Un demone chirurgo a forza dura
gli cuce il cul col filo di sutura:
di poi gli fa ingoiare un gran purgone:
"..ed eccoti servito, oh gran ricchione,
quando la merda ti premerà sull'ano
ti sentirai di partorir,oh Cristiano!!!
E non potrai, come facesti in in vita,
incularti coi cazzi e con le dita.
Tu di minchie ne hai beccate tante
con la scusa che facevi il cantante.
Cantavi come un ciuco che gorgoglia.
Ma qui dei cazzi ti passerà la voglia!!"

Sandro Bondi

"..ma Maestro - diss'io - sbagliammo i conti!
Qui non vedo il ricchione Sandro Bondi!!"
"E pur vero - diss'Egli - che qui è assente.
Lucifero non sa dargli patente
se leccaculo, ricchione o fognatura:
decidere cos'è è un'impresa dura.
Minosse lo vorrebbe col Pannella,
Lucifero vuol friggerlo in padella,
e Satana è furioso ed incazzato
perché l'Inferno gli ha squalificato.
Quì lo schifano tutti, ma non sanno
dove mandarlo che non glielo ridanno.
In Paradiso l'han persin mandato..
..e Dio per poco non s'è suicidato.
L'han messo sul gommone di Caronte
che, disperato, si è sparato in fronte;
Satan lo caccia, e come dargli torto?
Del Berlusca è questo il peggio aborto!!"
 

Girone dei rinnegati

QUI SONO PUNITI I MALCREATI,
PUTTANI NELLA MENTE, RINNEGATI,
NEGATORI DI CIÒ CHE DICEAN PRIA,
TRADITORI,MENDACI. A SORTE RIA
LI CONDANNA L'INFERNO,E QUESTI SEGNI
DICON CHE DELLA MERDA SONO INDEGNI.

Marcello Pera

...e quando ormai schifato tutto m'era
mi si parò dinnanzi il turpe Pera,
filososo mutato in accattone,
rinnegator di senno e di ragione,
che tradì suo pensare e si fè prono
al Berlusconi e al pontificio trono....

Antonio Bassolino (Totonno a' Fetamma)

...e vidi Bassolin che di grandezza
avea soltanto i cumuli e' munnezza.
Or più non era dell'Ingrao il seguace,
s'è fatto dittator, ladro e mendace.
Era colui che, passo dopo passo,
passò il denaro pubblico al suo incasso.
Dannato al pasto con ugual misura
di monete e di laida spazzatura
che prende da quel lurido crogiuolo:
ruba sul peso perché è mariuolo.
Dei rinnegati tutti il peggio è questo:
arraffò tutto e si riempì il canestro,
e la monnezza per la Campania scorre
per arricchire lui e le sue camorre.
Della sinistra in lui brillava fiamma;
mo' lo chiamano Totonno da Fetamma.
E un demone arringava i peccatori
costretti a sopportare quei fetori:
"Popolo di Campania, forza, jamm!!
Stà arrivanno Totonno a' Fetamm!
Popolo di Campania, che bellezza!
Stà arrivanno o' rre da munnezza!!
Popolo di Campania, che allegria!
Stà arrivanno o' rre da fetenzia!"

I sindacalisti

"..or guarda quei, frustati a schiena nuda,
condotti verso il baratro da Giuda,
lor protettore e loro ispiratore:
che possano annegare nel fetore!
Ingannatori di operai e apprendisti,
son rinnegati, son sindacalisti!!
Di falsità loro bocca è fontana.
Vendevano ai padroni carne umana
dicendo di difendere il lavoro,
ma,in realtà, soltanto i cazzi loro.
Vanno lì dove l'Inferno mogne,
dove sono gli scarichi e le fogne,
e lì saranno, da tutti isolati
perché i dannati si sono indignati
di avere accanto questa gente cresta
e hanno scioperato per protesta.
Anche i demoni di loro son schifati:
hanno ribrezzo di questi malfamati,
e hanno tirato a sorte con le carte
e fu per caso che Giuda ebbe la parte
di condurre alle fogne i rinnegati
anche se pure lui li avea schifati."

Giuliano Amato

..."Lui, no!"- or disse Giuda- "Questo è troppo!
Fa troppo schifo. È della merda il coppo!!
Dove l'avete presa 'sta carogna?
Questo qui ci inquina anche la fogna!
Mettetelo a bollir nella cardogna,[1]
sta vecchia zoccola ormai senza vergogna!!"
E il demone preposto:"Oh c'hai da dire?
come te anche lui sace tradire!
Lui lo chiamavan il Dottor Sottile.
Afferralo e conducilo al canile!
Che se la sbrighi Cerbero 'sta rogna!
E così ci salviamo anche la fogna!"
L'altro demone disse: "Disgraziato!!
Ma che vuoi fare? Cerbero avvelenato?
Questo è una serpe piena di veleno!
Per me dobbiam buttarlo sotto un treno!"


Inutilia (Girone dei vuoti a perdere)

Il Fini

..e in mezzo a quella folla di cretini
svettava alto il Presidente Fini,
a cui il perno a cul non dava pace,
tormentato dal demone Storace
che sulla pelle il fascio gli ricuce
urlando e perdifiato "Duce! Duce! Duce!"..

Marco Follini

"..ma chi è costui? chi cazzo lo conosce?"

"Questo turzo che parla ad erre mosce
credeva d'esser diventato segretario
ma fu gettato nell'immondezzario
dal Berlusca e il Casini che, spremuto,
poi insieme l'han di colpo bifottuto.
Per Montecitorio vaga e fa il puttano,
vota a compenso e, di contramano,
dice d'esser lui l'uomo di centro.
E giustizia infernal lo spinge dentro
il cesso più intasato. Andiamo avanti
puttani come questo ce n'è tanti!"

Il Veltroni

..e sulle porte di quell'antro, fuori
v'era il leader deciso a priori
assieme ai ladri, ai furfanti e agli imbroglioni
v'era il più scemo e tristo: era Veltroni,
un'oca lessa, un soprammobil futile
parea monumento ambulante all'inutile....
...Walter, Water, il nome non ricordo
di quel quel fichetto scemo come un tordo,
che D'Alema usava a burattino
per poi discaricarlo nel tombino.

Il Di Pietro

Un demone feroce ed arrapato
stava straziando un povero dannato
con cazzo a chiodi,ficcandoglielo dietro.
Riconobbi il dannato: era Di Pietro.
E disse il demone: "Sì decretò Minosse,
perché stronzate lui ne ha fatte grosse.
Per allietarlo or lo tratto da checca!"
E Di Pietro rispose: "E che ci azzecca?"
Virgilio aggiunse:"Costui vien condannato
per tutto il tempo in cui lui s'è abbuffato
coi socialisti, Craxi e Pillitteri,
Poi li ha traditi, gli ha dato giorni neri,
la prigione, i sequestri, le condanne,
per le tangenti incarcerati. Stanne
lontano assai, che questo è traditore.
Si finge magistrato, fa il censore,
e intanto compra al figlio due palazzi.
Adesso è il turno suo di prender cazzi!"

Oliviero Diliberto

...stava sepolto, da un cumulo coperto
e sol la testa si vedea di Diliberto
emersa dalle merdi. "Guadda guesto!"
diss'io che il naso avea turato lesto.
"Eccolo lì!", disse allor l'mio Maestro,
"quel pendaglio da forca e di capestro,
quel che diceva d'esser comunista
per mascherare d'essere arrivista!
Della politica volea sciogliere i nodi
e finì a leccare il culo a Prodi.
Questo prese per culo i proletari
e qui all'Inferno per lui son cazzi amari."

Girone dei rompipalle

Sulla lapide di quel nuovo girone
v'era scritto: "QUI TROVA PUNIZIONE
CHI NELLA VITA FÈ DI SÈ UN TORMENTO
PER GLI ALTRI, DIVENTANDO UN ROMPIMENTO"
e Virgilio mi disse: "Fa attenzione !
che se non ti condannano a ricchione,
in questo luogo infine perverrai;
e qui pei rompipalle sono guai."

Coglias - I martellati

Sopra una roccia che domina una valle
vidi puniti i grandi rompipalle.
Sull'incudine posti i lor coglioni
veniano martellati dai demòni.
Ogni martello pesava tre quintali
e ad ogni colpo cacciavano urla quali
parevano selvaggi di foresta.
E subito di nuovo ecco si appresta
il demone a colpire il disgraziato
che appena allora più forte aveva urlato.
"Chi son, Maestro, questi martellati?"
"Dei rompiballe, carogne e disgraziati,
stronzi, presuntuosi e trasgressori,
di Nonciclopedia Amministratori.
Aver pietà di loro qui non serve.
Eran ciucci e con le menti acerbe,
ingnoranti, infingardi e sugliardi;
infin moriron, ma fu sempre tardi.
Se ai redattori ruppero i coglioni
per contrappasso qui coi martelloni
sono puniti a botte sulle palle.
Ed ora andiamo via da questa valle."

Il demone disoccupato

..e in terra stava il demone seduto
come colui che il lavoro ha perduto
e tutto il giorno non ha un cazzo da fare,
senza una lira e senza una comare.
"Chi sei?" allora a lui Virglio chiese;
lui, sollevando le sue palle appese,
disse: "Son colui che un tempo castigava
gli stupratori, chi di forza chiavava
le donne altrui; di controvglia queste
subivano l'oltraggio del pareste.
Ma ora vedi che son disoccupato,
perché oramai non più c'è chi ha chiavato
donne non consenzienti. Che puttane!
Tutte disposte ad alzar le sottane.
Di fica stretta più non vi son al mondo,
tutte con l'utero sempre più profondo.
Ho un solo dannato e, per affronto,
Satana gli ha pure fatto un bello sconto,
perché col suo coraggio dissennato
la Levi Montalcini ha violentato!"

Girone dei miscredenti e degli eretici

IN QUESTO LUOGO DIO È DIMISSIONARIO.
QUI FA GIUSTIZIA SOLO IL SUO VICARIO,
E QUI TREMENDE SON LE PUNIZIONI
PER COLOR CHE NEGARONO IL MOSCONI

La chiesa ribelle

..e una folla di preti, cardinali,
vescovi con in testa gran pitali,
monaci, preti, suore e sacrestani,
ciascun portando un cesso tra le mani:
erano miscredenti, anime torte,
che al nuovo Papa sbatterono le porte,
e non ne riconobbero il primato,
sebbene su di lor avea pisciato.
S'avean tormenti, purghe, punizioni,
com'avea profetato il gran Mosconi,
che d'anatema li aveva fulminati
e spinti nell'abisso dei dannati..

Il Pastore Tetesco

..ed infilzato dal demone manesco
a pecorina era il Pastor Tetesco,
colui che si era opposto in modo acerbo
al Vate insigne di quel Nuovo Verbo,
l'unico e vero Papa,il gran Germano
fondator di Agnosticismo Mosconiano,
e contra Lui avea lottato a morte
con anatemi e sbattito di porte

Il Mago Otelma

...e lì dove la merda si fa melma
stava sommerso il divino Mago Otelma.
Pportava ancora in testa il canterano
e più anelli che dita nella mano.
A forza un demone col cucchiaio l'imboccava
a ingoiare la lordura che puzzava:
"Ingoia, diceva, Mago de 'stu cazzo,
tu c'hai preso pel cul plebe e palazzo!"
Chiesi a Virgilio: "Maestro, 'sto bidone
non doveria giacer come imbroglione?"
E Virgilio gentil: "Ma, grande stronzo,
il peggio di costui non è far gonzo
il popolo dei telespettatori!
Ben più tremendi furono i suoi errori!
Si truccò a Papa, sbattendosi i coglioni
che il vero Papa era German Mosconi!
OTELMA!! così si fè chiamare
perché l'Amleto volle anagrammare,
mentre allo specchio il suo nome è ATÒIDI,
cioè l'idiota. Vendeva gli asteroidi!
Campava a sbafo con le sue stronzate;
e fece fessi tutti con cazzate,
vestito come un Magio di Natale
e mettendosi in testa quel pitale!!
Ma chi ha più colpa: lui che li ha fottuto
o gli stronzi che a lui c'hanno creduto?"
"Maestro - diss'io - ce n'era un altro
di questi gabbator, ma assai più scaltro:
era un nano che da vecchia si truccava,
e stronzate ancor più grosse ne sparava.
Stava ad Arcore, beffardo e impenitente;
riuscì a farsi votare Presidente
prendendo gli italiani come gonzi;
e il Parlamento riempì di molti stronzi!!"

I pensionati dell'INPS

Una folla di lerci mendicanti,
e ciascuno stendea la mano avanti
chiedendo carità di una moneta
perché di fame era stanco di far dieta.
"Maestro, ma chi son 'sti disgraziati
tutti con stracci e panni rattoppati,
tutti imploranti, tutti a far mendici,
e magri molto più che delle alici?"
Virgilio a me: "Lor chiesero riparo
perché il riscaldamento costa caro.
Non son dannati, non hanno punizioni,
solo che non gli bastan le pensioni.
Furon dannati lassù sulla Terra
dove ogni Governo gli fè guerra.
Impara, Dante, chi il Governo ha aiutato
di sicuro ha scannato un pensionato.
L'INPS, un'agenzia di annientamenti,
che gestiva pensioni e emolumenti,'
li ha ridotti così come son losi
mendici, stracci e poi tubercolosi.
Con le loro pensioni appena appena
rimediavano un brodino per la cena,
ma senza pane e senza condimento.
Il Nano e il Prodi, con questo trattamento
voleano risparmiare sul bilancio
negando loro anche il diritto al rancio.
Solo Satana ebbe pietà di questi
''e li ospitò all'Inferno. Tu diresti
che il Demonio è migliore del Governo?
E così sono ospitati nell'Inferno."

Note

  1. ^ è il recipiente dove si mette a bollire la pece

Divina Commedia