Roberto Calderoli: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Un padano non può essere culattone, perché l'aria salubre delle Alpi ammazza il virus della ricchioneria... E ve lo dice un fior fiore di medicone!!|Roberto Calderoli|Roberto Calderoli|Omossessuale padano}}
{{Citazione|Un padano non può essere culattone, perché l'aria salubre delle Alpi ammazza il virus della ricchioneria... E ve lo dice un fior fiore di medicone!!|Roberto Calderoli|Roberto Calderoli|Omossessuale padano}}

Versione delle 16:42, 12 feb 2008

Il ministro con il suo sottosegretario Polentino.
« Buongiorno amici del nord, amici del sud, augh. Vengo in pace. »
(Roberto Calderoli)
« E' una PORCATA! »
(Roberto Calderoli)
« Un padano non può essere culattone, perché l'aria salubre delle Alpi ammazza il virus della ricchioneria... E ve lo dice un fior fiore di medicone!! »
(Roberto Calderoli)
« Io non ho nulla contro i frocioni... Chiedo solo che, come si fa in tutta Europa, vengano punzonati con un cartellino sulle orecchie, come le vacche, così almeno le famiglie padane perbene, come la mia, ne stanno alla larga! »
(Calderoli)
« Sono felice che abbiamo avuto la meglio su una squadra di negri, immigrati, islamici e comunisti. »
(Roberto Calderoli)
«  Benvenuti in Italia. »
(Roberto Calderoli)
« Fuori i turchi dall'Italia, fuori i turchi dall'Europa e per sicurezza fuori i turchi dalla Turchia! »
(Roberto Calderoli)
File:CalderoliShrek.JPG
Roberto Calderoli

Roberto Calderoli è un componente di spicco della politica italiana, stimato persino all'estero, soprattutto da Libici, Cinesi, islamici (sia sunniti che Sciiti) e dai rettiliani.

Di professione è chirurgo, ma ha dovuto cambiare lavoro perché i suoi pazienti morivano dalla paura vedendolo puntare verso di loro con un bisturi in mano. Riesce a cantare l'inno nazionale ruttando, mentre sorseggia copiose dosi di digestivo del carabiniere.

È gay, ma bisogna tenere nascosta questa notizia perché non è bello offendere in questo modo (i gay).

Le origini

File:07copmaialeday.jpg
Inquietante...

Roberto Calderoli, fratello-gemello (pur non essendone a conoscenza) di Giorgio Napolitano, nasce nel 1341 ad Addis Abeba (allora capitale dell’Africa Orientale Italiana) da genitori estremamente indigeni ed estremamente distratti: il bimbo viene infatti dimenticato sulle scale dell’Imperiale Orfanotrofio delle Faccette Nere, diretto in quegli anni dal potente gerarca Alvaro Vitali.

Un’infanzia difficile

La dura vita dell’istituto forgia il carattere del piccolo Roberto, che spesso è protagonista di violenti contrasti verbali e fisici con gli altri sventurati fanciulli ospiti. Sul suo diario leggiamo infatti frasi piene di amletici dubbi intrisi di rabbia e ostilità: “dicono che qui siamo tutti uguali e allo specchio sembrerebbe anche che sia così, ma perché a me questi negri del cazzo mi fanno girare l’ostia? All’ultimo che mi ha detto che sono negro anch’io gli ho tirato via il naso a morsi…” Il rendimento scolastico del piccolo Roberto è inoltre piuttosto deficitario: egli mostra infatti gravi problemi nell’apprendimento della lingua amarica, ostinandosi a parlare un idioma gutturale che solo ricerche successive dimostreranno essere la variante del dialetto bergamasco parlata nella località montana di Valcanale. Secondo il neurofisiologo e pizzettaro Pino Focaccia, scopritore del morbo della Polenta Pazza (nonché inventore del pugno in faccia), Calderoli potrebbe essere stato uno dei primi esseri umani colpiti da questa temibile malattia, che ha poi falcidiato la popolazione del Nord Italia a partire dagli anni Novanta del XX secolo.

La notorietà giovanile

Una rara immagine di Calderoli ventenne

Il giovane Calderoli trova però un’opportunità di riscatto grazie alla sua bellezza: vince infatti i concorsi Mister Acrocoro e Il più bel ragazzo del bacino del Tacazzè. Arrivano in questo modo la notorietà, la tournee con il gruppo di spogliarellisti Lago Tana Dream Men, la copertina su Zighinì (l’equivalente etiope della celebre testata culturale italiana Cioè) e il calendario in costume adamitico per il rotocalco omosex Dancalian Danculian. Calderoli attira così su di sé l’attenzione del vecchio negus Menelik (inventore della celebre lingua di Menelik che allieta le festività di San Silvestro e Carnevale), che fa di lui la sua favorita, ribattezzandolo Zizì. Il benessere che lo circonda nel sontuoso palazzo di Menelik non compensa però la perdita della dignità causata dal forzato concubinaggio con l’anziano ex sovrano, ed è ancora una volta una frase estrapolata dal diario di Calderoli a testimoniare il suo disagio: “più che un negus ‘sto vecchio porco mi pare un negrus del cazzus come tutti gli altri”.


La fuga in Europa e la metamorfosi fisica

l'Agente Arancio, appassionato di meccanica

L’ostilità di Calderoli per gli usi e i costumi africani non sfuggono al Sicherheitdienst, i servizi segreti nazisti, che provvedono a contattarlo tramite un loro temibile informatore di origine siciliana, l’Agente Arancio, di cui è nota la passione per la meccanica ( è infatti citato in alcuni documenti riservati come Arancia Meccanica) e che sarà poi attivo a favore degli Stati Uniti durante il conflitto in Vietnam.

I nazisti provvedono dunque a far rapire Calderoli dall’aviere delle SS Otto Skorzeny, già famoso per aver liberato Mussolini dalla detenzione sul Gran Sasso e per la sua irresistibile imitazione di Zdenek Zeman.

Skorzeny consegna Calderoli all’Omino Bianco e alla sua équipe di chirurghi plastici, che trasformano il giovane fino a conferirgli l’attuale aspetto. Finalmente diventato bianco, Calderoli viene indirizzato alla S.S.N.S (Scuola Superiore per Nazisti Seri) di Ratisbona, ma nemmeno l’acume dei suoi insegnanti (tra cui ricordiamo Martin Heidegger, Franz Beckenbauer, Ronald McDonald, Gianni Baget Bozzo) riesce ad elevarne il livello culturale e la capacità d’espressione: dopo ben 7 anni di corso intensivo Calderoli riesce solo a disegnare patate e a trovare sinonimi buffi di deretano.

La carriera politica

File:Calderoli4cu.jpg
Calderoli durante un comizio

Dopo averlo fatto laureare al Coglionaizer rompipallonius institute of troionaz lo stato maggiore delle SS decide però che occorre sfruttare comunque l’esuberanza e il carisma di Calderoli e pianifica quindi il suo infiltramento nella classe politica di una nazione con un numero sufficientemente alto di idioti in grado di votarlo. Restano in ballottaggio fino all’ultimo la Svervegia e l’Italia: è Adolf Hitler in persona a dirimere il dilemma e decidere per l’Italia, affermando con mordace ironia: “se mettiamo questo arnese insieme al cabarettista pelato e al fascistino smilzo che scappava dalle risse, il popolo di Wanna Marchi, Gigi D’ Alessio e Masini gli affiderà senza indugio il compito di riscrivere la Costituzione”.

Le previsioni di Hitler hanno, come al solito (si pensi alla millenaria durata del Terzo Reich, ampiamente preventivata dal Führer), una precisione sconcertante; “prezision millimeter”, come ama dire il Fuhrer stesso quando sorseggia latte di opossum e cognac in compagnia di Nils Liedholm davanti al caminetto del “nido d’aquila” di Berchtesgaden.

Dopo qualche anno di semianonimato in cui svolge, come copertura, la professione di odontoiatra (prima di essere inviato in Italia si era chiesto: “con che lavoro posso fare più male a più gente possibile, politica a parte?”) specializzato in interventi su meridionali ed extracomunitari, che ama praticare senza anestesia cantando “ah, quei bei sapori e bei dolori di una volta”, Calderoli, sfruttando l’onda dell’epidemia di Polenta Pazza che dilaga nel Nord Italia, diventa infatti vicepresidente del Senato e Ministro delle Riforme per la Lega Nord, rendendosi particolarmente simpatico ai colleghi per l’abitudine di presentarsi in mutande alle riunioni di gabinetto e pranzare in tenuta da marinaretto al Transatlantico.

L’attività propagandistica

L'arguta penna di Calderoli nel suo prezioso calamaio

Accanto alle azioni politiche, Calderoli dà vita a una fervente attività pubblicistica, meritandosi gli appellativi di “Joseph Goebbels della Lega Nord” e “Ideologo di ‘sta nerchia”. Tra i suoi taglienti pamphlet ricordiamo:

  • Napoli è una fogna
  • Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera(seguito del precedente)
  • Lazzaroni, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati (che con i due titoli precedenti completa la trilogia detta “Critica della ragion vesuviana”)
  • Roma e Lazio vaffanculo, questo è poco ma sicuro
  • Atalanta violenza e droga
  • Maometto e Maomotto mi fan venire il cagotto
  • Grillini culo e culo chi non lo dice
  • Roma ladrona, Padania non perdona
  • Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Giuseppe e nemmeno Adamo e Luxuria e men che meno Grillini e Luxuria

Altro

  • È diffusa, ma del tutto immotivata, l'opinione che il nostro Roberto sia stupido. Ciò è ovviamente falso: semplicemente, quando i medici hanno provato a sottoporlo ad un test di QI, hanno perso troppo tempo a spiegargli con quale delle due estremità della matita il test stesso andasse compilato. Così, per colpa di quei medici probabilmente culattoni e comunisti, il nostro si ritrova una triste nomea di minorato mentale. Al contrario, invece, dà continuamente prova di una spiccata intelligenza.
  • Calderoli ha una risposta per tutto. La risposta è: "UH!"
  • La sua attività di odontoiatra ha ispirato il film capolavoro dell’espressionismo tedesco Das Kabinett des Doktor Calderoli
  • Di recente Calderoli ha incontrato alcuni amici d'infanzia in un campo vicino Bologna, destinato all'edificazione di una moschea. I soliti giornalisti comunisti li hanno invece scambiati per maiali.