Programma Apollo

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« Houston, abbiamo un problema »
(Astronauta su scorreggio)

Il Programma Apollo, inventato nell'Antica Grecia nel cinquemilasettordici a.C. (avanti Chuck), era inizialmente destinato ad inviare nello spazio Socrate, Platone e Aristotele (che avrebbero avuto interessanti discussioni con Apollo, il dio del Sole). E, ovviamente, a liberare le orecchie dei Greci.

Negli USA

Nel 1850, al ritorno da un viaggio in Svervegia (paese che aveva in quel momento dominio coloniale sulla Grecia: l'avrebbe perso due petosecondi dopo), Abramo Lincoln portò con se le carte per la costruzione di una navicella spaziale in grado di portare l'uomo sulla Luna. Avendo già gli antichi Greci fallito per dieci volte l'invio di filosofi fuori dall'orbita terrestre, la missione si sarebbe chiamata Apollo 11.

La missione Apollo 11

Vennero scelti tre astronauti di provato valore: Louis...no...Lance...Neil Armstrong, Edwin Baz Aldrin(zio del lettore multimediale della Colorado S.p.a ) e Micheal Collins. Il primo importante consulto tra i tre riguardò la scelta di colui che sarebbe restato a grattarsi le palle sul modulo spaziale e dei due che sarebbero scesi sul satellite, prendendosi tutta la gloria e non ringraziando minimamente l'altro. Ovviamente si decise tutto con un pari o dispari: vinsero Armstrong (si sospetta con l'uso di doping) e Aldrin.

Il primo lancio

Il primo tentativo di lancio avvenne nel novembre 1963 nei dintorni di Dallas, ma proprio quando iniziarono gli ultimi dieci secondi del countdown, un peto di una scimmia nascosta nella tuta di Collins andò a svitare un bullone, che in poco tempo andò incidentalmente a colpire il Presidente John Fitzgerald Kennedy, che si trovava casualmente a Dallas.

Il secondo lancio

La NASA programmò, dopo altri accurati aggiustamenti per impedire alle scimmie di svitare i bulloni dell'astronave, un secondo lancio a Memphis, il 4 aprile 1968. La navicella venne lanciata, ma si andò a schiantare dopo pochi secondi, sollevando un'immensa nube di fumi tossici. Caso volle che, nella stessa città, in quello stesso momento, Martin Luther King stesse conversando sul balcone di un albergo con Giulio Andreotti. Il pastore battista morì insieme ad Andreotti; questi, però, resuscitò dopo tre giorni[1].

Il terzo lancio

Nel luglio 1969 si decise di riprovare in un luogo il più lontano possibile dalla gente, e soprattutto da persone importanti: in un primo momento gli uomini Nasa avevano pensato al Vaticano e a Napoli, ma poi, con sommo malcontento della popolazione mondiale, si scelse Cape Canaveral. Per una volta, il lancio avvenì senza danni: il 21 luglio 1969, la navicella atterrò sulla Luna, riportando al suo ritorno solo rocce e sassi, fallendo il primo intento di trovare forme di vita aliene [2].

Le altre missioni Apollo

Apollo 12

Subito dopo il lancio, la navicella fu colpita da un fulmine inviato dal Sommo, inequivocabile segnale della proprietà unica del "nostro" (sarebbe meglio dire "Suo") satellite. Ma la NASA se ne fregò, e mai scelta fu peggiore...

Apollo 13

La Sua punizione si avverò nella missione successiva: una peperonata avariata costrinse il comandante della missione a uno scorreggio che [3], danneggiò seriamente il modulo di comando della navicella. Gli astronauti si salvarono grazie a un sofisticato sistema di invenzione italiana.

Apollo 14-15-16

Missioni di cui a nessuno importa.

Apollo 17

Nella settima missione Apollo gli astronauti si stabilirono sul suolo lunare e, incredibilmente, trovarono un neonato alieno dalle fattezze di portoghese. Durante un pic nic, però, uno scienziato versò del ragù di cinghiale per terra: Apelle (notoriamente figlio di Apollo), rispedì imbufalito l'astronave e i suoi occupanti verso la Terra. Venne salvato il piccolo alieno, che ammarò da solo nelle pulitissime acque di Bari.

Curiosità

Note

  1. ^ e senza nemmeno pagargli i diritti d'autore
  2. ^ a parte Gianni Togni, la cui provenienza fu però secretata per non spaventare i pampini
  3. ^ oltre a fargli venire le emorroidi