Paul Gauguin

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera... finché non ci beccano!
Versione del 29 lug 2008 alle 22:53 di Felice Tristazzi (rosica | curriculum) (Nuova pagina: {{citazione|Cara, esco un attimo a comprare le sigarette||Gauguin alla moglie, prima di scapparsene a Thaiti}} '''Pòl Goghen''', pronuncia '''Paul Gauguin''', è stato un [[pittura|p...)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Cara, esco un attimo a comprare le sigarette »

Pòl Goghen, pronuncia Paul Gauguin, è stato un pittore francese, famoso nel mondo per aver inventato il turismo sessuale con un secolo buono di anticipo.

Biografia

La giovinezza

Nacque a Parigi il ventordici ottembre 1848, con gran gioia di Sciascia che prese spunto da questo avvenimento per scrivere un racconto appunto initolato Il quarantotto. Figlio di un imbianchino e di una cameriera con l'hobby della prostituzione, il giovane Paul ha così l'occasione di approfondire fin da bambino quelli che saranno i principali interessi di tutta la sua vita: la pittura e le donne nude.

Dieci anni più tardi, il giovane Gauguin aveva già quindici denunce per atti osceni in luogo pubblico e per essere stato sorpreso a spiare le ragazze che facevano il bagno nello stagno delle ninfee di Claude Monet, altro bel guardone.

A vent'anni venne buttato fuori dal Louvre perché sorpreso a palpeggiare la Venere di Milo. Per riprendersi da questo brutto colpo si chiuse per un intero anno all'Orsay, a riflettere approfonditamente sull'origine del mondo.

Nel frattempo la sua carriera di artista stava spiccando il volo: i suoi quadri Nudo di donna, Nudo di donna che cuce, Nudo di donna al mare, Nudo di donna con poppe al vento e via dicendo erano esposti nelle sale da barbiere e nelle officine dei meccanici più in voga di Parigi[1].

Ma la vita non era solo gioia per lui: i giudici ignoranti e soprattutto la maledettissima buoncostume, a lui da sempre avversa, continuavano a tarpare la sua 'creatività' con denunce, diffide ed interdizioni da spogliatoi di scuole e palestre, da bagni femminili e locali per spogliarelli, fonti primarie della sua ispirazione. Il colpo peggiore però lo ebbe nel 1878, allorché in un blitz i gendarmi gli sequestrarono l'intera collezione di biancheria intima raccolta in anni e anni di furti.

Il viaggio

Assalito dalla depressione, si diresse al porto di Parigi[2] e senza dire niente a nessuno si imbarcò su un cargo battente bandiera liberiana, facendo due volte il giro del mondo senza riuscire a capire cosa trasportasse quella nave[3]. Alla fine, stufi di avercelo tra i piedi, i marinai lo sbarcarono a calci in culo ad Hakalamakolahumihailani, un'isola sperduta vicino Thaiti. Venne accolto da due indigene tettone dai fianchi enormi vestite solo di una collana di perline. E fu la svolta della sua vita.

Oggi, 14 maggio 2024, Paul vive ancora lì, e sta per compiere 160 anni. Due volte al giorno una giovane isolana lo imbocca di semolino al cocco, lascio immaginare a voi come. Gli abitanti del luogo lo chiamano Makalohatalahananenanenai, ovvero "Bacucco pazzo che tocca culi, dipinge tette e mangia a scrocco" e lo venerano come una divinità. Ogni tanto manda una cartolina a parenti ed eredi, recante sul retto un nudo più o meno osceno e sul rovescio sempre la stessa frase: "Ciucciatemi il pennello, sfigati!"

Opere famose

L'opera omnia di Paul Gauguin è stata recentemente raccolta e pubblicata in volumi da Hugh Hefner. Fra le varie porcate, le più degne di nota sono:

  • Nudo di donna che cuce: uno dei suoi primi quadri. Si tratta di un soggetto tipico: tutti sanno che per mettersi a cucire la prima cosa da fare è spogliarsi nude sul letto. L'artista esprime qui l'angoscia della donna che non riesce ad infilare il filo da cucito nel buco dell'ago, rovesciando così sul soggetto femminile una tipica problematica maschile. Notare il banjo appeso al muro, che rappresenta la segreta afflizione del pittore che in realtà avrebbe sempre voluto fare il musicista.
  • Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?[4]: un profondissimo concetto filosofico espresso tramite una moltitudine di tette al vento. La risposta ai quesiti viene data dalla donna al centro del dipinto, che simbolicamente cerca di impiccarsi per essere quasi piatta rispetto alle altre. Dal suo piedistallo, intanto, la dea isolana Matumaloahmalanka si domanda depressa perché non può avere un nome decente tipo Gesù o Buddha.
  • Il Cristo giallo: unica opera non pornografica del maestro, almeno in apparenza. Anche se in realtà secondo quelli del CCSG ruotando la tela di 66,6° e guardandola in controluce a rovescio appare una gigantesca vulva. Provare per credere. A parte questo, l'opera è degna di nota perché la prima, in tutta l'iconografia cristiana, ad affrontare lo spinoso problema dell'itterizia di Gesù Cristo. Le tre Marie sotto di lui si affannano a leggere i risultati delle sua analisi, pur non riuscendo a capire cosa sia una "glicemia". Il personaggio sullo sfondo che scavalca la staccionata con gioviale allegria si pensa sia una rappresentazione del Flying Spaghetti Monster, divinità pastafariana di cui Gauguin era in segreto un devoto.
  • Thaitiane con poppe al vento e un cocomero, Thaitiana nuda con chiappe in vista, Thaitiana che si solletica un capezzolo, Thaitiana sdraiata sul letto, Thaitiane innocenti spiate da pittore maniaco, Thaitiana che ti fa qualsiasi cosa per 7 euro etc.: sono le opere della maturità dell'artista, quando si è ormai adattato ai (s)costumi polinesiani e lo dimostra senza remore
  • ...e l'oro dei loro corpi: mettete che siete in una località sperduta senza tv, internet e giornaletti porno. Avete con voi solo il libro di storia dell'arte del liceo. E volete masturbarvi. Gaugain ha pensato a voi, ringraziatelo.

Note

  1. ^ Il fatto che nel 1870 non esistessero ancora Playboy e riviste affini contribuì al suo successo
  2. ^ Parigi, per chi non lo sapesse, è un importante snodo marittimo. Celebre è il detto di Tolouse-Lautrec: "Se Bari avesse il mare, sarebbe una piccola Parigi"
  3. ^ Ma forse un giorno lo capì: droga
  4. ^ Su Wikimedia Commons sono presenti immagini di opere italiane, francesti, inglesi, basche, padane. Ma i titotoli sono sempre in tedesco. Ci avete mai fatto caso?

Voci correlate

Collegamenti esterni