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: L'articolo 156 del trattato trasferì al Giappone le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, anziché restituirne l'autorità sovrana alla Cina. I cinesi, oltraggiati da questa disposizione, diedero vita a delle dimostrazioni e al movimento culturale conosciuto come movimento del quattro maggio.


{{Dialogo|||Francia|Ehi, coso asiatico! Sembra che ti spettino le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, toh.|Giappone|Ah *annuendo* grazie!|Cina|Ho sentito bene? "Shandong"? No, perchè spetterebbero a noi, eh.|Francia|E tu chi sei?|Cina|Ma come sarebbe?! Io sono la Cina! Piuttosto, chi è lui?! *indicando il Giappone*|Francia|Io so solo che devo sequestrare le colonie asiatiche dei tedeschi per darle a qualcuno di quella zona. Ho visto prima lui, darò le concessioni a lui. E ora scusatemi, ma devo andare a togliere altro terreno ai tedeschi|Cina|Non finisce qui!|Giappone|Dai, non fare così...|Cina|Ma vai a cagare, tu!}}
stessa cosa?|Giappone*entra di soppiatto*|Uhm...salve. Mi sono perso, dove mi trovo?|Fraqncia|Te lo spiego dopo. Intanto








Versione delle 14:16, 27 ott 2012

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Trattato di Versailles

La nuova Europa, secondo il volere della Francia
Luogo: Versailles
Inizio:

Conferenza di pace di Parigi, 1919

Fine:

3 ottobre 2010[1].

Esito:

Gli imperi centrali perdono anche le mutande

Casus belli:

Un'inezia: la prima guerra mondiale

Fazioni in guerra

Regno Unito
Francia
Italia forse
Giappone
Stati Uniti d'America

Germania <-- loser
Impero Austro-Ungarico
Italia forse

Comandanti
« E una fettina di culo no? »
(La Germania, dopo aver visionato le condizioni di pace.)

Il trattato di Versailles, detto anche puniamo i crucchi, pappapero, è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale. :in poche parole, la distruzione totale della Germania. attraverso Fu stipulato durante la Conferenza di pace di Parigi del 1919-1920; il 28 giugno 1919, a Versailles, fu firmato da 44 Stati, ai quali non fregava nulla della guerra.

Il trattato di Versailles sancì la nascita della Società delle Nazioni, uno dei Quattordici Punti del presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson. La Società delle Nazioni era un'organizzazione intergovernativa con lo scopo di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra. Il suo statuto, la Convenzione della Società delle Nazioni, occupava i primi 26 articoli del trattato di Versailles.

Tra le disposizioni previste dal trattato di Versailles c'era la perdita delle colonie e di territorio da parte della Germania. La lista di ex province tedesche che cambiarono appartenenza comprende:

L'articolo 156 del trattato trasferì al Giappone le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, anziché restituirne l'autorità sovrana alla Cina. I cinesi, oltraggiati da questa disposizione, diedero vita a delle dimostrazioni e al movimento culturale conosciuto come movimento del quattro maggio.

Il trattato di Versailles oltre ad abolire la coscrizione per la Germania, pose anche grosse limitazioni alle forze armate tedesche, che non dovevano superare le 100.000 unità.

Il trattato stabilì una commissione che doveva determinare le esatte dimensioni delle riparazioni che dovevano essere pagate dalla Germania. Nel 1921, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 33 miliardi di dollari. I problemi economici che questi pagamenti comportarono sono spesso citati come la principale causa della fine della Repubblica di Weimar e della ascesa di Adolf Hitler, che inevitabilmente portò allo scoppio della seconda guerra mondiale.

Gli Stati Uniti d'America non ratificarono mai il trattato. Le elezioni del 1918 avevano visto la vittoria del Partito Repubblicano, che prese il controllo del Senato e bloccò due volte la ratifica (la seconda volta il 19 marzo 1920), alcuni favorivano l'isolazionismo e avversavano la Società delle Nazioni, altri lamentavano l'eccessivo ammontare delle riparazioni. Come risultato, gli Stati Uniti non si unirono mai alla Società delle Nazioni e in seguito negoziarono una pace separata con la Germania: il trattato di Berlino del 1921, che confermò il pagamento delle riparazioni e altre disposizioni del trattato di Versailles ma escluse esplicitamente tutti gli articoli correlati alla Società delle Nazioni. I "Quattordici punti" (in inglese "Fourteen Points") è il nome dato ad un discorso pronunciato dal presidente Woodrow Wilson l'8 gennaio 1918 davanti al Senato degli Stati Uniti e contenente i propositi di Wilson stesso in merito all'ordine mondiale seguente la prima guerra mondiale, basati su appunto quattordici principi di base.

In un quadro globale nel quale gli Stati Uniti, protetti dalla vastità di due oceani e già all'epoca prima potenza economica mondiale, si delineavano come unica potenza rimasta di fatto immune dalla catastrofe della guerra, Wilson intendeva promuovere una "pace senza vincitori", poiché era convinto che una pace imposta con la forza ai vinti avrebbe contenuto in sé gli elementi di un'altra guerra.

Doveva trattarsi di una pace basata sull'eguaglianza delle nazioni, sull'autogoverno dei popoli, sulla libertà dei mari, su una riduzione generalizzata degli armamenti.

La diplomazia "segreta" doveva essere abbandonata. Gli accordi segreti tra potenze avevano infatti caratterizzato buona parte dei passaggi chiave della politica estera negli ultimi decenni; tale stato di cose - noto ai governi, ma ignoto alla pubblica opinione - era stato clamorosamente smascherato poco prima dai bolscevichi i quali, appena giunti al potere in Russia, avevano pubblicato i patti segreti intercorsi tra lo zar deposto e altre potenze dell'Intesa - tra i quali il "Patto di Londra" - nei quali era «prefigurato il futuro dell'Europa e del Medio Oriente con una stupefacente mancanza di riguardo per i desideri o addirittura per gli interessi delle popolazioni delle varie regioni»[2].

Bisognava, infine, costituire una lega perpetua di tutte le nazioni pacifiche e indipendenti.

Il princìpio di nazionalità - popolarmente rivisitato con il nome di "autodeterminazione dei popoli" - fu la base per la costruzione dell'Europa democratica e degli Stati nazionali. Tali princìpi furono applicati soprattutto all'Europa orientale e al Medio oriente, per riempire il vuoto lasciato dal crollo simultaneo dei tre grandi imperi multi-etnici (quello Russo, quello Asburgico e quello Ottomano), in un processo che può essersi ritenuto concluso solo con la dissoluzione dell'ex Jugoslavia. Tuttavia, data la complessità etnica del continente, esso fu anche impropriamente utilizzato come pretesto per vere e proprie pulizie etniche e per la preparazione di nuove guerre, come la Seconda guerra mondiale e i conflitti che hanno insanguinato il Medio oriente, nel corso del XX secolo[3].

I 14 punti

  1. Pubblici trattati di pace, stabiliti pubblicamente e dopo i quali non vi siano più intese internazionali particolari di alcun genere, ma solo una democrazia che proceda sempre francamente e in piena pubblicità.
  2. Assoluta libertà di navigazione per mare, fuori delle acque territoriali, così in pace come in guerra. Tranne che per la Svizzera. Ecchecazzo, quelli lì sono sempre neutrali e vogliono pure l'accesso sul mare. Ma vaffanculo, vah.
  3. Soppressione, per quanto è possibile, di tutte le barriere economiche ed eguaglianza di trattamento in materia commerciale per tutte le nazioni che consentano alla pace, e si associno per mantenerla.
  4. Scambio di efficaci garanzie che gli armamenti dei singoli stati saranno ridotti al minimo compatibile con la sicurezza interna.
  5. Regolamento liberamente dibattuto con spirito largo e assolutamente imparziale di tutte le rivendicazioni coloniali, fondato sulla stretta osservanza del principio che nel risolvere il problema della sovranità gli interessi delle popolazioni in causa abbiano lo stesso peso delle ragionevoli richieste dei governi, i cui titoli debbono essere stabiliti.
  6. Evacuazione di tutti i territori russi e regolamento di tutte le questioni che riguardano la Russia... Il trattamento accordato alla Russia dalle nazioni sorelle nel corso dei prossimi mesi sarà anche la pietra di paragone della buona volontà, della comprensione dei bisogni della Russia, astrazion fatta dai propri interessi, la prova della loro simpatia intelligente e generosa.
  7. Il Belgio dovrà essere evacuato e restaurato; giusto in tempo per essere invaso in una prossima guerra.
    1. Il territorio della Francia dovrà essere completamente liberato e le parti invase restaurate. Il torto fatto alla Francia dalla Prussia nel 1871, a proposito dell'Alsazia–Lorena, torto che ha compromesso la pace del mondo per quasi 50 anni, deve essere riparato affinché la pace possa essere assicurata di nuovo nell'interesse di tutti.
    2. Ecco, poi ci sono quelle terre irrid...errid...irredenti, - o qualcosa di simile - che gli italiani vorrebbero unire al loro regno. Ma lo sanno che gli abitanti di quelle terre odiano gli italiani? Vabbè, affari loro.
    3. Ai popoli dell'Austria–Ungheria, alla quale noi desideriamo assicurare un posto tra le nazioni, deve essere accordata la più ampia possibilità per il loro sviluppo autonomo. Nel frattempo, verrà ridotta ad 1/8 della superficie originaria.
    4. La Romania, la Serbia ed il Montenegro dovranno essere evacuati, i territori occupati dovranno essere restaurati; alla Serbia sarà accordato un libero e sicuro accesso al mare, e le relazioni specifiche di alcuni stati balcanici dovranno essere stabilite da un amichevole scambio di vedute, tenendo conto delle somiglianze e delle differenze di nazionalità che la storia ha creato, e dovranno essere fissate garanzie internazionali dell'indipendenza politica ed economica e dell'integrità territoriale di alcuni stati balcanici.
    5. Alle regioni turche dell'attuale impero ottomano dovrà essere assicurata una sovranità non contestata, ma alle altre nazionalità, che ora sono sotto il giogo turco, si dovranno garantire un'assoluta sicurezza d'esistenza e la piena possibilità di uno sviluppo autonomo e senza ostacoli. I Dardanelli dovranno rimanere aperti al libero passaggio delle navi mercantili di tutte le nazioni sotto la protezione di garanzie internazionali.
    6. Dovrà essere creato uno stato indipendente polacco, che si estenderà sui territori abitati da popolazioni indiscutibilmente polacche; gli dovrà essere assicurato un libero e indipendente accesso al mare, e la sua indipendenza politica ed economica, la sua integrità dovranno essere garantite da convenzioni internazionali.
      1. Dovrà essere creata un'associazione delle nazioni, in virtù di convenzioni formali, allo scopo di promuovere a tutti gli stati, grandi e piccoli indistintamente, mutue garanzie d'indipendenza e di integrità territoriale.

      Un accordo: i quattro grandi Vs Tout le monde

      File:WilsonVersailles.jpg
      Il presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson e la delegazione statunitense
      Da sinistra, il primo ministro del Regno Unito Lloyd George, il presidente del Consiglio italiano Orlando, il presidente del Consiglio francese Clemenceau e il presidente degli Stati Uniti d'America Wilson.


      I vincitori

      I "quattro grandi" erano:

      • il primo ministro britannico, David "the Goat" Lloyd George, uno che nel settembre del 1936 incontrò Adolf Hitler nella sua residenza, e che in seguito lo definì "il più grande tedesco vivente" e "il George Washington della Germania". Un vero liberale. Il suo soprannome ("il Capricorno") derivava dalla sua fama di donnaiolo impenitente;
      • il presidente del consiglio francese, Georges Clemenceau, l'unico francese bellicoso e interventista dell'intera guerra. Andò alla riunione spocchioso e a testa alta, dimenticando che nessuno sapeva il perchè della presenza della Francia tra i vincitori;
      • il presidente del consiglio italiano, Vittorio Emanuele Orlando, noto per essersi più volte finto un nobile della Casa Savoia approfittando del proprio nome, fu prima neutralista, poi interventista, poi milanista, poi morì. La prima cosa che fece dopo la disfatta di Caporetto fu quella di telegrafare al maresciallo Luigi Cadorna, per riconfermargli la sua fiducia e la sua stima, mentre allo stesso tempo mandò Armando Diaz a sostituirlo con la raccomandazione "Prendilo a calci nel culo, quell'idiota." Devoto ministro giolittiano, sempre coerente con sè stesso;
      • il presidente statunitense, Thomas Woodrow Wilson. Gli fu dato il premio Nobel per la pace per aver scritto un trattato di pace che nessuno rispettò, a cominciare proprio dagli americani. Grande seguace del dialogo democratico, Wilson ordinò ai Marines di impedire alla delegazione tedesca di entrare alla conferenza. Era dislessico[4] e morì giustamente di ictus.

      Tout le monde

      Gli altri stati che centravano poco o nulla con quanto stava accadendo erano:

      L'articolo 156 del trattato trasferì al Giappone le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, anziché restituirne l'autorità sovrana alla Cina. I cinesi, oltraggiati da questa disposizione, diedero vita a delle dimostrazioni e al movimento culturale conosciuto come movimento del quattro maggio.


      - ': “”
      -
      Francia': “Ehi, coso asiatico! Sembra che ti spettino le concessioni tedesche nello Shandong, in Cina, toh.”
      - Giappone: “Ah *annuendo* grazie!”
      - Cina: “Ho sentito bene? "Shandong"? No, perchè spetterebbero a noi, eh.”
      - Francia: “E tu chi sei?”
      - Cina: “Ma come sarebbe?! Io sono la Cina! Piuttosto, chi è lui?! *indicando il Giappone*”
      - Francia: “Io so solo che devo sequestrare le colonie asiatiche dei tedeschi per darle a qualcuno di quella zona. Ho visto prima lui, darò le concessioni a lui. E ora scusatemi, ma devo andare a togliere altro terreno ai tedeschi”
      - Cina: “Non finisce qui!”
      - Giappone: “Dai, non fare così...”
      - Cina: “Ma vai a cagare, tu!”

      stessa cosa?|Giappone*entra di soppiatto*|Uhm...salve. Mi sono perso, dove mi trovo?|Fraqncia|Te lo spiego dopo. Intanto



      La Francia aveva sofferto la gran parte delle perdite durante la guerra e gran parte di questa era stata combattuta sul suolo francese. La nazione era in rovina, con molti danni subiti da edifici storici e risorse importanti. George Clemenceau voleva dalla Germania riparazioni che permettessero di ricostruire e riparare i danni causati dai tedeschi. In tutto, 750.000 case e 23.000 fabbriche erano state distrutte e vennero chiesti i soldi per la ricostruzione di una nazione in brandelli. Nel 1871, Francia e Germania avevano già combattuto una guerra, e la Germania aveva preso alla Francia la zona dell'Alsazia-Lorena. Clemenceau voleva anche proteggersi contro l'eventualità di altri possibili attacchi futuri della Germania, e richiese la demilitarizzazione della Renania, e che truppe alleate pattugliassero quell'area. Questa venne chiamata "zona di sicurezza territoriale". Inoltre la Francia volle anche ridurre drasticamente il numero di soldati dell'esercito tedesco in modo controllabile. Come parte delle riparazioni, la Francia volle che le venisse dato il controllo di molte delle fabbriche tedesche.

      Non solo la Francia voleva punire severamente la Germania, voleva anche preservare il suo impero e le sue colonie. Mentre gli Stati Uniti portavano avanti una convinzione nell'"autodeterminazione" etnica o nazionale, Francia e Regno Unito volevano mantenere i loro preziosi imperi. Clemenceau rappresentò abbondantemente la popolazione francese nel suo desiderio di vendetta sulla nazione tedesca. Clemenceau voleva anche proteggere dei trattati segreti e permettere blocchi navali attorno alla Germania, così che la Francia potesse controllare le merci importate ed esportate dalla nazione sconfitta. Era il più radicale dei "tre grandi" e fu chiamato "le Tigre" per questa ragione.

      La Gran Bretagna giocò un ruolo più defilato, in quanto il suo territorio non era stato invaso. Tuttavia molti soldati britannici morirono sulla linea del fronte in Francia e quindi la popolazione britannica chiedeva una punizione dura per la Germania. Il primo ministro Lloyd George pur volendo delle riparazioni severe, chiese molto meno dei francesi. Lloyd George era conscio che se le richieste francesi fossero state accolte, la Francia sarebbe diventata estremamente potente nell'Europa Centrale e un delicato equilibrio si sarebbe spezzato. Pur volendo assicurarsi che questo non accadesse, anche lui voleva che la Germania pagasse. Lloyd George era anche preoccupato dalla proposta di Woodrow Wilson per l'autodeterminazione e, come per i francesi, voleva preservare l'Impero Britannico. Questa posizione era parte della competizione tra i due più grandi imperi del mondo e della battaglia per preservarli. Come i francesi, anche Lloyd George supportò i blocchi navali e i trattati segreti.

      Dall'altra parte, Woodrow Wilson aveva punti di vista differenti su come punire la Germania. Aveva già proposto i quattordici punti prima ancora della fine della guerra, che erano molto meno duri di quanto i francesi o i britannici volessero. Poiché la popolazione americana aveva vissuto la guerra solo a partire dall'aprile 1917, sentiva di dover uscire dalla "confusione europea" il più in fretta possibile. Comunque, il presidente Wilson voleva istituire una politica mondiale che assicurasse che niente di simile sarebbe più accaduto. Allo scopo di mantenere la pace, venne fatto il primo tentativo di creare una corte mondiale, la Società delle Nazioni. La teoria era che se le nazioni più deboli venivano attaccate, altre avrebbero garantito loro protezione dagli aggressori.

      In cima a tutto ciò, Wilson promosse l'autodeterminazione che incoraggiava le nazionalità (o i gruppi etnici) a pensare, governare e controllare se stessi. Questa nozione di autodeterminazione risultò in un aumentato sentimento patriottico in molti paesi che erano o erano stati sotto il controllo dei vecchi imperi. L'autodeterminazione era, e continua ad essere, una fonte di attrito tra differenti gruppi etnici in tutto il mondo, nel momento in cui ogni gruppo cerca di migliorare la sua posizione nel mondo.

      L'accettazione da parte di molti popoli del concetto di autodeterminazione fu l'inizio della fine di questi imperi, compresi quello francese e quello britannico. L'autodeterminazione è in parte la ragione per cui così tante nazioni si formarono nell'Europa Orientale; Wilson non voleva contribuire ad incrementare le dimensioni di Gran Bretagna, Francia, o Italia. Ci furono anche lotte nelle province orientali della Germania, che erano fedeli all'imperatore, ma non volevano essere parte di una repubblica: la grande sollevazione polacca nella provincia di Posen e 3 sollevazioni slesiane nella Slesia superiore.

      Gli aggiustamenti territoriali vennero fatti con l'obiettivo di raggruppare assieme delle minoranze etniche ai loro stati, liberi dalla dominazione dei potenti imperi di un tempo, in particolar modo, l'Impero austro-ungarico e l'Impero ottomano. I trattati segreti vennero scoraggiati e Gran Bretagna e Francia acconsentirono ad una riduzione degli armamenti di tutte le nazioni con disapprovazione. Questa riduzione supponeva una riduzione indiretta della capacità da parte delle marine di creare dei blocchi.

      Le condizioni imposte dagli alleati

      La Germania dopo il trattato e la spartizione dei suoi territori: Template:LegendaTemplate:LegendaTemplate:Legenda

      Quando il trattato di Versailles venne concluso, la Germania fu costretta a pagare agli alleati 6.600.000.000 di sterline (132 miliardi di marchi oro), cedere tutte le colonie, accettare la colpa per la guerra, ridurre le dimensioni delle sue forze armate (sei navi da guerra, 100.000 soldati e nessuna aviazione) e cedere territorio a molte nazioni, tra cui Belgio, Francia, Danimarca e Polonia.

      Per la Germania particolarmente pesanti sul piano morale risultarono gli articoli 227, nel quale l'ex imperatore Guglielmo II veniva messo in stato d'accusa di fronte ad un venturo Tribunale Internazionale "per offesa suprema alla morale internazionale" e l'art. 231, in cui "la Germania riconosce che lei ed i suoi alleati sono responsabili, per averli causati, di tutti i danni subìti dai Governi Alleati ed associati e dai loro cittadini a seguito della guerra, che a loro è stata imposta dall'aggressione della Germania e dei suoi alleati". Quest'ultima clausola (la Germania come unica responsabile del conflitto) viene ancor oggi dibattuta dagli studiosi in seguito all'importante contributo dello storico tedesco Fritz Fischer del 1961.

      I cosiddetti "quattro grandi" sapevano ancor prima di incontrarsi di voler punire la Germania. La Francia voleva vendetta, il Regno Unito voleva una Germania relativamente forte economicamente per controbilanciare il predominio continentale della Francia, gli Stati Uniti, invece volevano la creazione di una pace permanente il più in fretta possibile, così come la distruzione dei vecchi imperi, mentre l'Italia era desiderosa di poter ampliare i propri possedimenti coloniali e completare, finalmente, l'opera risorgimentale con l'annessione delle terre italiane sotto il dominio Austroungarico. Il risultato fu un compromesso che non lasciò nessuno soddisfatto:

      « Questa non è una pace, è un armistizio per vent'anni  »
      (Ferdinand Foch, ufficiale francese al comando degli Alleati nella Prima guerra mondiale; 1920.)

      Gli osservatori più acuti, come l'economista britannico John Maynard Keynes, criticarono duramente il trattato: non prevedeva alcun piano di ripresa economica e l'atteggiamento punitivo e le sanzioni contro la Germania avrebbero provocato nuovi conflitti e instabilità, invece di garantire una pace duratura. Keynes espresse questa visione nel suo saggio The Economic Consequences of the Peace (Le conseguenze economiche della pace).

      Interpretazioni storiche

      Il principio della riorganizzazione, su base etnica, della carta dell'Europa, accolto dal trattato in base ai Quattordici punti di Woodrow Wilson, paradossalmente - secondo lo storico britannico Eric Hobsbawm - fornì una giustificazione alle successive pulizie etniche e, addirittura, all'Olocausto degli Ebrei[5]. A conferma di ciò si ricorda che l'art. 1 del programma dell'NSDAP di Hitler, stilato nel febbraio del 1920, chiede testualmente 'La costruzione di una Grande Germania che riunisca tutti i tedeschi in base al diritto della autodeterminazione dei popoli'.

      La "fine" del trattato

      In data 3 ottobre 2010 la Germania ha finito di pagare i debiti imposti dal trattato in occasione del ventesimo anniversario della riunificazione tedesca[6].

      Note

      1. ^ Germany makes final payment for WWI reparations
      2. ^ Eric J. Hobsbawm, "Il secolo breve", BUR, Milano, 2007, p. 48, ISBN 978-88-17-01934-7.
      3. ^ Eric J. Hobsbawm, "Il secolo breve", BUR, Milano, 2007, pp. 43-48, ISBN 978-88-17-01934-7.
      4. ^ E leggendo il trattato ci si accorge di ciò abbastanza velocemente.
      5. ^ Ad es. Adolf Hitler, applicando sino alle estreme conseguenze i principi nazionalisti, pianificò l'annessione alla Germania di tutti i territori fuori dai confini della madrepatria abitati da Tedeschi, e avviò a soluzione finale l’eliminazione degli Ebrei. Cfr. Eric Hobsbawm, Nazioni e nazionalismo dal 1780, Torino: Einaudi, 1991, p. 158)
      6. ^ 'Germany makes final payment for WWI rep... JPost - International

      Bibliografia

      • A. Ustria, Chi ha dato inizio alla WWI? Di certo non io. Tsk. Edizioni Internazionali, Vienna, 1919
      • Baguette, Le, Distruggere la Germania. E poi prenderlo di nuovo nel culo, Le vanagloriouse libercole, Parigi, 1940
      • Dente, Irre, Vittoria mutilata: storia di un popolo di idioti, Mondadori, Milano, 2012

      Voci correlate