Utente:Maxped/Sandbox2: differenze tra le versioni

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Un giorno che si era svegliato male Gelli sbagliò clamorosamente una soffiata alla finanza, che finì per perquisire una delle sue ville. Li trovarono una parte della lista dei massoni.
Un giorno che si era svegliato male Gelli sbagliò clamorosamente una soffiata alla finanza, che finì per perquisire una delle sue ville. Li trovarono una parte della lista dei massoni.


Licio scappò in [[Svizzera]], fu arrestato mentre cercava di estrarre una banconota da 500.000 dollari da un [[Bancomat]] a Ginevra, fu rinchiuso nella banca centrale di [[Lugano]]. Riuscì ad evadere coprendo gli occhi delle guardie giurate con banconote di grosso taglio. Dal Sudamerica organizzò la sua ultima cena coi compagni muratori. Alla cerimonia c'erano tutti i confratelli: [[Gervaso]], [[Cicchitto]], [[Amato]], [[Cosentino]], [[Alighiero Noschese]] che tanto aveva appreso dal venerabile nell'arte del travestismo e del [[complottismo]], [[Duillio Poggiolini]], [[Malgioglio]] e [[Mario Monti]]<ref>Da non credere dite? Infatti era uno scherzo, Malgioglio non c'era</ref>, tutti personaggi che in seguito si riciclarono nella politica e nello spettacolo a seconda di dove avevano mostrato maggior inefficienza. Con la simbolica mazzata nei coglioni e tramite la tradizionale candela accesa nel culo i confratelli fecero capire a Licio che egli stesso doveva agire da capro espiatorio. Gelli si costituì e come da programma gli furono imputati i più gravi capi d'accusa. Depistaggio aggravato a [[Cogne]], la morte di [[Calvi]], la morte di [[Sindona]], la non morte di [[Fassino]], la nascita di Berlusconi, bancarotta fraudolenta, atti vandalici, la vicenda [[Gladio]], il caso Ustica, la diga del Vajont, i rapimenti alieni, il genocidio in Ruanda e già che c'erano anche l'omicidio [[Pasolni]]. Fu stabilito inoltre che fu lui a divertirsi con la lancia a punzecchiare il costato di nostro signore [[Gesù]].
Licio scappò in [[Svizzera]], fu arrestato mentre cercava di estrarre una banconota da 500.000 dollari da un [[Bancomat]] a Ginevra, fu rinchiuso nella banca centrale di [[Lugano]].[[File:Licio Gelli arrestato.jpg|240px|thumb|left|Gelli arrestato mentre bazzicava coi Nove, anche allora non parve preoccupato]] Riuscì ad evadere coprendo gli occhi delle guardie giurate con banconote di grosso taglio. Dal Sudamerica organizzò la sua ultima cena coi compagni muratori. Alla cerimonia c'erano tutti i confratelli: [[Gervaso]], [[Cicchitto]], [[Amato]], [[Cosentino]], [[Alighiero Noschese]] che tanto aveva appreso dal venerabile nell'arte del travestismo e del [[complottismo]], [[Duillio Poggiolini]], [[Malgioglio]] e [[Mario Monti]]<ref>Da non credere dite? Infatti era uno scherzo, Malgioglio non c'era</ref>, tutti personaggi che in seguito si riciclarono nella politica e nello spettacolo a seconda di dove avevano mostrato maggior inefficienza. Con la simbolica mazzata nei coglioni e tramite la tradizionale candela accesa nel culo i confratelli fecero capire a Licio che egli stesso doveva agire da capro espiatorio. Gelli si costituì e come da programma gli furono imputati i più gravi capi d'accusa. Depistaggio aggravato a [[Cogne]], la morte di [[Calvi]], la morte di [[Sindona]], la non morte di [[Fassino]], la nascita di Berlusconi, bancarotta fraudolenta, atti vandalici, la vicenda [[Gladio]], il caso Ustica, la diga del Vajont, i rapimenti alieni, il genocidio in Ruanda e già che c'erano anche l'omicidio [[Pasolni]]. Fu stabilito inoltre che fu lui a divertirsi con la lancia a punzecchiare il costato di nostro signore [[Gesù]].


Considerata però la sua credibilità, la sua integrità morale ma sopratutto le foto compromettenti che aveva a pagina 45 del suo taccuino, il giudice lo lasciò libero sulla parola. Gelli ovviamente fuggì.
Considerata però la sua credibilità, la sua integrità morale ma sopratutto le foto compromettenti che aveva a pagina 45 del suo taccuino, il giudice lo lasciò libero sulla parola. Gelli ovviamente fuggì.

Versione delle 01:28, 21 feb 2012


MASSO, MASSO, MASSO!
Se sei giunto qui hai automaticamente e spontaneamente aderito (per sempre, e sempre, e sempre) alla Loggia Propaganda Due, con la tessera 1816. Il Grande Architetto ti dà il benvenuto.
È quindi inutile, o confratello, che io ti spieghi il perché di questa immagine a lato.


Licio Jelly, forse anche lui sotto, sotto...sotto...sotto è un dolce orsacchiotto gommoso

Licio Gelli, alias Fantomas, alias "il Venerabile", alias Silias Trilias, alias Arsenico, alias Mata Hari, alias Alias è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi collezionisti di crimini della storia d'Ialia, nonché felice possessore di una inestimabile collezione di cazzi altrui chiamata "rubrica dei 500" che terrorizza tutt'oggi molti potenti, contenendo immagini spaventose dell'uomo nero e il Babau ..o magari qualche foto di costoro mentre seviziano bambinelle di sei anni all'uscita dall'oratorio. Questa lista di aberrazioni protegge Licio dalla gogna, dalla flagellazione e dalla crocifissione in pubblico con sputazzo libero. Il Camaleonte agisce indisturbato da secoli per portare a termine il suo piano: mettere in ginocchio l'Italia. Qualcuno lo avverta che non c'è alcun bisogno del suo aiuto! Il coerente Licio fu fascista, Nazista, Partigiano, spia, guardia svizzera, truffatore, Franchista, ebreo, falsario, cristiano, latitante, bombarolo, doppiogiochista, Massone, ladro, integralista islamico, sequestratore, giornalista, giacobino, faccendiere, mafioso, hashishin, ciabattino, carbonaro, fariseo, terrorista, prostituta, golpista, baro, mugnaio, evasore, vasaio ed evaso. Con questo curriculum non ci si stupisca se dominò la politica Italiana e ancora la domina dalle sue ville.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Maxped/Sandbox2

Un borghese piccolo, piccolo

Fin da bambino Licio si rivelò un infido vermiciattolo. Mamma Maria gli aveva regalato un taccuino e un lapis[1] per disegnare ma il malandrino lo usava per prendere nota di ogni cosa gli capitava intorno. Scriveva meticolosamente quanta fecola il babbo mugnaio usava per allungare la farina, misurava col gognometro l'angolazione precisa che assumeva la madre quando arrivava l'idraulico, quanti spiccioli il nonno rubava dal vasetto nella credenza e quante pippe si faceva il fratello. A cinque anni a furia di ricatti era già il capofamiglia e si era messo da parte già un discreto gruzzolo. In quinta elementare fu promosso con 10 e lode senza mai aprire un libro. Fece picchiare ripetutamentela la maestra reticente più volte da due ripetenti dell'IPSIA che ricattava minacciandoli di rivelare i loro voti ai genitori. Mandò al suo posto suo fratello che era un secchione fino al liceo che tutt'ora risulta morto analfabeta. Alle medie piazzò una bomba nel registro di un professore troppo curioso. Ebbe in gioventù alcuni problemi di salute perchè era così falso da mentire anche al suo dottore sui sintomi delle malattie.

Il periodo Franchista, fascista, la botta di culo e infine...partigiano!?!

Gelli, uno che nella vita non si fece mai mancare il divertimento, venuto a conoscenza della guerra civile in Spagna non volle perdere l'occasione di massacrare un po' di civili indifesi e si unì ai Franchisti. Proprio in Spagna perse in battaglia il fratello maggiore Raffaello. Non andò a cercarlo, anche perchè la morte della tartaruga Ninja si rivelô solo una parziale tragedia. Licio non sapeva più chi mandare al suo posto all'università ma avrebbe ereditato anche la sua metà. Tornato in Italia frequentò sempre ma invece di ascoltare i professori stava nei corridoi, ascoltava pettegolezzi e scattava foto. Continuava a scrivere su quel fottuto taccuino: misura delle scarpe, marca delle sigarette, computo preciso delle sopracciglia, numero di amanti, modello preferito di tostapane, mappature complete di nei e voglie, ogni cosa era annotata su professori, alunni ma sopratutto bidelli. Era temuto ed evitato da tutti ma nessuno osava toccarlo. Proprio questa meticolosità ossessiva fu notata dal Partito Fascista che lo incaricò di trasportare tesoro di re Pietro II di Jugoslavia: 60 tonnellate di lingotti d'oro, 2 di monete antiche, 6 milioni di dollari, 2 milioni di sterline, la piramide di Keope, tre Gioconde originali, una rarissima figurina di Gigi Riva e un pacchetto di Vigorsol. Nel 1947 Licio restituì il tesoro:

Gerarca : Ah, ecco il camerata Gelli! Allora...vediamo, c'è tutto?...le monete, i 6 milioni, quadri ok, la figiu...Ehem...Gelli!
Licio Gelli : Si?
Gerarca : Dove sono le Vigorsol, Gelli? Dove sono le fottute Vigorsol?
Licio Gelli : Le ha rubate lui!

Gelli spara a un soldato a caso.

Gerarca : Guardi Gelli che quello era il mio sergente
Licio Gelli : Oh, uh? Ah, no...è stato questo!

Gelli spara a un altro soldato.

Gerarca : Senta Gelli, mancherebbero anche 20 tonnellate di lingotti d'oro...
Licio Gelli : Eh? Ah! È stato...

Gelli si volta ma sono fuggiti tutti. Messo alle strette Gelli estrae una foto del gerarca mentre succhia un alluce della Ciano e minaccia di mostrarla al Duce.


Dopo questo episodio la sua carriera ebbe un'impennata. Gelli passò da ufficiale a generale, a gerarca e infine Duce. Intanto giunse notizia che i Nazisti ne stessero prendendo a vagonate e Gelli si trasformò in partigiano. Grazie al suo taccuino fece strage dei suoi ex camerati. Il compagno Licio facendo il triplo gioco con partigiani, fascisti e la CIA si divertì come un bambino. Seguendo le sue informazioni un gruppo di partigiani rapì il Dalai Lama e un'armata di giovani Balilla finì in un pozzo a rasoio. Quei coglioni della CIA, seguendo un suo scherzo a lungo termine suggerirono a Bush di schiantare le torri Gemelle e dare la colpa a Bin Laden. Nel dopoguerra fece la spia per mezzo mondo e il suo taccuino arrivò a pesare oltre 13 chili. Dopodichè scippò un paio di vecchiette, picchio alcuni bambini disabili per divertimento infine mise lo stecchino in tutti i campanelli del quartiere alle 2 di notte.

A quel punto Licio era un po' stanco...

I due compari recitarono anche in "Kiss me Licio

...così con una manciata di lingotti si comprò la Permaflex. Anche qui però era sempre un viavai di trafficanti, vescovi, generali, politici, mafiosi e anche qualche operaio che fabbricava materassi. Dopo una breve esperienza da portaborse per la DC all'ufficio "truffe e ricatti", Licio decise di mettersi in proprio. Non sapendo fare un cazzo di niente gli venne in mente di entrare in una Loggia Massonica, ossia un posto in cui si incontrano uomini ricchi vestiti da idioti che cospirano contro tuttii e hanno una braga più corta dell'altra, scelse la famigerata P2. Entrò senza problemi ricattando l'assassino della setta, Vittorio Emanuele II, minacciandolo di rivelare ai suoi confratelli che da piccolo amava leccare gli spazzettoni del gabinetto.

Entrato nella setta conobbe i suoi celebri compagni di merende quali il mafioso Fabrizio Cicchitto, la rotoballa Maurizio Costanzo e addirittura il tormentone del crimine voi sapete chi. Protetto al suo interno elaborò il piano di rinascita democratica che era in realtà un ingegnoso piano per far credere a tutti di voler migliorare il mondo mentre fotto tutto quello che posso alla facciaccia vostra!. Per la verità in quel periodo Gelli non concluse un gran che: tentò un golpe, combinò qualche casino con Gladio, diventò Gran Maestro della Loggia, depistò le indagini sulla strage di Bologna, fece fallire il Banco Ambrosiano e diede fuoco a due chierichetti all'ora di messa per conto di alcuni amici Sionisti.

Un fastidioso contrattempo

Un giorno che si era svegliato male Gelli sbagliò clamorosamente una soffiata alla finanza, che finì per perquisire una delle sue ville. Li trovarono una parte della lista dei massoni.

Licio scappò in Svizzera, fu arrestato mentre cercava di estrarre una banconota da 500.000 dollari da un Bancomat a Ginevra, fu rinchiuso nella banca centrale di Lugano.

Gelli arrestato mentre bazzicava coi Nove, anche allora non parve preoccupato

Riuscì ad evadere coprendo gli occhi delle guardie giurate con banconote di grosso taglio. Dal Sudamerica organizzò la sua ultima cena coi compagni muratori. Alla cerimonia c'erano tutti i confratelli: Gervaso, Cicchitto, Amato, Cosentino, Alighiero Noschese che tanto aveva appreso dal venerabile nell'arte del travestismo e del complottismo, Duillio Poggiolini, Malgioglio e Mario Monti[2], tutti personaggi che in seguito si riciclarono nella politica e nello spettacolo a seconda di dove avevano mostrato maggior inefficienza. Con la simbolica mazzata nei coglioni e tramite la tradizionale candela accesa nel culo i confratelli fecero capire a Licio che egli stesso doveva agire da capro espiatorio. Gelli si costituì e come da programma gli furono imputati i più gravi capi d'accusa. Depistaggio aggravato a Cogne, la morte di Calvi, la morte di Sindona, la non morte di Fassino, la nascita di Berlusconi, bancarotta fraudolenta, atti vandalici, la vicenda Gladio, il caso Ustica, la diga del Vajont, i rapimenti alieni, il genocidio in Ruanda e già che c'erano anche l'omicidio Pasolni. Fu stabilito inoltre che fu lui a divertirsi con la lancia a punzecchiare il costato di nostro signore Gesù.

Considerata però la sua credibilità, la sua integrità morale ma sopratutto le foto compromettenti che aveva a pagina 45 del suo taccuino, il giudice lo lasciò libero sulla parola. Gelli ovviamente fuggì.

Gran finale

« Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa.  »
(Licio Gelli commenta lo stato attuale dell'Italia)
« Beh, ottimo lavoro, idiota! Potevi dirlo che sei analfabeta! »
(All together! su Licio Gelli)

Ora il vecchio infame paga le sue malefatte agli arresti domiciliari. Licio però possiede 156 domicili sparsi in ogni parte del globo. Quindi è libero. Ma le brutte notizie non vengono mai da sole. Gelli ha anche cinque figli, tutti esperti in arte muratoria. C'è di che preoccuparsi?

Riconoscimenti

Per questi ed altri meriti Gelli fu creato conte sul cognome dall'ex re Umberto II d'Italia con Regie Lettere Patenti di concessione del 10 luglio 1980. Gli venne concesso altresì il seguente stemma: "trinciato, alla catena d'oro sulla partizione; di rosso all'elmo piumato d'oro; d'azzurro alla croce latina d'oro, accompagnato da tre stelle d'argento a quattro raggi, male ordinate" con il motto "Faccio il finocchio col culo degli altri".

Curiosità che nessuno vorrebbe soddisfare

  • Se a qualcuno può interessare Licio tiene i famosi lingotti grattati al Duce nelle fioriere di villa. Il problema è però attraversare la tenuta. Due settimane di viaggio separano l'ingresso dal tesoro ma dovrete farvi strada tra mille insidie come la foresta dei cardinali randagi, attraversare la palude dei ministri cannibali, il bosco dei generali assassini e per finire il temibile fossato con gli squali dell'alta finanza
  • La mega-villa di Licio è stata messa all'asta
  • Non si è presentato nessun acquirente
  • O meglio, i pochi presenti ora osservano lo splendido pratico all'inglese della villa da sotto
  • Licio Gelli, sul suo taccuino ha una pagina per ognuno di noi
  • Anche Andreotti
  • Licio Gelli ha l'Anello
  • Anche Andreotti


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  1. ^ Ne regalò uno uguale anche al compagno di banco Giulio Andreotti
  2. ^ Da non credere dite? Infatti era uno scherzo, Malgioglio non c'era