Utente:GetFuzzy/Sandbox/2: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Riga 115: Riga 115:


== L'aereo nella Seconda Guerra Mondiale ==
== L'aereo nella Seconda Guerra Mondiale ==



Allo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]], gli aerei erano ormai vere e proprie macchine della morte<ref>Al pari di un [[Giuliano Ferrara]] affamato.</ref>, completamente diverse da quelle utilizzate nella Grande Guerra. Con motori molto più potenti, forme aerodinamiche, [[ruota di scorta|ruote di scorta]] e hostess a bordo, erano in grado di volare più a lungo, più velocemente e più alto dei loro predecessori (non che ci volesse molto), tanto che il loro impiego era decisivo per l'esito di una battaglia.
Allo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]], gli aerei erano ormai vere e proprie macchine della morte<ref>Al pari di un [[Giuliano Ferrara]] affamato.</ref>, completamente diverse da quelle utilizzate nella Grande Guerra. Con motori molto più potenti, forme aerodinamiche, [[ruota di scorta|ruote di scorta]] e hostess a bordo, erano in grado di volare più a lungo, più velocemente e più alto dei loro predecessori (non che ci volesse molto), tanto che il loro impiego era decisivo per l'esito di una battaglia.
Riga 127: Riga 126:


{{citnec|Leggermente}} più veloci di un biplano.
{{citnec|Leggermente}} più veloci di un biplano.

[[File:Mongolfiera e aerei caccia disegno storico.jpg|thumb|left|250px|Nell'attesa di nuovi macchinari al passo con i tempi, i piloti italiani si arrangiarono con le [[mongolfiera|mongolfiere]]. La foto ritrae uno scontro tra le forze fasciste e gli ''Spitfire'' inglesi.]]


Fu così che il Duce in persona sollecitò le fabbriche per avere apparecchi più moderni e potenti:
Fu così che il Duce in persona sollecitò le fabbriche per avere apparecchi più moderni e potenti:

Versione delle 19:41, 19 nov 2011

Aereo

- Passeggero timoroso (prima del decollo): “Sono molto nervoso.”
- Passeggero: “È la prima volta?”
- Passeggero timoroso: “Oh no, sono stato nervoso molte altre volte.”


« Uuuh, guarda come sono piccole le persone, viste da quassù! Sembrano formiche! »
(Qualcuno nell'aereo.)
« Non siamo ancora decollati. Quelle sono formiche. »
(Intellettuale in risposta.)
« Ah, no...è Brunetta. »
(L'intellettuale si corregge.)


« Mamma, quand'è che comincia a sbattere le ali? »
(Un bambino idiota molto curioso.)


La magia è essenziale.


L'aeroplano (detto anche aereo, uccello di ferro o tubo con le ali), è un mezzo di trasporto capace di volare. L’unica maniera per spiegare come avviene il volo è quella di rivolgersi alla stregoneria, dato che l’aereo è più pesante dell’aria.


E di tua madre[1].


Il primo volo: i fratelli Wright

   La stessa cosa ma di più: fratelli Wright.
Il primo velivolo non era un granchè.

L'effettiva nascita dell'aereomobile risale al 1903, quando il Flyer dei fratelli Wright, un tostapane con le ali dotato di un motore da 16 cavalli[2] spiccò il volo. Da solo.

Questo primo volo durò 12 secondi, superando il precedente record di un aeroplanino di carta, arrivando ad un'altezza vertiginosa di circa 34 mignoli. Una cagata pazzesca, insomma, ma sempre meglio che niente.

I primi veri aerei

Talvolta, il padre dell'aereo viene considerato Alberto Santos-Dumont, un ingegnere che riuscì a far decollare autonomamente un apparecchio non odontoiatrico[citazione necessaria] più pesante dell'aria; al contrario, i primi aerei dei fratelli Wright, più che volare, erano stati catapultati nel cielo solo grazie all'aiuto di fionde gigantesche[3].

Proprio per il decollo autopropellente, Santos Dumont è ritenuto da una parte della comunità scientifica e aeronautica il "Padre dell'Aviazione". E la madre adottiva degli incidenti aerei.


In Italia si cominciò a parlare di aerei solo nel 1908, anno in cui venne costruito, per sbaglio, il primo aereo italiano.

Aristide Faccioli, colui il quale

partorì tale meraviglia, era infatti intento a costruire uno scaffale dell'Ikea quando, per una errata lettura delle istruzioni di montaggio, si ritrovò improvvisamente in soggiorno un biplano.


« Forse il pezzo A non andava qui. »
(Un dubbioso Aristide Faccioli)


Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per snob, perchè all'epoca esistevano vari mezzi di trasporto alternativi molto più sicuri, come le High Bycicle o i grandi transatlantici come il Titanic, capaci di mietere, al massimo, solo poche migliaia di vittime all'anno.

Gradualmente si iniziò però a apprezzare sempre di più le straordinarie capacità e gli spettacolari schianti a terra caratteristici dell'aereo, e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare il giardino di casa o le Alpi, volare sopra il canale della Manica o dell'intera camicia divennero imprese sempre più comuni, così come il raggiungimento di velocità sempre più elevate.

Imprese alla portata di tutti.


« Ma perchè il mio aereo continua ad andare lento? »


O quasi.

L'aereo nella Prima Guerra Mondiale

Un cavalleresco duello aereo.

La prima notevole evoluzione dell'aereo avvenne sull'onda degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale (si sa, non c'è niente come la guerra per ottenere il progresso); fino ad allora gli Stati si erano relativamente disinteressati alle potenzialità del nuovo mezzo, concentrandosi maggiormente sullo sviluppo delle baionette, delle clave, delle balestre e dei frigo a pedali.

Inutile dire che chi decideva lo sviluppo delle armi e delle tecniche militari era gente del calibro di Luigi Cadorna. Quindi non meravigliatevi.


Infatti l'aereo venne inizialmente usato solo come semplice mezzo ricognitivo per spiare la posizione delle truppe nemiche; finché un certo Sig. Cespuglio Camminatore, dell'esercito alleato, non ebbe una brillante idea:


- Bush: “Scusate, ma non possiamo usarlo per bombardare i civil...E-EHM-ehm...le truppe nemiche dall'alto?”
- Luigi Cadorna: “Ah, ma vola?”
- Soldato semplice: “Sono due giorni che cerchiamo di spiegarglielo, signore.”


Non essendo state ancora inventate le bombe propriamente dette (cosa a cui rimedierà sempre il nostro eroe Cespuglio Camminatore), una volta arrivati sull'obiettivo i piloti sganciavano sulla fanteria nemica tutto quello che avevano a disposizione: chiodi, matite appena temperate, goniometri, incudini da 10 tonnellate di Willy il coyote e suocere.


- Soldato 1: “AAAAAAH! I chiodi ci attaccano!”
- Soldato 2 (evidentemente confuso): “Non ti preoccupare, abbiamo i martelli!”


Gli Imperi centrali si accorsero di essere attaccati dall'alto solo nel 1916, così corsero ai ripari e formarono numerosi piloti in grado di competere con quelli inglesi e americani.


Il peggior nemico del Barone Rosso.
Il Barone Rosso.

Con gli altri piloti non valeva la pena competere, visto che i francesi soffrivano di vertigini sull'aereo, e gli italiani riuscirono a costruire il primo biplano nel 1919, a guerra finita.

Il migliore di tutti fu Manfred von Richthofen, il temibile Barone

Rosso, che durante la guerra riuscì ad abbattere circa 80 velivoli.

A volte anche quelli nemici.

Comunque sia, il Barone Rosso morì nel 1918, pochi mesi prima della fine della guerra, abbattuto da una cerbottana.

« Maledetto bracchetto! »
(Le ultime parole tra l'altro in rima del Barone Rosso.)


Quasi tutti gli aerei che erano stati impiegati nel conflitto furono distrutti, tranne quelli italiani, non essendo mai stati usati[citazione necessaria], cosa che fece ben sperare i nostri comandanti in vista di una guerra futura.

« Noi abbiamo già un mucchio di aerei, mentre gli altri paesi dovranno ricostruirli da capo! »
(Un fiducioso Benito Mussolini.)


Peccato che allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale i nostri nemici useranno gli Spitfire e noi i biplani, ma questa è un'altra storia...


L'aereo nella Seconda Guerra Mondiale

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, gli aerei erano ormai vere e proprie macchine della morte[4], completamente diverse da quelle utilizzate nella Grande Guerra. Con motori molto più potenti, forme aerodinamiche, ruote di scorta e hostess a bordo, erano in grado di volare più a lungo, più velocemente e più alto dei loro predecessori (non che ci volesse molto), tanto che il loro impiego era decisivo per l'esito di una battaglia.

L'Italia fascista, come già detto, entrò in guerra convinta di poter vincere ogni scontro aereo grazie alla potente aeronautica composta da biplani. Fu però grande la sorpresa dei piloti italiani che videro per primi i velivoli nemici:

« Ahahaha, i loro aerei non hanno nemmeno l'elica! »
(Un povero pilota italico illuso.)


Purtroppo, gli aerei nemici non avevano l'elica non per un difetto di progettazione, come avevano fatto credere loro gli ufficiali[5], ma perchè erano aerei a reazione.

Leggermente[citazione necessaria] più veloci di un biplano.

Nell'attesa di nuovi macchinari al passo con i tempi, i piloti italiani si arrangiarono con le mongolfiere. La foto ritrae uno scontro tra le forze fasciste e gli Spitfire inglesi.

Fu così che il Duce in persona sollecitò le fabbriche per avere apparecchi più moderni e potenti:

- Mussolini: “È possibile incrementare e modernizzare la produzione, in tempi brevi?”
- Industriale: “Forse sì, potremmo riuscire a produrre il primo moderno aereo FIAT entro il 1975. Va bene?”
- Mussolini: “Ah, va bene. Allora cercherò di prolungare la guerra fino ad allora, invadendo paesi che non centrano nulla. Se per esempio invadessimo la Germania?”
- Industriale: “Ma non siamo suoi alleati?”
- Mussolini: “Ah, uhm...(se ne va borbottando)”


Il piano di modernizzazione industriale, che si rivelò capace solo di aggiungere mitragliatrici[6] e tettuccio chiuso ai velivoli italiani, subì una improvvisa accelerazione verso l'aprile del 1945:

« Allora! Riusciamo ad avere almeno UN aereo?! Dai, che devo fuggire in Svizzera! »
(Un Benito Mussolini disperato.)

Se non ricordo male, non riuscirono a costruire nemmeno quell'unico aereo, quindi il Duce fu costretto a fuggire con l'automobile. Con ottimi risultati.

L'efficace contraerea italiana.

L'aereo oggi

La vostra sicurezza è in mano a questi moderni computer di bordo.

Con la fine della guerra, si pensò di convertire gli aerei ad uso militare in aerei civili[7]. Ogni tanto, però, succedeva qualche inconveniente: per esempio, spesso venivano sganciati per errore dei passeggeri, a causa del non smantellamento dei comandi del vano bomba. Ma ai giorni nostri questo difetto viene risolto chiudendo gli sportelli con del robusto nastro isolante.

Ah, il progresso tecnologico...che meraviglia.

Oggi l'aereo è infatti considerato il mezzo di trasporto più sicuro al mondo: infatti la percentuale di incidenti aerei è di 1 a 20.000, equivalente quindi allo 0,005 % dei casi.

« Sì, però quando si verifica un incidente aereo, la possibilità di crepare è del 100% »
(Passeggero morto.)


Inoltre, essendo così sicuro, l'aereo viene adoperato in numerosi sport e manifestazioni:

Note

  1. ^ Pesooooooooooooh!
  2. ^ Purtroppo morti.
  3. ^ Ti piace vincere facile? Bon sci bon sci bon bon bon.
  4. ^ Al pari di un Giuliano Ferrara affamato.
  5. ^ Quei bontemponi.
  6. ^ Al posto delle vecchie cerbottane.
  7. ^ O per lo meno educati.


Voci correlate