Ministero della Difesa

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« Credo che la razza umana debba riflettere sulle uccisioni. Quanto male occorre compiere per poter far del bene »
(Robert McNamara grattandosi le balle)
L'attuale Ministro della difesa italiano.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Ministero della Difesa

Il Ministero della Difesa è quel comitatuncolo di omini bellicosi e guerrafondai che si occupano di decidere come buttare nel cesso un centinaio di migliaia di vite[1] all'anno in una guerra inutile e priva qualsivoglia scopo. Si occupa, tra l'altro, anche di gestire il denaro pubblico destinato ad incrementare l'armamento dell'esercito nonchè dell'amministrazione dei costi di gestione dei suoi reparti e, infine, dei finanziamenti per la ricerca militare; in pratica, i Ministri della Difesa si trovano a dover amministrare quasi tutto il denaro pubblico a disposizione del Governo per cui lavorano, dato che è sempre meglio distribuire calci nel culo che prenderne. La politica estera italiana a questo proposito, è sempre stata quella di nascondersi dietro le sottane di nonna Germania, prima, e di mamma America poi.

Cenni storici

Nell'antichità non esiste l'equivalente dei Ministri della Difesa né, tantomeno, il corrispettivo del Ministero della Difesa. Esistevano tuttavia dei messi, dei legati ad esempio presso Greci e Romani, che venivano inviati nei paesi da invadere a dichiarare guerra o a temporeggiare creando un diversivo. Di solito, quando i regnante nemici scoprivano l'invasione, li uccidevano subito[2], tanto per prendersela con qualcuno. Nel medioevo il compito di gestire l'esercito veniva di solito assegnato a nobili i quali passavano sostanzialmente le loro giornate a mangiare carne, a trincare vino, a scopare amabilmente le loro mogli[3], quando, ovviamente non erano impegnati a saccheggiare i possedimenti dei loro vicini. In quell'epoca sostanzialmente, in assenza di Stati Nazionali e Governi da rappresentare, non c'era bisogno della consulenza di un Ministro della Difesa o affini. Più tardi con la formazione degli Stati Nazionali e l'invenzione delle calzamaglie attillate si vennero a creare delle figure che affiancavano il sovrano per consigliarlo e indirizzarlo verso le azioni migliori da compiere per il bene del Paese e il male dei Paesi confinanti, come ad esempio autorizzare esecuzioni di massa, saccheggi, torture e tornei di Scala Quaranta.

Il Ministero della difesa in Italia

File:Statua uomo seduto.jpg
Monumento al Soldato Italiano: si notino l'aggressività e il sofisticatissimo equipaggiamento, caratteristica dei soldati italiani in tutte le guerre

Il Ministero della Difesa è una delle principali istituzioni italiane. E’ stato chiamato Ministero della Guerra fino al 1945, ossia fino a quando il Governo Mondiale, costituito dai giurati del Processo di Norimberga, dalla giuria di Miss Universo e dal Comitato promotore delle Olimpiadi Canine (l’unione delle tre istituzioni fu chiamata “La Triplice Alleanza” o, secondo altre fonti, la “ Sacra Trimurti e i muort di chi t’è muort”) impose al nuovo governo italiano il cambio di denominazione.

Infatti, dopo la seconda guerra mondiale, che, al pari della prima, aveva visto l’Italia cambiare alleanze con più rapidità e disinvoltura di quanto Rocco Siffredi cambi posizione in uno qualsiasi dei suoi film e le gloriose Armi Italiane venire costantemente bastonate sui denti dai potentissimi eserciti di Eritrea, Albania, Ragazzi della Via Pal e Oratorio San Carlo di Cismon del Grappa, le tre componenti del Governo Mondiale, presiedute rispettivamente da Chuck Norris, Enzo Mirigliani e il Commissario Rex stabilirono la necessità di un nome più sobrio e realistico per la benemerita istituzione.

Emblematico segno di questo decisivo cambiamento è il motto “Primo non prenderle” che campeggia sul frontone della sede del Ministero, sita a San Giovanni Rotondo in Via da Qui il Prima Possibile e Si Salvi Chi Può n. 16.

Voci correlate


Curiosità

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Note

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  1. ^ La stima precisa non importa ovviamente.
  2. ^ Inculo al detto Ambasciator non porta pene.
  3. ^ Praticamente tutto uguale ad oggi insomma...