La casa dalle finestre che ridono

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia sporcacciona.
Versione del 8 lug 2010 alle 18:16 di RangerPfennerBot (rosica | curriculum) (Bot: Metto template {{orfano}})
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Ah ah ah ah ah ah! »
(Una delle finestre che ridono della casa dalle finestre che ridono)
« Se ne vada! »
(Una delle sorelle del Legnani su testimoni di Geova)
« Se credete di farmi paura con questi scherzi telefonici siete fuori strada! »
(Lino Capolicchio mentre si cambia le mutande)
« Senza Lidio dovrò servire messa da sola »
(Il prete del film scopre di essere sessualmente ambiguo)
« Sto morendo, sto morendo!! »
(Il Legnani mentre gli schiacciano un brufolo sulla schiena)


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. La casa dalle finestre che ridono

La casa dalle finestre che ridono (conosciuto anche con il titolo La stamberga dai pannelli allegri) è un film horror per bambini di Pupi Avati.
Originariamente il film doveva essere diretto da Dario Argento, ma il regista era già impegnato sul set di Quattro funerali e un'autopsia e così dovette rifiutare.

Trama

Inizio del film

Il film inizia con una scena che mostra un tizio tutto nudo che viene pugnalato fino alla morte. Fine.

Questa è l'unica scena paurosa presente in questo film, per il resto vedrete soltanto scene di suspense, di sesso e un'idiota con crisi d'identità.

Un restauratore padano in un paese terrone (no, non è un reality show)

La scena si sposta in un inquinatissimo e puzzolentissimo idilliaco e bellissimo paesaggio della Terronia. Un battello sta trasportando alcune persone: fra di loro c'è Stefano, restauratore padano vestito talmente per benino che tutti lo scambiano per un testimone di Geova.

Stefano sbarca dal battello, mette il primo piede a terra e subito pesta una merda di cane: il primo infausto presagio non tarda a manifestarsi. Stefano ne è già impaurito.


Dopo la cacca di benvenuto gli onori di casa glieli fa il sindaco del paese, un tizio talmente basso che a confronto Warwick Davis sembra un cestista dei Lakers. Insieme a lui c'era Coppola, il tassista del paese, famoso per aver battuto il Guinness dei Primati di maggior numero di incidenti stradali da ubriaco. Stefano sale sul taxi e il sindaco comincia a fargli una proposta.

- Sindaco: “Stefano, ti ho convocato nel nostro piccolo paesino di Campania per un'offerta: dovrai restaurare un'affresco della nostra chiesa
- Stefano: “Mitico! E mi pagherete per questo”
- Sindaco: “No.”
- Stefano: “Mannaggia ai pescetti!”
- Sindaco: “Coppola, stai guidando ubriaco?!”
- Coppola: “N-n-no, s-s-scignor sindaco, s-s-s-sono perfet-t-t-tamente sobrio... stonf! (Coppola sviene)”

Il taxi va a sbattere contro un'albero, ma fortunatamente non ci fu nessun morto, eccetto una vecchia bacucca.

L'affresco della chiesa e Stefano abbatte, letteralmente, la quarta parete

Il nostro amico Stefano si recò subito in chiesa, dove lo aspettava nientepopodimeno che il prete, il quale gli mostrò l'affresco che doveva restaurare, che mostrava il martirio di San Sebastiano. Stefano, vedendo l'espressione di dolore del santo, commentò:

- Stefano: “Che brutto affresco! Chi è il tizio che lo ha dipinto?”
- Prete: “Buono Legnani, un pittore del nostro paese morto suicida trent'anni fa. lo soprannominavamo "Il pittore delle agonie”
- Stefano: “Soffriva di calcoli renali?”
- Prete: “No, cretino, dipingeva la gente che stava per morire!”

Detto questo, Stefano comincia il suo lavoro, ma all'improvviso vede un tizio che stava correndo avanti e indietro agitando le braccia per tutto il corridorio della chiesa. Stefano domanda alla regia:

- Stefano: “Scusate, regia, ma chi è costui?”
- Regia: “Lidio, lo scemo del paese”
- StefanO: “Ah, e perchè sta facendo quella cosa”
- Regia: “Ha un'altra delle sue crisi d'identità. Adesso si crede di essere un piccione”
- Stefano: “Ah!”

Stefano, la strana telefonata e i paesani

Dopo aver esaminato l'affresco che doveva restaurare e dopo essere sfuggito allo scemo del paese che si crede di essere un piccione, Stefano decide di affittare una camera d'albergo. Appena entrato, il restauratore riceve una strana telefonata:

- Stefano: “Pronto?”
- Voce: “Sette giorni... fra sette giorni morirai...”
- Stefano: “Ma chi parla?”
- Voce: “Ops! Ho sbagliato numero.”

Stefano riattacca. Ma il telefono suona ancora:

- Stefano: “Pronto?”
- Voce: “Se ne vada! Non tocchi quel quadro!”
- Stefano: “Pronto? Ma cosa volete?”
- Voce: “Non ha capito? Ho detto di andarsene!”
- Stefano: “Me lo paghi tu il biglietto del treno?”
- Voce: “Eccheccazz...! E va bene, razza di pidocchio!”

La voce riattacca e Stefano rimane molto confuso, talmente confuso che va a sbattere contro tre pali della luce.

Poi decide di andare a mangiare in una classica trattoria terrona chiamata "Trattoria Poppi", dal nome del tizio con il nome più stupido del mondo che costruì la trattoria. Comunque, appena arrivato, Stefano incontaò il suo amico Antonio Mazza. I due amiconi cominciano a parlare di stupidaggini, ma quando Stefano comincia a parlare dell'affresco, ad Antonio Mazza gli viene un mancamento e svenne.

Dopo mangiato, Stefano va a far visita alla sua vicina di camera, che non era altri che la maestra dell'unico asilo del paese. La donna comincia a sedurre il giovane restauratore, ma quest'ultimo, stranamente, non è stupido e sa che quella che ha davanti a lui è una vecchia racchia, e quindi se ne va dopo aver letteralmente steso la maestra con un cartone.

Si comincia il lavoro

Il giorno dopo, Stefano e il suo inseparabile amico Antonio Mazza cominciano ad analizzare accuratamente con metodi scientifici che nessuno può capire i frammenti dell'affresco, finchè non arriva nientepopodimeno che il sindaco, che ordina a Stefano di andare a restaurare l'affresco.

Appena arrivato in chiesa, il restauratore comincia il suo lavoro, aiutato da uno degli aiutanti migliori che gli abbiano mai dato: Lidio, lo scemo del paese. Mentre Stefano lavora e Lidio bighellona, il restauratore dice allo scemo che aveva recentemente ricevuto strane telefonate, ma Lidio è troppo occupato a prendersi a padellate in testa da solo piuttosto che ascoltare Stefano.

Dopo un po', Stefano va a mangiare nuovamente in trattoria, però stavolta entrò anche Coppola ubriaco che cantava Barbie Girl, ma viene subito arrestato dalla polizia. Dopo questo stupido e insignificante episodio, il proprietario della trattoria invita il giovane Stefano a casa sua, dove mostra la sua collezzione di quadri del Legnani, e Stefano rimase affascinato dalla bravura del pittore.

La misteriosa morte di Antonio Mazza

Improvvisamente squilla il telefono, Stefano andò a rispondere e sente che dall'altro capo del filo c'era il suo buffo amico Antonio Mazza, che era molto preoccupato e ordina al restauratore di raggiungerlo a casa sua.

Quella notte Stefano si avvia verso la casa del suo amico e dopo essere arrivato davanti all'abitazione, vede con orrore che il suo amico si è buttato dal balcone dell'ultimo piano, ma vede anche che c'era l'ombra di qualcuno dentro l'abitazione. Arrivò la polizia e Stefano chiede al maresciallo.

- Stefano: “Senta, maresciallo, ho visto Antonio che si era buttato dalla finestra di casa sua! Secondo lei qual'è la ragione?”
- Maresciallo: “Le ipotesi sono due: o in quel momento Antonio credeva di volare, oppure si è suicidato”
- Stefano: “Maresciallo, apparte che il mio amico non è stupido come Lidio”
- Lidio: “Ehi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
- Stefano: “Comunque ho visto un'ombra che aveva spinto Antonio fuori dalla finestra.”

Il maresciallo fece finta di credere alle parole del giovane restauratore e se ne andò.

Il mattino dopo Stefano ritornò in albergo, dove squillò nuovamente il telefono e dall'altra parte del filo c'era nientepopodimeno che la voce rompicoglioni che gli diceva di andarsene e di non toccare quell'affresco, ma stavoltA Stefano gli rispose per le rime e riattaccò. Dopo la telefonata, la proprietaria dell'albergo disse A Stefano di trovare un'altro alloggio perchè l'albergo era prenotato per un meeting di dentisti. stefano accettò, ma da quel giorno cominciò a maledire tutti i dentisti, perchè nella sua stanza c'era nascosta la sua riserva segreta di riviste porno.

La nuova casa di Stefano

Il giorno dopo Stefano e Lidio girarono in bicicletta per le campagne del paese cantando allegramente Sotto questo sole, in cerca di una nuova casa per Stefano. Sfortunatamente il restauratore non si accorse di quanto lui e Lidio apparissero cretini in quel momento. Mentre l'intonatissimo duo canoro astava attraversano la campagna, Stefano vide in lontananza