Ico

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Fumito Ueda e Kenji Kaido approvano questo articolo e raccomandano di leggerlo.

Tuttavia declinano ogni responsabilità nel caso le abitazioni dell'autore o dei lettori possano essere sfasciate da un colosso, scoperchiate da un grifone cornuto o essere trasformate in un labirinto pieno di demoni oscuri.


« Ore e ore di dialoghi che approfondiscono la trama in ogni aspetto! »
« Onshuar! »
(Ico su qualsiasi cosa.)
« E io avrei per moglie quella prugna secca? Bello scherzo, davvero. »
(Dormin sulla regina.)

Ico è un videogioco prodotto dai due geniacci di Fumito Ueda e Kenji Kaido, i quali decisero di prendere The Legend of Zelda: Ocarina of Time, Banjo-Kazooie e un nascituro God of War; dopo averli mescolati, aver aggiunto un tocco di film muto e per condire il tutto aver messo anche una buona dose di Star Wars decisero di chiamare il nome del prodotto con lo stesso del protagonista. O il contrario, tanto per come suona, sempre un pessimo nome rimane.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Ti ricordi quella volta che per sbaglio hai toccato la vagina a tua madre? Ecco, se continui a leggere te ne pentirai allo stesso modo.

Un povero cornuto viene rinchiuso in un grande castello in Transilvania perché lo si ritiene uno iettatore. Dopo la sua nascita, infatti, sua madre è morta, suo padre è stato stuprato da un orso, il villaggio in cui viveva è stato raso al suolo durante una pioggia di meteoriti e le comitive con le quali andava alle Cinque Terre in vacanza erano sempre perseguitate da una misteriosa nuvoletta. Il ragazzo, il cui nome è Pierferdinando Serbelloni Mazzanti Viendalmare, ma che molto umilmente si fa chiamare Ico, tenta in tutti i modi di scappare dalla fortezza finché in una stanzetta incontra una giovane ragazza somigliante vagamente ad Adriana Lima. Il bamboccio decide immediatamente di farsela, ma capisce che questa non gliela darà se non fuori dalle mura del castello, perché all'interno ci vive pure sua madre, la quale non deve sapere nulla. I due insieme trovano l'uscita e con una barchetta arrivano a Nova Gorica, ove il nostro Ico costruirà numerosi casinò.

La trama è finita, leggete in pace.


Gameplay

Per la sua damigella, Ico si getterebbe da un balcone

Il gioco, ricco di dialoghi la cui lunghezza è paragonabile soltanto a quelli di Final Fantasy XII, e colpi di scena in abbondanza, ha meccaniche così complicate che il cubo di Rubik in confronto è un geoide di Rubick. Per gli oltre venti minuti necessari per completare il gioco infatti saremo impegnati in scontri all'ultimo sangue con migliaia e migliaia di nemici diversi e trabocchetti degni del miglior Tomb Raider.

Ma soprattutto, la parte più divertente, saremo affiancati dalla nostra abile damigella che non sarà per nulla un peso per noi, ma ci aiuterà a combattere i nemici e risolvere gli enigmi grazie alla sua grande capacità cerebrale e la sua abile parlantina.

I paurosi nemici


Le potentissime armi
  • Bastoncino:
  • Spadino:
  • Spada della regina:
  • Mazza:
  • Spada laser: Esattamente, quella spada laser: a quanto pare, quel gran birbone di Ueda voleva aggiungere un easter egg inserito alla cazzo, ma dato che al tempo della pubblicazione di Ico, la serie di God of War non era ancora così famosa, il produttore ripiegò sul classico inserendo uno degli stuzzicadenti energetici di Star Wars, con la differenza che questo possiede una magica gemma sensitiva chiamata con il nome in codice di V.I.A.G.R.A., la quale consente al possessore della spada di allungarla oltre ogni misura se è a contatto con una buona topa. Ovviamente questo fa sì che Ico stia appiccicato tutto il tempo a Yorda di modo da usufruire del bonus, ma quantomeno le creature ombrose sembrano temere il laser quanto Pigpen dei Peanuts temerebbe una doccia completa.

    Personaggi

    Ico
    Yorda
    La regina

    Curiosità

    L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

    Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

    • Ico avrebbe dovuto chiamarsi Nico ed essere di conseguenza sardo. Ma per questioni legali con il trio comico Aldo, Giovanni e Aldo, l'idea venne abbandonata.