Germancia: differenze tra le versioni
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|Commento mappa = Il regno dei banchieri senza scrupoli
|Continente = [[Europa]]
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|Maggiori città = Monaco di Marsiglia, Stoccosa, Amburdeaux, Colcannes
|Lingue ufficiali = Alemancese (le parole vengono pronunciate come da una vecchia checca col catarro)
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Versione delle 10:27, 20 ago 2019
Germancia | |||||
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Motto: Liberté, Égalité, Frau Marlené
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Inno: Der Kommissar (di Falco)
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Il regno dei banchieri senza scrupoli | |||||
Capitale | Dio lurido pedofilo
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Maggiori città |
Monaco di Marsiglia, Stoccosa, Amburdeaux, Colcannes | ||||
Lingua ufficiale |
Alemancese (le parole vengono pronunciate come da una vecchia checca col catarro) | ||||
Governo | Monarchia sadomaso
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Capo di stato | Mistress Anghela e il suo schiavo
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Riconosciuta da | Nonciclopedia, Canadafrica, Zibuana
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Area | Troppa
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Popolazione |
Mangialumache e Ciucciawurstel | ||||
Moneta | Euro pesante (nel senso che ha rotto i coglioni)
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Religione |
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Sport nazionale |
Perdere i Mondiali contro l'Italia | ||||
La Germancia, per molti Lumacrucchia, è un grosso stato dell'Europa Centrale che si estende oltre l'umana sopportazione e a discapito dei vicini.
Ad est confina con la Polosvacchia, a ovest con lo Spagnogallo, a nord con diversi staterelli antipatici e a sud con la Repubblica delle Banane, più altri due stati che non possono essere nominati perché portano sfiga.
Storia
Le popolazioni della Gallia e della Krukkia, un tempo assoggettate al dominio dell'Impero Romano, restarono in seguito divise per molti secoli. Gli studiosi di antropologia non sono mai riusciti a spiegare questo fenomeno, giacché le similitudini tra gli abitanti erano evidenti:
- andavano in giro coperti da pelli di animale;
- puzzavano tutti come cani bagnati;
- si nutrivano di cose che anche un cinghiale guarda con disprezzo.
Invece che fraternizzare e far accoppiare le loro pulci, tanto per rafforzare la razza, si fecero la guerra per anni.
Dopo qualche millennio riuscirono finalmente a trovare un punto in comune: stufi di essere sconfitti ai Mondiali dagli Azzurri, si accordarono per vendicarsi. Per nascondere il vero intento escogitarono un piano assolutamente diabolico:
- fingersi due nazioni differenti;
- creare l'Unione Europea;
- far indebitare l'Italia con la complicità dei politici;
- impoverirla a tal punto che anche il calcio ne avrebbe risentito.
Nel 2018, con l'Italia assente al Mondiale in Russia, l'obbiettivo viene dunque raggiunto: la Germancia vince la prestigiosa competizione. Peraltro con una squadra zeppa di negri ariani.
Politica
La nazione è retta da una monarchia di stampo sassone, che nel caso specifico non è un popolo ma una metaforica grossa pietra appesa al collo dei sudditi, che possiamo idealmente collocare in bilico sulla balaustra di un ponte che sovrasta un fiume. L'immagine forse è un po' forte, comunque sempre meno dei fianchi della regina Angela I di Krukkia, detta UBA (acronimo di Unchiavable Big Ass). Essa governa assieme al suo toy boy Emanuele III di Baguette, uno sciupamilf che di nobile può vantare solo una bottiglia di Montepulciano DOCG e il titolo di Coprincipe di Andorra, che equivale al grado di caporale di giornata.
Secondo i bene informati, i due sarebbero a capo dell'organizzazione criminale chiamata Unione Europea, che si prefigge di conquistare economicamente le nazioni vicine dopo aver fallito diverse volte con le operazioni militari.
Economia
La principale risorsa economica della nazione è rappresentata dall'usura.
La cosa più sorprendente è che la Germancia riesca a prestare (tramite la BCE) del denaro virtuale chiamato Euro agli altri Stati e, per qualche strana ragione, quella carta colorata è ritenuta dagli stessi fonte di indebitamento. Qualcuno però ha mangiato la foglia, in particolare l'Islanda, a dispetto peraltro del paesaggio ostile alla vegetazione.
Siccome ad indebitarsi con la Germancia non erano stati i cittadini, bensì i banchieri, il primo ministro islandese (eletto democraticamente in barba alle usanze attuali) suggerì alla BCE di farsi ridare i soldi da loro, perché col cazzo che li avrebbero avuti dalla gente. La regina Angela faticò a capire il perché si fosse inceppato il meccanismo che aveva funzionato
per anni, eppure con la Grecia e l'Italia era andata alla grande.
A far chiarezza furono proprio le istituzioni islandesi:
La cucina
La prelibata cucina Germancese è frutto di un'attenta ricerca del gusto perfetto. Gli arditi accostamenti, di norma vietati anche per preparare il pastone per i cani, generano nell'avventore un profondo stupore, quasi sempre accompagnato dalla sensazione che a morire è un attimo. Alcuni piatti meritano comunque di essere citati. In giudizio.
- Raeucherhering croissant: una gustosa aringa affumicata contenuta in un cornetto al formaggio. La pietanza si è affermata recentemente in Croazia come repellente per lupi.
- Vichyssoise kartoffelklöße: gnocchi giganti di patate conditi con una salsa ai porri. L'emissione di un peto è fatale per la maggior parte dei mammiferi nel raggio di sei metri.
- Maultaschen bisque: ravioli ripieni di camoscio in brodo di crostacei. Durante la cottura è bene evitare gli effluvi, potrebbe insorgere stanchezza della vita.
- Foie gras apfelstrudel: un tipico dolce con mele, uvetta, pinoli e fegato di marmotta.
- Aalsuppe escargot: zuppa di anguilla con lumache. In effetti la zuppa è usata solo per accoppare il viscido gasteropode, mangiarla non è necessario.
Turismo
La Germancia è anche un luogo ideale per il turista esigente. Esso potrà visitare i numerosi musei durante il giorno e poi, ebbro di cultura e birra, troverà anche a tarda sera altre bellezze da scoprire. Alcuni eventi fanno orami parte della tradizione.
- L'Oktoberfête: durante la quale sarà possibile accoppiarsi selvaggiamente con la disinibita donna germancese, semplicemente approfittando del suo coma etilico.
- I Weihnachtsmarché: caratteristici mercatini di Natale nei quali procurarsi le introvabili pecorelle per il presepe fatte di Camembert.
- Il Gran Premio di Saint-Magonza: dove impavidi piloti di carrozze con cuscinetti a sfera, provenienti da ogni parte del mondo, potranno non farvi ritorno.