Utente:MisterDi/Cantiere2: differenze tra le versioni

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=== Furio e Magda! ===
=== Furio e Magda! ===


Furio Zòccaro è un brav'uomo ligio al dovere, molto preciso ed esigente. Insomma un cagacazzi. Vive a Torino, ma essendo romano deve fare molti chilometri per votare. Non si capisce perché Magda, che è torinese, debba anche lei votare a Roma, si sa soltanto che Furio l'ha teneramente convinta dopo un suo breve monologo sul diritto di voto e sulle catastrofiche conseguenze sull'astensione anche di un solo elettore. Grazie a questa breve manfrina piena di perbenismo Furio si è garantito la fedeltà e la devozione di Magda, che dureranno all'incirca 3 decimi di secondo, il tempo esatto che ci mette un fusto trasteverino col petto a zerbino a sedurla e farle capire che, come direbbe Homer Simpson, suo marito è una bara e i suoi figli i chiodi.
Furio Zòccaro è un brav'uomo ligio al dovere, molto preciso ed esigente. Insomma un cagacazzi. Vive a Torino, ma essendo romano deve fare molti chilometri per votare. Non si capisce perché Magda, che è torinese, debba anche lei votare a Roma, si sa soltanto che Furio l'ha teneramente convinta dopo un suo breve monologo sul diritto di voto e sulle catastrofiche conseguenze sull'astensione anche di un solo elettore. Grazie a questa breve manfrina piena di perbenismo Furio si è garantito la fedeltà e la devozione di Magda, che dureranno all'incirca 3 decimi di secondo, il tempo esatto che ci mette un fusto trasteverino col petto a zerbino a sedurla e farle capire che, come direbbe [[Homer Simpson]], il suo matrimonio è una bara e i suoi figli sono i chiodi.


=== Pasquale Ametrano emigrante Lucano ===
=== Pasquale Ametrano emigrante Lucano ===

Versione delle 03:44, 30 dic 2013

OH NO, DI NUOVO!

Ebbene sì, signori. Non bastava più una pagina, il cancro si estende e presto vi infetterà. Fuggite al più presto, finché siete in tempo. E state attenti, domani Nonciclpoedia potrebbe non esistere più. Muhahahahahaha

Bianco rosso e Verdone

Ti sbatto il cazzo in faccia.
« E allora lo vedi che la cosa è resciproga? »
(Furio su odio)
« In gghé zenzo? »
(Mimmo su allusione)
« Avgdfsvgsfdgemdgeiellinobecchéioddgesonoforduned! »
(Pasquale durante il monologo finale, tenuto all'Accademia della Crusca)
« Sapete che ve dico? Che annate a piavve tutti quanti anderculo, vabbene? »
(Spettatore alla fine del film)

Bianco, rosso e Verdone è un film diretto, interpretato, scritto, cotto e mangiato da Carlo Marrone ambientato nell'Italia al voto.

Trama

Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

no, dai, in fondo non frega un cazzo a nessuno di come finisce.
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

La trama è piuttosto arzigogolata, probabilmente nemmeno il regista l'ha capita.

Alla base di tutto ciò ci sono tre personaggi, interpretati da altrettanti attori, tra cui Carlo Verdone, Carlo Verdone e un inedito Carlo Verdone, che si recano in pellegrinaggio al fine di votare il partito che non vincerà le elezioni.


Mimmo[1]

Incaricato di accompagnare la sora Lella da Verona a Roma parte dalla capitale e va a prenderla. A Vicenza. Vabbè, tanto sono la stessa cosa, no?

Furio e Magda!

Furio Zòccaro è un brav'uomo ligio al dovere, molto preciso ed esigente. Insomma un cagacazzi. Vive a Torino, ma essendo romano deve fare molti chilometri per votare. Non si capisce perché Magda, che è torinese, debba anche lei votare a Roma, si sa soltanto che Furio l'ha teneramente convinta dopo un suo breve monologo sul diritto di voto e sulle catastrofiche conseguenze sull'astensione anche di un solo elettore. Grazie a questa breve manfrina piena di perbenismo Furio si è garantito la fedeltà e la devozione di Magda, che dureranno all'incirca 3 decimi di secondo, il tempo esatto che ci mette un fusto trasteverino col petto a zerbino a sedurla e farle capire che, come direbbe Homer Simpson, il suo matrimonio è una bara e i suoi figli sono i chiodi.

Pasquale Ametrano emigrante Lucano

Per raccontare la storia di questo ominide, anello di congiunzione tra l'Homo Sapiens e il meridionale e terronica personificazione della Sfiga® bisogna strutturare il testo in questo modo:
...
...
...
Anzommaèsuggiesduddecòsechepartivadaggermaniaindoveamugghierac'avevapreparatouncamiontirdiroppaacolazzionevenivapuprenneroduddecondendeearrubbavanoutappezzeriotosetilepoisifermafaallauto grillocispendevacuattrocientcincuantmilalirainbuttanéttornavadentrocopaninoincoppaascellaperprendersiuleccheleccheeciarrubavanoanatravortatuttalecuaddrociendmileliradispessaarrivavaallapiazzoladoveci eraggientecaciocavac'ozuperteloloputtavaintaautostrataenonpotevatornareintietrocenavaantratturiaecifuottevanoanatravortausetileanterioreuparaprezzaeucerchionesifacevaatuttalautosrtatach'imoscerinisul fisoarrivavancoppamateraantavaavvotaretuttncazzoteciparlavaaiciudiciscuotatoredaggiornatamertosacheciècapitataelimantavaaffanguloduddequa.
Chiaro, no?

Ma le parole non possono bastare a descrivere questi miserrimi emarginati sociali. E laddove il verbo non basta ecco che ci arrivano in aiuto i contributi auidiovisivi: Template:GalleriaVideo

  1. ^ Nghé zenzo?

Sugaman

Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui.

Sugaman è un supereroe ideato dalla DC[1] Comics nel 2010 che bagna i ricchi ed asciuga i poveri.

Storia

Nel numero 25 nella storia Un omo un Sugaman si narrano le origini di questo eroe della gente.
Un giorno, dopo un bagno trovò in casa un'ampia veste fatta di un materiale assorbente, la indossò e fece una scoperta sconcertante: assorbiva l'acqua! Niente più broncopolmonite, era finito il tempo del riscaldamento a 47°C, ora avrebbe potuto girare per casa anche col freddo senza temere l'umidità sul suo corpo! Ed era pure comodo e morbido. La gente doveva saperlo, doveva sapere quale sensazione si prova ad indossare quel delicato tessuto avvolgente. Soprattutto i più umili e poveri. Mentre ai ricchi plutocrati che godono di questo privilegio privando i più bisognosi del confortevole abbraccio di un accappatoio dovevano pagare: niente più asciugamani per loro, soltanto docce fredde e i loro corpi nudi e bagnati esposti alle intemperie, in nome del popolo e di tutti i giusti che asciugarono i più bisognosi (questo eroe si rifà a S.Veronica che asciugò il volto di Gesù e a S.Bidet che sciacquò ed asciugò le balle di S.Rocco [2]).
Così nacque Sugaman.

  1. ^ DioCan
  2. ^ la S sta per Siffredi

Paolo Beltramo

Vincenzo Mollica

MOLLICHISMO

Attenzione! Per volontà dell'ordine dei giornalisti la seguente pagina è stata scritta secondo lo stile di Vincenzo Mollica. Per cui aspettatevi qualche leccata di culo verso voi lettori, verso gli admin del sito e anche verso l'autore di questo articolo, ma fatta in modo imparziale.


« Una donna dalla profonda sensibilità artistica, dotata di grande ispirazione. »
(Vincenzo Mollica intervista Flavia Vento alla pubblicazione del suo libro, Parole al Vento.)
« La migliore coppia di conduttori. »
(Vincenzo Mollica su Pippo Baudo e Lorella Cuccarini al Festival di Sanremo 1994.)
« La migliore coppia di conduttori. »
(Vincenzo Mollica su Paolo Bonolis e Luca Laurenti al Festival di Sanremo 2009.)
« La migliore coppia di conduttori. »
(Vincenzo Mollica su Fabio Fazio e Luciana Littizzetto al Festival di Sanremo 2013.)
« Costui vuole rubarci il posto! »
(Emilio Fede e Bruno Vespa su Vincenzo Mollica.)
« Ma una volta non si chiamava leccaculismo? »
(Un ignorante ed ingrato comunista (pagato) sull'innovativo, imparziale e spesso politicamente scorretto giornalismo d'assalto di Vincenzo Mollica.)


Vincenzo Mollica (Confezione Rotoloni Regina da quattro, 1953 - fin quando non si esaurisce il rotolo[1]) è accreditato come il miglior giornalista italiano su piazza. Secondo i bene informati si tratta di una piazza dedita alla vendita di dvd pirata, allo spaccio di droga e di libri di Luciano de Crescenzo. Attenzione però, non va confuso quella del pane, nonostante anche lui sia molle, bianco come la morte e malleabile come un editorialista de Il Giornale.

Storia

Il quindicesimo giorno Dio creò il giornalismo. Il sedicesimo, visto che non erano ancora usciti i giornali, creò i giornalisti. Ma si accorse che i poveri e miseri potenti del globo soffrivano di scarsa autostima.
Per scacciare questo tristo pensiero si buttò sul cibo, ma trovò solo un tozzo di pane del giorno prima. Ne trasse fuori la mollica e cominciò a plasmarla, così per passare il tempo, ma soprattutto perché era ubriaco.[2] Lo plasmò a sua immagine e somiglianza, ma non gli piacque e decise di vandalizzare la sua stessa opera adoperando anche della carta igienica. Rimase soddisfatto di questo nuovo risultato e gli diede vita.
Così nacque Vincenzo Mollica, a cui fu affidata l'ardua missione di ricostituire l'amor proprio delle persone più illustri. Alcune volte ci riuscì anche fin troppo bene e nacque Pippo Baudo, altre volte non ci riuscì proprio e morì Luigi Tenco.
Per adempiere a questa missione penetra nell'Occhio di Costanzo. Dopo aver tragicamente sbagliato e privato il giornalista romano di un bulbo oculare viene assunto nel giornale per curare la pagina riguardante gli spettacoli, finendo nei migliori salotti mondani. Dopo averli riarredati secondo i suoi gusti riesce, tra un crac ed una pista di coca, a risolvere la depressione di molti artisti, convertendoli al cristianesimo estremo (Claudia Koll è un valido esempio) ed indirizzandoli verso passatempi più costruttivi, come il taglia e cuci o il più sano fanatismo ideologico. Il tutto grazie a qualche semplice complimento e qualche leggera esaltazione di inedite doti artistiche e umane.[3]
Doti che si sarebbero rivelate essenziali per entrare a far parte della redazione del TG1. Anche perché il TG4 ancora non esisteva. Siccome quel comunista esigente di Aldo Grasso aveva criticato il Festival Sanremo, definendolo un "programma trash pieno di leccaculo", la redazione del TG1 volle dimostrare che si sbagliava: per questo scelse come inviato Vincenzo Mollica. Egli, al fine di metterli in crisi e dimostrare che non aveva alcun timore reverenziale nei confronti dei più premiati autori di musica italiana, non esitò a porre agli artisti domande scomode, come «Cosa fa la mattina quando si alza?» o «Che dopobarba/crema da viso usa?» o ancora «Concorda con chi la ritiene uno dei cantautori più influenti nella cultura pop odierna?» e, alle loro risposte, non risparmiò commenti caustici come «Interessante» o «Certo, ha ragione» o «Lei ha proprio buon gusto, lo sa?».
Da quel momento la sua carriera esplode, uccidendo decine di passanti tra cui un inviato de L'Espresso e tre quarti della readazione di Panorama, e dando inizio alla seconda stagione della pluripremiata serie Il Terrorismo. Viene spedito per ogni dove, anche e soprattutto per non averlo in redazione, lasciando spazio al ben più valente Giorgino. Presenzia alla cerimonia degli Oscar, al Festival di Cannes e alla Mostra del Cinema di Venezia ed altri prestigiosi eventi culturali. Nonostante di cinema non sappia nulla riesce a scrivere lunghi editoriali e a montare ore di servizi su questi eventi. In particolare sulle varie passerelle. E sui loro rivestimenti.
Grazie al suo grande talento giornalistico[citazione necessaria] riesce a guadagnarsi uno spazio fisso nel palinsesto RAI con programmi quali Prisma, Taratatà, Sviste, Per fare Mezzanotte, DoReCiakGulp Tarapia Tapioco e Blinda la Supercazzola. Per questi programmi vince la TeleGrolla per i peggiori titoli e il premio Lello Mascetti a posterdati foroni saflati.

Note

  1. ^ anche se sappiamo che i Rotoloni Regina non finiscono mai
  2. ^ Non è colpa sua, poveraccio, è che ogni volta che cerca di bere un bicchiere d'acqua questa si trasforma in vino. Bisogna compatirlo.
  3. ^ Come non dimenticare la tenue bontà che riconobbe in Adolf Hitler o la generosità che attribuì a Bill Gates?


Stig Larsson

Stig Larsson in quarta di copertina.

Stig Larsson è un famoso scrittore che nel tempo libero guida supercar in Inghilterra vestito completamente di bianco.
C'è chi dice che tra una cambiata e una sterzata riesca a scrivere interi capitoli di quelli che diventeranno best sellers, vincitori di premi internazionali e film campioni d'incassi e che quando non viene inquadrato si metta in posa per la quarta di copertina dei suoi libri. Noi sappiamo soltanto che si chiama Stig Larsson.

Unti e bisunti

Template:Cucina

« Ho deciso, questo è il piatto sfida. »
(Chef Rubio dopo aver degustato del Casu marzu.)
« Del maiale non si butta via niente. »
(Carnacuttaro mentre offre scroto di maiale nel suo ristorante.)
« BEEEEURP! »
(Giudizio finale della squadra locale di rutto libero.)


Unti e bisunti è un'innovativa serie culinaria in cui un uomo dallo stomaco simile ad una betoniera ci introduce nel fantastico mondo delle interiora di animali e di scarti quali ossa, zoccoli, apparati riproduttivi e bulbi oculari.


Struttura della puntata

Introduzione

Chef Rubio arriva in una città italiana casualmente estratta tra le partecipanti a dorso di mulo. Dopo essersi inventato una storia culinaria che ha origine dai greci o dai longobardi inizia la prima fase.

Perlustrazione

In cerca di uno sfidante Rubio mette in moto l'intelligence e batte tutti i banchetti della città. L'intelligence sono i suoi baffi che assumono la forma di due antenne paraboliche. Sono regolati per intercettare gusti e odori simili a quello di ratto delle paludi, intestina di barbone ed escrementi bovini.
Una volta intercettata la frequenza olfattiva desiderata il cuoco ci si fionda come un moscone. Inizia a chiedere un assaggio di tutto il locale; grazie alla sapiente regia potremo godere di poderose zoomate nell'apparato digerente di Rubio durante la degustazione. Questa cosa si ripeterà all'incirca 20 volte durante la puntata.
Dopo aver ingurgitato una quantità di cibi con un apporto calorico sufficiente a soddisfare il fabbisogno mensile della Carolina del Nord il nostro chef incontrerà il suo destino. Grazie ad una musica da film western che ci permette [1] di capire che quello è il piatto sfida della puntata.

Regole d'ingaggio

Viene fermato un passante a caso che fa casualmente parte di un circolo sportivo di veri uomini dalle budella d'acciaio. Quest'uomo deciderà arbitrariamente le regole inappellabili della sfida, come grattarsi le natiche prima di impanare i fritti o servire 20 portate per 200 persone in 5 minuti.[2] Da questo momento può cominciare la preparazione alla sfida.

Raccolta ingredienti

Verdetto

Palmarès

Città Sfidante Specialità Giuria Premio/Penitenza
Napoli Ciro Frattaglia Panino con culo di maiale De Laurentiis fan club Penitenza: ingaggio quinquennale nel Napoli.
Catania I Gattones Polpette di crine di cavallo Rappresentativa di Aquagym di Catania Premio: un cavallo a donodolo, da fare in fricassea.
Roma Er Cervella, detto "Ainstain" Lobi occipitali fritti Senato accademico dell'università La Sapienza Penitenza: asportazione del cervello tramite un lungo uncino infilato nel naso.
Palermo Pesca Turi Panino c'a meusa Penitenza biunivoca: immersione in una vasca di meduse.
Salerno Mimmo Pesce Azzurro, detto "Lasertag" Cuppo misto di Alice Pescatori di uomini Penitenza biunivoca: partita di calcetto con tafferugli sugli spalti.
Firenze Michelangelo detto "Michelanngelo" Panino alla lepre dotta Calciatoti a mano Penitenza: restauro della chiesa di Santa Maria Maggiore.
Livorno Premio: un pisano da trofeo.
Bologna La Marisa[3] Rospi in casseruola con contorno di stagno Camionisti[4] Penitenza: no, dai, ha già mangiato delle rane, non accaniamoci su quest'uomo.
Amatrice Il Guru Vafan Palline da ping pong ricoperte di miele Una mandria di cavalli Penitenza biunivoca: obbligo di residenza ad Amatrice.
Gaeta
L'Aquila Premio: un'immobile nel centro storico della città.
Rimini Mel Socc Piadina di lumache I bagnini romagnoli[5] Premio: uno stabilimento balneare nella Riviera Romagnola.[6]
  1. ^ ma soprattutto permette a Chef Rubio
  2. ^ Tutte cucinate da una sola persona.
  3. ^ Marisa è il cognome.
  4. ^ perché dove vanno loro si mangia meglio.
  5. ^ per fare giusto uno spuntino tra una bionda e una riccia.
  6. ^ Ma non sarà una penitenza?