Deluso di sinistra: differenze tra le versioni

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[[Pier Luigi Bersani]], diventato un liberista ultracapitalista mondialista fanatico, pur restando ai vertici della sinistra.
[[Pier Luigi Bersani]], diventato un liberista ultracapitalista mondialista fanatico, pur restando ai vertici della sinistra.


[[Carlo Rossella]], da militante del PCI a direttore di [[Panorama]] e poi del [[tg5]].
[[Marco Follini]], che non è mai stato di sinistra, ma è pur sempre un deluso.
[[Marco Follini]], che non è mai stato di sinistra, ma è pur sempre un deluso.







Versione delle 18:28, 14 ott 2007

Un tipico deluso di sinistra.

Il deluso di sinistra è un buffo ominide della sottospecie dell' homo qualunquistis con il cuore a sinistra e il portafoglio a destra. È caratterizzato dallo strano comportamento di essere costantemente deluso del comportamento della sinistra (sia che stia al governo sia che stia all'opposizione) e nonostante questo votare sempre a sinistra.

Aspetto fisico

Il deluso di sinistra è molto spesso un cinquantenne semi-calvo, con un po' di pancetta e sguardo perennemente incazzato (ma lui lo chiama "disilluso"). Ha una cultura medio-bassa e dei modi di fare decisamente schifosi.

Come si diventa delusi di sinistra

Il futuro deluso di sinistra fa il '68 in ritardo (spesso negli anni '70) e in maniera molto defilata. Va alle manifestazioni sì, ma solo se in contemporanea non c'è la partita e comunque mai nelle prime file. Fuma gli spinelli sì, ma sempre scroccati dai suoi amici. Va alle occupazioni studentesche sì ma solo per fare numero, appena ci sono problemi fila via silenziosamente. Brontola spesso contro tutto ma non propone mai niente.

Questi comunque sono gli anni più felici della sua vita.

Poi al futuro deluso di sinistra capita il disastro. Lascia i suoi amici di scuola e di canne e si trova un lavoro. A questo punto scopre piano piano di essere un imbecille, ma pensa che sia tutta colpa del governo.

Tutto ciò che gli dà fastidio (e gli danno fastidio moltissime cose) è colpa del governo. Dalla crisi petrolifera alle ragadi della nonna.

Il futuro deluso di sinistra vota sempre ed esclusivamente PCI. Una sola volta prova a votare socialista o radicale, ma se ne pente quasi subito e non lo racconta mai perché si vergogna.

Si sposa (spesso con una democristiana) e poi divorzia. Siccome è un perdente cronico la moglie gli prende tutto: casa, macchina, figli e alimenti.

A questo punto crolla il muro di Berlino, c'è tangentopoli e la DC si sfascia. Lui comincia a votare DS. Sempre DS. Qualche volta Bertinotti ma è un'eccezione.

Altro shock: la sinistra va al governo. Non era mai successo, lui è spiazzato, non sa più con chi prendersela. Non può smettere così di punto in bianco di fare il qualunquista. Quindi (quasi subito) diventa effettivamente un deluso di sinistra.

La botta finale all'ego del deluso di sinistra arriva dal pd, vedere gli ex militanti del PCI fare comunella con i democristiani è troppo per lui, si sente disorientato, arriva persino a dire che alle prossime elezioni voterà per Mastella.

Frasi tipiche

  • Questa sinistra non fa un cazzo! (Questa è un'offesa minore. La usa per iniziare i suoi monologhi.)
  • La sinistra è come Berlusconi! (Questa per lui è la peggiore offesa esistente.)
  • Quant'è vero iddio quest'anno non ci vado a votare! (Non è vero. È 30 anni che va a votare e voterà per altri 30 anni ininterrottamente.)
  • A me le sinistre mi sembrano tutti imbecilli! (Notare le bellissime incongruenze sintattiche.)
  • E Prodi! Che non si capisce niente quando parla! (Qui il deluso fa notare che preferirebbe un leader più comunicativo, un po' alla Berlusconi.)

Il gioco del "cosa ne pensi di..."

Per divertirsi con un deluso di sinistra basta attaccare discorso iniziando con "cosa ne pensi di...":

  • Cosa ne pensi della crisi economica? Bah! Ci rimettono sempre i poveracci come me!
  • Cosa ne pensi della ripresa economica? Bah! Ci guadagnano solo i ricconi come Berlusconi!
  • Cosa ne pensi del volontariato in Africa? Tanto non serve a nulla!
  • Cosa ne pensi di Internet? Bah! Sembra sia questo granché ma alla fine è come tutte le altre cose! (Nota: "essere come tutte le altre cose" vuol dire "essere inutile". Nota 2: il deluso non ha mai usato Internet.)
  • Cosa ne pensi del risparmio energetico e delle fonti di energia rinnovabili? Tanto non serve a nulla! (Nota: il deluso non ha la più pallida idea di cosa si stia parlando.)
  • Cosa ne pensi del Partito Democratico? Bla bla bla Qui il deluso parte con un monologo che non finisce più e che nessuno ha mai ascoltato per intero. Mai dargli in pasto questa domanda!

Modi per far tacere un deluso di sinistra

Esistono diversi modi per far smettere di parlare un deluso quando inizia con i suoi sproloqui di offese alle sinistre:

  • Modo blando: "Dài, alla fine la sinistra è la scelta 'meno peggio'." Questo modo è rischioso perché a seconda di come gli gira quel giorno può smettere o iniziare a sproloquire più di prima.
  • Modo scostante: "Si è fatto tardi, adesso devo andare". Di solito funziona, ma attenzione! Il deluso può tentare di trattenervi per sproloquiare ancora.
  • Modo offensivo: "Allora perché non voti a destra!". Il deluso si offende e tace (finalmente!) Per ribattere infatti dovrebbe tirar fuori argomenti poetici e idealistici. Parlare di utopie socialiste e paradisi in terra. Ma non è proprio il suo stile. Quindi tace.
  • Modo crudele: "Infatti io ho votato sempre Berlusconi. E la prossima volta rivoto Berlusconi!" Il deluso tace mortificato. Abbassa gli occhi, borbotta qualcosa, saluta e se ne va con la coda tra le gambe. Alla prima occasione si chiude in bagno e piange. Non si perdonerà mai di aver fatto il peggiore degli sbagli: aver parlato male della sinistra davanti a uno di destra. Non usate mai questa frase se avete un cuore!

Delusi di sinistra storici

Benito Mussolini, che lasciò il Partito Socialista molto prima dell'avvento di Bettino Craxi, per costituire, assieme agli agrari dell'emilia-romagna, un suo partitello personale.

Renato Curcio che contribuì a fondare, in alternativa alla sinistra parlamentare (già all'epoca abbondantemente sputtanata), le Brigate Rosse.

Tony Blair, il quale non trovò di meglio che mettersi con l'arcinemico della sinistra, Bush.

Sandro Bondi, che abiurò la fede comunista e indossò con disinvoltura la casacca azzurra di Forza Italia.

Walter Veltroni, noto apostata del comunismo di matrice leninista, che si dette al cinema, fingendosi un critico, si dedicò al Comune di Roma, fingendosi un sindaco, e fondò, infine, il sedicente Partito Democratico, riprendendo la tradizione di Gaio Mario e della famiglia Giulia (1° secolo a.c.).

Beppe Grillo, che dopo un aspro scontro con i socialisti (di sinistra?) abbandonò gli schermi televisivi, invase le piazze e i blog, e progettò un colpo di stato attraverso le sollevazioni popolari improvvise dei mitici Vaffan ... Days.

Sergio Cofferati, in passato detto il cinese non solo per i suoi lineamenti orientalegganti, che in questi ultimi anni si è scoperto uomo d'ordine, moralizzatore e tradizionalista.

Nanni Moretti, eclettico regista di sinistra, deluso dai partiti di sinistra, organizzatore di sabbatici girotondi popolari, naturalmente di sinistra, e da poco ritiratosi a vita privata, chiuso oramai in un sinistro mutismo senile, politico e intellettuale.

Pier Luigi Bersani, diventato un liberista ultracapitalista mondialista fanatico, pur restando ai vertici della sinistra.

Carlo Rossella, da militante del PCI a direttore di Panorama e poi del tg5.

Marco Follini, che non è mai stato di sinistra, ma è pur sempre un deluso.