Blood: The Last Vampire

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« Ehi! Quel cadavere dissanguato in seconda classe non è un vampiro... Mi sa che abbiamo sbagliato persona »
(Sottufficiale governativo su Errare Humanum Est)


« Che cosa ci fai qui?! »


« Ho bisogno di una spada nuova. E già che ci sei, porta quella vecchia dall'arrotino »
(Saya ricorda al suo tutore che il Femminismo è alle porte)


Affermare che il gotico e questo film vanno d'accordo è come sostenere che la trama del suddetto film c'entra qualcosa con la guerra in Vietnam.

Blood: The Last Vampire è uno tra i più riusciti attentati all'intelligenza umana che il curriculum vitae delle Produzioni Giappocinesi Imbarazzanti ricordi.

Realizzato dall'acclamato regista Mamoru Oshii durante una pausa di riflessione all'alba del Millennium Bug, e animato dal celeberriumo studio Production I.G.("Iconoclastic Glandis"), noto per aver realizzato capolavori del calibro di "Ghost in the Shell", "Yu-Gi-Oh!" e "Le vacanze estive di Babbi l'orsetto", divenne famoso per la peculiarità di essere il primo cortometraggio animato realizzato in digitale e, nondimeno, per aver smerdato la credibilità di oltre due generazioni di cartoni animati giapponesi sui vampiri.


Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

1954 e passa: una vampira ultrasessantenne sopravvissuta alla selezione naturale (ed alla crisi di mezza età) si introduce in un liceo americano travestita da Anna Frank e, spalleggiata da una misteriosa organizzazione governativa nota come "Scudetto Rosso", ammazza brutalmente tre giovani fanciulle che sembrano umane ma non lo sono. Forse.
La trama è finita, passiamo alle cose serie.

Personaggi

Saya

La vampira di turno. Il suo passato è più misterioso della carriera politica della Santanchè, se si eccettua una fotografia d'epoca vittoriana che la ritrae in veste di giovane rampolla inglese.
Come abbia fatto a mutare la propria etnia da sassone ad asiatica, rimane un mistero: chiroprastica facciale? Incongruenze di character design?
Come si conviene a una creatura semi-immortale adottata da un dipartimento di sicurezza supersegreto, è schiva e parla poco, ma quando parla è maleducata.
Incarna la concezione fallimentare che una protagonista figa possa risollevare le sorti di un'opera mediocre.
Frase tipica: "..." (passa la maggior parte del tempo a guardare gli spettatori in cagnesco e a farsi violentare dai chirotteri)

Davide

Tipico agente governativo dai modi rudi e dalla malcelata indole protettiva.
Strizzato da un completo fumè di due taglie più piccolo, ama imporre il suo autoritarismo su chiunque commetta l'errore di considerarlo un impiegato di banca: sul preside della scuola, sui suoi subordinati, sui chirotteri senza regolare permesso di soggiorno.
Il suo ego subisce una dura batosta quando si vede costretto a dare il culo di fronte alla preponderante forza nemica e battere in ritirata.
Serve a ispessire il tessuto narrativo del film, anche se non c'è molto da ispessire.
Frase tipica: "Saya! Merda!" (data la sua evidente povertà di vocabolario, si presume che tenti di stabilire un paragone tra i due soggetti; o forse si tratta solo di associazioni mentali casuali)

La Dottoressa Vattelapesca

Inizialmente progettata per fungere da spalla comica, è l'esatto contrario di Saya: obesa, cortese e particolarmente loquace.
Il fatto che sia affetta da una forma acuta di elefantiasi, miope e pericolosamente vicina al pensionamento, fa pensare a una vendetta psicologica di Oshii su una maestra elementare che lo terrorizzò durante la prima infanzia.
Riletta in chiave socio-politica, si può considerare uno squallido tentativo di deprezzare il sistema sanitario americano dei primi anni '50.
Frase tipica: "WAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRGGGGHHHH!!!" (quando per "loquace" si intende "particolarmente portata all'emissione di strilli sonici"; se volete un buon motivo per non guardare questo film, eccovelo: la Dottoressa Vattelapesca grida come una sirena antinebbia per tutta la seconda metà del film)

Il preside

Una figura a dir poco imbarazzante, spicca per una banana di capelli simile a un creme caramel guarnito di borra di dromedario.
Ispirerebbe pietà anche a un anti-americano fondamentalista no-global come L'autore di questo articolo.
Frase tipica: "Non me ne frega un cazzo se metà degli studenti di questa scuola sono morti, noi daremo una festa!" (un uomo di solidi principi, va detto a suo merito)

Personaggi che ci lasciano le penne

L'uomo del treno

Probabilmente aveva una famiglia, un lavoro onesto, ed era una persona per bene.
Purtroppo non lo sapremo mai, perché Saya lo squarta come un vitello all'inizio del film, per giunta colpendolo alle spalle, probabilmente per tema che le rubi il posto al gabinetto.

La donna nella vasca da bagno

Ha un fisico statuario, per una casalinga part-time, e un sangue color rosso rubino davvero brillante. Lasciamola lì.

Il simpatico marine di colore

Intrattiene una brillante conversazione con Vattelapesca, trattandola come una mentecatta, e proprio quando tra i due sembra nascere la chimica, subisce una tracheotomia con tanto di rottura della colonna vertebrale da un chirottero di passaggio.

L'antipatico marine ariano

Steso con un pugno da una ragazza, e poi usato come fermaporta. Mamma gliel'aveva detto che era meglio se andava a fare il fioraio.

I Cattivi

Un rivoltante chirottero prima della trasformazione.

I nemici, in questa patacca di anime, si chiamano Chirotteri, e si mormora che abbiano speso più gli sceneggiatori a trovargli un nome che gli animatori a completare il film.
La leggenda narra che se un chiropratico si reca dall'ottico in elicottero, nasce un chirottero. Paura eh?

Chirottero 1

Una testimone di Geova a cui ributta la sola idea di una trasfusione, è anemica e strabica, ma compensa la sua bruttezza rimanendo in silenzio.
Molto più abile di Saya nel rimanere muta e imbambolata, ne suscita involontariamente le antipatie, e viene da costei uccisa mentre recita il rosario.

Chirottero 2

L'amica della svitata. Riesce a riprendersi dopo aver perso 5 litri di sangue, uccidere 2 uomini, cambiare sesso e violentare Saya nel giro di venti minuti - a tutti gli effetti, quasi metà film. Un record, se pensiamo che gli altri Chirotteri non fanno neanche in tempo a telefonare alla Protezione Animali.

Chirottero 3

Ed ecco il Chirottero di prima in versione trasformata: un netto miglioramento.

Un transessuale giapponese. Sogna di imbarcarsi per Tahiti introducendosi clandestinamente nell'Air Force One.
I suoi propositi vengono stroncati da una staffilata di Miracle Blade.

Riflessioni post film

Innanzitutto, è bene chiarire che questo film parla di vampiri, dunque c'è molto sangue: ed ecco spiegato il titolo. Consapevole di rivolgersi a un'utenza di tredicenni cerebrolesi, il buon Mamoru ha pensato di battezzare la sua opera con una terminologia il più possibile concisa e accessibile, così da rendere fruibile l'anime anche per chi tendesse a scambiare Saya, così pallida e vestita di nero, per una suora.
Secondariamente, gli onesti critici tutt'oggi si domandano: "perché ne è sopravvissuto solo uno?" e "Come mai non è Highlander?"; ma soprattutto, cos'ha di tanto speciale Saya, in confronto a un qualunque soldato addestrato come si deve?
Se si esclude il notevole potenziale sorbitorio delle sue narici, roba da fare invidia a Cosimo Mele, e la duttilità dei suoi quarti posteriori, più robusti di quelli della Sharapova, proprio niente.
Infine, il problema del rapporto "tradizione-innovazione": in questo film non si accenna a paletti di legno, borracce di acqua santa e bare con l'abitacolo foderato di pelle viola (anche se, va precisato, ogni tanto Vattelapesca sbaciucchia un crocifisso di plastica). Come mai?
La teoria più accreditata è che il regista abbia voluto dare un tocco moderno alla sua creazione, recidendo gli ormai obsoleti e poco affascinanti legami con la tradizione vampiresca.
Un'altra teoria, invero un po' meno conosciuta, sostiene che i Giappocinesi non volessero guai con il MOIGE, e che i loro sforzi per sfuggire alla censura furono vanificati quando la commissione li accusò di aver disegnato una guaina anticoncezionale sul birillo del Chirottero che violenta la protagonista.
Il quesito principale resta comunque insoluto: "A chi è saltato in mente di finanziare questo film?"

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Gli interni sono completamente tridimensionali, e si avvalgono di una ricostruzione vettoriale che li rende estremamente realistici. Peccato che la scuola assomigli parecchio a un ranch dell'Arizona.
  • La colonna sonora è opera del pluridecorato Henry Gregson Williams, reduce dal successo di soundtrack impareggiabili (e tutte uguali) quali "Batman Begins", "Le Cronache di Narnia" e "Merry Christmas, Mister Lui". Prima di stendere la partitura, Williams dichiarò candidamente di non aver mai letto un manga. E, a giudicare dai risultati, tutt'ora non l'ha fatto.
  • Appresso ai titoli di coda scorrono immagini subliminali della Guerra in Vietnam. Troppo tardi, Oshii, la tua credibilità si era già fatta precaria con la banana del preside.