Michele Criscitiello

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Michele Criscitiello nel momento in cui è colto da fastidiose emorroidi a grappolo, solitamente dopo un gol del Napoli.
« Javier Zanetti all'Inter! »
(Michele Criscitiello annuncia l'ultimo colpo del calciomercato)
« Domani ci vediamo in tribunale! »
(Michele Criscitiello a un ragazzino che non l'ha riconosciuto per strada)

Michele Criscitiello (Fracicone d'Irpinia, 1983) è un bagarino italo-avellinese, attualmente caporedattore di Sportitalia e di www.alfredopedullàhotpics.org.

Vita e opere (per fortuna poche)

Esordi

Michele Crescitiello è nato ad Avellino, primogenito di uno sfegatato ultrà dell'Avellino (incredibile!): il suo nome completo è infatti "Michele Tacconi Rossi Ferrari Tagliaferri Favero Di Somma Piga Piangerelli Juary Vignola Giovannelli", in onore alla formazione biancoverde che conquistò la salvezza in Serie A nella stagione 1980-81. Il buon gusto del babbo trova conferma nei nomi degli altri due figli, "Antonio Stadio Partenio" e "Concetta Curva Sud". Non senza sorpresa, l'imberbe Criscitiello inizia a parlare a soli tre mesi: le sue prime, storiche, parole sono:

« Maradona all'Avellino, Ferlaino tié! »

A tredici anni Michele, grazie a un amico tipografo, è già laureato in giornalismo e comincia a pubblicare i suoi primi pezzi, per lo più lettere minatorie indirizzate a calciatori e dirigenti del Napoli. A vent'anni si guadagna per la prima volta le attenzioni della stampa nazionale (nonché dell'ufficio d'igiene), suscitando vivaci polemiche con un articolo in cui accusa l'ex azzurro Salvatore Bagni di essere il mandante del Terremoto dell'Irpinia. Esordisce in TV a Telecapri, e qui si dedica alla conduzione di trasmissioni in cui palesa il suo lieve, sottile e velato sentimento antipartenopeo, tra cui:

In questo periodo della vita sono frequenti le sortite di Criscitiello fuori dai confini provinciali, in avanscoperta sul suolo nemico. In pochi mesi, e con indosso cappello e baffi finti, a Napoli diventa un vero maestro nella "truffa del pacco". Questo simpatico e folkloristico passatempo lo porta tuttavia in bancarotta quando, pur di fregare un cliente che aveva ordinato 200 mattoni, ha la brillante pensata di rifilargli 200 videoregistratori, comprati svuotando il conto corrente dei nonni ormai in bolletta.

Successo (così dice lui...)

Nel 2005 la sua carriera giornalistica subisce una piccolissima battuta d'arresto quando viene licenziato a calci in culo da Telecapri, dopo aver concluso così la lettura di un bollettino del meteo:

« ... mentre violenti acquazzoni sono in arrivo nel napoletano. E SAREBBE ANCHE ORA CHE VI LAVASTE, MERDE! »

Criscitiello si dà così alla fuga, riparando in uno sconosciuto territorio mai esplorato prima: la Lombardia. Una volta giunto a Milano, tra un attentato dinamitardo e l'altro alle pizzerie "Bella Napoli" della città, l'ambizioso Criscitiello decide di dare una svolta alla sua carriera, entrando (o meglio, facendo irruzione a mano armata) nella redazione di Sportitalia; questo, nonostante l'irrilevante dettaglio di non sapere niente di sport e neanche di Italia. Promosso conduttore dietro potente raccomandazione dello zio verduraio, la sua prima mossa è quella di spezzare le gambe al collega Alfredo Pedullà, al fine di limitarne l'ingombrante presenza scenica. Inizialmente deluso nel veder bocciata una sua rivoluzionaria idea circa la linea editoriale del canale (ovvero rinominare l'emittente in Pornoitalia, trasformare la redazione in un'agenzia di accompagnatrici e trasmettere a tutte le ore Cicciolina e Moana ai Mondiali), Criscitiello è suo malgrado costretto a ripiegare sulla narrazione di oscuri temi di fantascienza: il calciomercato.

Non sapendo, anche stavolta, una beneamata mazza manco di mercato, dimostra tuttavia un buon fiuto (e parecchio fondoschiena) per le indiscrezioni giornalistiche: è lui a scoperchiare le trattative tra Mino Raiola (procuratore sportivo, pizzaiolo, dog sitter e sosia a tempo perso di Byron Moreno) e la malavita algerina per il rilascio di Rossella Urru, trattative poi sfumate per il secco no da parte della Urru, che sta meglio in Algeria; uno scoop, questo, inspiegabilmente taciuto dai maggiori organi d'informazione. A Sportitalia adotta uno stile affine a quello del decano del giornalismo sportivo italiano, Maurizio Mosca, fatto di urla, patata e balle assurde; in breve, Criscitiello riesce a portare questa scuola ai massimi livelli, urlando più forte, ricorrendo a della patata sempre più fresca, e cacciando a getto continuo delle balle ancor più assurde:

« Ufficiale, il Real Madrid ingaggia Gianvito Plasmati! »
« Manchester City, in arrivo il massaggiatore Mastrapasqua. Pronto per lui un contratto da 21 milioni all'anno! »
« Quasi fatta per Carlos Tévez al Marsala! »
« Notiziona dell'ultim'ora: Valentina Ballarini ha lasciato a casa le tette! »

Uno sguardo al privato (e che resti privato, per carità!)

Con la sua innata competenza sportiva e imprenditoriale, ha cercato più volte (senza successo) di far fallire Sportitalia, riuscendo invece nell'intento con Sporteuropa, Sportirpinia, Sportavellino, Sport Uno (più Sport Due, Tre, e così via dal Quattro all'Ottantotto), il suo bar a Milano, il matrimonio di un suo vicino d'ombrellone a Milano Marittima, il rientro dell'Italia nei parametri della zona-euro, e anche la bancarella abusiva di carciofi che gestiva suo zio nel centro di Avellino.

Arrogante, mellifluo e con una gran faccia da culo (e questo è solo il parere di sua madre), Criscitiello si è fatto una lunga lista di nemici tra gli addetti ai lavori: tra gli altri, nel 2010 viene colpito dal portiere Salvatore Soviero con un tackle alle gengive. Il motivo dell'aggressione, si appurerà poi, fu un editoriale al vetriolo scritto dal giornalista. Con un chiodo. Direttamente sulla portiera della Maserati di Soviero.

Oltre al calcio, nel tempo libero ama il basket, il golf e un curioso hobby praticato fin dalla tenera età, infilare le dita nelle prese di corrente. Tutte le notti si addormenta con la foto di Pedullà sotto il cuscino. E la bambola gonfiabile di Romina Minadeo tra le braccia.