Iliade: differenze tra le versioni

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[[File:Madonna cantante 4.jpg|thumb|270px|Cantami, o diva, del pelide [[Achille]] l'ira funesta!]]
{{Cit|I tuoi genitori hanno anche figli normali a parte te?|[[Sergente Maggiore Hartman]] su [[Tersite]]}}
{{Cit2|Scusi... [[Troia]]?|[[Ulisse]] chiede informazioni stradali ad una passante}}
{{Cit2|Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po' stereotipati|Ciak magazine}}
{{Cit2|Troia sei grande!|[[Priamo]] su Troia}}
{{Cit2|Sei una gran troia!|[[Menelao]] su [[Elena Sofia Ricci|Elena]]}}


{{blurb|right|in culo ai Polentoni, Zeus odia quei gran ricchioni!|Iliade, canto X [[Immagine:Savvatore.jpg|left|thumb|200px|Savvatore Buscemi, principe di Caltavuturo, eroe terrone.]]}}
L''''Iliade''' è un qualcosa di notoriamente inutile e rompiballe che gli studenti di [[Scuola Media]] e [[Scuola Superiore]] sono costretti inesorabilmente a studiare come se l'importanza della vita sia sapere con che tipo di scudo abbia combattutto circa [[millemila]] anni fa uno stronzissimo e fottutissimo soldato greco.
Può anche essere considerato uno dei 20 libri dell’[[Bibbia|antico testamento]]. Narra le imprese eroiche di due stati, la Terronia e la Polentonia per il possesso dello stretto di Messina. L’armata terronica è capeggiata da:
*Gino Carmine, re di Terronia
*Calogero suo fratello, duca di Catania
*Savvatore Buscemi, principe di Caltavuturo.


L''''''Iliade''''' è assieme all'''[[Odissea]]'' una gigantesca [[soap opera]] divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il [[mondo]] antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo, almeno di quello allora conosciuto, compresa ''Tele Tokyo'' (dove il protagonista invece che Achille si chiamava ''Teng Na Die Forz'') e ''[[Playboy|Playboy TV]]'' (dove il protagonista si chiamava ''Achille, il membro che fa scintille'').
La difesa della roccaforte di Milano è affidata a:
*[[Paolo Meneguzzi|Gian Paolo Meneguzzi]], re di [[Pavia]] .
*Pierluigi suo figlio maggiore, eroe dela Padania.
*Piersilvio il figlio minore, conte di Sangimignano.


L'opera, che valse ad Omero 8 ''Grammy Awards'' e ben 12 [[Premio Oscar|Oscar]] (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la [[guerra di Troia]], ma risultava essere uno sproposito di film e così a 2 giorni dalla prima proiezione a [[Hollywood]] si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l'episodio del ritorno di [[Ulisse]], fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate erano comunque disponibili nel ''Director's cut''. Mandato in onda per la [[televisione]] dall'emittente [[FOX]], sbaragliò tutti gli indici d'ascolto, battendo persino [[Lost_(telefilm)|LOST]] e [[Grey's anatomy|Ippocrate's anatomy]], che allora andavano per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (quante quelle di [[Baywatch]]), dopodiché [[Omero]] si ruppe il [[cazzo]] e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il [[sole]] sul bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.
Tutto si svolge nel Medioevo, fra lotte barbariche e dissacranti scoperte religiose (Dio è sia protestante che cattolico).
In un generale clima europeo di fervore economico, sociale, militare, l'Italia vive una delle sue più belle avventure, che portano indietro il Bel Paese di quasi 2000 anni, all'epoca di uno scrittore cieco, Dei con nomi assurdi (tipo Demetra) e guerrieri semi-sconosciuti, quali un certo Achille e Ettore, sicuramente copie mal riuscite di Savvatore e Pierluigi, i nostri beniamini.


==Prima stagione==
Il [[sacerdote]] di [[Apollo]] Krise con sua sorella gemella Krise (noti come [[Kris & Kris|Krise & Krise]]) vanno da '''[[Agamennone]]''' per farsi ridare indietro la figlia Criseide, che il potente capo [[achei|acheo]] aveva deliberatamente rapito e messa a mezzo servizio presso di lui, per lavare le sue camicie sporche di sangue e i suoi stivali imbrattati di sterco di cavallo, compito tra l'altro ingrato perché il sangue non si toglie nemmeno col [[Dixan]].
[[File:Star Wars- titoli di testa.jpg|left|thumb|260px|I titoli di testa della saga.]]


Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno, era assolutamente felice con Criseide, che tra l'altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno, ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.
= Trama =


Krise & Krise, incazzatissimi, andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del [[Sole]], alla [[Guardia di Finanza ]] ed alle [[Iene]] quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio senza contratto regolare come [[badante]] e senza contributi e che Agamennone era uno [[stronzo]] arrogante.
== Canto I, "ovvero come tutto ebbe un inizio" ==
Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo, così cominciò a perseguitare il campo acheo con quella che Omero chiama "nera pestilenza", in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbatté sul povero accampamento acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.
{{blurb|right|tu, pene floscio a salame, chi è la più bella del reame?|Iliade, canto I [[Immagine:Satana1.jpg|left|thumb|200px|Satana, una delle dee che scatenò la [[Guerra di Troia]].]]}}
La Madonna, sant’Anna e Satana gareggiano fra loro per capire chi è la più bella del Pantheon.
Scelgono Piersilvio come giudice imparziale: egli sceglie satana. Cosi riceverà in premio la possibilità di scegliere la donna dei propri sogni.
Cosi, rimembrando un viaggio del tipo di turismo sessuale in Cambogia, fra le notte nei bordelli statali, gli viene in mente il sorriso un po’ sghembo di Xambà, [[prostituta]] locale di 14 anni.
Cosi chiede a satana di averla in moglie, presto fatto: i due si sposano con rito abbreviato nella chiesa di Sant’Antonio da Padova.


Unico inconveniente: Xambà era promessa in sposa a Calogero Carmine, conte di Corleone; egli, adirato ,chiede aiuto al fratello Gino,il potente e tracotante re di Terronia, da sempre più intelligente e calmo di Carmine.
Pur essendo un abilissimo stratega (come dimostra la battaglia di Cartagine) e riluttante a guerre del cazzo egli dovette acconsentire alle pressioni del fratello viziato, non riuscendo comunque ad arruolare che i peggiori soldati, strappati alle loro terre native.
Fra questi figurava Savvatore Buscemi, figlio di un pescivendolo di Ballarò, eroe indiscusso dell'opera.


[[File:Locandina Rambo1.jpg|thumb|250px|Achille, affresco ritrovato a [[Pompei]], VII sec. d.C.]]
Cosi si imbarcarono in un catamarano e, attraversando lo stretto, incominciarono a battere a ferro e fuoco tutte le terre a nord della Sicilia, per prime Napoli e Roma. Durante l’assedio napoletano, catturano uno schiavo dalle grandi doti intellettive. Il suo nome era Gennaro , detto ‘u Scugnizzo, già inventore della penna biro e della coca-cola light; diverrà un personaggio chiave.
Oltre ad Agamennone nella prima stagione compare la figura di '''Achille'''.


Achille era il protagonista della soap, la star, il ''masto'', il capo, il numero uno, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c'era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di [[briscola]] passando per la gara di mangiata di [[hot dog]] che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni [[uomo]] di successo c'è una [[donna]], dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava se stesso, abbassava la [[Terra]]. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.<br /> Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell'incredibile [[Hulk]], di [[Steven Seagal]] e addirittura di [[Ratman]], c'era Achille.
Procedendo lungo il cammino di morte e distruzione, i generali terroni si concedevano varie soste, dove potevano riposare le loro stanche membra con geisha ed eunuchi.


Achille tuttavia, a dispetto di tutto 'sto popò di qualità, era solo come un [[paguro]]: gli achei infatti erano arcistufi di gareggiare con lui perché era [[tempo perso]], così spesso il campione acheo si trovava a vincere ai tornei di [[solitario]] contro sé stesso.
== Canto II, ovvero "lo sbarco in Polentonia" ==
{{blurb|right|non batterete mai i due fratelli, che attizzan i piselli|Iliade, canto II [[Immagine:Ricchioni.JPG|left|thumb|200px|Piersilvio (sulla sinistra)e Pierluigi (sulla destra)Meneguzzi, strenui difensori della roccaforte di Ilio.]]}}
Finalmente arrivano sulle coste di Ilio, l’odierna Milano (che a quei tempi era una città di mare).
Inizia lo sbarco dei Mille terroni (più Scugnizzo), a suon di grida barbare:”viva santa rosalia”, “figghi’arrusa (figlio di prostituta).
i Milanesi dovettero organizzare in poco tempo una controffensiva, ma per fortuna il valoroso condottiero Pierluigi riesce a racimolare un manipolo di polentoni, che riescono a respingere l’orda terronica.
Presagio di uno scontro epico fu l’incontro fra Pierluigi e savvatore, figli di due mondi forse troppo differenti.


Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore, anche quell'asociale di Achille venne convocato e assieme ad Agamennone, [[Guido Bertolaso]] e [[Gianni De Gennaro]] interpellò '''Calcante''', il [[vate]] scorreggiante, il quale tra un'aria e l'altra spiega che il motivo è stata l'ira di Apollo.
Savvatore: “ti spacco u culu”


Alla fine l'Atride acconsente per [[logica]] a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.
Pierluigi: “ modera i termini, ne’”


''"Ma tu c'hai le pigne nel cervello!"'' - risponde Achille irato e sfodera il suo [[coltellino svizzero]] per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di [[birra]], lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l'occasione per sputtanare Agamennone, magari con delle foto compromettenti prese da [[Chatroulette]]. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio, ma che lo [[sputo]] era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più [[paraculo]] dei suoi guerrieri, ovvero '''[[Ulisse]]'''.
Savvatore: “ma chi si, frocio?” (forse che tu sei omosessuale?)
[[File:Ettore e Andromaca2.jpg|thumb|280px|Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letteralmente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.]]


Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l'eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di [[Testa di cazzo|teste di cazzo]]. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di [[geometra]] alle serali. Ulisse era l'unico in tutta l'[[Acaia]] che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d'[[auguri]]. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:
Pierluigi: “tornatene a casa, terùn!”


{{cit2|Achille, quanti ne sono?|Soldato acheo}}
Savvatore: “ va sucati un pruno” (favoriscimi un rapporto orale).


{{cit2|Dodici!|Achille avvista l'esercito troiano}}
I due, dopo questo rapido scontro verbale, non ebbero il tempo di affrontarsi, perché Pierluigi è costretto al ritiro strategico: i terroni hanno conquistato la spiaggia di Milano.


Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacché mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l'[[ucraina]] di turno: lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell'avvocato Rampetti, quella dell'interno 5, che il babbo aveva già un posto libero per lui in studio. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: "''qui ci becchiamo tutti i reumatismi!''" Ed andò a conferire con [[Zeus|Zius]], lo zio di tutti gli dei, signore delle forchette nelle prese elettriche, l'equivalente del nostro [[Dio]] cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era [[ispettore]] alla [[motorizzazione]] bocciò suo figlio [[Eracle]], che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in [[autostop]] sulla [[Salerno-Reggio Calabria]]. Con tutti i nemici che aveva, Agamennone è un [[miracolo]] che non sia schiattato di [[acne]] fulminante a 6 anni. La prima serie dell'Iliade si conclude con un gigantesco banchetto sull'[[Monte Olimpo|Olimpo]] in cui Zius, ubriaco come una zampogna e in crisi d'astinenza d'ambrosia, invia [[Mercurio]] (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.
I terroni montano con fatica un accampamento organizzato con efficienza, innalzano un santuario per la santuzza, fra i militi arieggia l’odor di panini con la milza e stigghiola. Si diffondono per tutta la battigia piccoli venditori di cd marocchini e collanine scadenti: gli schiavi si industriavano per sopravvivere.


==Seconda stagione==
L’odore dello sfincione saliva fino alla roccaforte, penetrando le altissime mura di Ilio, raggiungendo infine i nasi fini dei troiani, abituati a "eau de toilette" e "acqua di Giò".
Nella seconda serie si introducono molti nuovi personaggi perché, visto il successo della prima, Omero ebbe più fondi a disposizione.
Il re Meneguzzi esordisce, stordito dalla puzza nauseabonda della milza, con queste parole: “ a morte i terùn, viva il Duce!” (il leggendario fondatore di Ilio); detto ciò, ordinò per l'indomani un attacco a sorpresa.
Frattanto viene introdotto il personaggio di Elena, nome completo Elena di Troia. Adesso, già una che si chiama Elena di Troia lascia intendere che darà parecchi grattacapi al fidanzato e parecchio da spettegolare agli amici del bar. E in effetti Elena non è che fosse una tipa tutta casa e Tempio.
Di Elena sappiamo che sua [[madre]], Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da [[cigno]] e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, pasta alle vongole, calzino spaiato, bottiglia di rosolio, [[zampirone]], pacchetto di [[sigarette]], preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella [[donna]]. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere "spensierato" del [[padre]].


[[File:Elena Santarelli 4.jpg|thumb|250px|Elena quando posò per il calendario di ''[[Playboy|Playandros]]''.]]
== Canto III, ovvero "scannamento a legnate" ==
Così quando si decise di darla in sposa a [[Menelao]], venne fatta una torta nuziale con su in cima una sposa ed un [[cervo]], ma Menelao era [[ebete]] e non capì la battuta.


Menelao era un [[idraulico]], quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune [[tamarro]] di [[periferia]], s'era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col [[soppalco]] abusivo, la vacanza annuale in [[Thailandia]] e nel [[Villaggio vacanze]] a [[Sharm El Sheik]] e l'immancabile [[SUV]] creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L'unica cosa che non poté comprarsi fu un [[cervello]] e la [[fedeltà]] di sua [[moglie]]. E manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.
È mattina; il puzzo di frittura stagnato nella notte era quasi scomparso e i Polentoni, non ancora alba, si preparano per la difesa.
Nell’accampamento terrone Carmine, Calogero e i loro fidi servitori si svegliano a ora di pranzo.
Cosi i soldati inforcata lupara e coppola si preparano a quella che sarà una delle più epocali battaglie- dai tempi dell’invasione delle orde di [[Sauron]], l’oscuro signore Svervegese.
i fratelli Meneguzzi sono impegnati a sgominare le bande mafiose che in poco tempo avevano preso piede sul campo di battaglia, invece Savvatore protegge il suo re Gino, pur volendo uccidere per sempre quella checca di Pierluigi.
Quel giorno morirono 100 tunisini (alleati con i siculi), 20 veneti (erano li sensa motivo), 2 cani e un dio minore, tale Apelle.


Un bel giorno Elena vede [[Paride]] discutere dell'ultimo libro di [[Fabio Volo]] e se ne innamora. L'amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone [[allucinante]] che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla [[Playstation]] e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi, era figlio di suo [[padre]]. E suo padre era [[Priamo]], proprietario dell'intera catena [[Conad]] della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!
Dopo questa battaglia, ve ne saranno di più sporadiche, poiché [[Chuck Norris]] si era stancato di veder lottare fra loro questi poveri coglioni.
Ma si sa, i due stati continuarono a lottare per altri 10 anni, e il Supremo delegò a [[Dio]] e altri il compito di sopportarli fino allo scoppiamento di [[palle]].


==Terza stagione==
== Canto IV, ovvero "Kaos e Gretel" ==
Nelle prime puntate Zius sveglia Agamennone dicendo di andare ad attaccare Troia, ma solo dopo aver dato [[armi di distruzione di massa]] ai troiani. Il giorno dopo sembrava di essere a [[Fregene]] ad [[agosto]], la spiaggia di Troia era invasa di [[turista|turisti]] greci.
"Questi hanno preso Troia per [[Lampedusa]]!" – Urla Priamo incazzato come un [[pitone]] e schiera il suo potente esercito per prepararsi alla [[battaglia]].


Durante gli scontri Paride e Menelao si incontrano e si svolge un drammatico testa a [[corna]].
Cosi furono nominati "Garanti della guerra" due dei minori, Kaos (protettore dei Wrestler) e Gretel (il dio inventore delle fiabe a lieto fine).
Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un'incornata stile [[Zidane]] interviene [[Afrodite]] che interrompe la partita per [[nebbia]]. Paride fugge come un [[coniglio]] con la [[colite]], entra nelle [[mura]] della [[città]], sale sulla [[torre]] più alta, si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:
fin dall'inizio Kaos parteggiò per i Terroni, aggressivi, ignoranti, insensati come tutti i suoi adepti; gretel proteggeva i Polentoni, calmi, riflessivi, un po' effemminati, proprio il suo stereotipo di cretente.


{{quote|Scappa scappa, cagasotto! T'ha detto bene che c'era la nebbia!|}}
Così i due dei, finalmente schierati apertamente, andarono da Chuck per favorire il proprio pupillo: Savvatore, guerriero sicano, e Pierluigi, ultimo baluardo padano.


==Quarta stagione==
Chuck chiese prima che ognuno facesse valere la proprie ragioni: Kaos, dopo aver gridato e bestemmiato in turco, disse che solo il più forte e valoroso doveva vincere la guerra, ovvero i [[Terroni]].
[[File:Karateka inetto.gif|thumb|[[Patroclo]] prova a imitare Achille.]]
d'altro canto, Gretel con la sua diplomatiche leccate di [[culo]], argomentò che un Essere Supremo doveva giudicare migliori le persone più intelligenti.
Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, ma Apollo c'ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un [[corriere]] DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul [[cazzo]] a mezzo [[Olimpo]].


La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo [[share]] (22.5%).


==Quinta stagione==
Chuck, dall'alto della sua imparzialità e imprescrutabilità, decise di non intervenire direttamente, ma rese semi-divini sia Savvatore sia Pierluigi: solo l'uno avrebbe potuto uccidere l'altro, decretando la fine delle ostilità.
[[File:Bruttohitler.jpg|left|thumb|180px|Il bel Paride.]]
Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell'Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica [[lotteria]] della morte: [[Ettore]] sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.


Esce [[Aiace Telamonio]], fratello di Irace, cugino di Ace gentile e nipote di secondo grado di [[Toro Seduto]].
== Canto V, ovvero "Preludio" ==
Lo scontro inizia all'alba e dopo tre giorni e tre notti non c'è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di [[pistola]] ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.


La battaglia è incerta; Agamennone si batte furioso, ma viene ferito da un [[petardo]]. Ettore allora incita i suoi a combattere ma viene ferito da [[Diomede]] che viene a sua volta ferito da Paride che si era a sua volta ferito mentre tagliava il [[pane]].
i terroni, dopo aver aspettato lo sbarco delle truppe alleate, attaccano le possenti mura di Troia, accorgendosi subito che è tutto inutile: la mistura di cui erano fatte (polenta e grana padano) le rendeva insormontabili.

si dovette giocare d'astuzia: furono tagliate via tutte le riforniture di patate, zingari e lavavetri verso Milano, cosi i Nordici furono costretti a scendere in campo, capeggiati dai due fratelli Meneguzzi.
Intanto avvengono una serie di spostamenti inutili, messi al solo scopo di allungare il brodo del racconto:
Dopo uno scontro durato 16 minuti, e il reciproco annientamento delle armate, gli unici superstiti furono i giovani eroi Pierluigi e Savvatore, recuperate le forze con anfetamine e magia nera, furono pronti per la scontro che avrebbe deciso le sorti della guerra.
[[Nestore]] conduce Macaone alla tenda di Achille e Achille di rimando manda [[Patroclo]] alla tenda di Nestore. Patroclo manda Macaone alla tenda di Eurialo e Eurialo invia Macaone e Gedeone alla tenda di Picone il quale li manda a cagare e alla fine ognuno ritorna alla propria tenda.
[[File:Achille e Teti.jpg|thumb|240px|''Figghiu, nun t'scurda ò scudu!'' - Teti veste Achille per andare a scuola.]]
Intanto appare un sinistro presagio. Un'[[aquila]] vola con una scatola di [[Simmenthal]] tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto, ma Ettore decide di continuare comunque l'assedio e imbracciato un [[fucile]] spara all'aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di [[carro armato|carri armati]], riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.

==Sesta stagione==
Patroclo è stufo dell'immobilismo di [[Achille]] (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il [[sole]] e scolpirsi i [[pettorali]]), così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell'eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.

Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero, e tutta la compagnia kinder.
Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all'[[alluce]] sinistro.

Patroclo prima di schiattare dice ad Ettore poche profetizzanti parole:
{{quote|e mò so cazzi tua!|}}

In effetti ad Achille tre cose non dovevi assolutamente fargli:

*nominare sua [[madre]] ([[Antonio Zequila|MAI!]])
*ammazzargli Patroclo
*parlare male dell'[[Inter]]

Quando viene a sapere la notizia, Achille si sta spalmando l'[[olio abbronzante]]. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è [[morte|morto]] come uno [[stronzo]].
Achille [[bestemmia]] tutto l'Olimpo e caccia un urlo così forte che fa scattare tutti gli [[antifurto|antifurti]] delle bighe nelle vicinanze.

Poi la [[follia]] del [[teppista]]: prima sfascia le vetrine di alcuni negozi, poi incendia alcuni cassonetti e infine salito sulla sua [[biga]] si dirige verso le mura di Troia.

La notizia giunge subito ad Agamennone:

{{dialogo2|Paggio|Maestà, Achille si dirige da solo verso Troia.||}}

{{dialogo2|Agamennone|Abbiamo vinto!||}}


E in effetti da qui in poi è un [[genocidio]] senza precedenti, Achille uccide qualunque cosa viva o inanimata gli capiti davanti tra cui ricordiamo:

*Polidoro
*Isidoro
*Tettedoro
*Orzoro, fratello di Orzobimbo
*Troo
*Deucalione
*Licaone
*[[Alessandro Cecchi Paone|Cecchi Paone]]
*una [[Gita scolastica|scolaresca in gita]]
*un [[Gente che passava di lì per caso|passante che si trovava lì per caso]] e che ebbe la pessima idea di chiedere ad Achille la strada per piazza San Babila
*[[Mahatma Gandhi|Gandhi]]
*una [[suora]] crocerossina
*un [[semaforo]]


Dopo 12 giorni di battaglia erano già morti 20.000 innocenti ed ancora non si era scontrato con Ettore.
La sesta serie si conclude col bollettino dei morti e con le [[meteo|previsioni del tempo]] su Troia.

==Settima stagione==
[[File:Apocalypse Now -scena elicotteri2.jpg|thumb|320px|Iliade, settima stagione: i greci bombardano Troia col [[napalm]].]]
È un'altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:

*Apollo, [[Artemide]], Scamandro, Afrodite, [[Ares]] dio della guerra ed [[Eros]] dio della canzone si schierano dal lato delle due troie (Elena e la città)
*Atena, [[Poseidone]], [[Hermes]], Missoni, [[Era]], [[Efesto]] e [[Buddha]] si schierano al fianco dei greci.
*Esculapio, [[Bacco]] e [[san Nicola]] da Bari si astengono.

Intanto Apollo prende le sembianze di [[Bo Derek]], e scende sulla terra per farsi inseguire da Achille fin sotto le mura di Troia e attirarlo da Ettore.

Quando i due guerrieri si avvistano da lontano si guardano a lungo negli occhi, sembra un [[film]] di [[Sergio Leone]]. Il dialogo tra i due è entrato nella leggenda:


{{dialogo2|Ettore|Finalmente il nostro destino si compie, o prode Achille! Gli dei e gli uomini mi sono testimoni, solo e armato della mia fida spada mi accingo a difendere le mura della mia città natìa!||}}

{{dialogo2|Achille|Dov'è Bo Derek??||}}

Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l'eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finché Atena, assumendo le sembianze di una [[pecora]], convince Ettore ad affrontare il suo nemico:

{{dialogo2|Atena|Prode Ettore! Non fuggire di fronte alla sorte! Affronta il tuo destino, fatti fare il mazzo da Achille!||}}

{{dialogo2|Ettore|Una pecora parlante? Ma che [[cazzo]] mi sono fumato [[ieri]] sera?||}}

{{dialogo2|Atena|Ettore, le apparenze ingannano! Sono Atena travestita da pecora!||}}

{{dialogo2|Ettore|Allora mi correggo: ma che cazzo ti sei fumata tu!||}}


Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla [[famiglia]] il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l'aria di un secco NO.

Il duello inizia, volano lance, scudi, [[padella|padelle]], bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno [[vita]] all'ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte.
Le ultime parole di Ettore risuonano nel silenzio circostante:

{{quote|Asghh... allsggghhh... ma faffanuulo!|}}

Achille, accecato dall'[[odio]], fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta ''"Just Married"'' ancora attaccato alla biga.

Vedendo la scena dalle mura, Priamo imbraccia una lupara e grida:

{{quote|Miiii, chi trucida me figghiu, uomo morto jè!|}}

E inizia a sparare, ma Achille ferma le pallottole coi denti. Poi si allontana con lo stereo della biga acceso.

==Ottava stagione==
Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra uova e salsicce, sperando che [[Achille]] non se accorga.
[[File:Disegno di un vaso greco.jpg|thumb|240px|''Elena si fa le meche'' - particolare di un vaso greco del IV sec. a.C.]]

Al mattino Achille indice i giochi funebri.
Si tiene per prima la gara dei carri, poi si passa alla corsa coi sacchi e al torneo di calcetto.
La corsa è vinta da Odisseo che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al [[doping]] prima della competizione. La [[salma]] di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata ad un palo per mantenerla in piedi e c'è un cartello con la scritta ''"piacere, Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo"'' attaccato al [[collo]]. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da [[donna]]. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.

==Nona stagione==
Siamo ormai all'ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili [[colpo di scena|colpi di scena]].
Innanzitutto gli dei, mossi a [[pietà]] per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un [[CD]] di [[Nino d'Angelo]].

Achille accetta e restituisce il corpo di Ettore. Quando Priamo vede il corpo di suo figlio con la [[parrucca]] bionda tira un sospiro di sollievo:

{{quote|Sai che ti dico? Ho cambiato idea: meglio morto che [[Gay|frocio]]!|}}

Seguono poi i [[funerale|funerali]] del povero Ettore, che diviene suo malgrado un'[[icona]] del mondo [[gay]] troiano.

''La mia guerra è finita'' - esclama Achille togliendosi la bandana rossa dalla fronte.

Poi monta a bordo della sua [[moto]] e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall'uomo: destinazione [[Cesenatico]].

L'ultimo dialogo del [[poema]] è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:

{{dialogo2|Pannolone|Dove andrai, o sommo Achille?||}}
{{dialogo2|Achille|Vado a San Teodoro||}}
{{dialogo2|Pannolone|E dov'è?||}}
{{dialogo2|Achille|Dove tutti si fanno i cazzi loro.||}}

==E gli altri che fine fanno?==
*'''Andromaca:''' [[Andromaca]] si risposerà con l'[[avvocato]] Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.
*'''Agamennone:''' perderà il suo regno a [[poker]] e finirà a fare il commentatore negli incontri di [[wrestling]].
[[File:Omero con l'Oscar.jpg|thumb|220px|[[Omero]] agli Academy Awards del 1116 a.C.]]
*'''Patroclo:''' Patroclo è morto! Ma l'avete letto l'articolo sì o no?
*'''Elena:''' divorzierà da Paride dopo 4 mesi di [[matrimonio]] e scapperà con l'istruttore di [[sci]].
*'''Paride:''' parteciperà per ben due volte a [[Stranamore]] senza riuscire a riprendersi Elena. Priamo gli dice che non gli darà nulla se non comincia a farsi le ossa e così finirà a lavorare in un [[call-center]].
*'''Priamo:''' verrà operato di [[ernia]] inguinale ma vivrà fino a 146 anni, poco meno di [[Mike Bongiorno]].
*'''Ulisse:''' ci metterà trent'anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad [[Itaca]] la prima cosa che farà sarà comprarsi il [[Navigatore satellitare|Tom-Tom]], le seconda beccare la moglie a letto con Abdul, fattorino del meccanico giù all'angolo.
*'''Nestore:''' metterà la sua armatura su [[eBay]] ricavandoci appena i soldi per pagare il televisore nuovo. Morirà di [[parto]].
*'''Diomede:''' finirà a fare il [[supplente]] di [[educazione fisica]].
*'''Calcante:''' lo scorreggiante. No dai, basta prenderlo in giro.
*'''[[Cassandra]]:''' resterà da sola e con la casa piena di gatti. Pubblicherà un libro dal titolo: ''l'arte di portare sfiga'' - Grattapacco editore.


== Argomenti correlati ==
== Argomenti correlati ==
*[[Guerra di Troia]]
*[[Guerra di Troia]]
*[[Cavallo di Troia]]
*[[Omero]]
*[[Omero]]
*[[Odissea]]
*[[Odissea]]
*[[Poesia epica]]
*[[Tersite]]
*[[Eneide]]


{{Latrina|giorno=30|mese=05|anno=2010|votifavorevoli=7|votitotali=7|argomento=letteratura}}
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[[en:The Iliad]]

Versione attuale delle 14:40, 3 gen 2023

Cantami, o diva, del pelide Achille l'ira funesta!
« Scusi... Troia? »
(Ulisse chiede informazioni stradali ad una passante)
« Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po' stereotipati »
(Ciak magazine)
« Troia sei grande! »
(Priamo su Troia)
« Sei una gran troia! »


L'Iliade è assieme all'Odissea una gigantesca soap opera divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il mondo antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo, almeno di quello allora conosciuto, compresa Tele Tokyo (dove il protagonista invece che Achille si chiamava Teng Na Die Forz) e Playboy TV (dove il protagonista si chiamava Achille, il membro che fa scintille).

L'opera, che valse ad Omero 8 Grammy Awards e ben 12 Oscar (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la guerra di Troia, ma risultava essere uno sproposito di film e così a 2 giorni dalla prima proiezione a Hollywood si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l'episodio del ritorno di Ulisse, fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate erano comunque disponibili nel Director's cut. Mandato in onda per la televisione dall'emittente FOX, sbaragliò tutti gli indici d'ascolto, battendo persino LOST e Ippocrate's anatomy, che allora andavano per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (quante quelle di Baywatch), dopodiché Omero si ruppe il cazzo e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il sole sul bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.

Prima stagione

Il sacerdote di Apollo Krise con sua sorella gemella Krise (noti come Krise & Krise) vanno da Agamennone per farsi ridare indietro la figlia Criseide, che il potente capo acheo aveva deliberatamente rapito e messa a mezzo servizio presso di lui, per lavare le sue camicie sporche di sangue e i suoi stivali imbrattati di sterco di cavallo, compito tra l'altro ingrato perché il sangue non si toglie nemmeno col Dixan.

I titoli di testa della saga.

Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno, era assolutamente felice con Criseide, che tra l'altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno, ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.

Krise & Krise, incazzatissimi, andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del Sole, alla Guardia di Finanza ed alle Iene quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio senza contratto regolare come badante e senza contributi e che Agamennone era uno stronzo arrogante. Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo, così cominciò a perseguitare il campo acheo con quella che Omero chiama "nera pestilenza", in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbatté sul povero accampamento acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.


Achille, affresco ritrovato a Pompei, VII sec. d.C.

Oltre ad Agamennone nella prima stagione compare la figura di Achille.

Achille era il protagonista della soap, la star, il masto, il capo, il numero uno, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c'era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di briscola passando per la gara di mangiata di hot dog che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni uomo di successo c'è una donna, dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava se stesso, abbassava la Terra. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.
Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell'incredibile Hulk, di Steven Seagal e addirittura di Ratman, c'era Achille.

Achille tuttavia, a dispetto di tutto 'sto popò di qualità, era solo come un paguro: gli achei infatti erano arcistufi di gareggiare con lui perché era tempo perso, così spesso il campione acheo si trovava a vincere ai tornei di solitario contro sé stesso.

Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore, anche quell'asociale di Achille venne convocato e assieme ad Agamennone, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro interpellò Calcante, il vate scorreggiante, il quale tra un'aria e l'altra spiega che il motivo è stata l'ira di Apollo.

Alla fine l'Atride acconsente per logica a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.

"Ma tu c'hai le pigne nel cervello!" - risponde Achille irato e sfodera il suo coltellino svizzero per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di birra, lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l'occasione per sputtanare Agamennone, magari con delle foto compromettenti prese da Chatroulette. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio, ma che lo sputo era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più paraculo dei suoi guerrieri, ovvero Ulisse.

Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letteralmente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.

Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l'eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di teste di cazzo. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di geometra alle serali. Ulisse era l'unico in tutta l'Acaia che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d'auguri. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:

« Achille, quanti ne sono? »
(Soldato acheo)
« Dodici! »
(Achille avvista l'esercito troiano)

Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacché mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l'ucraina di turno: lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell'avvocato Rampetti, quella dell'interno 5, che il babbo aveva già un posto libero per lui in studio. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: "qui ci becchiamo tutti i reumatismi!" Ed andò a conferire con Zius, lo zio di tutti gli dei, signore delle forchette nelle prese elettriche, l'equivalente del nostro Dio cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era ispettore alla motorizzazione bocciò suo figlio Eracle, che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in autostop sulla Salerno-Reggio Calabria. Con tutti i nemici che aveva, Agamennone è un miracolo che non sia schiattato di acne fulminante a 6 anni. La prima serie dell'Iliade si conclude con un gigantesco banchetto sull'Olimpo in cui Zius, ubriaco come una zampogna e in crisi d'astinenza d'ambrosia, invia Mercurio (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.

Seconda stagione

Nella seconda serie si introducono molti nuovi personaggi perché, visto il successo della prima, Omero ebbe più fondi a disposizione. Frattanto viene introdotto il personaggio di Elena, nome completo Elena di Troia. Adesso, già una che si chiama Elena di Troia lascia intendere che darà parecchi grattacapi al fidanzato e parecchio da spettegolare agli amici del bar. E in effetti Elena non è che fosse una tipa tutta casa e Tempio.

Di Elena sappiamo che sua madre, Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da cigno e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, pasta alle vongole, calzino spaiato, bottiglia di rosolio, zampirone, pacchetto di sigarette, preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella donna. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere "spensierato" del padre.

Elena quando posò per il calendario di Playandros.

Così quando si decise di darla in sposa a Menelao, venne fatta una torta nuziale con su in cima una sposa ed un cervo, ma Menelao era ebete e non capì la battuta.

Menelao era un idraulico, quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune tamarro di periferia, s'era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col soppalco abusivo, la vacanza annuale in Thailandia e nel Villaggio vacanze a Sharm El Sheik e l'immancabile SUV creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L'unica cosa che non poté comprarsi fu un cervello e la fedeltà di sua moglie. E manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.

Un bel giorno Elena vede Paride discutere dell'ultimo libro di Fabio Volo e se ne innamora. L'amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone allucinante che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla Playstation e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi, era figlio di suo padre. E suo padre era Priamo, proprietario dell'intera catena Conad della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!

Terza stagione

Nelle prime puntate Zius sveglia Agamennone dicendo di andare ad attaccare Troia, ma solo dopo aver dato armi di distruzione di massa ai troiani. Il giorno dopo sembrava di essere a Fregene ad agosto, la spiaggia di Troia era invasa di turisti greci. "Questi hanno preso Troia per Lampedusa!" – Urla Priamo incazzato come un pitone e schiera il suo potente esercito per prepararsi alla battaglia.

Durante gli scontri Paride e Menelao si incontrano e si svolge un drammatico testa a corna. Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un'incornata stile Zidane interviene Afrodite che interrompe la partita per nebbia. Paride fugge come un coniglio con la colite, entra nelle mura della città, sale sulla torre più alta, si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:

« Scappa scappa, cagasotto! T'ha detto bene che c'era la nebbia! »

Quarta stagione

Patroclo prova a imitare Achille.

Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, ma Apollo c'ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un corriere DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul cazzo a mezzo Olimpo.

La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo share (22.5%).

Quinta stagione

Il bel Paride.

Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell'Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica lotteria della morte: Ettore sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.

Esce Aiace Telamonio, fratello di Irace, cugino di Ace gentile e nipote di secondo grado di Toro Seduto. Lo scontro inizia all'alba e dopo tre giorni e tre notti non c'è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di pistola ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.

La battaglia è incerta; Agamennone si batte furioso, ma viene ferito da un petardo. Ettore allora incita i suoi a combattere ma viene ferito da Diomede che viene a sua volta ferito da Paride che si era a sua volta ferito mentre tagliava il pane.

Intanto avvengono una serie di spostamenti inutili, messi al solo scopo di allungare il brodo del racconto: Nestore conduce Macaone alla tenda di Achille e Achille di rimando manda Patroclo alla tenda di Nestore. Patroclo manda Macaone alla tenda di Eurialo e Eurialo invia Macaone e Gedeone alla tenda di Picone il quale li manda a cagare e alla fine ognuno ritorna alla propria tenda.

Figghiu, nun t'scurda ò scudu! - Teti veste Achille per andare a scuola.

Intanto appare un sinistro presagio. Un'aquila vola con una scatola di Simmenthal tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto, ma Ettore decide di continuare comunque l'assedio e imbracciato un fucile spara all'aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di carri armati, riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.

Sesta stagione

Patroclo è stufo dell'immobilismo di Achille (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il sole e scolpirsi i pettorali), così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell'eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.

Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero, e tutta la compagnia kinder. Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all'alluce sinistro.

Patroclo prima di schiattare dice ad Ettore poche profetizzanti parole:

« e mò so cazzi tua! »

In effetti ad Achille tre cose non dovevi assolutamente fargli:

  • nominare sua madre (MAI!)
  • ammazzargli Patroclo
  • parlare male dell'Inter

Quando viene a sapere la notizia, Achille si sta spalmando l'olio abbronzante. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è morto come uno stronzo. Achille bestemmia tutto l'Olimpo e caccia un urlo così forte che fa scattare tutti gli antifurti delle bighe nelle vicinanze.

Poi la follia del teppista: prima sfascia le vetrine di alcuni negozi, poi incendia alcuni cassonetti e infine salito sulla sua biga si dirige verso le mura di Troia.

La notizia giunge subito ad Agamennone:

Paggio : Maestà, Achille si dirige da solo verso Troia.

Agamennone : Abbiamo vinto!


E in effetti da qui in poi è un genocidio senza precedenti, Achille uccide qualunque cosa viva o inanimata gli capiti davanti tra cui ricordiamo:


Dopo 12 giorni di battaglia erano già morti 20.000 innocenti ed ancora non si era scontrato con Ettore. La sesta serie si conclude col bollettino dei morti e con le previsioni del tempo su Troia.

Settima stagione

Iliade, settima stagione: i greci bombardano Troia col napalm.

È un'altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:

Intanto Apollo prende le sembianze di Bo Derek, e scende sulla terra per farsi inseguire da Achille fin sotto le mura di Troia e attirarlo da Ettore.

Quando i due guerrieri si avvistano da lontano si guardano a lungo negli occhi, sembra un film di Sergio Leone. Il dialogo tra i due è entrato nella leggenda:


Ettore : Finalmente il nostro destino si compie, o prode Achille! Gli dei e gli uomini mi sono testimoni, solo e armato della mia fida spada mi accingo a difendere le mura della mia città natìa!

Achille : Dov'è Bo Derek??

Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l'eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finché Atena, assumendo le sembianze di una pecora, convince Ettore ad affrontare il suo nemico:

Atena : Prode Ettore! Non fuggire di fronte alla sorte! Affronta il tuo destino, fatti fare il mazzo da Achille!

Ettore : Una pecora parlante? Ma che cazzo mi sono fumato ieri sera?

Atena : Ettore, le apparenze ingannano! Sono Atena travestita da pecora!

Ettore : Allora mi correggo: ma che cazzo ti sei fumata tu!


Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla famiglia il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l'aria di un secco NO.

Il duello inizia, volano lance, scudi, padelle, bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno vita all'ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte. Le ultime parole di Ettore risuonano nel silenzio circostante:

« Asghh... allsggghhh... ma faffanuulo! »

Achille, accecato dall'odio, fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta "Just Married" ancora attaccato alla biga.

Vedendo la scena dalle mura, Priamo imbraccia una lupara e grida:

« Miiii, chi trucida me figghiu, uomo morto jè! »

E inizia a sparare, ma Achille ferma le pallottole coi denti. Poi si allontana con lo stereo della biga acceso.

Ottava stagione

Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra uova e salsicce, sperando che Achille non se accorga.

Elena si fa le meche - particolare di un vaso greco del IV sec. a.C.

Al mattino Achille indice i giochi funebri. Si tiene per prima la gara dei carri, poi si passa alla corsa coi sacchi e al torneo di calcetto. La corsa è vinta da Odisseo che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al doping prima della competizione. La salma di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata ad un palo per mantenerla in piedi e c'è un cartello con la scritta "piacere, Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo" attaccato al collo. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da donna. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.

Nona stagione

Siamo ormai all'ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili colpi di scena. Innanzitutto gli dei, mossi a pietà per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un CD di Nino d'Angelo.

Achille accetta e restituisce il corpo di Ettore. Quando Priamo vede il corpo di suo figlio con la parrucca bionda tira un sospiro di sollievo:

« Sai che ti dico? Ho cambiato idea: meglio morto che frocio! »

Seguono poi i funerali del povero Ettore, che diviene suo malgrado un'icona del mondo gay troiano.

La mia guerra è finita - esclama Achille togliendosi la bandana rossa dalla fronte.

Poi monta a bordo della sua moto e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall'uomo: destinazione Cesenatico.

L'ultimo dialogo del poema è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:

Pannolone : Dove andrai, o sommo Achille?

Achille : Vado a San Teodoro

Pannolone : E dov'è?

Achille : Dove tutti si fanno i cazzi loro.

E gli altri che fine fanno?

  • Andromaca: Andromaca si risposerà con l'avvocato Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.
  • Agamennone: perderà il suo regno a poker e finirà a fare il commentatore negli incontri di wrestling.
Omero agli Academy Awards del 1116 a.C.
  • Patroclo: Patroclo è morto! Ma l'avete letto l'articolo sì o no?
  • Elena: divorzierà da Paride dopo 4 mesi di matrimonio e scapperà con l'istruttore di sci.
  • Paride: parteciperà per ben due volte a Stranamore senza riuscire a riprendersi Elena. Priamo gli dice che non gli darà nulla se non comincia a farsi le ossa e così finirà a lavorare in un call-center.
  • Priamo: verrà operato di ernia inguinale ma vivrà fino a 146 anni, poco meno di Mike Bongiorno.
  • Ulisse: ci metterà trent'anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad Itaca la prima cosa che farà sarà comprarsi il Tom-Tom, le seconda beccare la moglie a letto con Abdul, fattorino del meccanico giù all'angolo.
  • Nestore: metterà la sua armatura su eBay ricavandoci appena i soldi per pagare il televisore nuovo. Morirà di parto.
  • Diomede: finirà a fare il supplente di educazione fisica.
  • Calcante: lo scorreggiante. No dai, basta prenderlo in giro.
  • Cassandra: resterà da sola e con la casa piena di gatti. Pubblicherà un libro dal titolo: l'arte di portare sfiga - Grattapacco editore.

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